Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Ad Romanos 6


font
VULGATABIBBIA MARTINI
1 Quid ergo dicemus ? permanebimus in peccato ut gratia abundet ?1 Che diremo noi adunque? Rimarremo noi nel peccato, affinchè sia abbondante la grazia?
2 Absit. Qui enim mortui sumus peccato, quomodo adhuc vivemus in illo ?2 Dio ce ne guardi. Imperocché se noi siamo morti al peccato, come viveremo tuttora in esso?
3 an ignoratis quia quicumque baptizati sumus in Christo Jesu, in morte ipsius baptizati sumus ?3 Non sapete voi forse, che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, nella morte di lui siamo stati battezzati?
4 Consepulti enim sumus cum illo per baptismum in mortem : ut quomodo Christus surrexit a mortuis per gloriam Patris, ita et nos in novitate vitæ ambulemus.4 Imperocché siamo stati insieme con lui sepolti pel Battesimo per morire: affinchè siccome Cristo risuscitò da morte per gloria del Padre, così noi nuova vita viviamo.
5 Si enim complantati facti sumus similitudini mortis ejus : simul et resurrectionis erimus.5 Imperocché se noi siamo stati innestati alla raffigurazione della sua morte, lo saremo eziandio alla risurrezione.
6 Hoc scientes, quia vetus homo noster simul crucifixus est, ut destruatur corpus peccati, et ultra non serviamus peccato.6 Sapendo noi, come il nostro uomo vecchio è stato concrocifisso, affinchè sia distrutto il corpo del peccato, onde noi non serviamo più al peccato.
7 Qui enim mortuus est, justificatus est a peccato.7 Imperocché colui, che è morto, è stato giustificato dal peccato.
8 Si autem mortui sumus cum Christo, credimus quia simul etiam vivemus cum Christo,8 Che se siamo morti con Cristo, crediamo, che vireremo ancora con lui:
9 scientes quod Christus resurgens ex mortuis jam non moritur : mors illi ultra non dominabitur.9 Sapendo noi, che Cristo risuscitato da morte non muore più, la morte più nol dominerà.
10 Quod enim mortuus est peccato, mortuus est semel : quod autem vivit, vivit Deo.10 Imperocché quanto all'essere lui morto, morì per lo peccato una volta: quanto poi al vivere, ei vive per Dio.
11 Ita et vos existimate vos mortuos quidem esse peccato, viventes autem Deo, in Christo Jesu Domino nostro.
11 Nella stessa guisa anche voi fate conto, che siete morti al peccato, e vivi per Dio in Gesù Cristo Signor Nostro.
12 Non ergo regnet peccatum in vestro mortali corpore ut obediatis concupiscentiis ejus.12 Non regni adunque il peccato nel corpo vostro mortale, onde serviate alle sue concupiscenze.
13 Sed neque exhibeatis membra vestra arma iniquitatis peccato : sed exhibete vos Deo, tamquam ex mortuis viventes : et membra vestra arma justitiæ Deo.13 E non imprestate le vostre membra quai strumenti di iniquità al peccato: ma offerite a Dio voi stessi, come viventi dopo essere stati morti, e le vostre membra a Dio come strumenti di giustizia.
14 Peccatum enim vobis non dominabitur : non enim sub lege estis, sed sub gratia.14 Imperocché il peccato non vi dominerà: atteso che non siete sotto la legge, ma sotto la grazia.
15 Quid ergo ? peccabimus, quoniam non sumus sub lege, sed sub gratia ? Absit.15 E che adunque? Peccheremo noi, perché non siamo sotto la legge, ma sotto la grazia? Dio ce ne guardi.
16 Nescitis quoniam cui exhibetis vos servos ad obediendum, servi estis ejus, cui obeditis, sive peccati ad mortem, sive obeditionis ad justitiam ?16 Non sapete voi, che a chiunque vi diate per ubbidire qual servi, di lui siete servi, cui ubbidite, sia del peccato per morte, o sia della ubbidienza per la giustizia?
17 Gratias autem Deo quod fuistis servi peccati, obedistis autem ex corde in eam formam doctrinæ, in quam traditi estis.17 Grazie però a Dio, che foste servi del peccato, ma avete ubbidito di cuore seconde quella forma di dottrina, dalla quale siete stati formati.
18 Liberati autem a peccato, servi facti estis justitiæ.18 E liberarti dal peccato, siete divenuti servi della giustizia.
19 Humanum dico, propter infirmitatem carnis vestræ : sicut enim exhibuistis membra vestra servire immunditiæ, et iniquitati ad iniquitatem, ita nunc exhibete membra vestra servire justitiæ in sanctificationem.19 Parlo da uomo a riguardo della debolezza della vostra carne: imperocché siccome deste le vostre membra a servire alla immondezza, e alla iniquità per la iniquità, così date adesso le vostre membra a servire alla giustizia per la santificazione.
20 Cum enim servi essetis peccati, liberi fuistis justitiæ.20 Imperocché quando eravate servi del peccato, eravate francati dalla giustizia.
21 Quem ergo fructum habuistis tunc in illis, in quibus nunc erubescitis ? nam finis illorum mors est.21 E qual frutto adunque aveste allora da quelle cose, nelle quali avete adesso vergogna? Conciossiachè il fine di essi è la morte.
22 Nunc vero liberati a peccato, servi autem facti Deo, habetis fructum vestrum in sanctificationem, finem vero vitam æternam.22 Adesso poi liberati dal peccato,e fatti servi di Dio, avete per vostro frutto la santificazione; per fine poi la vita eterna.
23 Stipendia enim peccati, mors. Gratia autem Dei, vita æterna, in Christo Jesu Domino nostro.23 Imperocché la paga dei peccatosi è la morte. Grazia di Dio (è) la vita eterna in Cristo Gesù nostro Signore.