Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Sapientia 9


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VULGATABIBBIA MARTINI
1 Deus patrum meorum, et Domine misericordiæ,
qui fecisti omnia verbo tuo,
1 Dio de' padri miei, e Signore di misericordia, il quale tutte le cose facesti per mezzo di tua Parola,
2 et sapientia tua constituisti hominem,
ut dominaretur creaturæ quæ a te facta est,
2 E di tua sapienza ornasti l'uomo, affinchè fosse signore delle creature fatte date,
3 ut disponat orbem terrarum in æquitate et justitia,
et in directione cordis judicium judicet :
3 E affinchè governasse il mondo con equità, e giustizia, e con animo retto rendesse ragione:
4 da mihi sedium tuarum assistricem sapientiam,
et noli me reprobare a pueris tuis :
4 Dammi quella sapienza, che assiste al tuo trono, e non mi rigettare dal numero de' tuoi figliuoli;
5 quoniam servus tuus sum ego, et filius ancillæ tuæ ;
homo infirmus, et exigui temporis,
et minor ad intellectum judicii et legum.
5 Perocché tuo servo son io, e figliuolo di tua ancella, uomo fiacco, e di poco tempo, e inetto ad intendere i giudizj, e le leggi.
6 Nam etsi quis erit consummatus inter filios hominum,
si ab illo abfuerit sapientia tua, in nihilum computabitur.
6 E se tra' figliuoli degli uomini alcun fosse perfetto, questi quando da lui sen vada la tua sapienza, sarà contato per un niente.
7 Tu elegisti me regem populo tuo,
et judicem filiorum tuorum et filiarum :
7 Tu mi eleggesti re del tuo popolo, e giudice de' tuoi figliuoli, e delle tue figlie:
8 et dixisti me ædificare templum in monte sancto tuo,
et in civitate habitationis tuæ altare :
similitudinem tabernaculi sancti tui quod præparasti ab initio.
8 E mi ordinasti di edificare il tempio sul tuo monte santo, e un altare nella città di tua residenza, a imitazione del santo tuo tabernacolo, cui ordinasti da principio tu, e la tua sapienza con te,
9 Et tecum sapientia tua, quæ novit opera tua,
quæ et affuit tunc cum orbem terrarum faceres,
et sciebat quid esset placitum oculis tuis,
et quid directum in præceptis tuis.
9 La quale conosce le opere tue, e fu con teco allora quando facevi il mondo, ed ella conosceva quello, che fosse accetto negli occhi tuoi, e quello, che fosse ben fatto secondo li tuoi comandamenti.
10 Mitte illam de cælis sanctis tuis,
et a sede magnitudinis tuæ,
ut mecum sit et mecum laboret,
ut sciam quid acceptum sit apud te :
10 Manda lei da' santi tuoi cieli, dalla residenza di tua grandezza, affinchè ella sia meco, e fatichi con me, affinchè io sappia quello, che piaccia a te;
11 scit enim illa omnia, et intelligit,
et deducet me in operibus meis sobrie,
et custodiet me in sua potentia.
11 Perocché ella il tutto sa, e comprende, ed ella mi guiderà nelle mie imprese colla prudenza, e col poter suo mi proteggerà.
12 Et erunt accepta opera mea,
et disponam populum tuum juste,
et ero dignus sedium patris mei.
12 E saranno accette le opere mie ed io governerò con giustizia il tuo popolo, e sarò degno del trono del padre mio.
13 Quis enim hominum poterit scire consilium Dei ?
aut quis poterit cogitare quid velit Deus ?
13 Imperocché chi è degli uomini, che saper possa i consigli di Dio? o chi potrà intendere quel, che Dio voglia?
14 Cogitationes enim mortalium timidæ,
et incertæ providentiæ nostræ ;
14 Perocché timidi sono i pensieri dei mortali, e le previdenze nostre son mal sicure.
15 corpus enim quod corrumpitur aggravat animam,
et terrena inhabitatio deprimit sensum multa cogitantem.
15 Perché il corpo corruttibile aggrava l'anima, e il tabernacolo di terra deprime la mente, che ha molti pensieri.
16 Et difficile æstimamus quæ in terra sunt,
et quæ in prospectu sunt invenimus cum labore :
quæ autem in cælis sunt, quis investigabit ?
16 E con difficoltà congetturiamo le cose della terra, e a mala pena investighiamo quelle, che abbiamo davanti agli occhi; or chi scoprirà quelle, che sono ne' cieli?
17 Sensum autem tuum, quis sciet, nisi tu dederis sapientiam,
et miseris spiritum sanctum tuum de altissimis,
17 E chi conoscerà i tuoi voleri, se tu non dai la sapienza, e non mandi dal più alto cielo il tuo santo spirito;
18 et sic correctæ sint semitæ eorum qui sunt in terris,
et quæ tibi placent didicerint homines ?
18 Onde cosi siano ammendati gli andamenti di que', che vivono sulla terra, e gli uomini apprendano quel, che sia grato a te?
19 Nam per sapientiam sanati sunt
quicumque placuerunt tibi, Domine, a principio.
19 Imperocché per mezzo della sapienza furon sanati tutti quelli, che a te piacquero, o Signore, fin da principio.