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Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Secondo libro delle Cronache 35


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA RICCIOTTI
1 Giosia celebrò in Gerusalemme la pasqua per il Signore. Gli agnelli pasquali furono immolati il quattordici del primo mese.1 - Josia celebrò in Gerusalemme la Pasqua in onore del Signore, la quale venne immolata nel quattordicesimo giorno del primo mese.
2 Il re ristabilì i sacerdoti nei loro uffici e li incoraggiò al servizio del tempio.2 Assegnò ai sacerdoti i loro offici e li esortò ad attendere ai loro ministeri nella casa del Signore.
3 Egli disse ai leviti che ammaestravano tutto Israele e che si erano consacrati al Signore: "Collocate l'arca santa nel tempio costruito da Salomone figlio di Davide, re di Israele; essa non costituirà più un peso per le vostre spalle. Ora servite il Signore vostro Dio e il suo popolo Israele.3 Anche ai leviti, per le istruzioni dei quali tutto Israele era santificato al Signore, disse: «Collocate l'arca nel santuario del tempio, che fu edificato da Salomone, figliuolo di Davide, re d'Israele, poichè voi non la dovete più portare; ed ora servite al Signore Dio vostro e ad Israele suo popolo;
4 Disponetevi, secondo i vostri casati, secondo le vostre classi, in base alla prescrizione di Davide, re di Israele, e alla prescrizione di Salomone suo figlio.4 e tenetevi pronti casa per casa, e famiglia per famiglia, secondo la vostra distribuzione, come ordinò Davide, re di Israele, e fu scritto da Salomone suo figliuolo,
5 State nel santuario a disposizione dei casati dei vostri fratelli, dei figli del popolo; per i leviti ci sarà una parte nei singoli casati.5 e attendete ai ministeri nel santuario secondo le famiglie e gli ordini levitici.
6 Immolate gli agnelli pasquali, purificatevi e mettetevi a disposizione dei vostri fratelli, secondo la parola del Signore comunicata per mezzo di Mosè".
6 Poi, dopo esservi santificati, immolate la Pasqua, e preparate anche i vostri fratelli, affinchè essi possano fare, conforme a quanto disse il Signore per mezzo di Mosè».
7 Giosia diede ai figli del popolo, a quanti erano lì presenti, del bestiame minuto, cioè tremila agnelli e capretti come vittime pasquali, e in più tremila buoi. Tutto questo bestiame era di proprietà del re.7 Di più Josia a tutto il popolo, che fu trovato colà, nella solennità della Pasqua, diede agnelli e capretti dalle gregge, ed altri animali in numero di trentamila e tremila buoi, e ciò da tutta la sostanza del re.
8 I suoi ufficiali fecero offerte spontanee per il popolo, per i sacerdoti e per i leviti. Chelkia, Zaccaria, Iechièl, preposti al tempio, diedero ai sacerdoti, per i sacrifici pasquali, duemilaseicento agnelli e capretti, oltre trecento buoi.8 Anche i capi suoi offrirono ciò che avevano spontaneamente promesso ai sacerdoti e ai leviti. Così Elcia, Zaccaria e Jaiel, principi della casa del Signore, consegnarono ai sacerdoti per celebrare la Pasqua, duemila e seicento pecore, e trecento buoi:
9 Conania, Semaia e Netaneèl suoi fratelli, Casabia, Iechièl e Iozabàd capi dei leviti, diedero ai leviti, per i sacrifici pasquali, cinquemila agnelli e capretti, oltre cinquecento buoi.9 mentre Conenia, Semeia, Natanael e i suoi fratelli, Asabia, Jeiel e Jozabad, principi dei leviti, consegnarono agli altri leviti per la celebrazione della Pasqua cinquemila pecore e cinquecento buoi.
10 Così tutto fu pronto per il servizio; i sacerdoti si misero al loro posto, così anche i leviti secondo le loro classi, secondo il comando del re.10 Preparato tutto per la funzione, i sacerdoti si tennero pronti al loro ufficio; similmente i leviti divisi in schiere, secondo l'ordine avuto dal re.
11 Immolarono gli agnelli pasquali: i sacerdoti spargevano il sangue, mentre i leviti scuoiavano.11 Fu dunque immolata la Pasqua, e i sacerdoti versarono colle loro mani il sangue e i leviti levarono le pelli dagli olocausti;
12 Misero da parte l'olocausto da distribuire ai figli del popolo, secondo le divisioni dei vari casati, perché lo presentassero al Signore, come sta scritto nel libro di Mosè. Lo stesso fecero per i buoi.12 poi separarono le vittime per distribuirle casa per casa, famiglia per famiglia, e per offrirle al Signore, conforme a quanto è scritto nel libro di Mosè. Lo stesso fecero dei buoi.
13 Secondo l'usanza arrostirono l'agnello pasquale sul fuoco; le parti consacrate le cossero in pentole, in caldaie e tegami e le distribuirono sollecitamente a tutto il popolo.13 Poi arrostirono la Pasqua sul fuoco, come è scritto nella legge; mentre le ostie pacifiche furono cotte in pentole, in caldaie, in pignatte e poi distribuite in fretta a tutto il popolo.
14 Dopo, prepararono la pasqua per se stessi e per i sacerdoti, poiché i sacerdoti, figli di Aronne, furono occupati fino a notte nell'offrire gli olocausti e le parti grasse; per questo i leviti prepararono per se stessi e per i sacerdoti figli di Aronne.14 Quindi prepararono per sè e per i sacerdoti; siccome i sacerdoti erano stati occupati fino a notte nell'offerta degli olocausti e dell'adipe, perciò i leviti, prepararono per sè e per i sacerdoti, figli di Aronne, dopo tutti gli altri.
15 I cantori, figli di Asaf, occupavano il loro posto, secondo le prescrizioni di Davide, di Asaf, di Eman e di Idutun veggente del re; i portieri erano alle varie porte. Costoro non dovettero allontanarsi dal loro posto, perché i leviti loro fratelli prepararono tutto per loro.
15 I cantori poi, figli di Asaf, attendevano al loro ufficio, secondo il precetto di Davide, di Asaf, di Eman e di Iditun, profeti del re. E i portieri stavano alle singole porte per custodirle e neppure per un istante abbandonarono il loro posto; per il che i leviti, loro fratelli, dovettero preparare anche per essi il cibo.
16 Così in quel giorno fu disposto tutto il servizio del Signore per celebrare la pasqua e per offrire gli olocausti sull'altare del Signore, secondo l'ordine del re Giosia.16 Si terminò adunque, in quel giorno, tutto il servizio divino secondo il rito della celebrazione della Pasqua e dell'offerta degli olocausti sull'altare del Signore, conforme agli ordini del re Josia.
17 Gli Israeliti presenti celebrarono allora la pasqua e la festa degli azzimi per sette giorni.17 I figli d'Israele, che si trovarono colà, fecero in quel tempo la Pasqua, e per sette giorni la solennità degli azzimi.
18 Dal tempo del profeta Samuele non era stata celebrata una pasqua simile in Israele; nessuno dei re di Israele aveva celebrato una pasqua come questa celebrata da Giosia, insieme con i sacerdoti, i leviti, tutti quelli di Giuda, i convenuti da Israele e gli abitanti di Gerusalemme.
18 Non era mai stata celebrata in Israele una Pasqua simile, fino dai giorni del profeta Samuele e nessuno di tutti i re d'Israele aveva fatto una Pasqua come Josia, col concorso di sacerdoti, di leviti e di tutto Giuda e Israele che si trovavano colà e di tutti gli abitanti di Gerusalemme.
19 Questa pasqua fu celebrata nel decimottavo anno del regno di Giosia.
19 Questa Pasqua fu celebrata nel decimottavo anno del regno di Josia.
20 Dopo tutto ciò, dopo che Giosia aveva riorganizzato il tempio, Necao re d'Egitto andò a combattere in Carchemis sull'Eufrate. Giosia marciò contro di lui.20 Dopo che Josia ebbe restaurato il tempio, Necao, re d'Egitto, salì per combattere in Carcamis presso l'Eufrate. E Josia mosse contro di lui.
21 Quegli mandò messaggeri a dirgli: "Che c'è fra me e te, o re di Giuda? Io non vengo contro di te, ma contro un'altra casa sono in guerra e Dio mi ha imposto di affrettarmi. Pertanto non opporti a Dio che è con me affinché egli non ti distrugga".21 Ma egli gli mandò dei messaggeri a dirgli: «Che vi ha tra me e te, o re di Giuda? Io non vengo per combattere contro di te oggi, ma contro un'altra casa, contro la quale Iddio mi comandò di muovere senza dilazione. Non andar contro al Dio che è con me, perchè egli non ti uccida».
22 Ma Giosia non si ritirò. Deciso ad affrontarlo, non ascoltò le parole di Necao, che venivano dalla bocca di Dio, e attaccò battaglia nella valle di Meghiddo.
22 Josia non volle tornarsene, ma si dispose ad attaccarlo, nè si acconciò alle parole di Necao, che parlava per bocca di Dio, ma si mosse per attaccare battaglia nel campo di Mageddo;
23 Gli arcieri tirarono sul re Giosia. Il re diede l'ordine ai suoi ufficiali: "Portatemi via, perché sono ferito gravemente".23 qui egli fu ferito dagli arcieri e disse ai suoi servi: «Traetemi fuori dal combattimento, perchè sono gravemente ferito».
24 I suoi ufficiali lo tolsero dal suo carro, lo misero in un altro carro e lo riportarono in Gerusalemme, ove morì. Fu sepolto nei sepolcri dei suoi padri. Tutti quelli di Giuda e di Gerusalemme fecero lutto per Giosia.24 Essi lo trasportarono dal carro in un altro carro, che lo seguiva, conforme ai costumi dei re e lo portarono in Gerusalemme, dove morì; e fu sepolto nel mausoleo de' padri suoi, e tutto Giuda e Gerusalemme lo piansero;
25 Geremia compose un lamento su Giosia; tutti i cantori e le cantanti lo ripetono ancora nei lamenti su Giosia; è diventata una tradizione in Israele. Esso è inserito fra i lamenti.
25 ma specialmente Geremia, le cui lamentazioni sopra Josia sono, fino ai giorni nostri, ripetute da tutti i cantori e le cantatrici, cosicchè in Israele ebbe quasi valore di legge il detto: «Ecco ciò che si trova scritto nelle Lamentazioni».
26 Le altre gesta di Giosia, le sue opere di pietà secondo le prescrizioni della legge del Signore,26 Il rimanente delle azioni di Josia e le sue opere buone, come le prescrive la legge del Signore,
27 le sue gesta, le prime come le ultime, ecco sono descritte nel libro dei re di Israele e di Giuda.27 come pure le sue gesta, le prime e le ultime, sono scritte nel libro dei re di Giuda e d'Israele.