Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Seconda lettera ai Corinzi 5


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA RICCIOTTI
1 Sappiamo infatti che quando verrà disfatto questo corpo, nostra abitazione sulla terra, riceveremo un'abitazione da Dio, una dimora eterna, non costruita da mani di uomo, nei cieli.1 - Noi sappiamo che se l'abitazione nostra terrestre, consistente in una tenda, avesse a essere disfatta, abbiamo un'abitazione da Dio, non manufatta ed eterna nei cieli.
2 Perciò sospiriamo in questo nostro stato, desiderosi di rivestirci del nostro corpo celeste:2 Quaggiù noi sospiriamo, bramando di penetrare in quella che è l'abitazione nostra celeste,
3 a condizione però di esser trovati già vestiti, non nudi.3 se pur saremo trovati vestiti, non ignudi;
4 In realtà quanti siamo in questo corpo, sospiriamo come sotto un peso, non volendo venire spogliati ma sopravvestiti, perché ciò che è mortale venga assorbito dalla vita.4 poichè noi che siamo nella tenda, sospiriamo aggravati, in quanto che non vogliamo essere spogliati, bensì sopravvestiti, affinchè ciò che è mortale sia assorbito dalla vita.
5 È Dio che ci ha fatti per questo e ci ha dato la caparra dello Spirito.
5 Or chi ci ha lavorati a questo fine è Dio, quegli che ci ha dato la caparra dello spirito.
6 Così, dunque, siamo sempre pieni di fiducia e sapendo che finché abitiamo nel corpo siamo in esilio lontano dal Signore,6 Facendoci dunque coraggio e sapendo che fin che alberghiamo nel corpo peregriniamo lontani dal Signore
7 camminiamo nella fede e non ancora in visione.7 (giacchè per fede noi camminiamo, non per visione),
8 Siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo ed abitare presso il Signore.8 siamo pieni di fiducia e teniamo in maggior conto peregrinar via dal corpo per viaggiare verso il Signore.
9 Perciò ci sforziamo, sia dimorando nel corpo sia esulando da esso, di essere a lui graditi.9 Perciò anche con ogni studio cerchiamo, sia che siamo usciti dal corpo sia che vi rimaniamo, di piacere a Lui.
10 Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute finché era nel corpo, sia in bene che in male.

10 Poichè tutti noi bisogna si comparisca davanti al tribunale di Cristo, affinchè ciascuno riceva le cose che gli spettano per via del corpo, secondo quel che ha fatto, o in bene o in male. Zelo degli apostoli e di Paolo nell'esercizio del loro ministero
11 Consapevoli dunque del timore del Signore, noi cerchiamo di convincere gli uomini; per quanto invece riguarda Dio, gli siamo ben noti. E spero di esserlo anche davanti alle vostre coscienze.11 Sapendo dunque il timore che deve aversi del Signore, noi ne persuadiamo gli uomini; e a Dio siam ben noti e manifesti, ma anche nelle vostre coscienze spero di essere chiaro e manifesto.
12 Non ricominciamo a raccomandarci a voi, ma è solo per darvi occasione di vanto a nostro riguardo, perché abbiate di che rispondere a coloro il cui vanto è esteriore e non nel cuore.12 Non è che di bel nuovo ci raccomandiamo a voi, ma vi diamo l'occasione di un vanto a rispetto nostro, perchè l'abbiate di fronte a quelli che si vantano di ciò che è apparenza ma non di ciò che è nel cuore.
13 Se infatti siamo stati fuori di senno, era per Dio; se siamo assennati, è per voi.
13 Poichè se siam fuor di noi, gli è per Dio; se abbiam senno gli è per voi.
14 Poiché l'amore del Cristo ci spinge, al pensiero che uno è morto per tutti e quindi tutti sono morti.14 Poichè l'amore di Cristo ci costringe, considerando che uno è morto per tutti, e che perciò la sua morte è stata di tutti;
15 Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro.15 e per tutti egli morì affinchè i viventi non vivessero più per se stessi ma per chi è morto per loro e fu risuscitato.
16 Cosicché ormai noi non conosciamo più nessuno secondo la carne; e anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora non lo conosciamo più così.16 Conseguentemente, da ora innanzi, noi non conosciamo più nessuno secondo la carne, e se abbiamo conosciuto secondo la carne, Cristo, or non lo conosciamo più così.
17 Quindi se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove.
17 Sicchè, se uno è in Cristo, è una creatura nuova, quel ch'era vecchio è sparito, ecco è sorto il nuovo.
18 Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione.18 E il tutto è da Dio che ci ha a sè riconciliati per mezzo di Cristo, e ci affidò il ministero della riconciliazione;
19 È stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione.19 giacchè era Dio colui che in Cristo riconciliava a sè gli uomini, non imputando ad essi i loro mancamenti, e riponendo in noi la parola della conciliazione.
20 Noi fungiamo quindi da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.20 Noi facciamo dunque le veci di ambasciatori di Cristo, come se Dio stesso vi esortasse per mezzo nostro. Per Cristo vi preghiamo, riconciliatevi con Dio.
21 Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio.21 Colui che non conosceva il peccato, per noi [Dio] lo ha fatto peccato affinchè noi diventassimo in lui giustizia di Dio.