Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Seconda lettera di Pietro 1


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1Simon Pietro, servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro che hanno ricevuto in sorte con noi la stessa preziosa fede per la giustizia del nostro Dio e salvatore Gesù Cristo:2grazia e pace sia concessa a voi in abbondanza nella conoscenza di Dio e di Gesù Signore nostro.

3La sua potenza divina ci ha fatto dono di ogni bene per quanto riguarda la vita e la pietà, mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la sua gloria e potenza.4Con queste ci ha donato i beni grandissimi e preziosi che erano stati promessi, perché diventaste per loro mezzo partecipi della natura divina, essendo sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza.5Per questo mettete ogni impegno per aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza,6alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà,7alla pietà l'amore fraterno, all'amore fraterno la carità.8Se queste cose si trovano in abbondanza in voi, non vi lasceranno oziosi né senza frutto per la conoscenza del Signore nostro Gesù Cristo.9Chi invece non ha queste cose è cieco e miope, dimentico di essere stato purificato dai suoi antichi peccati.10Quindi, fratelli, cercate di render sempre più sicura la vostra vocazione e la vostra elezione. Se farete questo non inciamperete mai.11Così infatti vi sarà ampiamente aperto l'ingresso nel regno eterno del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo.

12Perciò penso di rammentarvi sempre queste cose, benché le sappiate e stiate saldi nella verità che possedete.13Io credo giusto, finché sono in questa tenda del corpo, di tenervi desti con le mie esortazioni,14sapendo che presto dovrò lasciare questa mia tenda, come mi ha fatto intendere anche il Signore nostro Gesù Cristo.15E procurerò che anche dopo la mia partenza voi abbiate a ricordarvi di queste cose.
16Infatti, non per essere andati dietro a favole artificiosamente inventate vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua grandezza.17Egli ricevette infatti onore e gloria da Dio Padre quando dalla maestosa gloria gli fu rivolta questa voce: "Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto".18Questa voce noi l'abbiamo udita scendere dal cielo mentre eravamo con lui sul santo monte.19E così abbiamo conferma migliore della parola dei profeti, alla quale fate bene a volgere l'attenzione, come a lampada che brilla in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno e la stella del mattino si levi nei vostri cuori.20Sappiate anzitutto questo: nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione,21poiché non da volontà umana fu recata mai una profezia, ma mossi da Spirito Santo parlarono quegli uomini da parte di Dio.

Note:

2Pt 1,1:del nostro Dio e salvatore Cesù Cristo oppure «del nostro Dio e del Salvatore Gesù Cristo».

2Pt 1,2:di Dio e di Gesù Signore nostro oppure «di Dio e di Gesù Cristo Signore nostro». Una variante ha: «del Signore nostro». - In tutta la lettera, Cristo è l'oggetto della conoscenza dei fedeli (2Pt 1,3; 2Pt 1,8; 2Pt 2,20; 2Pt 3,18 , cf. Os 2,22+; Gv 17,3; Fil 3,10 ; ecc.). Questa conoscenza comprende il discernimento morale e la pratica delle virtù (vv 5-6.8).

2Pt 1,3:gloria e potenza: la «gloria» consiste nei segni che Gesù ha dato della sua divinità (cf. Gv 1,14+ e Mc 16,17; Eb 2,4), in modo particolare la trasfigurazione (2Pt 1,16-18). La «potenza» è la sua virtù naturale o miracolosa. Questi due attributi divini a servizio della vocazione danno tutto ciò che è richiesto per una vita di pietà (1Tm 4,7+).

2Pt 1,4:Con queste: la «gloria» e la «potenza» del Cristo legano fra loro la chiamata, già accettata, e l'avvenire promesso (cf. 1Tm 4,8); volg. ha: «con la quale». - ci ha donato: una variante legge: «vi ha donato». Queste promesse si riferiscono «al giorno del Signore» (cf. 2Pt 3,4; 2Pt 3,9-10; 2Pt 3,12-13). - la natura divina: espressione di origine greca, unica nella Bibbia, e che sorprende per il suo tono impersonale. Qui l'apostolo le fa esprimere la pienezza della vita nuova nel Cristo, comunicazione fatta da Dio di una vita che gli è propria. Per i contenuti, vedere per esempio Gv 1,12; Gv 14,20; Gv 15,4-5; Rm 6,5; 1Cor 1,9+; 1Gv 1,3+ . C'è qui uno dei pilastri della dottrina dei Padri greci sulla «deificazione». - della concupiscenza: volg. legge: «fuggendo la corruzione della concupiscenza che è nel mondo».

2Pt 1,5:Per questo: volg. legge: «Ma voi».

2Pt 1,9:Chi non ha queste cose: qui come nelle lettere di Giovanni (cf. 1Gv 1,8+) si mette in guardia contro gli gnostici, che pretendevano di conoscere Dio senza osservarne i comandamenti, dimenticando che Dio li ha dotati della sua stessa «natura» (v 4).

2Pt 1,10:la vostra elezione: volg. aggiunge: «con le buone opere».

2Pt 1,11:regno eterno: come in 2Pt 1,4; 2Pt 3,4; 2Pt 3,9-10 , si apre qui la prospettiva della parusia. Il regno del Cristo è quello stesso del Padre (Ef 5,5; 2Tm 4,1; Ap 11,15).

2Pt 1,12:verità che possedete: cf. 1Pt 1,10-12 . Il richiamo si rifà ai fondamenti della fede cristiana e dell'attesa della parusia: il Cristo e gli apostoli (vv 14-18), quindi i profeti (vv 19-21).

2Pt 1,16:artificiosamente inventate: gli gnostici architettavano gratuite speculazioni sulla parusia in appoggio ai loro errori (2Pt 3,4-5 , cf. 1Tm 1,4; 1Tm 6,20 , ecc.). Pietro e gli apostoli trasmettono invece fatti di cui sono stati testi oculari (cf. Lc 1,2; At 1,8+; 1Gv 1,1-3), e che Dio stesso ha attestato. - della sua grandezza: al momento della trasfigurazione.

2Pt 1,18:sul santo monte: questa definizione richiama sia il monte Sion (cf. Sal 2,6; Is 11,9 ; ecc.) sia il Sinai, come «tipo» del monte della trasfigurazione.

2Pt 1,19:parola dei profeti: le Scritture preannunziavano la gloria del Messia. La manifestazione gloriosa del Cristo sul monte della trasfigurazione ha già permesso di vederne una prima realizzazione.

2Pt 1,20s:Il modo con cui è invocata qui l'ispirazione delle Scritture da parte dello Spirito (2Tm 3,15-16+) suggerisce che anche la loro lettura suppone la guida dello Spirito e della tradizione apostolica.