Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Lettera ai Romani 14


font
BIBBIA CEI 1974NOVA VULGATA
1 Accogliete tra voi chi è debole nella fede, senza discuterne le esitazioni.1 Infirmum autem in fide assumite, non in disceptatio nibus cogitationum.
2 Uno crede di poter mangiare di tutto, l'altro invece, che è debole, mangia solo legumi.2 Alius enim credit manducare omnia; qui autem infirmus est, holus manducat.
3 Colui che mangia non disprezzi chi non mangia; chi non mangia, non giudichi male chi mangia, perché Dio lo ha accolto.3 Is qui manducat, non manducantem non spernat; et, qui non manducat, manducantemnon iudicet, Deus enim illum assumpsit.
4 Chi sei tu per giudicare un servo che non è tuo? Stia in piedi o cada, ciò riguarda il suo padrone; ma starà in piedi, perché il Signore ha il potere di farcelo stare.
4 Tu quis es, qui iudices alienumservum? Suo domino stat aut cadit; stabit autem, potens est enim Dominusstatuere illum.
5 C'è chi distingue giorno da giorno, chi invece li giudica tutti uguali; ciascuno però cerchi di approfondire le sue convinzioni personali.5 Nam alius iudicat inter diem et diem, alius iudicat omnem diem; unusquisque insuo sensu abundet.
6 Chi si preoccupa del giorno, se ne preoccupa per il Signore; chi mangia, mangia per il Signore, dal momento che rende grazie a Dio; anche chi non mangia, se ne astiene per il Signore e rende grazie a Dio.6 Qui sapit diem, Domino sapit; et, qui manducat, Dominomanducat, gratias enim agit Deo; et, qui non manducat, Domino non manducat etgratias agit Deo.
7 Nessuno di noi, infatti, vive per se stesso e nessuno muore per se stesso,7 Nemo enim nostrum sibi vivit, et nemo sibi moritur;
8 perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo dunque del Signore.8 siveenim vivimus, Domino vivimus, sive morimur, Domino morimur. Sive ergo vivimus,sive morimur, Domini sumus.
9 Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi.
9 In hoc enim Christus et mortuus est et vixit, utet mortuorum et vivorum dominetur.
10 Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E anche tu, perché disprezzi il tuo fratello? Tutti infatti ci presenteremo al tribunale di Dio,10 Tu autem, quid iudicas fratrem tuum? Aut tu, quare spernis fratrem tuum?Omnes enim stabimus ante tribunal Dei;
11 poiché sta scritto:

'Come è vero che io vivo, dice il Signore,
ogni ginocchio si piegherà davanti a me
e ogni lingua renderà gloria a Dio'.

11 scriptum est enim:
“ Vivo ego, dicit Dominus,
mihi flectetur omne genu,
et omnis lingua confitebitur Deo ”.
12 Quindi ciascuno di noi renderà conto a Dio di se stesso.12 Itaque unusquisque nostrum pro se rationem reddet Deo.
13 Cessiamo dunque di giudicarci gli uni gli altri; pensate invece a non esser causa di inciampo o di scandalo al fratello.
13 Non ergo ampliusinvicem iudicemus, sed hoc iudicate magis, ne ponatis offendiculum fratri velscandalum.
14 Io so, e ne sono persuaso nel Signore Gesù, che nulla è immondo in se stesso; ma se uno ritiene qualcosa come immondo, per lui è immondo.14 Scio et certus sum in Domino Iesu, quia nihil commune per seipsum, nisi ei,qui existimat quid commune esse, illi commune est.
15 Ora se per il tuo cibo il tuo fratello resta turbato, tu non ti comporti più secondo carità. Guardati perciò dal rovinare con il tuo cibo uno per il quale Cristo è morto!15 Si enim propter cibumfrater tuus contristatur, iam non secundum caritatem ambulas. Noli cibo tuoillum perdere, pro quo Christus mortuus est!
16 Non divenga motivo di biasimo il bene di cui godete!16 Non ergo blasphemetur bonumvestrum!
17 Il regno di Dio infatti non è questione di cibo o di bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo:17 Non est enim regnum Dei esca et potus, sed iustitia et pax etgaudium in Spiritu Sancto;
18 chi serve il Cristo in queste cose, è bene accetto a Dio e stimato dagli uomini.18 qui enim in hoc servit Christo, placet Deo etprobatus est hominibus.
19 Diamoci dunque alle opere della pace e alla edificazione vicendevole.19 Itaque, quae pacis sunt, sectemur et quaeaedificationis sunt in invicem.
20 Non distruggere l'opera di Dio per una questione di cibo! Tutto è mondo, d'accordo; ma è male per un uomo mangiare dando scandalo.20 Noli propter escam destruere opus Dei! Omniaquidem munda sunt, sed malum est homini, qui per offendiculum manducat.
21 Perciò è bene non mangiare carne, né bere vino, né altra cosa per la quale il tuo fratello possa scandalizzarsi.
21 Bonumest non manducare carnem et non bibere vinum neque id, in quo frater tuusoffendit.
22 La fede che possiedi, conservala per te stesso davanti a Dio. Beato chi non si condanna per ciò che egli approva.22 Tu, quam fidem habes, penes temetipsum habe coram Deo. Beatus, qui noniudicat semetipsum in eo quod probat.
23 Ma chi è nel dubbio, mangiando si condanna, perché non agisce per fede; tutto quello, infatti, che non viene dalla fede è peccato.23 Qui autem discernit si manducaverit,damnatus est, quia non ex fide; omne autem, quod non ex fide, peccatum est.