Scrutatio

Venerdi, 29 marzo 2024 - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 22


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1"Fratelli e padri, ascoltate la mia difesa davanti a voi".2Quando sentirono che parlava loro in lingua ebraica, fecero silenzio ancora di più.3Ed egli continuò: "Io sono un Giudeo, nato a Tarso di Cilicia, ma cresciuto in questa città, formato alla scuola di Gamalièle nelle più rigide norme della legge paterna, pieno di zelo per Dio, come oggi siete tutti voi.4Io perseguitai a morte questa nuova dottrina, arrestando e gettando in prigione uomini e donne,5come può darmi testimonianza il sommo sacerdote e tutto il collegio degli anziani. Da loro ricevetti lettere per i nostri fratelli di Damasco e partii per condurre anche quelli di là come prigionieri a Gerusalemme, per essere puniti.
6Mentre ero in viaggio e mi avvicinavo a Damasco, verso mezzogiorno, all'improvviso una gran luce dal cielo rifulse attorno a me;7caddi a terra e sentii una voce che mi diceva: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?8Risposi: Chi sei, o Signore? Mi disse: Io sono Gesù il Nazareno, che tu perseguiti.9Quelli che erano con me videro la luce, ma non udirono colui che mi parlava.10Io dissi allora: Che devo fare, Signore? E il Signore mi disse: Alzati e prosegui verso Damasco; là sarai informato di tutto ciò che è stabilito che tu faccia.11E poiché non ci vedevo più, a causa del fulgore di quella luce, guidato per mano dai miei compagni, giunsi a Damasco.
12Un certo Ananìa, un devoto osservante della legge e in buona reputazione presso tutti i Giudei colà residenti,13venne da me, mi si accostò e disse: Saulo, fratello, torna a vedere! E in quell'istante io guardai verso di lui e riebbi la vista.14Egli soggiunse: Il Dio dei nostri padri ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola dalla sua stessa bocca,15perché gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto e udito.16E ora perché aspetti? Alzati, ricevi il battesimo e lavati dai tuoi peccati, invocando il suo nome.
17Dopo il mio ritorno a Gerusalemme, mentre pregavo nel tempio, fui rapito in estasi18e vidi Lui che mi diceva: Affrettati ed esci presto da Gerusalemme, perché non accetteranno la tua testimonianza su di me.19E io dissi: Signore, essi sanno che facevo imprigionare e percuotere nella sinagoga quelli che credevano in te;20quando si versava il sangue di Stefano, tuo testimone, anch'io ero presente e approvavo e custodivo i vestiti di quelli che lo uccidevano.21Allora mi disse: Va', perché io ti manderò lontano, tra i pagani".

22Fino a queste parole erano stati ad ascoltarlo, ma allora alzarono la voce gridando: "Toglilo di mezzo; non deve più vivere!".23E poiché continuavano a urlare, a gettar via i mantelli e a lanciar polvere in aria,24il tribuno ordinò di portarlo nella fortezza, prescrivendo di interrogarlo a colpi di flagello al fine di sapere per quale motivo gli gridavano contro in tal modo.
25Ma quando l'ebbero legato con le cinghie, Paolo disse al centurione che gli stava accanto: "Potete voi flagellare un cittadino romano, non ancora giudicato?".26Udito ciò, il centurione corse a riferire al tribuno: "Che cosa stai per fare? Quell'uomo è un romano!".27Allora il tribuno si recò da Paolo e gli domandò: "Dimmi, tu sei cittadino romano?". Rispose: "Sì".28Replicò il tribuno: "Io questa cittadinanza l'ho acquistata a caro prezzo". Paolo disse: "Io, invece, lo sono di nascita!".29E subito si allontanarono da lui quelli che dovevano interrogarlo. Anche il tribuno ebbe paura, rendendosi conto che Paolo era cittadino romano e che lui lo aveva messo in catene.

30Il giorno seguente, volendo conoscere la realtà dei fatti, cioè il motivo per cui veniva accusato dai Giudei, gli fece togliere le catene e ordinò che si riunissero i sommi sacerdoti e tutto il sinedrio; vi fece condurre Paolo e lo presentò davanti a loro.

Note:

At 22:Dopo i tre discorsi rappresentativi della predicazione di Paolo (cc 13.17.20), il libro degli Atti riferisce tre apologie personali: davanti alla folla dei giudei a Gerusalemme (c 22), davanti al procuratore Felice (c 24) e davanti al re Agrippa (c 26); ognuna è abilmente adattata all'uditorio (cf. At 9,1+). Davanti alla folla, Paolo sostiene che la sua condotta è come quella di un giudeo molto pio.

At 22,4:nuova dottrina: alla lettera «via», la chiesa (cf. At 9,2+). Su Paolo persecutore, vedere At 7,58; At 8,1; At 8,3; At 9,1-2; At 9,21; At 22,19-20; At 26,10-11; 1Cor 15,9; Gal 1,13; Gal 1,23; Fil 3,6; 1Tm 1,13 .

At 22,12:Anania, un devoto osservante...: Paolo descrive Anania semplicemente come un buon giudeo, senza precisare che era cristiano (At 9,10), né ricordare la visione che aveva avuto (At 9,10-16).

At 22,14:vedere il Giusto: il Cristo (cf. At 3,14; At 7,52).

At 22,15:che hai visto e udito: cf. At 9,15 . Qui Anania parla a nome del «Dio dei padri», come un profeta dell'AT. Paolo dovrà essere testimone «davanti a tutti gli uomini». Non si precisa ancora: «davanti ai pagani» (v 21).

At 22,17:Dopo il mio ritorno a Gerusalemme: le prospettive sono raccorciate: sono passati tre anni prima di questo ritorno a Gerusalemme (cf. At 9,23+). L'estasi, della quale Paolo parla qui, non è ricordata altrove; non deve però esser confusa con quella di 2Cor 12,1-4 .

At 22,18:non accetteranno la tua testimonianza: il grande tema di Luca quando descrive l'apostolato di Paolo (cf. At 13,46-48; At 18,6; At 28,25-28).

At 22,20:tuo testimone: in greco «tuo martire ». La parola non ha però ancora il suo valore preciso, ma vi si avvicina: la massima testimonianza è quella del sangue (cf. Ap 2,13; Ap 6,9; Ap 17,6).

At 22,21:ti manderò lontano: «apostolo» significa «inviato». Queste parole del Cristo equivalgono quindi alla costituzione di Paolo come apostolo (cf. Gal 1,1; 1Cor 9,1; 2Cor 12,11-12) e specialmente come apostolo dei pagani (Gal 1,16; Gal 2,7-8; Rm 1,5; Rm 11,13; Rm 15,16; Rm 15,18; Ef 3,6-8; Col 1,25-29; 1Tm 2,7), sebbene gli Atti (se si eccettua At 14,4; At 14,14) riservino abitualmente questo titolo ai dodici.

At 22,29:e che lui lo aveva messo in catene: in realtà però Paolo resterà ancora incatenato (v 30; At 23,18; At 24,27; At 26,29). Forse è opportuno distinguere due specie di catene: quelle più pesanti, che costituiscono già una pena e che sarebbero state tolte a Paolo; e quelle più leggere, necessarie per una custodia più sicura del prigioniero.

At 22,30:e lo presentò davanti a loro: secondo la predizione di Gesù ai discepoli (Mt 10,17-18 = Mc 13,9-10; Lc 21,12), Paolo sta per comparire davanti «ai sinedri» (At 22,30-23,10), «ai governatori» (Felice, c 24) e «ai re» (Agrippa, cc 25-26).