Scrutatio

Giovedi, 18 aprile 2024 - San Galdino ( Letture di oggi)

Lettera ai Filippesi 3


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1Per il resto, fratelli mei, state lieti nel Signore. A me non pesa e a voi è utile che vi scriva le stesse cose:2guardatevi dai cani, guardatevi dai cattivi operai, guardatevi da quelli che si fanno circoncidere!3Siamo infatti noi i veri circoncisi, noi che rendiamo il culto mossi dallo Spirito di Dio e ci gloriamo in Cristo Gesù, senza avere fiducia nella carne,4sebbene io possa vantarmi anche nella carne. Se alcuno ritiene di poter confidare nella carne, io più di lui:5circonciso l'ottavo giorno, della stirpe d'Israele, della tribù di Beniamino, ebreo da Ebrei, fariseo quanto alla legge;6quanto a zelo, persecutore della Chiesa; irreprensibile quanto alla giustizia che deriva dall'osservanza della legge.
7Ma quello che poteva essere per me un guadagno, l'ho considerato una perdita a motivo di Cristo.8Anzi, tutto ormai io reputo una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero come spazzatura, al fine di guadagnare Cristo9e di essere trovato in lui, non con una mia giustizia derivante dalla legge, ma con quella che deriva dalla fede in Cristo, cioè con la giustizia che deriva da Dio, basata sulla fede.10E questo perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la partecipazione alle sue sofferenze, diventandogli conforme nella morte,11con la speranza di giungere alla risurrezione dai morti.12Non però che io abbia già conquistato il premio o sia ormai arrivato alla perfezione; solo mi sforzo di correre per conquistarlo, perché anch'io sono stato conquistato da Gesù Cristo.13Fratelli, io non ritengo ancora di esservi giunto, questo soltanto so: dimentico del passato e proteso verso il futuro,14corro verso la mèta per arrivare al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.
15Quanti dunque siamo perfetti, dobbiamo avere questi sentimenti; se in qualche cosa pensate diversamente, Dio vi illuminerà anche su questo.16Intanto, dal punto a cui siamo arrivati continuiamo ad avanzare sulla stessa linea.
17Fatevi miei imitatori, fratelli, e guardate a quelli che si comportano secondo l'esempio che avete in noi.18Perché molti, ve l'ho già detto più volte e ora con le lacrime agli occhi ve lo ripeto, si comportano da nemici della croce di Cristo:19la perdizione però sarà la loro fine, perché essi, che hanno come dio il loro ventre, si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi, tutti intenti alle cose della terra.20La nostra patria invece è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo,21il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che ha di sottomettere a sé tutte le cose.

Note:

Fil 3,1:Nel momento di concludere la sua lettera, Paolo riprende un nuovo sviluppo. Questa ripresa fa pensare ad alcuni che il passo Fil 3,1-4,1 sia stato un biglietto indipendente.

Fil 3,2:cani: epiteto che gli ebrei davano ai pagani (cf. Mt 15,26 e forse Mt 7,6) e che Paolo ritorce con ironia. - da quelli che si fanno circoncidere: alla lettera «dalla incisione». Con un gioco di parole dispregiativo Paolo paragona la «circoncisione» carnale degli ebrei alle «incisioni» cruente dei culti pagani (cf. 1Re 18,28 ; confrontare Gal 5,12).

Fil 3,3:rendiamo il culto mossi dallo Spirito di Dio: volg . con molti testimoni legge: «serviamo Dio in spirito». - nella carne: la «carne» designa qui tutto il sistema della legge antica, con le sue osservanze «carnali», di cui la circoncisione è un caso tipico (cf. Rm 7,5+). Paolo ha richiamato parecchie volte il suo passato giudaico (2Cor 11,21+), ma mai con tanti particolari.

Fil 3,5:ebreo da Ebrei: di ceppo palestinese (At 23,6) e con la lingua degli antenati (At 21,40), a differenza degli «ellenisti» (At 6,1+).

Fil 3,9:L'opposizione di queste due giustizie costituisce tutto l'argomento delle lettere ai Galati e ai Romani.

Fil 3,11:Paolo non può parlare qui della resurrezione (generale) che riguarderà tutti gli uomini, buoni o cattivi, e non salverà questi ultimi da una morte eterna (Gv 5,29). Pensa piuttosto alla vera «resurrezione», quella dei giusti, che li farà uscire di «tra i morti», per andare a vivere con il Cristo (cf. Lc 20,35+).

Fil 3,12:sono stato conquistato da Gesù Cristo: sulla via di Damasco.

Fil 3,15:perfetti: cristiani già perfetti (cf. 1Cor 2,6+) ma non per questo «arrivati alla perfezione» (v 12.) - dobbiamo avere questi sentimenti: oppure «pensiamo», secondo una variante.

Fil 3,16:Volg. legge: idem sapiamus et in eadem permaneamus regula: «pensiamo la stessa cosa (cf. Fil 2,2) e camminiamo secondo la stessa regola» (cf. Gal 6,16).

Fil 3,18:molti: Paolo considera probabilmente i «giudaizzanti», già presi in considerazione nel v 2.

Fil 3,19:hanno come dio il loro ventre: allusione alle osservanze alimentari che occupavano tanto posto nella religione giudaica (Lv 11 ; cf. Rm 14; Rm 16,18; Gal 2,12; Col 2,16; Col 2,20s; Mt 15,10-20p; Mt 23,23-26; At 15,20). - ciò di cui dovrebbero vergognarsi: allusione probabile al ventre che riceve la circoncisione.