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Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Secondo libro di Samuele 19


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BIBBIA CEI 1974LA SACRA BIBBIA
1 Allora il re fu scosso da un tremito, salì al piano di sopra della porta e pianse; diceva in lacrime: "Figlio mio! Assalonne figlio mio, figlio mio Assalonne! Fossi morto io invece di te, Assalonne, figlio mio, figlio mio!".1 Allora il re fremette, salì alla stanza superiore della porta e pianse. Così diceva mentre camminava: "Figlio mio Assalonne, figlio mio, figlio mio Assalonne! Magari fossi morto io al tuo posto, Assalonne figlio mio, figlio mio!".
2 Fu riferito a Ioab: "Ecco il re piange e fa lutto per Assalonne".2 Fu riferito a Ioab: "Ecco, il re piange e fa lutto su Assalonne".
3 La vittoria in quel giorno si cambiò in lutto per tutto il popolo, perché il popolo sentì dire in quel giorno: "Il re è molto afflitto a causa del figlio".3 La vittoria in quel giorno si trasformò in lutto per tutto il popolo. Infatti tutto il popolo sentì dire in quel giorno: "Il re è afflitto per suo figlio".
4 Il popolo in quel giorno rientrò in città furtivamente, come avrebbe fatto gente vergognosa per essere fuggita in battaglia.4 Così in quel giorno il popolo rientrò alla chetichella in città, come furtivamente rientra il popolo coperto di vergogna dopo essersi dato alla fuga durante la battaglia.
5 Il re si era coperta la faccia e gridava a gran voce: "Figlio mio Assalonne, Assalonne figlio mio, figlio mio!".5 Il re si era velato il volto e gridava ad alta voce: "Figlio mio Assalonne, Assalonne figlio mio, figlio mio!".
6 Allora Ioab entrò in casa del re e disse: "Tu copri oggi di rossore il volto di tutta la tua gente, che in questo giorno ha salvato la vita a te, ai tuoi figli e alle tue figlie, alle tue mogli e alle tue concubine,6 Allora Ioab andò in casa del re e disse: "Oggi tu copri di vergogna il volto di tutti i tuoi servi, che hanno salvato la vita tua, quella dei tuoi figli e delle tue figlie, la vita delle tue mogli e quella delle tue concubine,
7 perché mostri di amare quelli che ti odiano e di odiare quelli che ti amano. Infatti oggi tu mostri chiaramente che capi e ministri per te non contano nulla; ora io ho capito che, se Assalonne fosse vivo e noi fossimo quest'oggi tutti morti, allora sarebbe una cosa giusta ai tuoi occhi.7 amando quelli che ti odiano e odiando quelli che ti amano. Sì, oggi tu mostri che non esistono per te né capi né sudditi! Oggi capisco che se Assalonne fosse vivo e tutti noi morti, allora sarebbe cosa giusta ai tuoi occhi.
8 Ora dunque alzati, esci e parla al cuore della tua gente; perché io giuro per il Signore che, se non esci, neppure un uomo resterà con te questa notte; questa sarebbe per te la peggiore sventura di tutte quelle che ti sono cadute addosso dalla tua giovinezza fino ad oggi".8 Ma ora àlzati, esci, parla al cuore dei tuoi servi perché io giuro per il Signore: se non esci, nessuno resterà con te questa notte, e questo sarebbe per te un male peggiore di tutti i mali che ti sono venuti addosso dalla tua giovinezza fino ad ora".
9 Allora il re si alzò e si sedette sulla porta; fu dato quest'annunzio a tutto il popolo: "Ecco il re sta seduto alla porta". E tutto il popolo venne alla presenza del re.
Gli Israeliti erano fuggiti ognuno alla sua tenda.
9 Allora il re si alzò e si pose a sedere alla porta. Fu annunciato a tutto il popolo: "Ecco, il re sta alla porta". E tutto il popolo andò davanti al re. Israele dunque era fuggito, ciascuno alla sua tenda.
10 In tutte le tribù d'Israele tutto il popolo stava discutendo e diceva: "Il re ci ha liberati dalle mani dei nostri nemici e ci ha salvati dalle mani dei Filistei; ora è dovuto fuggire dal paese a causa di Assalonne.10 Ora tutto il popolo discuteva in tutte le tribù d'Israele e diceva: "Il re ci ha liberato dalla mano dei nostri nemici, ci ha salvato dalla mano dei Filistei; ora egli è dovuto fuggire dal paese, a causa di Assalonne.
11 Ma quanto ad Assalonne, che noi avevamo consacrato perché regnasse su di noi, è morto in battaglia. Ora perché non cercate di far tornare il re?".11 Ma Assalonne, che avevamo consacrato sopra di noi, è morto in battaglia. Ora perché voi non fate niente per far tornare il re?". Ciò che si diceva da tutto Israele era pervenuto a Davide, nella sua casa.
12 Ciò che si diceva in tutto Israele era giunto a conoscenza del re. Il re Davide mandò a dire ai sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr: "Riferite agli anziani di Giuda: Perché volete essere gli ultimi a far tornare il re alla sua casa?12 Allora il re Davide mandò a dire ai sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr: "Parlate agli anziani di Giuda: "Perché dovreste essere gli ultimi a far tornare il re alla sua casa?
13 Voi siete mio osso e mia carne e perché dunque sareste gli ultimi a far tornare il re?13 Voi siete miei fratelli, voi siete mie ossa e mia carne. Perché dovreste essere gli ultimi a far tornare il re?".
14 Dite ad Amasà: Non sei forse mio osso e mia carne? Dio mi faccia questo e mi aggiunga quest'altro, se tu non diventerai davanti a me capo dell'esercito per sempre al posto di Ioab!".14 E direte ad Amasà: "Non sei mie ossa e mia carne? Così mi faccia Dio e peggio ancora, se tu non sarai al mio cospetto capo dell'esercito per tutti i giorni al posto di Ioab!".
15 Così piegò il cuore di tutti gli uomini di Giuda, come se fosse stato il cuore di un sol uomo; essi mandarono a dire al re: "Ritorna tu e tutti i tuoi ministri".
15 Così piegò il cuore di ogni uomo di Giuda come di un sol uomo. Essi mandarono a dire al re: "Ritorna, tu e tutti i tuoi servi".
16 Il re dunque tornò e giunse al Giordano; quelli di Giuda vennero a Gàlgala per andare incontro al re e per fargli passare il Giordano.
16 Allora il re fece ritorno e arrivò fino al Giordano. Intanto Giuda era giunto a Gàlgala per andare incontro al re, per aiutare il re nel passaggio del Giordano.
17 Simeì, figlio di Ghera, Beniaminita, che era di Bacurìm, si affrettò a scendere con gli uomini di Giuda incontro al re Davide.17 Pure Simeì, figlio di Ghera, beniaminita, originario di Bacurìm, si affrettò a scendere insieme con gli uomini di Giuda incontro al re Davide.
18 Aveva con sé mille uomini di Beniamino. Zibà, il servo della casa di Saul, i suoi quindici figli con lui e i suoi venti servi si erano precipitati al Giordano prima del re18 Mille uomini di Beniamino erano con lui. Anche Zibà, servo della casa di Saul, con i suoi quindici figli e i suoi venti servi attraversarono il Giordano davanti al re
19 e avevano servito per far passare la famiglia del re e per fare quanto a lui sarebbe piaciuto. Intanto Simeì, figlio di Ghera, si gettò ai piedi del re nel momento in cui passava il Giordano19 e si prestarono a far passare la casa del re e a compiere quello che a lui sarebbe piaciuto. E Simeì, figlio di Ghera, si prostrò davanti al re, mentre questi passava il Giordano.
20 e disse al re: "Il mio signore non tenga conto della mia colpa! Non ricordarti di quanto il tuo servo ha commesso quando il re mio signore è uscito da Gerusalemme; il re non lo conservi nella sua mente!20 Disse al re: "Non mi imputi il mio signore alcuna colpa! Non ricordare l'errore che ha commesso il tuo servo nel giorno che il re, mio signore, uscì da Gerusalemme, cosicché il re ne tenga conto.
21 Perché il tuo servo riconosce di aver peccato ed ecco, oggi, primo di tutta la casa di Giuseppe, sono sceso incontro al re mio signore".21 Sì, il tuo servo riconosce di aver peccato. Ma ecco, oggi sono venuto per primo fra tutta la casa di Giuseppe per scendere incontro al re, mio signore".
22 Ma Abisài figlio di Zeruià, disse: "Non dovrà forse essere messo a morte Simeì perché ha maledetto il consacrato del Signore?".22 Abisài, figlio di Zeruià, prese a dire: "Per questo forse non dovrebbe essere messo a morte Simeì? Ha maledetto il consacrato del Signore!".
23 Davide disse: "Che ho io in comune con voi, o figli di Zeruià, che vi mostriate oggi miei avversari? Si può mettere a morte oggi qualcuno in Israele? Non so dunque che oggi divento re di Israele?".23 Allora Davide disse: "Che ho io con voi, figli di Zeruià, che oggi siate per me come un avversario? Oggi dovrebbe essere messo a morte un uomo in Israele? Non so forse che oggi io sono re su Israele?".
24 Il re disse a Simeì: "Tu non morirai!". E il re glielo giurò.
24 Poi il re disse a Simeì: "Non morirai!". Il re glielo giurò.
25 Anche Merib-Bàal nipote di Saul scese incontro al re. Non si era curato i piedi e le mani, né la barba intorno alle labbra e non aveva lavato le vesti dal giorno in cui il re era partito a quello in cui tornava in pace.25 Anche Merib-Baal, figlio di Saul, era sceso incontro al re. Egli non aveva curato i piedi, né si era acconciato la barba, né si era più lavato i vestiti dal giorno che il re era partito fino al giorno che tornò in pace.
26 Quando giunse da Gerusalemme incontro al re, il re gli disse: "Perché non sei venuto con me, Merib-Bàal?".26 Quando giunse da Gerusalemme incontro al re, il re gli domandò: "Perché non sei venuto con me, Merib-Baal?".
27 Egli rispose: "Re, mio signore, il mio servo mi ha ingannato! Il tuo servo aveva detto: Io mi farò sellare l'asino, monterò e andrò con il re, perché il tuo servo è zoppo.27 Egli rispose: "O re, mio signore, il mio servo mi ha tradito. Infatti il tuo servo aveva pensato: "Voglio sellarmi l'asina, per poterla cavalcare e andare con il re!". Perché il tuo servo è zoppo.
28 Ma egli ha calunniato il tuo servo presso il re mio signore. Però il re mio signore è come un angelo di Dio; fa' dunque ciò che sembrerà bene ai tuoi occhi.28 Egli però ha calunniato il tuo servo presso il re, mio signore. Ma il re, mio signore, è come un angelo di Dio: fa' quello che sembra bene ai tuoi occhi!
29 Perché tutti quelli della casa di mio padre non avevano meritato dal re mio signore altro che la morte; ma tu avevi posto il tuo servo fra quelli che mangiano alla tua tavola. E che diritto avrei ancora di implorare presso il re?".29 Veramente tutta la casa di mio padre non era che gente degna di morte per il re, mio signore. Eppure tu hai posto il tuo servo tra quelli che mangiano alla tua mensa. Quale diritto ho io ancora da reclamare presso il re?".
30 Il re gli disse: "Non occorre che tu aggiunga altre parole. Ho deciso: tu e Zibà vi dividerete i campi".30 Il re gli disse: "Perché seguiti a dire parole? Io dico: tu e Zibà vi dividerete i campi".
31 Merib-Bàal rispose al re: "Se li prenda pure tutti lui, dato che ormai il re mio signore è tornato in pace a casa!".
31 E Merib-Baal disse al re: "Prenda pure tutto, dal momento che il re, mio signore, è tornato in pace alla sua casa!".
32 Barzillài il Galaadita era sceso da Roghelìm e aveva passato il Giordano con il re, per congedarsi da lui presso il Giordano.32 Anche Barzillài, il galaadita, era sceso da Roghelìm, e attraversò il Giordano con il re per prendere congedo da lui al Giordano.
33 Barzillài era molto vecchio: aveva ottant'anni. Aveva fornito i viveri al re mentre questi si trovava a Macanàim, perché era un uomo molto facoltoso.33 Barzillài era molto vecchio, aveva ottant'anni; fu lui a mantenere il re durante la sua permanenza a Macanàim; era infatti molto facoltoso.
34 Il re disse a Barzillài: "Vieni con me; io provvederò al tuo sostentamento presso di me, a Gerusalemme".34 Il re disse a Barzillài: "Tu vieni con me perché ti voglio mantenere con me a Gerusalemme".
35 Ma Barzillài rispose al re: "Quanti sono gli anni che mi restano da vivere, perché io salga con il re a Gerusalemme?35 Ma Barzillài rispose al re: "Quanto mi resta da vivere, perché io salga col re a Gerusalemme?
36 Io ho ora ottant'anni; posso forse ancora distinguere ciò che è buono da ciò che è cattivo? Può il tuo servo gustare ancora ciò che mangia e ciò che beve? Posso udire ancora la voce dei cantori e delle cantanti? E perché allora il tuo servo dovrebbe essere di peso al re mio signore?36 Io adesso ho ottant'anni. Forse posso distinguere il buono dal cattivo? O può gustare il tuo servo quello che mangia e quello che beve? O posso ascoltare la voce dei cantori e delle cantanti? Perché il tuo servo dovrebbe essere ancora di peso al re, mio signore?
37 Solo per poco tempo il tuo servo verrà con il re oltre il Giordano; perché il re dovrebbe darmi una tale ricompensa?37 Il tuo servo attraverserà appena il Giordano con il re. E perché il re dovrebbe ripagarmi con questa ricompensa?
38 Lascia che il tuo servo torni indietro e che io possa morire nella mia città presso la tomba di mio padre e di mia madre. Ecco qui mio figlio, il tuo servo Chimàm; venga lui con il re mio signore; fa' per lui quello che ti piacerà".38 Lascia tornare indietro il tuo servo, perché io muoia nella mia città presso la tomba di mio padre e di mia madre. Ma ecco il tuo servo Chimàm: verrà lui con il re, mio signore: fa' a lui quello che piace ai tuoi occhi".
39 Il re rispose: "Venga dunque con me Chimàm e io farò per lui quello che a te piacerà; farò per te quello che desidererai da me".39 Davide rispose: "Chimàm verrà con me, e io gli farò ciò che piace ai tuoi occhi: tutto quello che vorrai da me, te lo farò".
40 Poi tutto il popolo passò il Giordano; il re l'aveva già passato. Allora il re baciò Barzillài e lo benedisse; quegli tornò a casa.
40 Allora tutto il popolo attraversò il Giordano. Il re era già passato. Il re baciò Barzillài, lo benedì ed egli tornò al suo paese.
41 Così il re passò verso Gàlgala e Chimàm era venuto con lui. Tutta la gente di Giuda e anche metà della gente d'Israele aveva fatto passare il re.
41 Il re proseguì per Gàlgala e Chimàm passò con lui. Tutto il popolo di Giuda e metà del popolo d'Israele fecero passare il re.
42 Allora tutti gli Israeliti vennero dal re e gli dissero: "Perché i nostri fratelli, gli uomini di Giuda, ti hanno portato via di nascosto e hanno fatto passare il Giordano al re, alla sua famiglia e a tutta la gente di Davide?".42 Ma ecco che tutti gli uomini d'Israele andarono dal re e dissero: "Perché i nostri fratelli di Giuda ti hanno rubato e hanno fatto passare il Giordano al re, alla sua casa e a tutti gli uomini di Davide?".
43 Tutti gli uomini di Giuda risposero agli Israeliti: "Il re è un nostro parente stretto; perché vi adirate per questo? Abbiamo forse mangiato a spese del re o ci fu portata qualche porzione?".43 Tutti gli uomini di Giuda risposero a quelli d'Israele: "Perché il re è mio parente! Perché ti adiri per questa cosa? Abbiamo forse mangiato qualcosa del re oppure ci è stata offerta qualche porzione?".
44 Gli Israeliti replicarono agli uomini di Giuda: "Dieci parti mi spettano sul re; inoltre sono io il primogenito e non tu; perché mi hai disprezzato? Non sono forse stato il primo a proporre di far tornare il re?". Ma il parlare degli uomini di Giuda fu più violento di quello degli Israeliti.44 La gente d'Israele rispose a quella di Giuda: "Io ho dieci parti sul re e anche su Davide io conto più di te! Perché mi hai disprezzato? Non ho fatto io per primo la proposta di far ritornare il mio re?". Ma la parola della gente di Giuda fu più dura della parola della gente di Israele.