Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Atti degli Apostoli 17


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA TINTORI
1 Seguendo la via di Anfìpoli e Apollonia, giunsero a Tessalonica, dove c'era una sinagoga dei Giudei.1 Ed essendo passati per Anfipoli e per Apollonia, arrivarono a Tessalonica, ov'era una sinagoga di Giudei.
2 Come era sua consuetudine Paolo vi andò e per tre sabati discusse con loro sulla base delle Scritture,2 E Paolo, secondo il suo solito, andò da loro, e per tre sabati disputò con loro sulle Scritture,
3 spiegandole e dimostrando che il Cristo doveva morire e risuscitare dai morti; il Cristo, diceva, è quel Gesù che io vi annunzio.3 dichiarando e dimostrando come il Cristo doveva patire e risuscitare da morte. E questo Cristo, diceva, è Gesù che v'annunzio.
4 Alcuni di loro furono convinti e aderirono a Paolo e a Sila, come anche un buon numero di Greci credenti in Dio e non poche donne della nobiltà.4 Alcuni credettero e si unirono con Paolo e Sila, come fece pure una gran moltitudine di proseliti e di gentili, e non poche nobili donne.
5 Ma i Giudei, ingelositi, trassero dalla loro parte alcuni pessimi individui di piazza e, radunata gente, mettevano in subbuglio la città. Presentatisi alla casa di Giàsone, cercavano Paolo e Sila per condurli davanti al popolo.5 Ma i Giudei, mossi da zelo, prendendo dal volgo dei cattivi soggetti, e fatta gente, misero a tumulto la città, e, attorniata la casa di Giasone, cercavano di tirarli davanti al popolo.
6 Ma non avendoli trovati, trascinarono Giàsone e alcuni fratelli dai capi della città gridando: "Quei tali che mettono il mondo in agitazione sono anche qui e Giàsone li ha ospitati.6 Ma non avendoli trovati trascinarono Giasone ed alcuni fratelli dai capi della città, gridando: Quei che mettono sottosopra la terra son venuti anche qua,
7 Tutti costoro vanno contro i decreti dell'imperatore, affermando che c'è un altro re, Gesù".7 e Giasone ha dato loro ricetto, e tutti costoro vanno contro gli editti di Cesare, dicendo esservi un altro re, Gesù.
8 Così misero in agitazione la popolazione e i capi della città che udivano queste cose;8 Così incitarono la folla e i magistrati che udivano tali cose.
9 tuttavia, dopo avere ottenuto una cauzione da Giàsone e dagli altri, li rilasciarono.

9 Ma ricevuta cauzione da Giasone e da altri li lasciarono andare.
10 Ma i fratelli subito, durante la notte, fecero partire Paolo e Sila verso Berèa. Giunti colà entrarono nella sinagoga dei Giudei.10 I fratelli però, subito, di notte, fecero partire Paolo e Sila per Berea. Questi, appena arrivati, andarono alla sinagoga dei Giudei.
11 Questi erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalonica ed accolsero la parola con grande entusiasmo, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano davvero così.11 Or questi Giudei erano più nobilmente disposti di quelli di Tessalonica, e ricevettero la parola con tutta avidità, esaminando ogni giorno le Scritture, se le cose stessero così.
12 Molti di loro credettero e anche alcune donne greche della nobiltà e non pochi uomini.12 E molti di loro credettero e molte nobili donne gentili e uomini non pochi.
13 Ma quando i Giudei di Tessalonica vennero a sapere che anche a Berèa era stata annunziata da Paolo la parola di Dio, andarono anche colà ad agitare e sobillare il popolo.13 Ma com'ebbero inteso i Giudei di Tessalonica che anche in Berea era stata predicata da Paolo la parola di Dio, corsero anche là a suscitare e a muovere a tumulto la popolazione.
14 Allora i fratelli fecero partire subito Paolo per la strada verso il mare, mentre Sila e Timòteo rimasero in città.14 E allora i fratelli mandarono via subito Paolo, perchè andasse fino al mare e ci restarono Sila e Timoteo.
15 Quelli che scortavano Paolo lo accompagnarono fino ad Atene e se ne ripartirono con l'ordine per Sila e Timòteo di raggiungerlo al più presto.

15 Quelli poi che accompagnavano Paolo lo condussero ad Atene, e ricevuto l'incarico di dire a Sila e a Timoteo di raggiungerlo al più presto, partirono.
16 Mentre Paolo li attendeva ad Atene, fremeva nel suo spirito al vedere la città piena di idoli.16 E mentre Paolo li attendeva ad Atene, si sentiva l'anima afflitta, nel vedere quella città piena di idoli.
17 Discuteva frattanto nella sinagoga con i Giudei e i pagani credenti in Dio e ogni giorno sulla piazza principale con quelli che incontrava.17 Disputava egli pertanto nella sinagoga coi Giudei e coi proseliti, e nella piazza ogni giorno con chi vi incontrava.
18 Anche certi filosofi epicurei e stoici discutevano con lui e alcuni dicevano: "Che cosa vorrà mai insegnare questo ciarlatano?". E altri: "Sembra essere un annnunziatore di divinità straniere"; poiché annunziava Gesù e la risurrezione.18 E alcuni filosofi epicurei e stoici disputavano con lui, e alcuni dicevano: Che vuol dire questo ciarlatano? Altri poi: Pare che annunzi nuovi dèi; perchè annunziava loro Gesù e la risurrezione.
19 Presolo con sé, lo condussero sull'Areòpago e dissero: "Possiamo dunque sapere qual è questa nuova dottrina predicata da te?19 Allora lo presero e lo condussero all'Areopago, dicendo: Possiamo noi sapere quello che sia questa nuova dottrina di cui tu parli?
20 Cose strane per vero ci metti negli orecchi; desideriamo dunque conoscere di che cosa si tratta".20 Tu infatti fai suonare certe cose nuove alle nostre orecchie; vorremmo dunque sapere di che si tratta.
21 Tutti gli Ateniesi infatti e gli stranieri colà residenti non avevano passatempo più gradito che parlare e sentir parlare.

21 Or tutti gli Ateniesi e gli ospiti forestieri non badavano ad altro che a dire o ascoltare qualche cosa di nuovo.
22 Allora Paolo, alzatosi in mezzo all'Areòpago, disse:
"Cittadini ateniesi, vedo che in tutto siete molto timorati degli dèi.
22 E Paolo stando in piedi in mezzo all'Areopago, disse: Ateniesi, io vi trovo per ogni riguardo più che religiosi.
23 Passando infatti e osservando i monumenti del vostro culto, ho trovato anche un'ara con l'iscrizione: Al Dio ignoto. Quello che voi adorate senza conoscere, io ve lo annunzio.23 Passeggiando infatti, e considerando i vostri simulacri ho scoperto persino un altare con questa scritta: Al Dio ignoto. Quello dunque che voi adorate senza conoscerlo, io ve lo annunzio.
24 'Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene', che è signore del cielo e della terra, non dimora in templi costruiti dalle mani dell'uomo24 Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che vi si trova, essendo il Signore del Cielo e della terra, non abita in templi fatti dalle mani,
25 né dalle mani dell'uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa, essendo lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa.25 e non è servito dalle mani degli uomini quasi avesse bisogno di qualche cosa, egli che dà a tutti la vita, il respiro e tutte le cose.
26 Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l'ordine dei tempi e i confini del loro spazio,26 Egli ha derivato da un sol uomo tutta la progenie degli uomini, perchè popolassero tutta la faccia della terra, fissando i tempi determinati ed i confini delle loro dimore,
27 perché cercassero Dio, se mai arrivino a trovarlo andando come a tentoni, benché non sia lontano da ciascuno di noi.27 affinchè cerchino Dio se a sorte, brancolando, lo trovino, quantunque egli non sia lungi da ciascuno di noi;
28 In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come anche alcuni dei vostri poeti hanno detto: Poiché di lui stirpe noi siamo.
28 poichè in lui viviamo, ci moviamo e siamo. Come anche taluni dei vostri poeti han detto: Siamo veramente progenie di lui.
29 Essendo noi dunque stirpe di Dio, non dobbiamo pensare che la divinità sia simile all'oro, all'argento e alla pietra, che porti l'impronta dell'arte e dell'immaginazione umana.29 Essendo adunque noi progenie di Dio, non dobbiamo credere che l'essere divino sia simile all'oro o all'argento, o alla pietra scolpita dall'arte e dall'invenzione dell'uomo.
30 Dopo esser passato sopra ai tempi dell'ignoranza, ora Dio ordina a tutti gli uomini di tutti i luoghi di ravvedersi,30 Dio non tollerando più tempi di siffatta ignoranza, intima agli uomini tutti, d'ogni nazione, di pentirsi,
31 poiché egli ha stabilito un giorno nel quale dovrà giudicare la terra con giustizia per mezzo di un uomo che egli ha designato, dandone a tutti prova sicura col risuscitarlo dai morti".
31 perchè ha fissato un giorno in cui giudicherà il mondo a rigor di giustizia, per mezzo di un uomo che egli ha designatom, come ne ha fatto fede a tutti col risuscitarlo da morte.
32 Quando sentirono parlare di risurrezione di morti, alcuni lo deridevano, altri dissero: "Ti sentiremo su questo un'altra volta".32 Sentita nominare la risurrezione dei morti, alcuni se ne burlarono, e altri poi dissero: Su ciò ti ascolteremo un'altra volta.
33 Così Paolo uscì da quella riunione.33 Così Paolo si ritirò di mezzo a loro.
34 Ma alcuni aderirono a lui e divennero credenti, fra questi anche Dionìgi membro dell'Areòpago, una donna di nome Dàmaris e altri con loro.34 Alcuni però, unitisi con lui, credettero, tra i quali Dionigi l'Areopagita, una donna di nome Damaride ed altri con loro.