Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Re 5


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA MARTINI
1 Nàaman, capo dell'esercito del re di Aram, era un personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo mezzo il Signore aveva concesso la vittoria agli Aramei. Ma questo uomo prode era lebbroso.1 Naaman capitano delle milizie del re di Siria era uomo in grande stima, ed onore presso il suo padrone: perocché per mezzo di lui il Signore avea salvata la Siria: ed egli era uom valoroso, e ricco, ma lebbroso.
2 Ora bande aramee in una razzia avevano rapito dal paese di Israele una giovinetta, che era finita al servizio della moglie di Nàaman.2 Or dalla Siria erano usciti dei ladroncelli, i quali avean condotta prigioniera dalla terra d'Israele una piccola fanciulla, la quale era al servizio della moglie di Naaman:
3 Essa disse alla padrona: "Se il mio signore si rivolgesse al profeta che è in Samaria, certo lo libererebbe dalla lebbra".3 Or questa disse alla sua padrona: Volesse Dio, che il mio signore fosse andato a trovar il profeta, che è in Samaria: certamente questi lo avrebbe guarito dalla sua lebbra.
4 Nàaman andò a riferire al suo signore: "La giovane che proviene dal paese di Israele ha detto così e così".4 Naaman pertanto andò a trovare il suo signore, e gli diede tal nuova, e disse: In questa, e questa maniera ha parlato una figlia nata in Israele.
5 Il re di Aram gli disse: "Vacci! Io invierò una lettera al re di Israele". Quegli partì, prendendo con sé dieci talenti d'argento, seimila sicli d'oro e dieci vestiti.5 E il re di Siria gli disse: Va, che io scriverò al re d'Israele. E quegli si parti, e portò seco dieci talenti d'argento, e seimila pezze d'oro, e dieci mute di abiti,
6 Portò la lettera al re di Israele, nella quale si diceva: "Ebbene, insieme con questa lettera ho mandato da te Nàaman, mio ministro, perché tu lo curi dalla lebbra".6 E portò lettera al re d'Israele di questo tenore: Quando riceverai questa lettera, sappi, che ho mandato a te Naaman mio servo, affinchè tu il guarisca dalla sua lebbra.
7 Letta la lettera, il re di Israele si stracciò le vesti dicendo: "Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui mi mandi un lebbroso da guarire? Sì, ora potete constatare chiaramente che egli cerca pretesti contro di me".
7 Or il re d'Israele, letta questa lettera, stracciò le sue vesti, e disse: Sono forse un Dio, onde io possa uccidere, e risuscitare, mentre colui mi manda un uomo, perchè io lo guarisca dalla sua lebbra? Ponete mente, e vedrete, ch'ei cerca pretesti contro di me.
8 Quando Eliseo, uomo di Dio, seppe che il re si era stracciate le vesti, mandò a dire al re: "Perché ti sei stracciate le vesti? Quell'uomo venga da me e saprà che c'è un profeta in Israele".8 La qual cosa essendo giunta alle orecchie dell'uom di Dio Eliseo, viene a dire, che il re d'Israele avea stracciate le sue vesti, mandò a dirgli: Per qual motivo hai tu stracciate le tue vesti? Venga colui da me, e sappia, che v'ha un profeta in Israele.
9 Nàaman arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della casa di Eliseo.9 Andò adunque Naaman co' suoi cavalli, e co' suoi cocchi, e si fermò alla porta della casa di Eliseo:
10 Eliseo gli mandò un messaggero per dirgli: "Va', bagnati sette volte nel Giordano: la tua carne tornerà sana e tu sarai guarito".10 Ed Eliseo mandò un uomo a dirgli: Va, e lavati sette volte nel Giordano, e la tua carne tornerà sana, e tu sarai mondato.
11 Nàaman si sdegnò e se ne andò protestando: "Ecco, io pensavo: Certo, verrà fuori, si fermerà, invocherà il nome del Signore suo Dio, toccando con la mano la parte malata e sparirà la lebbra.11 Naaman si partiva sdegnato, e diceva: Io avea creduto, che egli sarebbe venuto a me, e stando in piedi avrebbe invocato il nome del Signore Dio suo, e avrebbe toccate colla sua mano le parti, dov' è la lebbra, e mi avrebbe guarito.
12 Forse l'Abana e il Parpar, fiumi di Damasco, non sono migliori di tutte le acque di Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per essere guarito?". Si voltò e se ne partì adirato.12 Non son eglino di tutte le acque d'Israele migliori i fiumi di Damasco Abana, e Pharphar per lavarmi, ed essere mondato? Mentre egli adunque volgea le spalle, e se n'andava sdegnato.
13 Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: "Se il profeta ti avesse ingiunto una cosa gravosa, non l'avresti forse eseguita? Tanto più ora che ti ha detto: bagnati e sarai guarito".13 I suoi servi se gli appressarono, e dissero a lui: Padre, quand' anche il profeta avesse ordinata a te una qualche cosa difficile, tu certo dovresti farla: quanto più ora, che egli ti ha detto: Lavati, e sarai mondato?
14 Egli, allora, scese e si lavò nel Giordano sette volte, secondo la parola dell'uomo di Dio, e la sua carne ridivenne come la carne di un giovinetto; egli era guarito.
14 Ando egli, e lavossi sette volte nel Giordano secondo l'ordine dell'uomo di Dio, e la sua carne tornò come la carne di un piccol fanciullo, e restò mondo.
15 Tornò con tutto il seguito dall'uomo di Dio; entrò e si presentò a lui dicendo: "Ebbene, ora so che non c'è Dio su tutta la terra se non in Israele". Ora accetta un dono dal tuo servo".15 E tornò con tutto il suo accompagnamento all'uom di Dio, e si presentò inanzi a lui, e disse: Veramente io conosco, che non v'ha altro Dio in tutta la terra, fuorché quello d'Israele. Io ti prego adunque dì accettare l'offerta del tuo servo.
16 Quegli disse: "Per la vita del Signore, alla cui presenza io sto, non lo prenderò". Nàaman insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò.16 E quegli rispose: Viva il Signore, al cospetto del quale io sto; non la accetterò. E per quanto quegli lo pressasse, non si arrendè in verun modo.
17 Allora Nàaman disse: "Se è no, almeno sia permesso al tuo servo di caricare qui tanta terra quanta ne portano due muli, perché il tuo servo non intende compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dèi, ma solo al Signore.17 E Naaman disse: Sia come vuoi: ma ti prego, che permetta a me tuo servo di prendere tanta terra, quanta ne portano due muli: perocché il tuo servo non offerirà più olocausti, e vittime a dei stranieri, ma solo al Signore.
18 Tuttavia il Signore perdoni il tuo servo se, quando il mio signore entra nel tempio di Rimmòn per prostrarsi, si appoggia al mio braccio e se anche io mi prostro nel tempio di Rimmòn, durante la sua adorazione nel tempio di Rimmòn; il Signore perdoni il tuo servo per questa azione".18 La sola cosa, della quale pregherai tu il Signore pel tuo servo, si è, che quando il mio padrone entrerà nel tempio di Remmon, per fare adorazione, appoggiandosi sulla mia mano, se io adoro nel tempio di Remmon, mentre egli adora nel luogo stesso, il Signore perdoni a me tuo servo tal cosa.
19 Quegli disse: "Va' in pace". Partì da lui e fece un bel tratto di strada.
19 E quegli disse a lui: Va in pace. Egli adunque se n'andò nella stagion migliore della terra.
20 Ghecazi, servo dell'uomo di Dio Eliseo, disse fra sé: "Ecco, il mio signore è stato tanto generoso con questo Nàaman arameo da non prendere quanto egli aveva portato; per la vita del Signore, gli correrò dietro e prenderò qualche cosa da lui".20 Ma Giezi servitore dell'uomo di Dio, disse: Il mio padrone è stato troppo buono con questo Siro Naaman, non accettando da lui quel, che gli avea presentato: viva il Signore; io gli correrò dietro, e qualche cosa ne caverò.
21 Ghecazi inseguì Nàaman. Questi, vedendolo correre verso di sé, scese dal carro per andargli incontro e gli domandò: "Tutto bene?".21 E Giezi andò dietro a Naaman: e questi avendolo veduto correre dietro a se, saltò giù dal cocchio, e andogli incontro, e disse: Va egli tutto bene?
22 Quegli rispose: "Tutto bene. Il mio signore mi ha mandato a dirti: Ecco, proprio ora, sono giunti da me due giovani dalle montagne di Èfraim, da parte dei figli dei profeti. Dammi per essi un talento d'argento e due vestiti".22 E quegli disse: Benissimo: il miopadrone mi manda perchè io dica a te, come or ora sono arrivati da lui due giovinotti de' figliuoli de' profeti dal monte Ephraim: dà loro un talento d'argento, e due mute di vesti.
23 Nàaman disse: "È meglio che tu prenda due talenti" e insistette con lui. Legò due talenti d'argento in due sacchi insieme con due vestiti e li diede a due dei suoi giovani, che li portarono davanti a Ghecazi.23 E Naaman disse: E' meglio, che tu prenda due talenti: e sforzollo a prenderli, e legò i due talenti d'argento in due sacchi colle due mute di vesti, e li fece porre sulle spalle di due de' suoi servi, i quali li portarono andando avanti a Giezi.
24 Giunto all'Ofel, questi prese dalle loro mani il tutto e lo depose in casa, quindi rimandò gli uomini, che se ne andarono.24 E giunto (a casa) che era già sera, li prese dalle lor mani, e li ripose nella casa, e licenziò quegli uomini, i quali se n'andarono:
25 Poi egli andò a presentarsi al suo padrone. Eliseo gli domandò: "Ghecazi, da dove vieni?". Rispose: "Il tuo servo non è andato in nessun luogo".25 Ed egli andò, e si presentò dinanzi al suo padrone. Ed Eliseo disse: Donde vieni, o Giezi? Ed ci rispose: Il tuo servo non è andato in verun luogo.
26 Quegli disse: "Non era forse presente il mio spirito quando quell'uomo si voltò dal suo carro per venirti incontro? Era forse il tempo di accettare denaro e di accettare abiti, oliveti, vigne, bestiame minuto e grosso, schiavi e schiave?26 Ma quegli disse: Non era forse presente il mio spirito, quando queir uomo scese dal suo cocchio per venirti incontro? Orsù, tu hai ricevuto dell'argento, e delle mute di abiti, per comperare degli uliveti, e delle vigne, e delle pecore, e de' buoi, e degli schiavi, e delle schiave.
27 Ma la lebbra di Nàaman si attaccherà a te e alla tua discendenza per sempre". Egli si allontanò da Eliseo, bianco come la neve per la lebbra.27 Ma anche la lebbra di Naaman si appiccherà a te, e alla tua stirpe in eterno. E quegli si partì da lui con lebbra simile alla neve.