Scrutatio

Thursday, 5 December 2024 - Santa Consolata di Genova ( Letture di oggi)

Naum 1


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Zelo di Dio contro i suoi nemici. Egli e paziente, e grande in fortezza, e all'ira di lui nissuno può resistere, ed è liberatore di quelli, che confidano in lui, e sterminerà i nemici del popol suo.

1Annunzio grave contro di Ninive. Libro della visione di Nahum Elceseo.2Il Signore è un Dio zelatore, che fa vendetta; il Signore fa vendetta, e si arma di furore; il Signore fa vendetta de' suoi nemici, e serba l'ira pe' suoi nemici.311 Signore paziente, e grande in possanza, né avrà alcuno per mondo, e per innocente. Il Signore cammina tralle tempeste, e i turbini, e sotto i suoi piedi una nebbia di polvere.4Egli sgrida il mare, e lo asciuga, e i fiumi tutti cangia in arida terra: rende sterile il Basan, e il Carmelo, e languiscono i fiori del Libano.5Per lui sono scosse le montagne, e le colline son desolate; dinanzi a lui trema la terra, e il mondo tutto, e tutti quei, che lo abitano.6Chi sussister potrà all'apparir del suo sdegno? E chi potrà a lui resistere irato, e in furore? L'indegnazione di lui divampa qual fuoco, e da esso i massi sono squagliati.7Buono il Signore, e consola nel giorno di tribolazione; e conosce quelli,che sperano in lui:8Égli con impetuosa inondazione distruggerà la sede di lei, e i nemici di lui dalle tenebre saran perseguitati.9Che andate voi macchinando contro il Signore? Egli farà fine: non verrà doppia tribolazione.10Perocché costoro, che ne' conviti sbevazzano insieme, saran consunti come le spine, che tra loro s'intrecciano, e come aridissima paglia.11Da te uscirà colui, che mal pensa contro il Signore, che ha in testa iniqui disegni.12Queste cose dice il Signore: Quantunque ei siano fortissimi, e anche in maggior numero, contuttociò saranno recisi, e passeranno. Io ti ho afflitto, ma non ti affliggerò di più.13E la verga di lui romperò infesta al tuo dorso, e spezzerò le tue catene.14Il Signore pronunzierà contro di te questa sentenza: non rimarrà più seme del tuo nome: sterminerò le statue, e gl'idoli di getto dalla casa del Dio tuo, e farolla tuo sepolcro, e tu sarai disprezzato.15Ècco sui monti i piedi di colui, che annunzia la buona novella: annunzia la pace: celebra, o Giuda, le tue solennità, e sciogli i tuoi voti; perocché non passerà mai più Belial per le tue terre: egli è perito interamente.

Note:

1,1:Elceseo. Elkesai patria di Nahum era un piccolo borgo della Galilea. Vedi la prefazione.

1,2:Il Signore è un Dio zelatore. Lo zelo di Dio egli e la somma cura, che egli ha di proteggere i suoi amici, i giusti e la giustizia, e perciò ancora di reprimere e gastigare i nemici della giustizia, e della pietà, onde il Profeta dopo aver detto, che il Signore è un Dio zelato re, soggiunge, che egli fa vendetta, fa vendetta de' suoi nemici. E com tal preludio prepara il Profeta gli animi de' lettori all'annunzio di quello che Dio farà per punire i Niniviti.

1,3:Il Signore paziente e grande in possanza. Conveniva di spiegare come avvenga, che il Signore essendo un Dio zelatore, contuttociò si veggano (talora anche per lungo tempo) impuniti i peccatori. Il Signore è paziente,ed è paziente perchè è grande in possanza. Dio non ha da temere, che i peccatori fuggano dalla sua mano, nè egli per impeto d'ira corre a gastigarli, ma contiene lo sdegno, perchè vuole, se gli uomini si ravvedono, usar con essi misericordia, e se nel loro peccato ostinatamente perseverano, vuol aspettare il tempo opportuno perfare le sue vendette.
Nè avrà alcuno per mondo, e per innocente. Se Dio è paziente, e rattiene il suo sdegno, ciò non dee far credere, che egli col suo tacere e dissimulare venga ad assolvere i peccatori: farà ben egli vedere a suo tempo,com' ei non sono stati assoluti, nè riguardati come innocenti da lui, ma riserbati al tempo dell'ira e del suo severo giudizio.
Cammina tra le tempeste e i turbini, ec. Dipingesi Dioquasi grande e terribil campione, il quale si muove, eva contro i suoi nemici con gran fracasso, e all'andaredi lui si solleva denso e vasto globo di polvere. E si allude alle procelle e ai turbini, de' quali egli si servì piùvolte a terrore e sterminio de' suoi nemici.

1,4:Rende sterile il Basan e il Carmelo, ec. Quando egli parla sdegnato, i paesi più fecondi e ridenti divengono sterili e privi di ogni frutto e vaghezza. Il Basan, il Carmelo e il Libano sono citati sovente come luoghi di somma fertilità e delizia. Vedi Isai. XXXIII. 9., Jerem. V.19 ec.

1,6:L'indegnazione di lui divampa qual fuoco, e da esso ec. I LXX spiegando in parte la figura, tradussero: il suo furore strugge i principati, e i massi sono stritolati da lui.

1,7:Buono il Signore, e consola ec. Alla terribil pittura di quello, che Dio fa fare, e fa nel suo sdegno contro de' peccatori, succede una bella descrizione del tenero amore e della paterna cura di Dio verso de' buoni. Dio è buono, e consola i buoni nelle loro afflizioni, e conosce, cioè approva, ama, e protegge quelli, che sperano in lui, e da lui solo aspettano consolazione e salute.

1,8:Egli con impetuosa inondazione ec. Non è cosa nuova nelle Scritture, che l'invasione di un grande esercito si rappresenti come una inondazione di acque. Vedi Isai. VIII. 7., XVII. 12. 13., Jerem. LxIII. 2. ec. Così adunque Dio manderà contro Nimive una rovinosa inondazione di schiere nemiche, le quali la desoleranno, e i Niniviti nemici del Signore saranno perseguitati dalle tenebre, cioè involti in ogni sorta di sciagure. Non debbo però tacere, che quando Ninive fu presa dopo due intieri anni di assedio, regnando Sardanapalo, il Tigri, che uscì dal suo letto, e abbattè la lunghezza di venti stadi della muraglia, fu quello, che aperse ai nemici la città. Ma tutti convengono, che Nahum visse dopo quell'assedio. Siccome però Giustino, Orosio e altri parlando di quel medesimo assedio non fanno motto di quella inondazione, non sarebbe perciò cosa incredibile, che Diodoro confondendo un po' i tempi avesse dato per avvenuto in un tempo quello, che succedette in un altro, cioè nell'ultima distruzione di Ninive, di cui parla Nahum, e allora sarebbero da prendersi letteralmente le sue parole. Vedi Diodoro II., e anche Ateneo XII.

1,9:Che andate voi macchinando contro il Signore? Parla agli Assiri e a Sennacherib loro re e a Rabsace suo ministro, le cui bestemmie contro il vero Dio son riferite Isai. XXXVI. 18. 19., XXXVII. 23. Dio farà fine di Ninive gastigando la sua empietà. Non verrà doppia tribolazione. Dio non permetterà che gli Assiri, i quali hanno distrutta Samaria, e menato in ischiavitù una parte di Israele arrivino a distruggere anche Gerusalemme e le due tribù. Vedi san Cirillo e Teofil. Altri riferiscono queste parole alla stessa città di Ninive, e allora verrebbero a significare, che alla prima invasione de' nemici quella sarà percossa in tal guisa, che non vi sarà bisogno di nuovo flagello per annichilarla.

1,10:Costoro, che ne' conviti sbevazzano insieme, ec. Paragona i Niniviti alle spine, delle quali intrecciate insieme si forma la siepe, e ad una paglia aridissima, dove entrato che sia il fuoco, consuma tutto senza riparo. Vedi la stessa similitudine in Isaia X. 18. XXXIII. 12. Colla stessa celerita saranno irremediabilmente, e quasi in un momento consunti i Niniviti, nel tempo, che ad altro non penseranno se non a sbevazzar lietamente insieme affidati all'altezza e fortezza delle loro mura. Diodoro scrive, che Ninive fu presa in tempo di solenne festa e di universale allegrezza.

1,11:Colui, che mal pensa contro il Signore, ec. Parla di Sennacherib e di Rabsace, che parlavano empiamente contro Dio, e disegnavano di atterrare Gerusalemme e il tempio del Signore.

1,12:Quantunque ei sieno fortissimi, ec. Quantunque l'Assiro sia più che forte e in grandissimo numero, con tuttociò saranno recisi tutti costoro colla stessa facilità, con cui si tagliano i capelli dalla testa di un uomo, e passeranno, cioè, più non saranno.
Io ti ho afflitto, ma ec. Io ti ho percossa, o Gerusalemme, per mano degli Assiri, i quali hanno fatto molti mali nella Giudea, ma più non ti affliggerò per man di costoro.

1,13:E la verga di lui romperò ec. Questa verga ella è la tirannide esercitata dagli Assiri contro la Giudea. Presa che fu Ninive da Astiage e Nabopolassar, i re di Giuda furon liberati da quella tirannide, a cui erano stati soggetti da Achaz in poi. IV. Reg. XVI. 7. 8.

1,14:Non rimarrà più seme del tuo nome. Il famoso nome di Nino e dei re Assiri finirà, e perirà nella rovina di Ninive, il cui impero passerà ai Babilonesi. Così Teodoreto, Teofil. ec. E questa sposizione mi sembra migliore; perocchè non posson queste parole intendersi di Sennacherib, il quale ebbe per successore nel trono il figliuolo Assarhaddon.
Farolla tuo sepolcro. La casa del tuo dio sarà il sepolcro tuo, o re degli Assiri: ivi tu finirai insieme co' tuoi falsi dei. Sennacherib veramente fu ucciso da' figliuoli nel tempio di Nesroch, ma la Scrittura non dice, che ivi egli fosse sepolto, nè la cosa è verisimile, Vedi Isai. XXXVII. 38.

1,15:Ecco su' monti i piedi ec. Il Profeta vede sui monti le sentinelle, le quali portano da un luogo all'altro l'an nunzio della strage seguita dell'esercito di Sennacherib, e fan sapere a Gerusalemme e a tutto Giuda, che da ora in poi potranno celebrare le loro solennità, e sciogliere i voti fatti a Dio per la loro liberazione; perocchè quell'empio uomo, quell'uomo senza legge, infesto a Dio e agli uomini non metterà più il piede nella Giudea, perchè la sua possanza è distrutta interamente. Vedi s. Girolamo. La voce Belial, che vale uomo senza giogo, può significare gene ralmente l'Assiro e l'impero degli Assiri: onde il senso di queste parole può essere ancora: Ninive è caduta, è caduto l'impero degli Assiri, ed è passato ai Caldei: Gerusalemme è liberata dalla tirannide: celebri ella le sue feste sacre, e renda a Dio i suoi solenni ringraziamenti. Così Teodoreto.