Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 19


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA RICCIOTTI
1 Mentre Apollo era a Corinto, Paolo, attraversate le regioni dell'altopiano, giunse a Èfeso. Qui trovò alcuni discepoli1 - Mentre Apollo era a Corinto, Paolo, dopo aver percorse le province superiori, venne a Efeso; e, trovativi alcuni discepoli,
2 e disse loro: "Avete ricevuto lo Spirito Santo quando siete venuti alla fede?". Gli risposero: "Non abbiamo nemmeno sentito dire che ci sia uno Spirito Santo".2 domandò loro: «Nel divenire credenti, riceveste voi lo Spirito Santo?». Gli risposero: «Non abbiamo neppur sentito dire che ci sia lo Spirito Santo».
3 Ed egli disse: "Quale battesimo avete ricevuto?". "Il battesimo di Giovanni", risposero.3 E Paolo: «Che battesimo avete dunque ricevuto?». E quelli: «Il battestimo di Giovanni».
4 Disse allora Paolo: "Giovanni ha amministrato un battesimo di penitenza, dicendo al popolo di credere in colui che sarebbe venuto dopo di lui, cioè in Gesù".4 Allora Paolo disse: «Giovanni battezzò il popolo col battesimo di penitenza, dicendo che credessero in colui che stava per venire dopo di lui, cioè in Gesù».
5 Dopo aver udito questo, si fecero battezzare nel nome del Signore Gesù5 Udito questo, furono battezzati nel nome del Signore Gesù;
6 e, non appena Paolo ebbe imposto loro le mani, scese su di loro lo Spirito Santo e parlavano in lingue e profetavano.6 e, dopo che Paolo ebbe loro imposte le mani, lo Spirito Santo scese su di loro, e parlavano in altre lingue e profetavano.
7 Erano in tutto circa dodici uomini.

7 Erano un dodici uomini in tutto.
8 Entrato poi nella sinagoga, vi poté parlare liberamente per tre mesi, discutendo e cercando di persuadere gli ascoltatori circa il regno di Dio.8 Poi entrato nella sinagoga, vi predicò liberamente per tre mesi, disputando e persuadendo intorno alle cose del regno di Dio.
9 Ma poiché alcuni si ostinavano e si rifiutavano di credere dicendo male in pubblico di questa nuova dottrina, si staccò da loro separando i discepoli e continuò a discutere ogni giorno nella scuola di un certo Tiranno.9 Ma siccome alcuni si ostinavano a non credere, e sparlavano della dottrina del Signore dinanzi alla moltitudine, egli, separatosi da loro, riunì a parte i discepoli, e tenne ogni giorno adunanza d'istruzione nella scuola d'un certo Tiranno.
10 Questo durò due anni, col risultato che tutti gli abitanti della provincia d'Asia, Giudei e Greci, poterono ascoltare la parola del Signore.

10 Cosa che continuò a fare per due anni, sì che tutti che abitavano nell'Asia, Giudei e Greci, udirono la parola del Signore.
11 Dio intanto operava prodigi non comuni per opera di Paolo,11 E Dio operava miracoli straordinari per mano di Paolo;
12 al punto che si mettevano sopra i malati fazzoletti o grembiuli che erano stati a contatto con lui e le malattie cessavano e gli spiriti cattivi fuggivano.
12 al punto che prendevano asciugatoi e grembiuli, stati sul corpo di lui, e si mettevano su malati, i quali eran guariti dalle loro infermità e liberati dagli spiriti maligni.
13 Alcuni esorcisti ambulanti giudei si provarono a invocare anch'essi il nome del Signore Gesù sopra quanti avevano spiriti cattivi, dicendo: "Vi scongiuro per quel Gesù che Paolo predica".13 E anche alcuni de' girovaghi esorcisti giudei si provarono a invocare il nome del Signore Gesù sopra di quelli che avevano degli spiriti cattivi, dicendo: «Io vi scongiuro per quel Gesù predicato da Paolo».
14 Facevano questo sette figli di un certo Sceva, un sommo sacerdote giudeo.14 Erano a far questo sette figli di Sceva, capo sacerdote giudeo.
15 Ma lo spirito cattivo rispose loro: "Conosco Gesù e so chi è Paolo, ma voi chi siete?".15 Ma lo spirito maligno dette questa risposta: «Conosco Gesù, e so chi è Paolo; ma voi chi siete?».
16 E l'uomo che aveva lo spirito cattivo, slanciatosi su di loro, li afferrò e li trattò con tale violenza che essi fuggirono da quella casa nudi e coperti di ferite.16 E l'uomo in cui era lo spirito pessimo, s'avventò su loro, li sopraffece ambedue e li malmenò con tal violenza da farli fuggire di quella casa ignudi e feriti.
17 Il fatto fu risaputo da tutti i Giudei e dai Greci che abitavano a Èfeso e tutti furono presi da timore e si magnificava il nome del Signore Gesù.17 Il fatto si riseppe da tutti, Giudei e Greci, che erano in Efeso, e tutti furon presi da spavento; e il nome del Signore Gesù era glorificato.
18 Molti di quelli che avevano abbracciato la fede venivano a confessare in pubblico le loro pratiche magiche18 Molti di quelli che avevan creduto, venivano a confessare e dichiarare i loro atti;
19 e un numero considerevole di persone che avevano esercitato le arti magiche portavano i propri libri e li bruciavano alla vista di tutti. Ne fu calcolato il valore complessivo e trovarono che era di cinquantamila dramme d'argento.19 e non pochi di quelli ch'erano andati dietro a simili arti, portarono i libri e li bruciarono alla presenza di tutti; e, calcolatone il prezzo, si trovò che saliva a cinquantamila denari d'argento.
20 Così la parola del Signore cresceva e si rafforzava.

20 Così la parola di Dio cresceva potentemente e si rafforzava.
21 Dopo questi fatti, Paolo si mise in animo di attraversare la Macedonia e l'Acaia e di recarsi a Gerusalemme dicendo: "Dopo essere stato là devo vedere anche Roma".21 Dopo questi fatti, Paolo stabilì in ispirito d'andare a Gerusalemme, passando per la Macedonia e l'Acaia. «Quando sarò stato là, diceva, bisogna ch'io veda anche Roma».
22 Inviati allora in Macedonia due dei suoi aiutanti, Timòteo ed Erasto, si trattenne ancora un po' di tempo nella provincia di Asia.

22 E, mandati nella Macedonia due de' suoi discepoli, Timoteo ed Erasto, egli si trattenne ancora in Asia per alcun tempo.
23 Verso quel tempo scoppiò un gran tumulto riguardo alla nuova dottrina.23 Durante il qual tempo, vi fu un tumulto non piccolo a causa della via del Signore.
24 Un tale, chiamato Demetrio, argentiere, che fabbricava tempietti di Artémide in argento e procurava in tal modo non poco guadagno agli artigiani,24 Un argentiere di nome Demetrio faceva tempietti di Diana in argento, e procurava gran guadagno agli operai.
25 li radunò insieme agli altri che si occupavano di cose del genere e disse: "Cittadini, voi sapete che da questa industria proviene il nostro benessere;25 Egli li raccolse tutti, uniti con gli altri dello stesso mestiere e disse loro: «Amici, voi sapete che di questa nostra arte noi viviamo;
26 ora potete osservare e sentire come questo Paolo ha convinto e sviato una massa di gente, non solo di Èfeso, ma si può dire di tutta l'Asia, affermando che non sono dèi quelli fabbricati da mani d'uomo.26 ora vedete e udite che questo Paolo sta persuadendo e sviando la moltitudine, non solo in Efeso ma in quasi tutta l'Asia, dicendo che quelli fatti con le mani non son dèi.
27 Non soltanto c'è il pericolo che la nostra categoria cada in discredito, ma anche che il santuario della grande dea Artémide non venga stimato più nulla e venga distrutta la grandezza di colei che l'Asia e il mondo intero adorano".
27 Onde non solo c'è pericolo che la nostra industria cada in discredito, ma che anche il tempio di Diana, la gran dea, non conti più nulla, e sia spogliata della sua maestà colei che tutta l'Asia e tutto il mondo adorano».
28 All'udire ciò s'infiammarono d'ira e si misero a gridare: "Grande è l'Artémide degli Efesini!".28 A udir tali parole, s'accesero tutti d'ira, e cominciarono a gridare: «Grande è la Diana degli Efesini!».
29 Tutta la città fu in subbuglio e tutti si precipitarono in massa nel teatro, trascinando con sé Gaio e Aristarco macèdoni, compagni di viaggio di Paolo.29 La città fu ripiena di confusione, e tutti d'accordo fecero impeto nel teatro, trascinandovi Gaio e Aristarco, macedoni, compagni di Paolo.
30 Paolo voleva presentarsi alla folla, ma i discepoli non glielo permisero.30 Anche Paolo voleva presentarsi al popolo, ma lo trattennero i discepoli.
31 Anche alcuni dei capi della provincia, che gli erano amici, mandarono a pregarlo di non avventurarsi nel teatro.31 Persino alcuni degli Asiarchi, amici suoi, mandarono a pregarlo che non s'avventurasse ad andare nel teatro.
32 Intanto, chi gridava una cosa, chi un'altra; l'assemblea era confusa e i più non sapevano il motivo per cui erano accorsi.
32 Là, poi, chi gridava una cosa, chi un'altra. Era tutto una confusione, e i più non sapevano neppure il perchè di quella radunanza.
33 Alcuni della folla fecero intervenire un certo Alessandro, che i Giudei avevano spinto avanti, ed egli, fatto cenno con la mano, voleva tenere un discorso di difesa davanti al popolo.33 Allora presero di tra la folla un tal Alessandro, che i Giudei spingevano avanti. E Alessandro, fatto cenno con la mano, voleva ragionare al popolo.
34 Appena s'accorsero che era Giudeo, si misero tutti a gridare in coro per quasi due ore: "Grande è l'Artémide degli Efesini!".34 Ma quando l'ebbero riconosciuto per giudeo, tutti, a una voce, e per quasi due ore, ripresero a gridare: «Grande è la Diana degli Efesini!».
35 Alla fine il cancelliere riuscì a calmare la folla e disse: "Cittadini di Èfeso, chi fra gli uomini non sa che la città di Èfeso è custode del tempio della grande Artémide e della sua statua caduta dal cielo?35 Allora il segretario, riuscendo ad acquietare la folla, disse: «Uomini Efesini, chi è fra gli uomini che non sappia come la città di Efeso è adoratrice della grande Diana, prole di Giove?
36 Poiché questi fatti sono incontestabili, è necessario che stiate calmi e non compiate gesti inconsulti.36 Non potendosi dunque contradire a questo, voi dovete esser tranquilli, e nulla fare irragionevolmente.
37 Voi avete condotto qui questi uomini che non hanno profanato il tempio, né hanno bestemmiato la nostra dea.37 Questi uomini, che avete menato qui, non sono sacrileghi nè bestemmiatori della vostra dea.
38 Perciò se Demetrio e gli artigiani che sono con lui hanno delle ragioni da far valere contro qualcuno, ci sono per questo i tribunali e vi sono i proconsoli: si citino in giudizio l'un l'altro.38 Che se Demetrio e quelli della sua industria hanno da dire contro qualcuno, ci sono le sedute forensi e i proconsoli; discutano tra di loro.
39 Se poi desiderate qualche altra cosa, si deciderà nell'assemblea ordinaria.39 Se poi avete altro da regolare, potrà risolversi nell'assemblea legittima.
40 C'è il rischio di essere accusati di sedizione per l'accaduto di oggi, non essendoci alcun motivo per cui possiamo giustificare questo assembramento".40 Chè, pe' fatti d'oggi, corriamo rischio d'essere accusati di sedizione, mancando ogni motivo a giustificare tanto concorso». E, detto questo licenziò l'adunanza.
41 E con queste parole sciolse l'assemblea.