Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Secondo libro di Samuele 12


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA RICCIOTTI
1 Il Signore mandò il profeta Natan a Davide e Natan andò da lui e gli disse: "Vi erano due uomini nella stessa città, uno ricco e l'altro povero.1 - Il Signore mandò adunque Natan a Davide; e quegli, venuto da lui, gli disse: «Eranvi in città due uomini; uno ricco ed uno povero.
2 Il ricco aveva bestiame minuto e grosso in gran numero;2 Il ricco aveva pecore e buoi in gran quantità;
3 ma il povero non aveva nulla, se non una sola pecorella piccina che egli aveva comprata e allevata; essa gli era cresciuta in casa insieme con i figli, mangiando il pane di lui, bevendo alla sua coppa e dormendo sul suo seno; era per lui come una figlia.3 il povero non aveva nulla, tranne una piccola pecora da lui comperata e nutrita; essa gli era cresciuta accanto a lui coi figli suoi, mangiando dello stesso pane, bevendo alla stessa tazza e dormendo sul petto di lui; gli era come una figlia.
4 Un ospite di passaggio arrivò dall'uomo ricco e questi, risparmiando di prendere dal suo bestiame minuto e grosso, per preparare una vivanda al viaggiatore che era capitato da lui portò via la pecora di quell'uomo povero e ne preparò una vivanda per l'ospite venuto da lui".4 Venuto un certo pellegrino alla casa del ricco, questi volendo risparmiare le sue pecore e i suoi buoi, per imbandire un banchetto al forestiero sopraggiunto prese la pecora del povero e con essa preparò i cibi per colui che era venuto a trovarlo».
5 Allora l'ira di Davide si scatenò contro quell'uomo e disse a Natan: "Per la vita del Signore, chi ha fatto questo merita la morte.5 Davide si adirò grandemente contro quell'uomo e disse a Natan: «Viva il Signore! chi ha fatto questo è reo di morte;
6 Pagherà quattro volte il valore della pecora, per aver fatto una tal cosa e non aver avuto pietà".6 egli restituirà quattro volte il valore della pecora per il misfatto commesso e per non aver risparmiata [la pecora]».
7 Allora Natan disse a Davide: "Tu sei quell'uomo! Così dice il Signore, Dio d'Israele: Io ti ho unto re d'Israele e ti ho liberato dalle mani di Saul,7 Ma Natan disse a Davide: «Tu sei quell'uomo! Ecco cosa dice il Signore Dio d'Israele: - Io ti ho unto re sopra Israele, ti liberai dalle mani di Saul,
8 ti ho dato la casa del tuo padrone e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo padrone, ti ho dato la casa di Israele e di Giuda e, se questo fosse troppo poco, io vi avrei aggiunto anche altro.8 diedi in tua mano la casa del padrone, e nelle tue braccia le mogli del tuo signore, ti affidai la casa d'Israele e di Giuda e se ciò è poco, aggiungerò anche molto di più.
9 Perché dunque hai disprezzato la parola del Signore, facendo ciò che è male ai suoi occhi? Tu hai colpito di spada Uria l'Hittita, hai preso in moglie la moglie sua e lo hai ucciso con la spada degli Ammoniti.9 Perchè allora hai disprezzato la parola del Signore e hai operato il male al mio cospetto? Tu hai colpito di spada Uria l'Eteo, hai preso poi per la tua moglie la moglie di lui e l'hai fatto uccidere colla spada dei figliuoli di Ammon.
10 Ebbene, la spada non si allontanerà mai dalla tua casa, poiché tu mi hai disprezzato e hai preso in moglie la moglie di Uria l'Hittita.10 Perciò la spada non si partirà mai dalla tua casa, poichè hai disprezzato me e hai preso per tua sposa la moglie di Uria. -
11 Così dice il Signore: Ecco io sto per suscitare contro di te la sventura dalla tua stessa casa; prenderò le tue mogli sotto i tuoi occhi per darle a un tuo parente stretto, che si unirà a loro alla luce di questo sole;11 Pertanto questo dice il Signore: - Ecco, io susciterò sopra di te un male nella tua casa, toglierò sotto i tuoi occhi le mogli tue e le darò ad un altro, il quale dormirà colle tue mogli alla luce di questo sole.
12 poiché tu l'hai fatto in segreto, ma io farò questo davanti a tutto Israele e alla luce del sole".
12 Tu hai agito di nascosto; io invece farò questo al cospetto di tutto Israele e alla luce del sole -».
13 Allora Davide disse a Natan: "Ho peccato contro il Signore!". Natan rispose a Davide: "Il Signore ha perdonato il tuo peccato; tu non morirai.13 Davide disse a Natan: «Ho peccato contro il Signore»; e Natan rispose a Davide: «Anche il Signore ti ha rimesso il peccato; tu non morirai.
14 Tuttavia, poiché in questa cosa tu hai insultato il Signore (l'insulto sia sui nemici suoi), il figlio che ti è nato dovrà morire". Natan tornò a casa.
14 Tuttavia poichè hai fatto bestemmiare i nemici del Signore a cagione del tuo peccato, il figlio che ti è nato morirà senz'altro».
15 Il Signore dunque colpì il bambino che la moglie di Uria aveva partorito a Davide ed esso si ammalò gravemente.15 E Natan se ne ritornò a casa. Il Signore percosse anche il bambino che la moglie di Uria aveva partorito a Davide, e questi ne fu disperato.
16 Davide allora fece suppliche a Dio per il bambino e digiunò e rientrando passava la notte coricato per terra.16 Davide pregò il Signore per il bambino e digiunò rigorosamente e segregatosi da tutti giacque sopra la terra.
17 Gli anziani della sua casa insistevano presso di lui perché si alzasse da terra; ma egli non volle e rifiutò di prendere cibo con loro.17 Vennero allora gli anziani della sua casa per sforzarlo a levarsi da terra, ma egli non volle nè prese con essi cibo alcuno.
18 Ora, il settimo giorno il bambino morì e i ministri di Davide temevano di fargli sapere che il bambino era morto, perché dicevano: "Ecco, quando il bambino era ancora vivo, noi gli abbiamo parlato e non ha ascoltato le nostre parole; come faremo ora a dirgli che il bambino è morto? Farà qualche atto insano!".18 Accadde peraltro che il giorno settimo il bambino morì e i servi di Davide temettero di annunziargli che il bambino era morto, poichè si dicevano: «Ecco, quando era ancora in vita il fanciullo, noi gli parlavamo ed egli non voleva ascoltare le nostre parole; quanto più egli si affliggerà adesso se gli diremo: - Il bambino è morto -».
19 Ma Davide si accorse che i suoi ministri bisbigliavano fra di loro, comprese che il bambino era morto e disse ai suoi ministri: "È morto il bambino?". Quelli risposero: "È morto".19 Davide però come vide i suoi servi bisbigliare tra loro, capì che il pargoletto era spirato e rivolto ai suoi servi chiese: «È morto il bambino?». Quelli risposero: «Sì, è morto».
20 Allora Davide si alzò da terra, si lavò, si unse e cambiò le vesti; poi andò nella casa del Signore e vi si prostrò. Rientrato in casa, chiese che gli portassero il cibo e mangiò.20 Si levò allora Davide da terra, si lavò e si unse, e mutate le vesti entrò nella casa del Signore e l'adorò; poi tornato in casa sua chiese che gli portassero da mangiare e mangiò.
21 I suoi ministri gli dissero: "Che fai? Per il bambino ancora vivo hai digiunato e pianto e, ora che è morto, ti alzi e mangi!".21 I servi poi gli chiesero: «Che significa ciò che fai? quando ancora era vivo il bambino tu per lui digiunasti e piangesti, ed ora che il bambino è morto ti sei alzato e hai mangiato».
22 Egli rispose: "Quando il bambino era ancora vivo, digiunavo e piangevo, perché dicevo: Chi sa? Il Signore avrà forse pietà di me e il bambino resterà vivo.22 Ed egli rispose: «Per il bambino, quando ancora viveva, digiunai e piansi, poichè dicevo: - Chi sa che il Signore mi voglia forse concedere la vita del bambino?
23 Ma ora che egli è morto, perché digiunare? Posso io farlo ritornare? Io andrò da lui, ma lui non ritornerà da me!".
23 Ora poi che è morto, a che scopo digiunare? Posso io ancora richiamarlo in vita? Potrò bensì io andare a lui, ma egli non ritornerà mai più a me-».
24 Poi Davide consolò Betsabea sua moglie, entrò da lei e le si unì: essa partorì un figlio, che egli chiamò Salomone.24 Davide consolò poi Betsabea sua moglie e, venuto a lei, dormì con essa, ed essa gli generò un figlio di nome Salomone e Dio lo amò.
25 Il Signore amò Salomone e mandò il profeta Natan, che lo chiamò Iedidià per ordine del Signore.
25 Davide lo affidò a Natan profeta e lo chiamò col nome di Amabile al Signore, poichè il Signore lo amava.
26 Intanto Ioab assalì Rabbà degli Ammoniti, si impadronì della città delle acque26 Joab frattanto combatteva contro Rabbat dei figli di Ammon, ed espugnava la loro città capitale.
27 e inviò messaggeri a Davide per dirgli: "Ho assalito Rabbà e mi sono già impadronito della città delle acque.27 Joab pertanto inviò messi a Davide per dirgli: «Ho attaccato Rabbat e resta da espugnarsi la città delle acque;
28 Ora raduna il resto del popolo, accàmpati contro la città e prendila, altrimenti se la prendo io, porterebbe il mio nome".28 perciò raduna il rimanente del popolo e vieni a porre l'assedio alla città e prendila, affinchè qualora la città fosse distrutta da me, non se ne ascriva al mio nome la vittoria».
29 Davide radunò tutto il popolo, si mosse verso Rabbà, l'assalì e la prese.29 Davide raccolse l'esercito e partì alla volta di Rabbat e assalitala la prese.
30 Tolse dalla testa di Milcom la corona, che pesava un talento d'oro e conteneva una pietra preziosa; essa fu posta sulla testa di Davide. Asportò dalla città un bottino molto grande.30 Tolse poi dalla testa del re loro il diadema del peso di un talento d'oro, ornato di gemme preziosissime, e venne posto sul capo di Davide. Asportò anche dalla città un ricchissimo bottino.
31 Fece uscire gli abitanti che erano nella città e li impiegò nei lavori delle seghe, dei picconi di ferro e delle scuri di ferro e li fece lavorare alle fornaci da mattoni; così fece a tutte le città degli Ammoniti. Poi Davide tornò a Gerusalemme con tutta la sua truppa.31 Poi condottine via gli abitanti li fece segare e rastrellare con erpici di ferro, li tagliò a pezzi con coltelli e li gettò in fornaci per mattoni. Lo stesso fece a tutte le città dei figli di Ammon. Dopo di che Davide fece ritorno con tutto il suo esercito a Gerusalemme.