Scrutatio

Venerdi, 26 aprile 2024 - San Marcellino ( Letture di oggi)

Levitico 19


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1Il Signore disse ancora a Mosè:2"Parla a tutta la comunità degli Israeliti e ordina loro: Siate santi, perché io, il Signore, Dio vostro, sono santo.
3Ognuno rispetti sua madre e suo padre e osservi i miei sabati. Io sono il Signore, vostro Dio.
4Non rivolgetevi agli idoli, e non fatevi divinità di metallo fuso. Io sono il Signore, vostro Dio.
5Quando offrirete al Signore una vittima in sacrificio di comunione, offritela in modo da essergli graditi.6La si mangerà il giorno stesso che l'avrete immolata o il giorno dopo; ciò che avanzerà fino al terzo giorno, lo brucerete nel fuoco.7Se invece si mangiasse il terzo giorno, sarebbe cosa abominevole; il sacrificio non sarebbe gradito.8Chiunque ne mangiasse, porterebbe la pena della sua iniquità, perché profanerebbe ciò che è sacro al Signore; quel tale sarebbe eliminato dal suo popolo.
9Quando mieterete la messe della vostra terra, non mieterete fino ai margini del campo, né raccoglierete ciò che resta da spigolare della messe;10quanto alla tua vigna, non coglierai i racimoli e non raccoglierai gli acini caduti; li lascerai per il povero e per il forestiero. Io sono il Signore, vostro Dio.
11Non ruberete né userete inganno o menzogna gli uni a danno degli altri.
12Non giurerete il falso servendovi del mio nome; perché profaneresti il nome del tuo Dio. Io sono il Signore.
13Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo; il salario del bracciante al tuo servizio non resti la notte presso di te fino al mattino dopo.
14Non disprezzerai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono il Signore.
15Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero, né userai preferenze verso il potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia.16Non andrai in giro a spargere calunnie fra il tuo popolo né coopererai alla morte del tuo prossimo. Io sono il Signore.
17Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai d'un peccato per lui.18Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore.
19Osserverete le mie leggi. Non accoppierai bestie di specie differenti; non seminerai il tuo campo con due sorta di seme, né porterai veste tessuta di due diverse materie.
20Se un uomo ha rapporti con donna che sia una schiava sposata ad altro uomo, ma non riscattata o affrancata, saranno tutti e due puniti; ma non messi a morte, perché essa non è libera.
21L'uomo condurrà al Signore, all'ingresso della tenda del convegno, in sacrificio di riparazione, un ariete;22con questo ariete il sacerdote farà per lui il rito espiatorio davanti al Signore per il peccato da lui commesso; il peccato commesso gli sarà perdonato.
23Quando sarete entrati nel paese e vi avrete piantato ogni sorta d'alberi da frutto, ne considererete i frutti come non circoncisi; per tre anni saranno per voi come non circoncisi; non se ne dovrà mangiare.24Ma nel quarto anno tutti i loro frutti saranno consacrati al Signore, come dono festivo.25Nel quinto anno mangerete il frutto di quegli alberi; così essi continueranno a fruttare per voi. Io sono il Signore, vostro Dio.
26Non mangerete carne con il sangue.
Non praticherete alcuna sorta di divinazione o di magia.
27Non vi taglierete in tondo i capelli ai lati del capo, né deturperai ai lati la tua barba.28Non vi farete incisioni sul corpo per un defunto, né vi farete segni di tatuaggio. Io sono il Signore.
29Non profanare tua figlia, prostituendola, perché il paese non si dia alla prostituzione e non si riempia di infamie.
30Osserverete i miei sabati e porterete rispetto al mio santuario. Io sono il Signore.
31Non vi rivolgete ai negromanti né agli indovini; non li consultate per non contaminarvi per mezzo loro. Io sono il Signore, vostro Dio.
32Alzati davanti a chi ha i capelli bianchi, onora la persona del vecchio e temi il tuo Dio. Io sono il Signore.
33Quando un forestiero dimorerà presso di voi nel vostro paese, non gli farete torto.34Il forestiero dimorante fra di voi lo tratterete come colui che è nato fra di voi; tu l'amerai come tu stesso perché anche voi siete stati forestieri nel paese d'Egitto. Io sono il Signore, vostro Dio.
35Non commetterete ingiustizie nei giudizi, nelle misure di lunghezza, nei pesi o nelle misure di capacità.36Avrete bilance giuste, pesi giusti, 'efa' giusto, 'hin' giusto. Io sono il Signore, vostro Dio, che vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto.
37Osserverete dunque tutte le mie leggi e tutte le mie prescrizioni e le metterete in pratica. Io sono il Signore".

Note:

Lv 19:Questo c raduna, senza ordine apparente, prescrizioni circa la vita quotidiana, che sono unificate solo dal riferimento ripetuto a Jahve e alla sua santità. I legami con il decalogo sono evidenti.

Lv 19,4:idoli: alla lettera «nulla» (cf. Lv 26,1; Is 2,8 , ecc.).

Lv 19,11:I vv 11-18 regolano il comportamento sociale, dominato dal comando dell'amore del prossimo (v 18). Queste disposizioni si ritrovano in tutte le legislazioni del Pentateuco.

Lv 19,14:Non disprezzerai il sordo: alla lettera «non maledirai un sordo»; BJ preferisce «non maledirai un muto» (la parola ebraica può significare «sordo» o «muto»; egli non può rispondere maledicendo a sua volta).

Lv 19,15:Come la giustizia di Dio (Sal 7,10+), da cui deriva, la giustizia dell'uomo supera largamente le esigenze della nostra giustizia civica o sociale. Essa implica un'intera conformità al volere di Dio (Gen 6,9; Gen 7,1; 2Sam 4,11; Gb 12,4; Is 1,26; Is 3,10; Is 56,1; Dn 4,24; Os 14,10). Dopo l'esilio essa si definirà come la fedeltà alla legge (Sal 1,6; Sal 119,7; Pr 11,5; Pr 15,9; Sap 1,1 , ecc.). Le sue esigenze di perfezione nella vita quotidiana, nelle relazioni con Dio e con gli uomini, saranno sempre più precise e interiori, e Gesù le approfondirà ancora (Mt 3,15; Mt 5,17+; Mt 5,20 ; cf. Rm 1,17+).

Lv 19,16:coopererai alla morte del tuo prossimo: alla lettera «starai sul sangue del tuo prossimo», con un'accusa capitale ingiustificata.

Lv 19,19:Questa proibizione è diretta contro la magia che si diletta di mescolanze bizzarre.

Lv 19,23:La circoncisione segnava in origine l'ingresso nella maturità (Gen 17,10+) e l'uomo non circonciso era impuro. In confronto, i frutti di un albero troppo giovane sono «non circoncisi», impuri, prima della loro consacrazione a Dio.

Lv 19,27-28:I vv 27-28 proibiscono riti di lutto che si considerano come intaccati dal paganesimo (cf. ancora Lv 21,5; Dt 14,1). Però la loro pratica è largamente attestata (Is 3,24; Ger 16,6; Ger 41,5; Ger 47,5; Ger 48,37; Am 8,10; Gb 1,20) e la menzione di questi stessi riti in Ez 7,18 mostra che, malgrado questa condanna, continuarono a essere praticati, forse perché si attribuiva loro un significato religioso di carattere penitenziale (cf. Is 22,12).