Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Esodo 32


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA RICCIOTTI
1 Il popolo, vedendo che Mosè tardava a scendere dalla montagna, si affollò intorno ad Aronne e gli disse: "Facci un dio che cammini alla nostra testa, perché a quel Mosè, l'uomo che ci ha fatti uscire dal paese d'Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto".1 - Ma vedendo il popolo che Mosè tardava a discender dal monte, si riunì contro Aronne, e disse: «Su via, facci degli dèi che ci precedano nel cammino; perché di Mosè, di quell'uomo che ci condusse via dall'Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto».
2 Aronne rispose loro: "Togliete i pendenti d'oro che hanno agli orecchi le vostre mogli e le vostre figlie e portateli a me".2 Disse Aronne: «Prendete gli orecchini d'oro delle vostre mogli, dei figli e figlie vostre, e portatemeli».
3 Tutto il popolo tolse i pendenti che ciascuno aveva agli orecchi e li portò ad Aronne.3 Il popolo fece quel che Aronne gli aveva comandato, e gli portò gli orecchini.
4 Egli li ricevette dalle loro mani e li fece fondere in una forma e ne ottenne un vitello di metallo fuso. Allora dissero: "Ecco il tuo Dio, o Israele, colui che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto!".4 Ed egli, presili, li fuse e li gettò, formandone un vitello. Allora quelli dissero: «Questi, o Israele, sono i tuoi dèi, che ti cavarono dalla terra d'Egitto».
5 Ciò vedendo, Aronne costruì un altare davanti al vitello e proclamò: "Domani sarà festa in onore del Signore".5 Il che veduto, Aronne costruì innanzi a quel vitello un altare, e per mezzo d'un araldo bandì: «Domani è la solennità del Signore».
6 Il giorno dopo si alzarono presto, offrirono olocausti e presentarono sacrifici di comunione. Il popolo sedette per mangiare e bere, poi si alzò per darsi al divertimento.
6 Levatisi al mattino, offrirono olocausti ed ostie pacifiche; indi il popolo sedè per mangiar e bere, e poi alzatisi si misero a ballare.
7 Allora il Signore disse a Mosè: "Va', scendi, perché il tuo popolo, che tu hai fatto uscire dal paese d'Egitto, si è pervertito.7 Ora il Signore parlò a Mosè, e disse: «Va', scendi; il tuo popolo, quello che tu conducesti via dall'Egitto ha peccato.
8 Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicata! Si son fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: Ecco il tuo Dio, Israele; colui che ti ha fatto uscire dal paese di Egitto".
8 Si son presto sviati dalla via che tu avevi loro mostrata; si son fatti un vitello fuso, e l'hanno adorato; quindi, immolandogli delle vittime, han detto: - Ecco, Israele, i tuoi dèi che ti cavarono dall'Egitto -».
9 Il Signore disse inoltre a Mosè: "Ho osservato questo popolo e ho visto che è un popolo dalla dura cervice.9 Soggiunse poi il Signore a Mosè: «Veggo che questo popolo è di dura testa;
10 Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li distrugga. Di te invece farò una grande nazione".
10 lasciami fare; [non impedire] che la mia collera si sfoghi su loro, e ch' io li distrugga; caverò da te un altro popolo grande».
11 Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: "Perché, Signore, divamperà la tua ira contro il tuo popolo, che tu hai fatto uscire dal paese d'Egitto con grande forza e con mano potente?11 Mosè allora si mise a pregar il Signor Dio suo, dicendo: «Perché, Signore, il tuo sdegno si accende contro questo tuo popolo, che tu cavasti dall' Egitto con sì gran forza e mano potente?
12 Perché dovranno dire gli Egiziani: Con malizia li ha fatti uscire, per farli perire tra le montagne e farli sparire dalla terra? Desisti dall'ardore della tua ira e abbandona il proposito di fare del male al tuo popolo.12 Non abbiano a dire, ti prego, gli Egiziani: - Astutamente [il loro Dio] li condusse via, per poi ucciderli fra i monti, e cancellarli di sulla terra. - Si calmi la tua collera, e lasciati placare riguardo alla colpa del tuo popolo.
13 Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: Renderò la vostra posterità numerosa come le stelle del cielo e tutto questo paese, di cui ho parlato, lo darò ai tuoi discendenti, che lo possederanno per sempre".
13 Ricordati d'Abramo, d'Isacco, e d'Israele, tuoi servi, ai quali giurasti su te medesimo, dicendo: - Moltiplicherò i vostri discendenti come le stelle del cielo, e tutta questa terra della quale v' ho parlato, la darò alla vostra discendenza acciò la possediate per sempre -».
14 Il Signore abbandonò il proposito di nuocere al suo popolo.
14 Il Signore si placò, e non fece il male che aveva minacciato al suo popolo.
15 Mosè ritornò e scese dalla montagna con in mano le due tavole della Testimonianza, tavole scritte sui due lati, da una parte e dall'altra.15 Mosè dunque ritornò dal monte portando nelle mani le due tavole della legge scritte dalle due parti,
16 Le tavole erano opera di Dio, la scrittura era scrittura di Dio, scolpita sulle tavole.
16 fatte per opera di Dio, come anche era di Dio la scrittura scolpitavi.
17 Giosuè sentì il rumore del popolo che urlava e disse a Mosè: "C'è rumore di battaglia nell'accampamento".17 Ora, udendo Giosuè un tumulto di popolo vociferante, disse a Mosè: «Si sente negli accampamenti l'ululato d'una battaglia».
18 Ma rispose Mosè:

"Non è il grido di chi canta: Vittoria!
Non è il grido di chi canta: Disfatta!
Il grido di chi canta a due cori
io sento".

18 Ma questi rispose: «Non è il grido di chi incoraggia a combattere nè quello di chi invita a fuggire; io odo voci che cantano».
19 Quando si fu avvicinato all'accampamento, vide il vitello e le danze. Allora si accese l'ira di Mosè: egli scagliò dalle mani le tavole e le spezzò ai piedi della montagna.19 Essendosi poi avvicinato al campo, vide il vitello e le danze; e grandemente sdegnato gettò via le tavole che aveva in mano, e le spezzò alla base del monte;
20 Poi afferrò il vitello che quelli avevano fatto, lo bruciò nel fuoco, lo frantumò fino a ridurlo in polvere, ne sparse la polvere nell'acqua e la fece trangugiare agli Israeliti.
20 poi, preso il vitello che avevano fatto, lo buttò sul fuoco, e lo ridusse in polvere che mescolò con l'acqua, e la fece bere ai figli d'Israele.
21 Mosè disse ad Aronne: "Che ti ha fatto questo popolo, perché tu l'abbia gravato di un peccato così grande?".21 Disse poi ad Aronne: «Che ti ha fatto questo popolo, che tu gli abbia tirato addosso un sì grande peccato?».
22 Aronne rispose: "Non si accenda l'ira del mio signore; tu stesso sai che questo popolo è inclinato al male.22 Al che quegli rispose: «Non si sdegni il mio Signore. Tu conosci questo popolo, com'è facile al male.
23 Mi dissero: Facci un dio, che cammini alla nostra testa, perché a quel Mosè, l'uomo che ci ha fatti uscire dal paese d'Egitto, non sappiamo che cosa sia capitato.23 Mi dissero: - Facci degli dèi che ci vadano avanti; perché di questo Mosè che ci condusse via dall'Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto. -
24 Allora io dissi: Chi ha dell'oro? Essi se lo sono tolto, me lo hanno dato; io l'ho gettato nel fuoco e ne è uscito questo vitello".
24 Io dissi loro: - Chi di voi ha dell'oro? - Lo portarono, e me lo dettero; lo misi al fuoco, e ne uscì questo vitello».
25 Mosè vide che il popolo non aveva più freno, perché Aronne gli aveva tolto ogni freno, così da farne il ludibrio dei loro avversari.25 Allora, vedendo Mosè che il popolo era spogliato (l'aveva così spogliato Aronne per quella obbrobriosa abominazione, e l'aveva esposto spogliato ai nemici),
26 Mosè si pose alla porta dell'accampamento e disse: "Chi sta con il Signore, venga da me!". Gli si raccolsero intorno tutti i figli di Levi.26 stando sull'ingresso dell'accampamento disse: «Chi è del Signore, venga con me». Si riunirono dunque a lui tutti i figli di Levi;
27 Gridò loro: "Dice il Signore, il Dio d'Israele: Ciascuno di voi tenga la spada al fianco. Passate e ripassate nell'accampamento da una porta all'altra: uccida ognuno il proprio fratello, ognuno il proprio amico, ognuno il proprio parente".
27 e disse loro: «Il Signore Dio d'Israele dice così: -Ognuno si metta la spada al fianco; andate e tornate da una porta all'altra attraverso l'accampamento e ciascuno uccida [anche] il fratello, l'amico e il prossimo suo - ».
28 I figli di Levi agirono secondo il comando di Mosè e in quel giorno perirono circa tremila uomini del popolo.28 Fecero i figli di Levi secondo l'ordine di Mosè, e caddero in quel giorno quasi ventitremila uomini.
29 Allora Mosè disse: "Ricevete oggi l'investitura dal Signore; ciascuno di voi è stato contro suo figlio e contro suo fratello, perché oggi Egli vi accordasse una benedizione".
29 Disse allora Mosè: «Ciascuno di voi ha oggi consacrato al Signore le sue mani nel figlio e nel fratello suo e ve ne sarà data la benedizione».
30 Il giorno dopo Mosè disse al popolo: "Voi avete commesso un grande peccato; ora salirò verso il Signore: forse otterrò il perdono della vostra colpa".
30 Venuto il giorno di poi, disse Mosè al popolo: «Il vostro peccato è stato enorme; risalirò al Signore, per vedere se potrò in qualche modo supplicarlo e perdonare la vostra scelleratezza».
31 Mosè ritornò dal Signore e disse: "Questo popolo ha commesso un grande peccato: si sono fatti un dio d'oro.31 Tornato infatti al Signore, disse: «Ti supplico; questo popolo ha commesso un peccato enorme, facendosi degli dèi d'oro; o perdona a loro questo peccato,
32 Ma ora, se tu perdonassi il loro peccato... E se no, cancellami dal tuo libro che hai scritto!".
32 o, se non vuoi farlo, cancella me dal libro tuo da te scritto».
33 Il Signore disse a Mosè: "Io cancellerò dal mio libro colui che ha peccato contro di me.33 Rispose il Signore: «Io cancellerò dal mio libro chi avrà peccato contro di me.
34 Ora va', conduci il popolo là dove io ti ho detto. Ecco il mio angelo ti precederà; ma nel giorno della mia visita li punirò per il loro peccato".
34 Tu va', e conduci questo popolo là dove t'ho detto; il mio angelo ti precederà. Io poi, nel giorno del castigo, punirò anche questa loro scelleratezza».
35 Il Signore percosse il popolo, perché aveva fatto il vitello fabbricato da Aronne.35 Percosse dunque il Signore il popolo, per il delitto d'aver adorato il vitello fatto da Aronne.