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Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 8


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA RICCIOTTI
1 Intanto Giuda Maccabeo e i suoi compagni, passando di nascosto nei villaggi, invitavano i parenti, raccogliendo in più coloro che erano rimasti fedeli al giudaismo; così misero insieme circa seimila uomini.1 - Ma Giuda Maccabeo, e quelli che eran con lui, entrarono di nascosto nei castelli, e radunando pareati ed amici, e prendendo seco quelli rimasti fedeli al giudaismo, trassero a sè da seimila uomini.
2 Alzarono allora suppliche al Signore, perché riguardasse il popolo da tutti calpestato, avesse pietà del tempio profanato da uomini empi,2 Ed invocavano il Signore, che guardasse benignamente il popolo conculcato da tutti, avesse misericordia del tempio contaminato dagli empii,
3 usasse misericordia alla città devastata e prossima ad essere rasa al suolo, porgesse orecchio al sangue che gridava al suo cospetto,3 si commovesse allo sterminio della città prossima ad essere spianata al suolo, ed ascoltasse la voce del sangue che a lui gridava;
4 non dimenticasse l'iniquo sterminio di fanciulli innocenti e le bestemmie pronunciate contro il suo nome e mostrasse sdegno contro la malvagità.4 ricordasse anche la scellerata uccisione di innocenti fanciulli, e le bestemmie proferite contro il suo nome, e le punisse.
5 Il Maccabeo, postosi a capo del gruppo, divenne ormai invincibile ai pagani, mentre l'ira del Signore si volgeva in misericordia.5 Il Maccabeo dunque, radunate le sue forze, divenne invincibile agli stranieri, perchè lo sdegno del Signore [contro il suo popolo] s'era cambiato in misericordia.
6 Piombando inaspettatamente su città e villaggi, li incendiava e, impadronendosi delle posizioni più opportune, metteva in fuga non pochi dei nemici,6 Piombando all0improvviso su castelli e città, vi dava fuoco; ed occupando le posizioni più adatte, faceva non poca strage dei nemici.
7 scegliendo di preferenza la notte come tempo favorevole a queste incursioni. La fama del suo valore risuonava dovunque.
7 Massimamente, si dava di notte a tali scorrerie, e la fama del suo valore si spargeva per tutto.
8 Filippo, osservando che quest'uomo a poco a poco otteneva vantaggio e progrediva continuamente nei successi, scrisse a Tolomeo, stratega della Celesiria e della Fenicia, perché intervenisse a favore degli interessi del re.8 Filippo dunque, vedendo che quegli s'avvantaggiava sempre più, e che le cose gli riuscivano quasi sempre seconde, scrisse a Tolomeo duce della Celesiria e Fenicia, che venisse in aiuto alla causa del re.
9 Quegli incaricò Nicànore, figlio di Pàtroclo, uno dei primi amici del re, e lo inviò, mettendo ai suoi ordini gente d'ogni nazione in numero non inferiore a ventimila, per sterminare totalmente la stirpe dei Giudei. Gli associò anche Gorgia, un generale di professione ed esperto nelle azioni belliche.9 Quegli mandò subito Nicanore di Patroclo, de' grandi di corte, avendogli dati non meno di ventimila uomini armati di diverse nazioni, acciò disperdesse l'intera razza del Giudei, ed aggiuntogli Gorgia uomo d'armi espertissimo nelle cose di guerra.
10 Nicànore stabilì di pagare il tributo che il re doveva ai Romani, che era di duemila talenti, con la vendita degli schiavi giudei.10 Nicanore poi si propose di supplire al tributo che il re doveva ai Romani con duemila talenti ricavati dal Giudei fatti prigionieri;
11 Anzi spedì senz'altro un avviso alle città della costa, invitandole all'acquisto di schiavi giudei e promettendo di barattare novanta prigionieri per un talento; non immaginava che la vendetta dell'Onnipotente stava per piombare su di lui.
11 perciò, mandò subito alle città di mare, invitando a comprare schiavi giudei, promettendo di darne novanta per ogni talento, senza pensar al castigo che gli sovrastava da parte dell'onnipotente.
12 Giuda fu informato della spedizione di Nicànore e annunciò ai suoi uomini la presenza dell'esercito.12 Giuda poi, quando lo seppe, avvertì i suoi della venuta di Nicanore.
13 Allora i paurosi e i diffidenti della giustizia di Dio fuggirono, portandosi lontano dalla zona.13 D'essi, alcuni impauriti, non fiduciosi della giustizia di Dio, si dettero alla fuga;
14 Altri vendevano tutte le cose che erano loro rimaste e insieme pregavano il Signore di salvare coloro che l'empio Nicànore aveva venduti prima ancora dello scontro;14 altri poi vendevano quel che era a loro rimasto, ed insieme pregavano il Signore a liberarli da quell'empio Nicanore, che li aveva messi in vendita prima ancora di vederli in viso;
15 questo, se non per loro merito, almeno per l'alleanza con i loro padri e per riguardo al suo glorioso nome invocato sopra di loro.15 che se non per amor di loro, [li esaudisse] almeno per il patto che aveva conchiuso coi loro padri, e per l'invocazione del santo e magnifico nome suo sopra di loro.
16 Il Maccabeo poi, radunando i suoi uomini in numero di seimila, li esortava a non scoraggiarsi davanti ai nemici, né a lasciarsi prendere da timore di fronte alla moltitudine dei pagani venuti ingiustamente contro di loro, ma a combattere da forti,16 Radunati dunque i settemila che eran con lui, il Maccabeo li scongiurava a non patteggiar coi nemici, nè temer la moltitudine de' medesimi che empiamente li assaliva; ma combattessero da forti,
17 tenendo davanti agli occhi le violenze da essi empiamente perpetrate contro il luogo santo e lo strazio della città messa a ludibrio e ancora la soppressione dell'ordinamento politico degli antenati.17 tenendo presente la profanazione da quelli iniquamente recata al luogo santo, e l'ingiuria e l’obbrobrio fatto alla città, ed anche l’abolizione delle leggi degli avi.
18 "Costoro - disse - confidano nelle armi e insieme nel loro ardire; noi confidiamo nel Dio onnipotente, capace di abbattere quanti vengono contro di lui e il mondo intero con un sol cenno".18 «Perchè costoro» disse «confidano nell'armi, e nel loro ardire; ma noi confidiamo in quell’onnipotente Signore, che può con un sol cenno distruggere i nostri assalitori ed il mondo tutto. »
19 Ricordò loro distintamente gli interventi divini al tempo degli antenati, quello avvenuto contro Sennàcherib, quando morirono centottantacinquemila uomini,19 Ricordò loro i soccorsi da Dio dati ai loro avi ; e come, sotto Sennacherib, perirono centottantacinquemila [nemici] ;
20 e quello successo in Babilonia nella battaglia contro i Gàlati, quando vennero nella necessità di battersi, essendo in tutto ottomila insieme con quattromila Macedoni, e mentre i Macedoni soccombevano, gli ottomila sterminarono centoventimila uomini con l'aiuto venuto loro dal Cielo e trassero un grande vantaggio.
20 e la battaglia che ebbero contro i Galati, in Babilonia, ove, quando si venne alle mani, i Macedoni loro alleati stando per cedere, essi soli, seimila in tutto, ne uccisero centomila con l'aiuto dato loro dal cielo, e ne ritrassero grandi benefizi.
21 Con queste parole li rese coraggiosi e pronti a morire per le leggi e per la patria; poi divise in qualche modo l'esercito in quattro parti;21 A queste parole, si animarono, pronti a morire per le leggi e la patria.
22 mise al comando di ogni schieramento i suoi fratelli Simone, Giuseppe e Giònata, affidando a ciascuno millecinquecento uomini;22 Allora [Giuda] mise a capo di ciascuna divisione i suoi fratelli Simone, Giuseppe e Gionata, dando a ciascuno millecinquecento uomini.
23 fece inoltre leggere da Eleàzaro il libro sacro e, data la parola d'ordine "Aiuto di Dio", postosi a capo del primo reparto, attaccò Nicànore.23 Dopo, ciò letto ancora da Esdra il libro santo, e data per parola d'ordine «Iddio ci aiuta », egli stesso, il duce, con la prima schiera, attaccò Nicanore.
24 L'Onnipotente si fece in realtà loro alleato ed essi uccisero più di novemila nemici, ferirono e mutilarono nelle membra la maggior parte dell'esercito di Nicànore e costrinsero tutti a fuggire.24 E con l'aiuto dell' Onnipotente, uccisero più di novemila uomini, e misero in fuga la maggior parte dell'esercito di Nicanore indebolita per le ferite.
25 S'impadronirono anche del denaro dei mercanti convenuti per acquistarli; inseguirono poi i nemici per un pezzo, ma tornarono indietro impediti dall'ora tarda.25 Ed impossessatisi del danaro di quelli che eran venuti per comprarli, li inseguirono senza tregua ;
26 Era la vigilia del sabato e per questa ragione non protrassero l'inseguimento.26 ma poi dovettero tornar indietro, pressati dall'ora, perchè era la vigilia del sabato; per questo non proseguirono nelT inseguimento.
27 Raccolte le armi dei nemici e tolte loro le spoglie, passarono il sabato benedicendo incessantemente e ringraziando il Signore che li aveva fatti giungere salvi fino a quel giorno, fissandolo per loro come inizio della sua misericordia.27 Raccolte poi le armi e le spoglie di loro, celebrarono il sabato benedicendo il Signore che in quel giorno li aveva liberati, piovendo su loro il principio della sua misericordia.
28 Dopo il sabato distribuirono parte delle spoglie ai sinistrati, alle vedove, agli orfani; il resto se lo divisero loro e i loro figli.28 Dopo il sabato poi, fecero parte delle spoglie ai mutilati, agli orfani, alle vedove; ed essi coi loro presero il rimanente.
29 Compiute queste cose, alzarono insieme preghiere al Signore misericordioso, scongiurandolo di riconciliarsi pienamente con i suoi servi.
29 Compiute queste cose, fecero tutti insieme una supplicazione, pregando il misericordioso Signore che conducesse a termine la sua riconciliazione co’ servi suoi.
30 Combatterono anche con gli uomini di Timòteo e di Bàcchide, uccidendone più di ventimila, e divennero padroni di alte fortezze e distribuirono le molte spoglie, facendo parti uguali per sé, per i sinistrati, per gli orfani, per le vedove e anche per i vecchi.30 Di poi, di quelli condotti contro di loro da Timoteo e Bacchide, ne uccisero oltre a ventimila; occuparono fortezze importantissime, e si spartirono molte prede, facendone giusta porzione ai mutilati, al pupilli, alle vedove, ed anche ai seniori, ai e raccolte diligentemente le armi dei nemici, le ammassarono in luoghi adattati, c trasportarono a Gerusalemme le rimanenti spoglie.
31 Raccolte le armi dei nemici, con molta cura riposero il tutto in luoghi opportuni; il resto del bottino lo portarono a Gerusalemme.31 E misero a morte Filarche, uomo scellerato che era con Timoteo, ed aveva fatto molto male a’ Giudei.
32 Uccisero anche l'ufficiale preposto alle guardie di Timòteo, uomo scelleratissimo, che aveva fatto soffrire molto i Giudei.32 Celebrando poi la vittoria in Gerusalemme, a colui che aveva incendiato le porte del tempio, chiamato Callistene, e s’era rifugiato in una certa casa, dettero fuoco, rendendogli cosi degna mercede per le sue empietà.
33 Mentre si celebrava la vittoria in patria, bruciarono coloro che avevano incendiato le sacre porte, compreso Callìstene, che si era rifugiato in una casupola; ricevette così una degna mercede della sua empietà.

33 Lo scelleratissimo Nicanore poi, che aveva condotti seco mille mercanti per vender loro i Giudei,
34 Il tristissimo Nicànore, colui che aveva convocato mille mercanti per la vendita dei Giudei,34 umiliato con l’aiuto di Dio da quelli ch’egli reputava un niente, deposta la ricca veste, fuggendo solo per le vie traverse, venne ad Antiochia in somma afflizione per la perdita del suo esercito.
35 umiliato, con l'aiuto di Dio, da coloro che erano da lui ritenuti insignificanti, deposta la splendida veste, fuggiasco come uno schiavo attraverso la campagna e ormai privo di tutto, arrivò ad Antiochia, già troppo fortunato di essere sopravvissuto alla rovina dell'esercito.35 Ed egli che aveva promesso ai Romani di pagar loro il tributo con la vendita de' prigionieri di Gerusalemme, andava ora predicando che i Giudei avevano Dio per protettore, e per ciò erano Invulnerabili perchè seguivano le leggi da lui stabilite.
36 Così chi si riprometteva di assicurare il tributo per i Romani con la vendita dei prigionieri in Gerusalemme, confessava ora che i Giudei avevano un difensore, che i Giudei erano per questa ragione invincibili, perché obbedivano alle leggi stabilite da lui.