Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Tobia 2


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BIBBIA CEI 1974BIBLIA
1 Sotto il regno di Assarhaddon ritornai dunque a casa mia e mi fu restituita la compagnia della moglie Anna e del figlio Tobia. Per la nostra festa di pentecoste, cioè la festa delle settimane, avevo fatto preparare un buon pranzo e mi posi a tavola:1 En el reinado de Asarjaddón pude regresar a mi casa y me fue devuelta mi mujer Ana y mi hijo Tobías. En nuestra solemnidad de Pentecostés, que es la santa solemnidad de las Semanas, me habían preparado una excelente comida y me dispuse a comer.
2 la tavola era imbandita di molte vivande. Dissi al figlio Tobia: "Figlio mio, va', e se trovi tra i nostri fratelli deportati a Ninive qualche povero, che sia però di cuore fedele, portalo a pranzo insieme con noi. Io resto ad aspettare che tu ritorni".2 Cuando me presentaron la mesa, con numerosos manjares, dije a mi hijo Tobías: «Hijo, ve a buscar entre nuestros hermanos deportados en Nínive a algún indigente que se acuerde del Señor y tráelo para que coma con nosotros. Te esperaré hasta que vuelvas, hijo mío».
3 Tobia uscì in cerca di un povero tra i nostri fratelli. Di ritorno disse: "Padre!". Gli risposi: "Ebbene, figlio mio". "Padre - riprese - uno della nostra gente è stato strangolato e gettato nella piazza, dove ancora si trova".3 Fuese, pues, Tobías a buscar a alguno de nuestros hermanos pobres, y cuando regresó me dijo: «Padre». Le respondí: «¿Qué hay, hijo?» Contestó: «Padre, han asesinado a uno de los nuestros; le han estrangulado y le han arrojado en la plaza del mercado y aún está allí».
4 Io allora mi alzai, lasciando intatto il pranzo; tolsi l'uomo dalla piazza e lo posi in una camera in attesa del tramonto del sole, per poterlo seppellire.4 Me levanté al punto y sin probar la comida, alcé el cadáver de la plaza y lo dejé en una habitación, en espera de que se pusiera el sol, para enterrarlo.
5 Ritornai e, lavatomi, presi il pasto con tristezza,5 Volví a entrar, me lavé y comí con aflicción
6 ricordando le parole del profeta Amos su Betel:
"Si cambieranno le vostre feste in lutto, tutti i vostri canti in lamento".
6 acordándome de las palabras que el profeta Amós dijo contra Betel: Vuestras solemnidades se convertirán en duelo y todas vuestras canciones en lamento.
7 E piansi. Quando poi calò il sole, andai a scavare una fossa e ve lo seppellii.7 Y lloré. Cuando el sol se puso, cavé una fosa y sepulté el cadáver.
8 I miei vicini mi deridevano dicendo: "Non ha più paura! Proprio per questo motivo è già stato ricercato per essere ucciso. È dovuto fuggire ed ora eccolo di nuovo a seppellire i morti".8 Mis vecinos se burlaban y decían: «Todavía no ha aprendido. (Pues, en efecto, ya habían querido matarme por un hecho semejante.) Apenas si pudo escapar y ya vuelve a sepultar a los muertos».
9 Quella notte, dopo aver seppellito il morto, mi lavai, entrai nel mio cortile e mi addormentai sotto il muro del cortile. Per il caldo che c'era tenevo la faccia scoperta,9 Aquella misma noche, después de bañarme, salí al patio y me recosté contra la tapia, con el rostro cubierto a causa del calor.
10 ignorando che sopra di me, nel muro, stavano dei passeri. Caddero sui miei occhi i loro escrementi ancora caldi, che mi produssero macchie bianche, e dovetti andare dai medici per la cura. Più essi però mi applicavano farmachi, più mi si oscuravano gli occhi per le macchie bianche, finché divenni cieco del tutto. Per quattro anni fui cieco e ne soffersero tutti i miei fratelli. Achikar, nei due anni che precedettero la sua partenza per l'Elimaide, provvide al mio sostentamento.
10 Ignoraba yo que arriba, en el muro, hubiera gorriones; me cayó excremento caliente sobre los ojos y me salieron manchas blancas. Fui a los médicos, para que me curasen; pero cuantos más remedios me aplicaban, menos veía a causa de las manchas, hasta que me quedé completamente ciego. Cuatro años estuve sin ver. Todos mis hermanos estaban afligidos; Ajikar, por su parte, proveyó a mi sustento durante dos años, hasta que se trasladó a Elimaida.
11 In quel tempo mia moglie Anna lavorava nelle sue stanze a pagamento,11 En aquellas circunstancias, mi mujer Ana, tuvo que trabajar a sueldo en labores femeninas; hilaba lana y hacía tejidos
12 tessendo la lana che rimandava poi ai padroni e ricevendone la paga. Ora nel settimo giorno del mese di Distro, quando essa tagliò il pezzo che aveva tessuto e lo mandò ai padroni, essi, oltre la mercede completa, le fecero dono di un capretto per il desinare.12 que entregaba a sus señores, cobrando un sueldo; el siete del mes de Dystros acabó un tejido y se lo entregó a los dueños, que le dieron todo su jornal y le añadieron un cabrito para una comida.
13 Quando il capretto entrò in casa mia, si mise a belare. Chiamai allora mia moglie e le dissi: "Da dove viene questo capretto? Non sarà stato rubato? Restituiscilo ai padroni, poiché non abbiamo il diritto di mangiare cosa alcuna rubata".13 Cuando entró ella en casa, el cabrito empezó a balar; yo, entonces, llamé a mi mujer y le dije: «¿De dónde ha salido ese cabrito? ¿Es que ha sido robado? Devuélvelo a sus dueños, porque no podemos comer cosa robada».
14 Ella mi disse: "Mi è stato dato in più del salario". Ma io non le credevo e le ripetevo di restituirlo ai padroni e a causa di ciò arrossivo di lei. Allora per tutta risposta mi disse: "Dove sono le tue elemosine? Dove sono le tue buone opere? Ecco, lo si vede bene dal come sei ridotto!".14 Ella me dijo: «Es un regalo que me han añadido a mi sueldo». Pero yo no la creí; ordené que lo devolviera a los dueños y me irrité contra ella por este asunto. Entonces ella me replicó: «¿Dónde están tus limosnas y tus buenas obras? ¡Ahora se ve todo bien claro!»