Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Baruc 6


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA MARTINI
1 Per i peccati da voi commessi di fronte a Dio sarete condotti prigionieri in Babilonia da Nabucodònosor re dei Babilonesi.1 COPIA della lettera mandata da Geremia a quegli, che dovcano essere condotti schiavi a Babilonia dal re de' Babilonesi, per far loro sapere quello, che Dio aveva a lui comandato.
Per ragion de' peccati commessi dinanzi al Signore voi sarete condotti schiavi a Babilonia da Nabuchodonosor re de' Babilonesi.
2 Giunti dunque in Babilonia, vi resterete molti anni e per lungo tempo fino a sette generazioni; dopo vi ricondurrò di là in pace.2 Arrivati adunque a Babilonia, ivi starete per moltissimi anni, e per lungo tempo fino a sette generazioni: e dipoi vi trarrò di colà in pace.
3 Ora, vedrete in Babilonia idoli d'argento, d'oro e di legno, portati a spalla, i quali infondono timore ai pagani.3 Ma adesso voi vedrete in Babilonia dei d'oro, e d'argento, e di pietra, e di legno portarsi sopra le spalle, e incuter timore alle genti.
4 State attenti dunque a non imitare gli stranieri; il timore dei loro dèi non si impadronisca di voi.4 Badate adunque di non imitar voi pure il fare degli stranieri, sicché abbiate paura, e vi prenda il timore di tali dei.
5 Alla vista di una moltitudine che prostrandosi davanti e dietro a loro li adora, pensate: "Te dobbiamo adorare, Signore".5 Quando adunque vedrete la turba dinanzi, e di dietro adorarli, dite ne' vostri cuori: Te fa d'uopo di adorare, o Signore;
6 Poiché il mio angelo è con voi, egli si prenderà cura di voi.
6 Perocché il mio Angelo è con voi, ed io stesso avrò cura delle anime vostre.
7 Essi hanno una lingua limata da un artefice, sono indorati e inargentati, ma sono simulacri falsi e non possono parlare.7 Conciossiachè la loro lingua fu limata dall'artefice: quegli ancora, che sono indorati, e inargentati, sono menzogna, e non posson parlare.
8 Come si fa con una ragazza vanitosa, prendono oro e acconciano corone sulla testa dei loro dèi.8 E come si fa ad una fanciulla, che ama gli ornamenti, così dato di mano all'oro si ornano questi con arte.
9 Talvolta anche i sacerdoti, togliendo ai loro dèi oro e argento, lo spendono per sé, dandone anche alle prostitute nei postriboli.
9 Certo, che i loro dei hanno sulle lor teste corone di oro, onde poi i sacerdoti tolgon ad essi l'oro, e l'argento, e se l'appropriano.
10 Adornano poi con vesti, come si fa con gli uomini, questi idoli d'argento, d'oro e di legno; ma essi non sono in grado di salvarsi dalla ruggine e dai tarli.10 E di questo ne ornano le prostitute, e le meretrici, e vicendevolmente riavutolo dalle meretrici ne abbelliscono i loro dei;
11 Sono avvolti in una veste purpurea, ma bisogna pulire il loro volto per la polvere del tempio che si posa abbondante su di essi.11 E questi (dei) non san liberarsi dalla ruggine, e dalla tignuola.
12 Come un governatore di una regione, il dio ha lo scettro, ma non stermina colui che lo offende.12 Ma quando gli han rivestiti di porpora, lavati loro la faccia a motivo della polvere, che è grandissima ne' loro templi.
13 Ha il pugnale e la scure nella destra, ma non si libera dalla guerra e dai ladri.13 E l'idolo ha in mano lo scettro come un uomo, come uno, che governa un paese: ma egli non fa morir chi lo offende.
14 Per questo è evidente che non sono dèi; non temeteli, dunque!
14 Ha talora in mano la spada, e la scure, ma non si può salvar dalla guerra, né dai ladri; per le quali cose in tendete com'ei non son dii.
15 Come un vaso di terra una volta rotto diventa inutile, così sono i loro dèi, posti nei templi.15 Non abbiate adunque timore di essi: imperocché tali sono i loro dei, qnal è un vaso rotto, che non è buono a nulla.
16 I loro occhi sono pieni della polvere sollevata dai piedi di coloro che entrano.16 Collocati, che sono in una casa, i loro occhi si cuopron di polvere smossa da' piedi di color, che vi entrano.
17 Come ad uno che abbia offeso un re si tiene bene sbarrato il luogo dove è detenuto perché deve essere condotto a morte, così i sacerdoti assicurano i templi con portoni, con serrature e con spranghe, perché non vengano saccheggiati dai ladri.17 E siccome colui, che ha offeso il re, si chiude dentro molte porte, o come fassi ad un morto, che si conduca alla sepoltura; cosi i sacerdoti assicuran le porte con serrature, e chiavistelli, affinché i ladri non ispoglin gli dei.
18 Accendono loro lumi, persino più numerosi che per se stessi, ma gli dèi non ne vedono alcuno.18 Accendon loro eziandio molte lampane, delle quali non posson quelli vederne pur una: ei sono come le travi in una casa.
19 Sono come una delle travi del tempio; il loro interno, come si dice, viene divorato e anch'essi senza accorgersene sono divorati dagli insetti che strisciano dalla terra, insieme con le loro vesti.19 Dicono, che i serpenti, che son dalla terra, mangian le loro interiora quando mangiano ad essi i lor vestimenti, ed essi noi sentono.
20 Il loro volto si annerisce per il fumo del tempio.20 Le loro facce son nere pel fumo, che si fa nelle lor case.
21 Sul loro corpo e sulla testa si posano pipistrelli, rondini e altri uccelli e anche i gatti.21 Sopra il loro corpo, e sopra il loro capo volano le civette, e le rondini, e altri uccelli, e il simile fanno i gatti.
22 Di qui potete conoscere che non sono dèi; non temeteli, dunque!
22 Donde imparate, che questi non sono dei: non abbiate adunque di essi timore.
23 L'oro di cui sono adorni per bellezza non risplende se qualcuno non ne toglie la patina; perfino quando venivano fusi, essi non se ne accorgevano.23 l'oro ancora, che hanno, è per mostra: se qualcheduno non li ripulisce dalla ruggine, non saran risplendenti: e quando erano fusi, nulla sentivano.
24 Furono comprati a qualsiasi prezzo, essi che non hanno alito vitale.24 E furon comprati a prezzo sommo, benché spirito non sia in essi.
25 Senza piedi, vengono portati a spalla, mostrando agli uomini la loro condizione vergognosa; arrossiscono anche i loro fedeli perché, se cadono a terra, non si rialzano più.25 Li portano sulle spalle quasi sian senza piedi, facendo vedere agli uomini la vergognosa loro impotenza. Siano confusi anche color, che gli adorano.
26 Neanche se uno li colloca diritti si muoveranno da sé, né se si sono inclinati si raddrizzeranno; si pongono offerte innanzi a loro come ai morti.26 Per questo se cascan per terra, non si rialzan da loro, e se uno li collocherà ritti, da per loro non istaranuo, ma si reggeranno sugli omeri di quelli, come i morti.
27 I loro sacerdoti vendono le loro vittime e ne traggono profitto; anche le mogli di costoro ne pongono sotto sale una parte e non ne danno né ai poveri né ai bisognosi; anche una donna in stato di impurità e la puerpera toccano le loro vittime.27 Le loro ostie le vendono i sacerdoti in loro prò, ed anche le loro donne ne strappano, e non ne fanno parte all'ammalato, né al mendico;
28 Conoscendo dunque da questo che non sono dèi, non temeteli!
28 I lor sagrifizj li toccano donne fresche dal parto, e le menstruate. Conoscendo adunque da tali cose, ch'ei non son dei, non li temete;
29 Come infatti si potrebbero chiamare dèi? Perfino le donne presentano offerte a questi idoli d'argento, d'oro e di legno.29 Imperocché a qual titolo si chiaman dei perché le donne presentano doni a questi dei d'argento, d'oro, e di legno,
30 Nei templi i sacerdoti siedono con le vesti stracciate, la testa e le guance rasate, a capo scoperto.30 E nelle case di essi seggono i sacerdoti, portando tonache stracciate, e rase le teste, e la barba, e il capo ignudo.
31 Urlano alzando grida davanti ai loro dèi, come fanno alcuni durante un banchetto funebre.31 E dan ruggiti alzando la voce ai loro dei, come si fa alla cena di un morto.
32 I sacerdoti si portan via le vesti degli dèi e ne rivestono le loro mogli e i loro bambini.32 I sacerdoti tolgon loro le vestimenta, e ne rivéston le mogli, e i figliuoli.
33 Gli idoli non possono contraccambiare né il male né il bene ricevuto da qualcuno; non possono né costituire né spodestare un re;33 E se è fatto loro del male, e se è fatto loro del bene, non posson rendere il contraccambio: e non possono fare un re, né disfarlo.
34 nemmeno possono dare ricchezze né soldi. Se qualcuno, fatto un voto, non lo mantiene, non se ne curano.34 Parimente non possono né dar ricchezze, né vendicarsi. Se uno fa ad essi un voto, e noll'adempie, neppur di ciò si querelano.
35 Non liberano un uomo dalla morte né sottraggono il debole da un forte.35 Non liberanti' uomo dalla morte, e non salvano il debole dal più possente.
36 Non rendono la vista a un cieco né liberano un uomo dalle angosce.36 Non rendono a' ciechi la vista non traggon uomo dalla miseria.
37 Non hanno pietà della vedova né beneficano l'orfano.37 Non avran pietà della vedova, né faranno bene agli orfani.
38 Sono simili alle pietre estratte dalla montagna quegli idoli di legno, indorati e argentati. I loro fedeli saranno confusi.38 Simili alle pietre del monte son questi loro dei di legno, di pietra, d'oro, e d'argento. E color, che gli onorano, saran confusi.
39 Come dunque si può ritenere e dichiarare che costoro sono dèi?
39 Come dunque è da pensarsi, o da dirsi, ch'ei siano dei,
40 Inoltre, perfino gli stessi Caldei li disonorano; questi infatti quando trovano un muto incapace di parlare lo presentano a Bel pregandolo di farlo parlare, quasi che costui potesse sentire.40 Quando di più i Caldei stessi non li rispettano? eglino quando hanno udito, che uno non può parlare, perché è unitolo, lo presentano a Bel, pre gandolo a far, ch'ei parli;
41 Costoro, pur rendendosene conto, non sono capaci di abbandonare gli idoli, perché non hanno senno.41 Come se potessero aver sentimento coloro, che non hanno moto; ed egli stessi, fatti accorti, gli abbandonano; perocché i loro dei non han senso.
42 Le donne siedono per la strada cinte di cordicelle e bruciano della crusca.42 Ma le donne cinte di corde seggon per le strade, brugiando noccioli d'ulivi.
43 Quando qualcuna di esse, tratta in disparte da qualche passante, si è data a costui, schernisce la sua vicina perché non fu stimata come lei e perché la sua cordicella non fu spezzata.43 E quando una di esse condotta via da uno, che passa, ha dormito con lui getta in faccia alla sua vicina, che ella non è stata stimata da tanto com'essa, e che la sua corda non è stata rotta.
44 Quanto avviene attorno agli idoli è menzogna; dunque, come si può credere e dichiarare che costoro sono dèi?
44 E tutto quello, che intorno ad essi ai fa, è cosa falsa. Come mai è da pensarsi, o da dirsi, ch'ei siano dei?
45 Gli idoli sono lavoro di artigiani e di orefici; essi non diventano niente altro che ciò che gli artigiani vogliono che siano.45 Sono stati fatti da legnajuoli, e da orefici. E non altro saranno, che quello, che piacerà a' sacerdoti.
46 Coloro che li fabbricano non hanno vita lunga; come potrebbero le cose da essi fabbricate essere dèi?46 Gli stessi artefici, che li fanno, non son di lunga durata. Potrann' eglino adunque esser dei i lavori fatti da essi?
47 Essi lasciano ai loro posteri menzogna e ignominia.47 Hanno lasciate menzogne, e ob brobrio a quei, che saranno dopo di loro.
48 Difatti, quando sopraggiungono la guerra e le calamità, i sacerdoti si consigliano fra di loro sul come potranno nascondersi insieme con i loro dèi.48 Che se sopraggiunge loro guerra, e sciagure, i sacerdoti vanno pensando dove riporsi con que' lor dei.
49 Come dunque è possibile non comprendere che non sono dèi coloro che non possono salvare se stessi né dalla guerra né dai mali?49 Come mai adunque possono essere in concetto di dei coloro, che né dalla guerra si liberano, né si sottraggono alle sciagure?
50 Dopo tali fatti si riconoscerà che gli idoli di legno, indorati e argentati, sono una menzogna; a tutte le genti e ai re sarà evidente che essi non sono dèi, ma lavoro delle mani d'uomo e che sono privi di ogni qualità divina.50 Imperocché essendo cose di legno, e indorate, e inargentate, si conoscerà una volta da tutte le genti, e dai regi che son falsità: manifesto essendo, ch'ei non son dei, ma opere delle mani degli uomini, e non fanno nulla, che sia da Dio.
51 A chi dunque non sarà evidente che non sono dèi?
51 E donde adunque conoscesi, ch'ei non sono dei, ma opere delle mani degli uomini, e che nulla fanno, che sia da Dio?
52 Essi infatti non possono costituire un re sul paese né concedere la pioggia agli uomini;52 Non danno il re ad un regno, né concedono agli uomini la pioggia,
53 non risolvono le contese, né liberano l'oppresso, poiché non hanno alcun potere; sono come cornacchie fra il cielo e la terra.53 Non decideranno le controversie, né libereranno le provincie dalle ingiurie; perocché nulla possono, come cornacchie, che volan di mezzo tral cielo, e la terra.
54 Infatti, se il fuoco si attacca al tempio di questi dèi di legno o indorati o argentati, mentre i loro sacerdoti fuggiranno e si metteranno in salvo, essi invece come travi bruceranno là in mezzo.54 Imperocché quando si sarà appiccato il fuoco alla casa degli dei di legno, d'argento, e d'oro, i lor sacerdoti fuggiran certamente, e si metteranno in salvo; ma eglino vi brugeranno dentro non men che le travi.
55 A un re e ai nemici non possono resistere.55 E non faran resistenza a un re in tempo di guerra: come adunque da pensarsi, o da tenersi, ch'ei siano dei?
56 Come dunque si può ammettere e pensare che essi siano dèi?
56 Non si salveranno da' ladri, né da' malandrini gli dei di legno, e di pietra, e indorati, e inargentati, perchè quelli ne posson più,
57 Né dai ladri né dai briganti si salveranno questi idoli di legno, argentati e indorati, ai quali i ladri con la violenza tolgono l'oro, l'argento e la veste che li avvolge e poi fuggono tenendo la roba; essi non sono in grado di aiutare neppure se stessi.57 E terranno loro l'argento, e l'oro e il vestito, onde son ricoperti, e se n' anderanno; e gli dei non aiuteranno se stessi.
58 Per questo vale meglio di questi dèi bugiardi un re che mostri coraggio oppure un arnese utile in casa, di cui si serve chi l'ha acquistato; anche meglio di questi dèi bugiardi è una porta, che tenga al sicuro quanto è dentro la casa o perfino una colonna di legno in un palazzo.58 Perla qual cosa miglior cosa è un re, che fa mostra di suo valore, od un vaso utile nella casa, di cui si farà gloria il padrone, o la porta della casa, che custodisce quel, che in essa si trova, che i falsi dei.
59 Il sole, la luna, le stelle, essendo lucenti e destinati a servire a uno scopo obbediscono volentieri.59 Certamente il sole, e la luna, e le stelle mandate ad esser utili col loro splendore, sono ubbidienti.
60 Così anche il lampo, quando appare, è ben visibile; anche il vento spira su tutta la regione.60 Similmente anche il folgore si fa distinguere quando apparisce; e pari mente anche il vento spira in ogni regione.
61 Quando alle nubi è ordinato da Dio di percorrere tutta la terra, eseguiscono l'ordine; il fuoco, inviato dall'alto per consumare monti e boschi, eseguisce il comando.61 E le nuvole quando è lor comandato da Dio di scorrere tutto l'orbe, fanno quel, che fu lor comandato.
62 Gli idoli invece non assomigliano né per l'aspetto né per la potenza a queste cose.62 Il fuoco ancora mandato di sopra a consumare i monti, e le selve, fa quel, che gli fu ordinato. Ma costoro né per bellezza, né per virtudi sono simili ad una di queste cose:
63 Perciò non si deve ritenere né dichiarare che siano dèi, poiché non possono né rendere giustizia né beneficare gli uomini.63 Per la qual cosa da pensarsi non è, né da dirsi, che questi siano dei, mentre non possono né far giustizia, né far cosa alcuna agli uomini.
64 Conoscendo dunque che non sono dèi, non temeteli!
64 Conoscendo pertanto, che ei non son dei, voi perciò non li temete;
65 Essi non maledicono né benedicono i re;65 Imperocché eglino non manderanno maledizione ai regi, né benedizione.
66 non mostrano alle genti segni nel cielo, né risplendono come il sole, né illuminano come la luna.66 Ei non mostrano a' popoli nel cielo i segni de' tempi: né splenderan come il sole, né faran lume come la luna.
67 Le belve sono migliori di loro, perché possono fuggire in un riparo e provvedere a se stesse.67 Da più di loro sono le bestie, che possono fuggire al coperto, e giovare a se stesse.
68 Dunque, in nessuna maniera è chiaro per noi che essi sono dèi; per questo non temeteli!
68 In verun modo adunque non sono, dei, com'è manifesto: per questo adunque non li temete;
69 Come infatti uno spauracchio che in un cocomeraio nulla protegge, tali sono i loro idoli di legno indorati e argentati;69 Imperocché siccome in un cocomeraio uno spauracchio non è buona guardia, cosi sono i loro dei di legno, d'argento, e d'oro.
70 ancora, i loro idoli di legno indorati e argentati si possono paragonare a un ramo nell'orto, su cui si posa ogni sorta di uccelli, o anche a un cadavere gettato nelle tenebre.70 E nella stessa guisa succede della vitalba in un orto, sulla quale vanno posarsi tutti gli uccelli. Simili ancora son questi loro dei di legno, e indorati, e inargentati ad un morto gittato tralle tenebre.
71 Dalla porpora e dal bisso che si logorano su di loro saprete che non sono dèi; infine saranno divorati e nel paese saranno una vergogna.71 Dalla porpora ancora, e dallo scarlatto, che intignono addosso a loro, imparerete di certo, ch'ei non sou dei. Eglino stessi finalmente saran mangiati, e saranno l'obbrobrio d'ogni paese.
72 È migliore un uomo giusto che non abbia idoli, poiché sarà lontano dal disonore.72 Migliore è l'uomo giusto, che non ha idoli: perocché egli sarà lungi dall'ignominia.