Scrutatio

Giovedi, 25 aprile 2024 - San Marco ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Re 23


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1Per suo ordine si radunarono presso il re tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme.2Il re salì al tempio del Signore insieme con tutti gli uomini di Giuda e con tutti gli abitanti di Gerusalemme, con i sacerdoti, con i profeti e con tutto il popolo, dal più piccolo al più grande. Ivi fece leggere alla loro presenza le parole del libro dell'alleanza, trovato nel tempio.3Il re, in piedi presso la colonna, concluse un'alleanza davanti al Signore, impegnandosi a seguire il Signore e a osservarne i comandi, le leggi e i decreti con tutto il cuore e con tutta l'anima, mettendo in pratica le parole dell'alleanza scritte in quel libro. Tutto il popolo aderì all'alleanza.
4Il re comandò al sommo sacerdote Chelkia, ai sacerdoti del secondo ordine e ai custodi della soglia di condurre fuori del tempio tutti gli oggetti fatti in onore di Baal, di Asera e di tutta la milizia del cielo; li bruciò fuori di Gerusalemme, nei campi del Cedron, e ne portò la cenere a Betel.5Destituì i sacerdoti, creati dai re di Giuda per offrire incenso sulle alture delle città di Giuda e dei dintorni di Gerusalemme, e quanti offrivano incenso a Baal, al sole e alla luna, alle stelle e a tutta la milizia del cielo.6Fece portare il palo sacro dal tempio fuori di Gerusalemme, nel torrente Cedron, e là lo bruciò e ne fece gettar la cenere nel sepolcro dei figli del popolo.7Demolì le case dei prostituti sacri, che erano nel tempio, e nelle quali le donne tessevano tende per Asera.8Fece venire tutti i sacerdoti dalle città di Giuda, profanò le alture, dove i sacerdoti offrivano incenso, da Gheba a Bersabea; demolì l'altura dei satiri, che era davanti alla porta di Giosuè governatore della città, a sinistra di chi entra per la porta della città.
9Però i sacerdoti delle alture non salirono più all'altare del Signore in Gerusalemme, anche se mangiavano pane azzimo in mezzo ai loro fratelli.10Giosia profanò il Tofet, che si trovava nella valle di Ben-Hinnòn, perché nessuno vi facesse passare ancora il proprio figlio o la propria figlia per il fuoco in onore di Moloch.11Fece scomparire i cavalli che i re di Giuda avevano consacrati al sole all'ingresso del tempio, nel locale dell'eunuco Netan-Mèlech, che era nei cortili, e diede alle fiamme i carri del sole.12Demolì gli altari sulla terrazza del piano di sopra di Acaz, eretti dai re di Giuda, e gli altari eretti da Manàsse nei due cortili del tempio, li frantumò e ne gettò la polvere nel torrente Cedron.13Il re profanò le alture che erano di fronte a Gerusalemme, a sud del monte della perdizione, erette da Salomone, re di Israele, in onore di Astàrte, obbrobrio di quelli di Sidòne, di Càmos, obbrobrio dei Moabiti, e di Milcom, abominio degli Ammoniti.14Fece a pezzi le stele e tagliò i pali sacri, riempiendone il posto con ossa umane.
15Demolì anche l'altare di Betel e l'altura eretta da Geroboamo figlio di Nebàt, che aveva fatto commettere peccati a Israele; demolì quest'altare e l'altura; di quest'ultima frantumò le pietre, rendendole polvere; bruciò anche il palo sacro.
16Volgendo Giosia lo sguardo intorno vide i sepolcri che erano sul monte; egli mandò a prendere le ossa dai sepolcri e le bruciò sull'altare profanandolo secondo le parole del Signore pronunziate dall'uomo di Dio quando Geroboamo durante la festa stava presso l'altare. Quindi si voltò; alzato lo sguardo verso il sepolcro dell'uomo di Dio che aveva preannunziato queste cose,17Giosia domandò: "Che è quel monumento che io vedo?". Gli uomini della città gli dissero: "È il sepolcro dell'uomo di Dio che, partito da Giuda, preannunziò quanto tu hai fatto contro l'altare di Betel".18Egli disse: "Lasciatelo in pace; nessuno rimuova le sue ossa". Le ossa di lui in tal modo furono risparmiate, insieme con le ossa del profeta venuto da Samaria.
19Giosia eliminò anche tutti i templi delle alture, costruiti dai re di Israele nelle città della Samaria per provocare a sdegno il Signore. In essi ripeté quanto aveva fatto a Betel.20Immolò sugli altari tutti i sacerdoti delle alture locali e vi bruciò sopra ossa umane. Quindi ritornò in Gerusalemme.
21Il re ordinò a tutto il popolo: "Celebrate la pasqua per il Signore vostro Dio, con il rito descritto nel libro di questa alleanza".22Difatti una pasqua simile non era mai stata celebrata dal tempo dei Giudici, che governarono Israele, ossia per tutto il periodo dei re di Israele e dei re di Giuda.23In realtà, tale pasqua fu celebrata per il Signore, in Gerusalemme, solo nell'anno diciotto di Giosia.
24Giosia fece poi scomparire anche i negromanti, gli indovini, i 'terafim', gli idoli e tutti gli abomini, che erano nel paese di Giuda e in Gerusalemme, per mettere in pratica le parole della legge scritte nel libro trovato dal sacerdote Chelkia nel tempio.25Prima di lui non era esistito un re che come lui si fosse convertito al Signore con tutto il cuore e con tutta l'anima e con tutta la forza, secondo tutta la legge di Mosè; dopo di lui non ne sorse un altro simile.
26Tuttavia il Signore non attenuò l'ardore della sua grande ira, che era divampata contro Giuda a causa di tutte le provocazioni di Manàsse.27Perciò il Signore disse: "Anche Giuda allontanerò dalla mia presenza, come ho allontanato Israele; respingerò questa città, Gerusalemme, che mi ero scelta, e il tempio di cui avevo detto: Ivi sarà il mio nome".
28Le altre gesta di Giosia e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda.
29Durante il suo regno, il faraone Necao re di Egitto si mosse per soccorrere il re d'Assiria sul fiume Eufrate. Il re Giosia gli andò incontro, ma Necao l'uccise in Meghiddo al primo urto.30I suoi ufficiali portarono su un carro il morto da Meghiddo a Gerusalemme e lo seppellirono nel suo sepolcro. Il popolo del paese prese Ioacaz figlio di Giosia, lo unse e lo proclamò re al posto di suo padre.
31Quando divenne re, Ioacaz aveva ventitré anni; regnò tre mesi in Gerusalemme. Sua madre, di Libna, si chiamava Camutàl, figlia di Geremia.32Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto avevano fatto i suoi padri.
33Il faraone Necao l'imprigionò a Ribla, nel paese di Amat, per non farlo regnare in Gerusalemme; al paese egli impose un gravame di cento talenti d'argento e di un talento d'oro.34Il faraone Necao nominò re Eliakìm figlio di Giosia, al posto di Giosia suo padre, cambiandogli il nome in Ioiakìm. Quindi prese Ioacaz e lo deportò in Egitto, ove morì.35Ioiakìm consegnò l'argento e l'oro al faraone, avendo tassato il paese per pagare il denaro secondo la disposizione del faraone. Con una tassa individuale, proporzionata ai beni, egli riscosse l'argento e l'oro dal popolo del paese per consegnarlo al faraone Necao.
36Quando divenne re, Ioiakìm aveva venticinque anni; regnò undici anni in Gerusalemme. Sua madre, di Ruma, si chiamava Zebida, figlia di Pedaia.37Fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto avevano fatto i suoi padri.

Note:

2Re 23,2:libro dell'alleanza: cf. 2Re 22,8+ . Anche il Dt si presenta come il codice dell'alleanza con Jahve (Dt 5,2; Dt 28,69).

2Re 23,4:sommo sacerdote: aggiunta dell'ebraico; il titolo è post-esilico. - ai sacerdoti: con il TM, BJ con Targum traduce: «al sacerdote». E il secondo del sommo sacerdote. I guardiani della soglia (cf. 2Re 12,10) occupavano pure un rango elevato nel sacerdozio (cf. ancora 2Re 25,18).

2Re 23,5:per offrire incenso: con i LXX e Targum; il TM ha: «ed egli offri incenso». - I vv 4b-5 possono essere un'aggiunta.

2Re 23,7:le case: con il TM; BJ con i LXX traduce: «la dimora» - tende: saddim, conget.; il TM ha: «case», batim.

2Re 23,8:Con la forza, Giosia centralizza a Gerusalemme il culto di tutto il territorio di Giuda, secondo la legge dell'unità del santuario (Dt 12). Queste «alture» (1Re 3,2) sono santuari di Jahve, condannati soltanto perché contravvengono a questa legge.

2Re 23,8:l'altura dei satiri: BJ traduce: «l'altura delle porte»; i LXX leggono: «l'altura»; il TM ha: «le alture» - Non si sa niente su questo santuario.

2Re 23,9:La legge prevedeva (Dt 18,6-8) che i sacerdoti delle province, venendo a Gerusalemme, godessero degli stessi diritti dei sacerdoti della città, loro «fratelli». L'opposizione del clero della capitale fece forse ridurre i «sacerdoti delle alture», concentrati a Gèrusalemme, a un rango inferiore.

2Re 23,10:il Tofet: nome del luogo dove si sacrificavano i bambini a Moloch (Lv 18,21+). La parola significa probabilmente «bruciatoio».

2Re 23,11:Menzione isolata e difficile da spiegare. - all'ingresso del tempio: con versioni; il TM ha: «per non entrare nel tempio»; - nei cortili: traduzione incerta. - i carri: con il TM; BJ con i LXX traduce: «il carro».

2Re 23,12:gli altari sulla terrazza: piccoli altari dedicati alle divinità astrali (Ger 19,13; Sof 1,5). - del piano di sopra di Acaz: glossa dell'ebraico (forse esatta). li frantumò: wa-jerussem sham conget.; il TM ha: «corse di là», wa-jarac mishsham.

2Re 23,13:della perdizione: con il TM; BJ con Targum ha: «degli ulivi», alla lettera «dell'olio».

2Re 23,14:Per profanare definitivamente questi luoghi; cf. vv 16 e 20. Le misure di Giosia sono dirette sia contro i santuari locali dove si perpetuava un culto, più o meno adulterato, di Jahve, sia contro costumi chiaramente pagani: dèi e riti cananei o importati dall'Assiria (culti astrali). Cio dà della situazione religiosa una triste impressione, confermata da Geremia, Sofonia ed Ezechiele.

2Re 23,15ss:Giosia, approfittando della decadenza dell'Assiria, non solo aveva reso l'indipendenza a Giuda, ma esteso la sua autorità su una parte dell'antico territorio israelita.

2Re 23,15:frantumò le pietre: con i LXX; il TM ha: «bruciò l'altura».

2Re 23,16:quando Geroboamo... uomo di Dio: con i LXX; omesso dal TM.

2Re 23,17:di Betel: glossa del TM.

2Re 23,18:venuto da Samaria: con il TM; BJ congettura: «che era di Samaria». Questo profeta era di Betel (cf. 1Re 13). «Samaria» designa qui non la città, ma il regno del nord di cui Betel faceva parte.

2Re 23,19:il Signore: con versioni; omesso dal TM.

2Re 23,25:Qui si fermava il racconto della riforma e, forse, la prima edizione del libro dei Re.

2Re 23,29:per soccorrere il re d'Assiria: e non «contro il re d'Assiria». Necao (609-595), che la BJ chiama Neko, venne effettivamente, nel 609, in soccorso dell'ultimo re d'Assiria, cacciato da Babilonia, poi da Carran, da parte dei medi e dei babilonesi. Giosia si oppose all'unione tra egiziani e assiri perché prevedeva, dalla rovina definitiva dell'Assiria, un vantaggio per il regno di Giuda.

2Re 23,31:Geremia: questo Jirmejahu (forma ebraica del nome di Geremia) ha solo il nome in comune con il profeta.

2Re 23,33:Ribla: Necao ritornava dalla spedizione verso il nord (v 29) e il fallimento improvviso dell'Assiria gli aveva dato autorità su Siria e Palestina. per non farlo regnare in Gerusalemme: con qeré e versioni (cf. 2Cr 36,3); il ketib legge: «quando era re a Gerusalemme» un talento: la cifra è forse scomparsa accidentalmente dall'ebraico; gr. luc. e sir. hanno: «dieci talenti»; il resto del greco ha: «cento dieci talenti».

2Re 23,34:Ioiakìm : il nome è quasi il medesimo («Jahve-innalza», invece di «Dio-innalza»). Si tratta forse di un nome di incoronazione (cf. 2Re 14,21+) o il cambiamento sarebbe un segno di vassallaggio (cf. ancora 2Re 24,17). - e lo deportò: con i LXX; il TM ha: «ed egli venne».