Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Primo libro dei Maccabei 10


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA RICCIOTTI
1 Nell'anno centosessanta Alessandro Epìfane, figlio di Antioco, s'imbarcò e occupò Tolemàide; vi fu riconosciuto re e cominciò a regnare.1 - L’anno centosessanta si mosse Alessandro, figlio d’Antioco, soprannominato l'Illustre, e occupò Tolemaide; vi fu ben accolto, e vi regnò.
2 Quando lo seppe, il re Demetrio radunò un esercito molto grande e gli mosse contro per fargli guerra.2 Quando il re Demetrio lo seppe, mise insieme un esercito molto numeroso, ed andò contro a lui per combatterlo.
3 Demetrio mandò anche lettere a Giònata con espressioni di amicizia per esaltarlo.3 E Demetrio mandò a Gionata una lettera tutta pacifica, magnificandolo.
4 Diceva infatti: "Preveniamo costoro con la proposta di far pace con noi, prima che Giònata concluda un'alleanza con Alessandro contro tutti noi.4 Pensava infatti: «Affrettiamoci a fare pace con lui, prima ch’ei la faccia con Alessandro contro di noi ;
5 Si ricorderà certo di tutti i mali che abbiamo causati a lui, ai suoi fratelli e al suo popolo".5 giacché egli ricorderà tutti i mali che noi abbiamo fatto a lui, al suo fratello, alla sua nazione ».
6 Gli concesse facoltà di raccogliere milizie, di preparare armi e considerarsi suo alleato e gli fece restituire gli ostaggi che erano nell'Acra.6 Gli dette dunque podestà di radunare un esercito, di fabbricar armi, di dirsi suo alleato, ed ordinò gli fossero resi gli ostaggi che erano nella rocca.
7 Giònata venne in Gerusalemme e lesse le lettere davanti a tutto il popolo e a quelli dell'Acra.7 Gionata venne a Gerusalemme, e lesse quella lettera innanzi a tutto il popolo ed a quelli che erano nella rocca,
8 Questi ebbero grande timore quando sentirono che il re gli aveva concesso facoltà di arruolare milizie.8 i quali ebbero una gran paura al sentire che il re gli dava facoltà di radunare un esercito.
9 Quelli dell'Acra restituirono gli ostaggi ed egli li rese ai loro genitori.9 Furon consegnati a Gionata gli ostaggi, e li rese al loro genitori.
10 Giònata pose la residenza in Gerusalemme e incominciò a ricostruire e rinnovare la città.10 Gionata prese stanza in Gerusalemme, e cominciò a restaurarla e rinnovarla.
11 Ordinò ai costruttori di edificare le mura e la cinta muraria del monte Sion con pietre quadrate per fortificazione, e così fecero.11 Disse al lavoranti che edificassero le mura ed il monte di Sion tutto all'intorno con pietre squadrate, per difesa, e così fecero.
12 Gli stranieri che stavano nelle fortezze edificate da Bàcchide fuggirono;12 Gli stranieri che erano nelle fortezze edificate da Bacchide, fuggirono;
13 ognuno abbandonò la sua posizione e tornò alla sua terra;13 ciascuno lasciò il suo posto, e tornò nella sua terra.
14 solo in Bet-Zur erano rimasti alcuni traditori della legge e dei comandamenti; fu quello il loro rifugio.
14 In Betsura soltanto rimasero alcuni di quelli che avevano abbandonato la legge ed i precetti di Dio; era quello il loro rifugio.
15 Il re Alessandro seppe dell'ambasciata che Demetrio aveva mandato a Giònata; gli narrarono anche le battaglie e gli atti di valore che egli e i suoi fratelli avevano compiuto e le fatiche sopportate15 Ora il re Alessandro seppe delle promesse fatte da Demetrio a Gionata, e gli raccontarono le battaglie e gli atti di valore fatti da lui e da' suoi fratelli, ed i travagli che avevan sofferto,
16 e disse: "Troveremo un altro come lui? Facciamocelo amico e alleato".16 E disse: «Troveremo noi forse un altro uomo come lui? facciamocelo presto amico ed alleato ».
17 Scrisse e spedì a lui questa lettera:
17 E scrisse e gli mandò una lettera, in questi termini:
18 "Il re Alessandro al fratello Giònata salute.18 «Il re Alessandro al fratello Gionata, salute.
19 Abbiamo sentito dire di te che sei uomo forte e potente e disposto ad essere nostro amico.19 Abbiamo udito che sei uomo forte e valente, degno d'essere nostro amico.
20 Noi dunque ti nominiamo oggi sommo sacerdote del tuo popolo e amico del re - gli aveva inviato anche la porpora e la corona d'oro - perché tu favorisca la nostra causa e mantenga amicizia con noi".20 Perciò, ti nominiamo oggi sommo sacerdote del tuo popolo, acciò tu sii riconosciuto per amico del re » (e gli mandò un manto di porpora ed una corona d'oro) «e ti interessi con noi alle cose nostre, e ti conservi nostro amico ».
21 Giònata indossò le vesti sacre nel settimo mese dell'anno centosessanta nella festa delle Capanne e arruolò soldati e fece preparare molte armi.
21 Gionata dunque rivestì l’abito santo nel settimo mese dell’anno centosessanta, il giorno solenne della scenopegia; radunò un esercito, e fece fare armi in quantità.
22 Demetrio venne a sapere queste cose e si rattristò e disse:22 Quando Demetrio ebbe queste notizie, si rattristò grandemente, e disse:
23 "Perché abbiamo lasciato che Alessandro ci prevenisse nell'accaparrarsi l'amicizia dei Giudei a suo sostegno?23 « Che abbiamo fatto? Alessandro c’ è passato avanti nel conquistare a suo vantaggio l’amicizia de' Giudei.
24 Scriverò anch'io parole d'invito e proposte di onori e di doni, perché passino dalla nostra parte".24 Anch'io scriverò loro con parole d'invito, privilegi e doni,acciò mi vengano in aiuto».
25 Scrisse loro in questi termini: "Il re Demetrio al popolo dei Giudei salute.25 E scrisse a loro così: « Il re Demetrio alla nazione Giudea salute.
26 Avete osservato le nostre alleanze e siete rimasti nella nostra amicizia e non siete passati ai nostri nemici: l'abbiamo saputo e ne siamo felici.26 Abbiamo udito, e ce ne siamo rallegrati, che voi ci avete serbato fede, siete rimasti nostri amici, nè vi siete accostati a' nostri nemici.
27 Continuate dunque a mantenerci la vostra fedeltà e ricambieremo con favori quello che farete per noi.27 Continuate ancora a serbarci fede, e vi ricambieremo con beneflzii per ciò che avete fatto verso di noi;
28 Vi concederemo ampie immunità e vi invieremo doni.28 vi rimetteremo molte gravezze, e vi faremo delle donazioni.
29 Fin da ora dispenso voi ed esonero tutti i Giudei dal tributo e dalla tassa del sale e dalle corone.29 Sciolgo fin d’ora voi e tutti i Giudei da’tributi; vi condono il prezzo del sale, e le corone ; la terza parte del seme,
30 Rinuncio anche da oggi in poi a riscuotere dalla Giudea e dai tre distretti che le sono annessi, dalla Samaria e dalla Galilea, la terza parte del grano e la metà dei frutti degli alberi che mi spetta, da oggi per sempre.30 e la metà del frutto degli alberi che m’appartiene, ve la rilascio fln da oggi e per l’avvenire; non verrà più riscossa dalla terra di Giuda e dalle tre città che vi sono state aggregate dalla Samaria e dalla Galilea, da oggi e per sempre;
31 Gerusalemme sia santa ed esente con il suo distretto e così siano sacre le decime e i tributi.31 Gerusalemme sia santa e libera con le sue adiacenze, e siano sue le decime ed i tributi.
32 Rinuncio anche al potere sull'Acra in Gerusalemme e la concedo al sommo sacerdote perché vi stabilisca uomini da lui scelti a presidiarla.32 Rinunzio anche al possesso della rocca che è in Gerusalemme, e la do al sommo sacerdote, acciò vi ponga a guardia chi vorrà.
33 Rimetto in libertà senza compenso anche ogni persona giudea, fatta prigioniera fuori del paese di Giuda in tutti i miei domìni; tutti siano esonerati dai tributi, anche da quelli del bestiame.33 Chiunque de’ Giudei si trovi prigioniero fuor della terra di Giuda, in tutto il mio regno, lo lascio libero senz’altro, ed esento tutti da’ tributi, anche del loro bestiame.
34 Tutte le feste e i sabati e i noviluni e il triduo prima e il triduo dopo la festa siano tutti giorni di esenzione e di immunità per tutti i Giudei che sono nel mio regno;34 Tutti i giorni solenni e sabati e neomenie e feste di precetto, i tre giorni prima ed i tre giorni dopo una solennità, siano tutti giorni d’immunità e di remissione per tutti i Giudei che sono nel mio regno;
35 nessuno avrà il potere di intentare causa contro di loro o di disturbarli per alcun motivo.35 nessuno abbia facoltà di far azione alcuna o di muover questioni contro alcuno di loro, per nessun motivo.
36 Si potranno arruolare nell'esercito del re fino a tremila Giudei e sarà dato loro il soldo, come spetta a tutte le forze del re.36 Inoltre, s’arroleranno nell’esercito del re sino a trentamila Giudei, ai quali si darà il soldo come conviene a tutte le milizie del re; da essi se ne sceglieranno alcuni per stare nelle fortezze del gran re,
37 Saranno posti di stanza alcuni di loro nelle più grandi fortezze del re, alcuni di loro saranno anche preposti agli affari di fiducia del regno; i loro superiori e i comandamenti saranno scelti tra di loro e potranno regolarsi secondo le loro leggi, come ha prescritto il re anche per la Giudea.37 ed altri per esser preposti ai negozii di maggior fiducia del regno; i capi saranno dei loro, c si governeranno con le loro leggi come ha ordinato il re per la terra di Giuda.
38 I tre distretti assegnati alla Giudea, detraendoli dalla regione della Samaria, saranno riconosciuti dalla Giudea e considerati come sottoposti a uno solo e non dipendenti da altra autorità che non sia quella del sommo sacerdote.38 Le tre città annesse alla Giudea dalla Samaria, saranno considerate come di Giudea, cosicché siano sotto un solo capo, e non obbediscano ad altra potestà che del sommo sacerdote.
39 Assegno Tolemàide e le sue dipendenze come dono al tempio di Gerusalemme per le spese necessarie al santuario.39 Tolemaide, e le sue appartenenze, le ho date in dono al luoghi santi di Gerusalemme, per le necessarie spese del santuario.
40 Io personalmente assegno ogni anno quindicimila sicli d'argento prelevati dai diritti del re sulle località più convenienti.40 Ed io darò ogni anno quindicimila sicli d’argento, di sul proventi del re che a me spettano;
41 Gli ulteriori contributi che non sono stati versati dagli incaricati come negli anni precedenti, d'ora in poi saranno corrisposti per le opere del tempio.41 e tutti gli arretrati che negli anni precedenti non furon corrisposti dagli addetti ai negozii, da ora innanzi andranno per i lavori del tempio.
42 Oltre a ciò i cinquemila sicli che venivano prelevati dall'ammontare delle entrate annuali del tempio sono anche condonati perché appartengono ai sacerdoti che vi prestano servizio.42 Oltre a ciò, i cinquemila sicli d’argento che quelli riscotevano ogni anno sulle entrate del tempio, spettino essi pure ai sacerdoti addetti al ministero.
43 Chiunque si rifugerà nel tempio di Gerusalemme e nella sua zona con debiti da rendere al re o per qualunque motivo, sarà dichiarato libero con quanto gli appartiene nel mio regno.43 E tutti quelli che si rifugeranno nel tempio di Gerusalemme ed in tutti i suoi annessi, se per qualsiasi titolo avranno da render conto al re, siano prosciolti, e tutto quel che posseggono nel regno mio resti loro libera proprietà.
44 Per le costruzioni e i restauri nel tempio le spese saranno sostenute dalla cassa del re.44 Le spese per edificare o restaurare il santuario verran fatte dal regio erario;
45 Anche per la costruzione delle mura e delle fortificazioni intorno a Gerusalemme le spese saranno sostenute dall'erario del re e così la costruzione di mura nella Giudea".
45 come pure dal regio erario verran fatte le spese per fabbricare le mura di Gerusalemme, fortificarle tutte in giro, e costruire altre mura in Giudea ».
46 Quando Giònata e il popolo intesero simili espressioni, non vi prestarono fede e non le accettarono, ricordando le grandi iniquità da lui compiute contro Israele e quanto li avesse fatti soffrire.46 Quando Gionata ed il popolo udirono queste proposte, non vi credettero, né le accettarono, perchè ricordavano il gran male che [Demetrio] aveva fatto ad Israele, e quanto li aveva tribolati.
47 Ma preferirono Alessandro, perché questi era stato il primo ad avviare trattative di pace, e gli furono sempre alleati.
47 Invece, si compiacquero d’Alessandro che era stato il primo a far proposte pacifiche; a lui dunque recavano aiuto ogni giorno.
48 Il re Alessandro raccolse grandi forze e uscì in campo contro Demetrio.48 Il re Alessandro pertanto mise insieme un grand’esercito, e mosse il campo contro Demetrio.
49 I due re attaccarono battaglia e l'esercito di Demetrio fu messo in fuga; Alessandro lo inseguì ed ebbe la meglio sulle sue truppe;49 E i due re vennero a battaglia; l’esercito di Demetrio fuggi, ed Alessandro lo inseguì e gli fu addosso.
50 la battaglia infuriò fino al tramonto del sole e Demetrio cadde ucciso in quel giorno.
50 La battaglia fu accanita, sinché tramontò il sole, ed in quel giorno cadde morto Demetrio.
51 Alessandro mandò allora ambasciatori al re Tolomeo con questo messaggio:51 Allora Alessandro mandò ambasciatori a Tolomeo re d’Egitto, con queste proposte:
52 "Poiché sono rientrato nel mio regno e mi sono seduto sul trono dei miei padri, ho ripreso il comando e ho sconfitto Demetrio - egli si era impadronito del mio territorio52 « Io sono tornato nel mio regno, mi son assiso sul trono dei padri miei, ho ottenuto il principato, sconfitto Demetrio, e conquistata la nostra regione;
53 ma io gli ho mosso guerra ed egli e il suo esercito furono sconfitti dal nostro e ci siamo seduti sul trono del suo regno -53 venuto con lui a battaglia, egli ed il suo campo son stati disfatti da noi, e ci siamo assisi nella sede del regno suo.
54 concludiamo tra di noi amicizia; tu concedimi in sposa tua figlia, io sarò tuo genero e offrirò a te e a lei doni degni di te".
54 Ora dunque stringiamoci a vicenda in amicizia: dammi in isposa la tua figliuola; io sarò tuo genero, e darò a te ed a lei doni degni di te ».
55 Tolomeo rispose: "Felice il giorno in cui sei tornato nella terra dei tuoi padri e ti sei seduto sul trono del loro regno.55 Ed il re Tolomeo gli rispose cosi: «Felice il giorno nel quale sei tornato nella terra de’ padri tuoi, e ti sei assiso nella sede del loro regno!
56 Io farò quanto hai proposto nella lettera, ma tu vienimi incontro fino a Tolemàide, perché ci vediamo a vicenda, e io diventerò tuo suocero, come hai chiesto".
56 Ed ora, farò con te come m'hai scritto; ma vienmi incontro a Tolemaide, perchè ci vediamo l’un altro, ed io ti dia la sposa che hai chiesta ».
57 Tolomeo partì dall'Egitto con la figlia Cleopatra e si recò a Tolemàide nell'anno centosessantadue.57 Tolomeo si parti dall’Egitto, egli e Cleopatra sua figlia, e venne in Tolemaide, l’anno centosessantadue.
58 Gli andò incontro il re Alessandro: Tolomeo gli diede sua figlia Cleopatra e celebrò le nozze con lei in Tolemàide secondo lo stile dei re con grande sfarzo.
58 Il re Alessandro gli andò incontro, e Tolomeo gli dette la figlia Cleopatra, e celebrò le nozze di lei in Tolemaide, con grande sfarzo, da re.
59 Il re Alessandro scrisse a Giònata di venirgli incontro.59 Ed il re Alessandro scrisse a Gionata, che gli venisse incontro.
60 Egli andò con grande parata a Tolemàide e s'incontrò con i due re; offrì loro e ai loro amici oro e argento e molti doni e si guadagnò il loro favore.60 Questi andò a Tolemaide in gran pompa, ed ivi s’incontrò coi due re, e dette loro argento in gran quantità, oro e donativi, e trovò favore innanzi a loro.
61 Si accordarono però contro di lui uomini pestiferi d'Israele, traditori della legge, per deporre contro di lui, ma il re non prestò loro ascolto.61 Ma contro lui tramarono degli uomini pestiferi d'Israele, uomini Iniqui che fecero rapporti contro di lui. Il re però non li ascoltò.
62 Il re invece diede ordine di far deporre a Giònata le sue vesti e di rivestirlo della porpora e l'ordine fu eseguito.62 Ed ordinò che Gionata deponesse le sue vesti, e si rivestisse di porpora; il che fu fatto. Ed il re lo fece sedere accanto a sè,
63 Il re lo fece sedere accanto a sé e disse ai suoi ufficiali: "Attraversate con lui la città e proclamate che nessuno porti accuse contro di lui per qualunque motivo e nessuno gli rechi molestia in alcun modo".63 e disse ai suoi magnati: « Uscite con lui per mezzo alla città, e bandite che nessuno faccia Istanza contro di lui per qualsiasi titolo, nè gli rechi molestia per qualsiasi motivo ».
64 Ora, quando i suoi accusatori videro gli onori che riceveva, come proclamava il banditore, e che era stato rivestito di porpora, si dileguarono tutti.64 Or avvenne che i suoi accusatori, quando videro pubblicamente bandita la sua gloria, e lui vestito di porpora, fuggirono tutti.
65 Il re gli conferì onori e lo ascrisse tra i suoi primi amici e lo costituì stratega e governatore della provincia.65 Ed il re lo coprì d’onore, lo scrisse fra i suoi primi amici, e lo costituì principe, e partecipe del suo principato.
66 Così Giònata tornò a Gerusalemme in pace e gioia.
66 Gionata dunque tornò a Gerusalemme In pace e con giubilo.
67 Nell'anno centosessantacinque Demetrio, figlio di Demetrio, venne da Creta nella terra dei suoi padri.67 L’anno centosessantacinque, Demetrio figlio di Demetrio venne da Creta nella terra de’ padri suoi.
68 Il re Alessandro, quando lo seppe, ne fu assai preoccupato e tornò in Antiochia.68 Alessandro re lo seppe, e se ne contristò molto, e tornò in Antiochia.
69 Demetrio affidò il governo della Celesiria ad Apollonio e questi raccolse un grande esercito, si accampò presso Iamnia e inviò al sommo sacerdote Giònata questo messaggio:
69 Il re Demetrio fece suo capitano Apollonio governatore della Celesiria, il quale, riunito un grand’esercito, s’accostò a Jamnia, e mandò a Gionata sommo sacerdote,
70 "Soltanto tu ti sei alzato contro di noi e io sono diventato oggetto di derisione e di scherno a causa tua. Perché ti fai forte contro di noi stando sui monti?70 dicendogli: « Tu solo resisti a noi, ed io son divenuto oggetto di derisione e di scherno, perchè tu stando sul monti fai il forte contro di noi.
71 Ora, se sei tanto sicuro delle tue forze, scendi contro di noi nella pianura e qui misuriamoci, perché con me c'è la forza delle città.71 Ora però, se hai fede nelle tue forze, scendi verso di noi al piano, e lì misuriamoci a vicenda, perchè io ho con me flore di combattenti.
72 Infòrmati e sappi chi sono io e chi sono gli altri miei alleati. Questi ti diranno: Non potrete tener saldo il piede davanti a noi, perché già due volte sono stati da noi sconfitti i tuoi padri nella loro terra.72 Informati, ed impara chi son io, e quelli che stanno con me in mio aiuto; anch’essi dicono che non potrà il vostro piede star fermo dinanzi alla nostra faccia, perchè già due volte i padri tuoi son stati messi in fuga nella loro terra;
73 Così ora non potrai resistere alla cavalleria e a un esercito come il nostro in pianura, ove non c'è roccia né scoglio né luogo in cui rifugiarsi".73 ed ora, come potrai reggere alla cavalleria e ad un tanto esercito, in una pianura dove non c’è nè masso nè rupe [per ripararsi] nè luogo dove fuggire? ».
74 Quando Giònata intese le parole di Apollonio, ne ebbe l'animo irritato; scelse diecimila uomini e uscì da Gerusalemme. Suo fratello Simone gli venne incontro per aiutarlo.74 Quando Gionata udì le parole di Apollonio, ne fu punto. Scelse diecimila uomini, ed uscì di Gerusalemme. Simone suo fratello gli s’aggiunse in aiuto,
75 Si accampò presso Giaffa, ma gli abitanti avevano chiuso la città, perché a Giaffa vi era un presidio di Apollonio. Le diedero l'assalto;75 e misero il campo a Joppe. Ma la cl * tà non lo ricevè, essendovi in Joppe una guarnigione d’Apollonio. Allora vi mise l’assedio.'
76 i cittadini spaventati aprirono e Giònata fu padrone di Giaffa.76 Quelli della città, spaventati, l’aprirono, e così Gionata l’ebbe in possesso.
77 Apollonio lo seppe e mise in campo tremila cavalli e molte truppe e si mosse verso Asdòd, come se intendesse fare quel percorso, ma subito si spinse nella pianura, poiché aveva una cavalleria numerosa sulla quale contava.77 Apollonio lo seppe, e mosse tremila cavalieri ed un grand’esercito,
78 Giònata lo inseguì alle spalle in direzione di Asdòd e gli eserciti attaccarono battaglia.78 e andò come diretto verso Azoto; ma subito piegò verso la pianura, perchè, avendo gran quantità di cavalieri, in essi fidava. Gionata lo inseguì verso Azoto, ed attaccaron battaglia.
79 Apollonio aveva lasciato un migliaio di cavalieri nascosti dietro di loro;79 Apollonio aveva lasciato di nascosto negli accampamenti mille cavalieri [per mandarli] dietro a Gionata.
80 Giònata però si era accorto che c'era un appostamento dietro di lui. Quelli circondarono il suo schieramento e lanciarono frecce contro le truppe da mattina fino a sera.80 Ma Gionata seppe d’aver alle spalle questa Insidia. I nemici circondarono il suo campo, e da mattina a sera scagliarono frecce contro le sue schiere.
81 Ma le truppe tennero fermo come aveva ordinato Giònata, mentre i cavalli di quelli si stancarono.81 Ma le schiere non si mossero, seoondo che Gionata aveva ordinato, e la cavalleria nemica si stancò.
82 Allora Simone fece uscire le sue riserve e attaccò la falange e poiché la cavalleria ormai era esausta, quelli furono travolti e si diedero alla fuga;82 Allora Simone fece avanzare il suo esercito, e lo mandò contro la fanteria nemica; questa, essendo stanchi i cavalieri, fu da lui sbaragliata, e si dette alla fuga.
83 i cavalieri si dispersero nella pianura e gli altri si rifugiarono in Asdòd ed entrarono in Bret-Dagon, il tempio del loro idolo, in cerca di scampo.83 E quelli furono dispersi per la pianura, fuggirono in Azoto, e si rifugiarono nel tempio di Dagon loro idolo, per scamparvi la vita.
84 Giònata allora incendiò Asdòd e le città all'intorno, prese le loro spoglie e diede alle fiamme anche il tempio di Dagon e quanti vi si erano rifugiati.84 Ma Gionata incendiò Azoto ed i suoi sobborghi, e li depredò, e dette fuoco al tempio di Dagon con tutti quelli che vi s’erano rifugiati.
85 Gli uccisi di spada e i morti tra le fiamme assommarono a circa ottomila uomini.85 Quelli che caddero per la spada, e quelli che perirono nell'incendio furono quasi ottomila uomini.
86 Poi Giònata tolse il campo di là e si accampò di fronte ad Ascalòna e i cittadini gli vennero incontro con grandi onori.86 Di lì Gionata levò il campo, e s’indirizzò ad Ascalon, e gli abitanti gli uscirono incontro dalla città facendogli grande onore.
87 Così Giònata tornò in Gerusalemme con i suoi uomini carichi di bottino.87 E Gionata ritornò in Gerusalemme co' suoi, carichi di gran preda.
88 Il re Alessandro, udendo queste notizie, aumentò gli onori a Giònata;88 Or quando il re Alessandro udì questi eventi, si dette ancor più a glorificar Gionata;
89 gli inviò la fibbia d'oro che si usa inviare ai parenti del re e gli diede in possesso Ekròn e tutto il suo territorio.89 gli mandò una fibbia d’oro, com’è costume di dare a’ parenti dei re, e gli dette il possesso di Accaron e di tutte le sue adiacenze.