Scrutatio

Giovedi, 28 marzo 2024 - San Castore di Tarso ( Letture di oggi)

Prima lettera ai Tessalonicesi 4


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1Per il resto, fratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel Signore Gesù: avete appreso da noi come comportarvi in modo da piacere a Dio, e così già vi comportate; cercate di agire sempre così per distinguervi ancora di più.2Voi conoscete infatti quali norme vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù.3Perché questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dalla impudicizia,4che ciascuno sappia mantenere il proprio corpo con santità e rispetto,5non come oggetto di passioni e libidine, come i pagani che non conoscono Dio;6che nessuno offenda e inganni in questa materia il proprio fratello, perché il Signore è vindice di tutte queste cose, come già vi abbiamo detto e attestato.7Dio non ci ha chiamati all'impurità, ma alla santificazione.8Perciò chi disprezza queste norme non disprezza un uomo, ma Dio stesso, che vi dona il suo Santo Spirito.
9Riguardo all'amore fraterno, non avete bisogno che ve ne scriva; voi stessi infatti avete imparato da Dio ad amarvi gli uni gli altri,10e questo voi fate verso tutti i fratelli dell'intera Macedonia. Ma vi esortiamo, fratelli, a farlo ancora di più11e a farvi un punto di onore: vivere in pace, attendere alle cose vostre e lavorare con le vostre mani, come vi abbiamo ordinato,12al fine di condurre una vita decorosa di fronte agli estranei e di non aver bisogno di nessuno.

13Non vogliamo poi lasciarvi nell'ignoranza, fratelli, circa quelli che sono morti, perché non continuiate ad affliggervi come gli altri che non hanno speranza.14Noi crediamo infatti che Gesù è morto e risuscitato; così anche quelli che sono morti, Dio li radunerà per mezzo di Gesù insieme con lui.15Questo vi diciamo sulla parola del Signore: noi che viviamo e saremo ancora in vita per la venuta del Signore, non avremo alcun vantaggio su quelli che sono morti.16Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell'arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo;17quindi noi, i vivi, i superstiti, saremo rapiti insieme con loro tra le nuvole, per andare incontro al Signore nell'aria, e così saremo sempre con il Signore.18Confortatevi dunque a vicenda con queste parole.

Note:

1Ts 4,1:nel Signore Gesù: Paolo parla «nel» (v 1) o «per» (v 2) il Cristo, o anche a nome di Cristo (cf. 1Ts 4,15; 2Ts 3,6; 2Ts 3,12). Il suo insegnamento morale, il medesimo della prima catechesi cristiana, dà alla morale profana un valore nuovo ponendola sotto il segno di Cristo (Col 3,18+ ; cf. Fil 4,8-9). - così già vi comportate: alcuni codici omettono.

1Ts 4,3:la volontà di Dio, la vostra santificazione: il volere di Dio (cf. Mt 6,10) è realizzatore della santità (vv 3.7; 2Ts 2,13; Ef 1,4). E' Dio che santifica (1Ts 5,23; 1Cor 6,11 ; cf. Gv 17,17; At 20,32); il Cristo si è fatto nostra santificazione (1Cor 1,30), vi coopera anche lo Spirito santo (v 8; 2Ts 2,13; 1Cor 6,11). Tocca ai cristiani metterla in opera (Rm 6,19+). Essi sono correntemente chiamati i «santi» (At 9,13+).

1Ts 4,4:il proprio corpo: sia il corpo proprio di ciascuno (1Ts 5,23 ; cf. Rm 12,1; 1Cor 6,19), sia quello della propria moglie, come in molti testi rabbinici e in 1Pt 3,7 .

1Ts 4,8:che vi dona il suo Santo Spirito: Ezechiele (Ez 36,27; Ez 37,14) annunziava il dono dello Spirito al popolo messianico; l'allusione rafforza la continuità tra la chiesa di Tessalonica e la comunità primitiva che ha ricevuto questo dono (At 2,16s; At 2,33; At 2,38 , ecc.). Sul dono interiore dello Spirito a ogni cristiano, cf. Rm 5,5+ .

1Ts 4,13-18:Paolo, rispondendo a inquietudini o dubbi di certi convertiti che credevano i defunti sfavoriti perché assenti al tempo della venuta del Signore, riafferma l'insegnamento fondamentale circa la resurrezione dei morti, per confermare la fede e la speranza di tutti.

1Ts 4,13-14:circa quelli che sono morti: alla lettera: «quelli che si sono addormentati». L'eufemismo, molto naturale, è corrente nell'AT e nel NT come presso i greci. Ugualmente la resurrezione è un «risveglio» (cf. 1Ts 5,10). Altra traduzione, alla fine del v 14: «coloro che si sono addormentati; per mezzo di Gesù, Dio li condurrà con sé».

1Ts 4,15:sulla parola del Signore: questa parola è difficile da precisare (benché si possa confrontare Mt 24 con i vv 15-17). Forse qui si fa semplicemente appello all'autorità del Signore (cf. Dn 7,1; Dn 7,13; Dn 7,16). - noi che viviamo e saremo ancora in vita: quelli che saranno ancora in vita nel giorno della parusia, tra i quali Paolo si colloca qui per ipotesi, esprimendo una speranza, ma non una certezza (cf. 1Ts 5,1+).

1Ts 4,16:La voce, la tromba, le nubi (caratteristiche di ogni teofania, cf. Es 13,22+; Es 19,16+) sono elementi della letteratura apocalittica (cf. Mt 24,30s+; 2Ts 1,8+).

1Ts 4,17:i superstiti: om. da Tertulliano e altri. - e così saremo sempre con il Signore: i morti, resuscitando, risponderanno per primi al segnale. Essi saranno raggiunti dai sopravvissuti e tutti insieme saranno condotti all'incontro col Signore, poi lo accompagneranno al giudizio che inaugura il suo regno senza fine. L'essenziale è il tratto finale: vivere sempre con lui (cf. 1Ts 4,14; 1Ts 5,10; 2Ts 2,1). In questo consiste la salvezza, la gloria, il regno che Gesù concede a quelli che ha eletti (1Ts 2,12).