Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Tobia 1


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA RICCIOTTI
1 Libro della storia di Tobi, figlio di Tòbiel, figlio di Anàniel, figlio di Àduel, figlio di Gàbael, della discendenza di Àsiel, della tribù di Nèftali.1 - Tobia, della tribù e della città di Neftali (che è nell'alta Galilea sopra Naasson, dopo la via che conduce ad occidente, ed ha a sinistra la città di Sefet),
2 Al tempo di Salmanàssar, re degli Assiri, egli fu condotto prigioniero da Tisbe, che sta a sud di Kades di Nèftali, nell'alta Galilea, sopra Casor, verso occidente, a nord di Sefet.
2 fu fatto prigioniero al tempo di Salmanasar re degli Assiri. Ma pure essendo in schiavitù non lasciò la via della verità,
3 Io, Tobi, passavo i giorni della mia vita seguendo le vie della verità e della giustizia. Ai miei fratelli e ai miei compatrioti, che erano stati condotti con me in prigionia a Ninive, nel paese degli Assiri, facevo molte elemosine.3 tanto che di tutto quel che poteva avere faceva parte ogni giorno ai fratelli compagni d'esilio della sua tribù.
4 Mi trovavo ancora al mio paese, la terra d'Israele, ed ero ancora giovane, quando la tribù del mio antenato Nèftali abbandonò la casa di Davide e si staccò da Gerusalemme, la sola città fra tutte le tribù d'Israele scelta per i sacrifici. In essa era stato edificato il tempio, dove abita Dio, ed era stato consacrato per tutte le generazioni future.4 Anche quand'era de' più giovani della tribù di Neftali, in tutte le sue azioni non si comportò mai da ragazzo.
5 Tutti i miei fratelli e quelli della tribù del mio antenato Nèftali facevano sacrifici sui monti della Galilea al vitello che Geroboàmo re d'Israele aveva fabbricato in Dan.5 Quando tutti andavano [a prestar culto] ai vitelli d'oro fatti fare da Geroboamo re d'Israele, egli solo fuggiva il consorzio degli altri;
6 Io ero il solo che spesso mi recavo a Gerusalemme nelle feste, per obbedienza ad una legge perenne prescritta a tutto Israele. Correvo a Gerusalemme con le primizie dei frutti e degli animali, con le decime del bestiame e con la prima lana che tosavo alle mie pecore.6 se n'andava in Gerusalemme al tempio del Signore, ed ivi adorava il Signore Dio d'Israele, offrendo fedelmente tutte le sue primizie e decime,
7 Consegnavo tutto ai sacerdoti, figli di Aronne, per l'altare. Davo anche ai leviti che allora erano in funzione a Gerusalemme le decime del grano, del vino, dell'olio, delle melagrane, dei fichi e degli altri frutti. Per sei anni consecutivi convertivo in danaro la seconda decima e la spendevo ogni anno a Gerusalemme.7 tanto che ogni tre anni distribuiva ai proseliti ed ai forestieri tutta la loro decima.
8 La terza decima poi era per gli orfani, le vedove e i forestieri che si trovavano con gli Israeliti. La portavo loro ogni tre anni e la si consumava insieme, come vuole la legge di Mosè e secondo le raccomandazioni di Debora moglie di Anàniel, la madre di nostro padre, poiché mio padre, morendo, mi aveva lasciato orfano.8 Queste e le altre simili prescrizioni egli aveva osservate sin da fanciullo, secondo la legge di Dio.
9 Quando divenni adulto, sposai Anna, una donna della mia parentela, e da essa ebbi un figlio che chiamai Tobia.9 Fatto poi uomo, aveva preso per moglie Anna, della sua tribù, e generato da lei un figlio, al quale aveva messo il suo stesso nome,
10 Dopo la deportazione in Assiria, quando fui condotto prigioniero e arrivai a Ninive, tutti i miei fratelli e quelli della mia gente mangiavano i cibi dei pagani;10 insegnandogli fin dall'infanzia a temere Dio, ed a fuggire ogni peccato.
11 ma io mi guardai bene dal farlo.11 Quando fu condotto in schiavitù con la moglie ed il figlio nella città di Ninive, insieme a tutta la sua tribù,
12 Poiché restai fedele a Dio con tutto il cuore,12 mentre gli altri mangiavano degli alimenti de' gentili, egli serbò pura la sua anima, e mai si contaminò co' loro cibi.
13 l'Altissimo mi fece trovare il favore di Salmanàssar, del quale presi a trattare gli affari.13 Ed essendo con tutto il suo cuore rimasto fedele a Dio, Dio gli fece trovar favore presso il re Salmanasar,
14 Venni così nella Media, dove, finché egli visse, conclusi affari per conto suo. Fu allora che a Rage di Media, presso Gabael, un mio parente figlio di Gabri, depositai in sacchetti la somma di dieci talenti d'argento.14 il quale gli dette facoltà d'andare ovunque volesse, e libertà di far tutto quel che voleva.
15 Quando Salmanàssar morì, gli successe il figlio Sennàcherib. Allora le strade della Media divennero impraticabili e non potei più tornarvi.15 Si recava dunque da quelli ch'erano prigionieri, e dava a loro ammonimenti salutari.
16 Al tempo di Salmanàssar facevo spesso l'elemosina a quelli della mia gente;16 Venuto poi in Rages, città de' Medi, avendo dieci talenti d'argento de' quali era stato regalato dal re,
17 donavo il pane agli affamati, gli abiti agli ignudi e, se vedevo qualcuno dei miei connazionali morto e gettato dietro le mura di Ninive, io lo seppellivo.17 visto tra i molti suoi connazionali Gabelo, della sua tribù, in bisogno, dette a lui quella somma d'argento, dietro ricevuta in scritto.
18 Seppellii anche quelli che aveva uccisi Sennàcherib, quando tornò fuggendo dalla Giudea, al tempo del castigo mandato dal re del cielo sui bestemmiatori. Nella sua collera egli ne uccise molti; io sottraevo i loro corpi per la sepoltura e Sennàcherib invano li cercava.18 Dopo poi molto tempo, morto il re Salmanasar, regnando in sua vece Sennacherib suo figlio il quale aveva in odio i figli d'Israele,
19 Ma un cittadino di Ninive andò ad informare il re che io li seppellivo di nascosto. Quando seppi che il re conosceva il fatto e che mi si cercava per essere messo a morte, colto da paura, mi diedi alla fuga.19 Tobia ogni giorno andava a visitare quei della sua parentela, li consolava, e soccorreva ciascuno, come poteva, delle proprie sostanze,
20 I miei beni furono confiscati e passarono tutti al tesoro del re. Mi restò solo la moglie Anna con il figlio Tobia.20 Dava da mangiare agli affamati, vestiva gl'ignudi, seppelliva i morti, e gli uccisi.
21 Neanche quaranta giorni dopo, il re fu ucciso da due suoi figli, i quali poi fuggirono sui monti dell'Ararat. Gli successe allora il figlio Assarhaddon. Egli nominò Achikar, figlio di mio fratello Ànael, incaricato della contabilità del regno ed ebbe la direzione generale degli affari.21 Quando li re Sennacherib fu tornato dalla Giudea fuggendo il flagello che su di lui per la sua bestemmia aveva inviato il Signore, uccidendo egli per ira molti de' figli d'Israele, Tobia ne seppelliva i cadaveri.
22 Allora Achikar prese a cuore la mia causa e potei così ritornare a Ninive. Al tempo di Sennàcherib re degli Assiri, Achikar era stato gran coppiere, ministro della giustizia, amministratore e sovrintendente della contabilità e Assarhaddon l'aveva mantenuto in carica. Egli era mio nipote e uno della mia parentela.22 Come ciò fu annunziato al re, comandò che egli fosse ucciso, e confiscò tutte le sue sostanze.
23 Tobia però col figlio e con la moglie, spogliato di tutto, fuggi, e potè nascondersi, perchè era amato da molti.
24 Ma quarantacinque giorni dopo, il re fu ucciso da' suoi propri figli;
25 e Tobia rientrò nella sua casa, e tutti i suoi averi gli furono restituiti.