Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Ecclesiastes 10


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VULGATADIODATI
1 Muscæ morientes perdunt suavitatem unguenti.
Pretiosior est sapientia et gloria,
parva et ad tempus stultitia.
1 LE mosche morte fanno putire, e ribollir l’olio odorifero del profumiere; così un poco di stoltizia guasta il pregio della sapienza e della gloria.
2 Cor sapientis in dextera ejus,
et cor stulti in sinistra illius.
2 L’uomo savio ha il suo cuore alla sua destra, e lo stolto l’ha alla sua sinistra.
3 Sed et in via stultus ambulans,
cum ipse insipiens sit,
omnes stultos æstimat.
3 Lo stolto, eziandio mentre egli cammina per la via, è scemo di senno, e dice a tutti ch’egli è stolto
4 Si spiritus potestatem habentis ascenderit super te,
locum tuum ne demiseris,
quia curatio faciet cessare peccata maxima.
4 Se il principe monta in ira contro a te, non lasciar però il tuo luogo; perciocchè la dolcezza fa perdonar di gran peccati.
5 Est malum quod vidi sub sole,
quasi per errorem egrediens a facie principis :
5 Vi è un male che io ho veduto sotto il sole, simile all’errore che procede dal principe.
6 positum stultum in dignitate sublimi,
et divites sedere deorsum.
6 Cioè: che la stoltizia è posta in grandi altezze, ed i ricchi seggono in luoghi bassi.
7 Vidi servos in equis,
et principes ambulantes super terram quasi servos.
7 Io ho veduti i servi a cavallo, ed i ricchi camminare a piè come servi.
8 Qui fodit foveam incidet in eam,
et qui dissipat sepem mordebit eum coluber.
8 Chi cava la fossa caderà in essa; e chi rompe la chiusura il serpente lo morderà.
9 Qui transfert lapides affligetur in eis,
et qui scindit ligna vulnerabitur ab eis.
9 Chi rimuove le pietre ne sarà offeso; chi spezza delle legne ne sarà in pericolo.
10 Si retusum fuerit ferrum,
et hoc non ut prius, sed hebetatum fuerit,
multo labore exacuetur,
et post industriam sequetur sapientia.
10 Se il ferro è rintuzzato, e non se ne arrota il taglio, bisogna raddoppiar la forza; ma la sapienza è cosa eccellente, per addirizzar le cose.
11 Si mordeat serpens in silentio,
nihil eo minus habet qui occulte detrahit.
11 Se il serpente morde, non essendo incantato, niente meglio vale il maldicente
12 Verba oris sapientis gratia,
et labia insipientis præcipitabunt eum ;
12 Le parole della bocca del savio non sono altro che grazia; ma le labbra dello stolto lo distruggono.
13 initium verborum ejus stultitia,
et novissimum oris illius error pessimus.
13 Il principio delle parole della sua bocca è stoltizia, ed il fine del suo parlare è mala pazzia.
14 Stultus verba multiplicat.
Ignorat homo quid ante se fuerit ;
et quid post se futurum sit, quis ei poterit indicare ?
14 Benchè lo stolto moltiplichi le parole, l’uomo pur non sa ciò che ha da essere; e chi gli dichiarerà ciò che sarà dopo lui?
15 Labor stultorum affliget eos,
qui nesciunt in urbem pergere.
15 La fatica degli stolti li stanca; perciocchè non sanno la via per andare alla città
16 Væ tibi, terra, cujus rex puer est,
et cujus principes mane comedunt.
16 Guai a te, o paese, il cui re è fanciullo, ed i cui principi mangiano fin dalla mattina!
17 Beata terra cujus rex nobilis est,
et cujus principes vescuntur in tempore suo,
ad reficiendum, et non ad luxuriam.
17 Beato te, o paese, il cui re è di legnaggio nobile, ed i cui principi mangiano a tempo convenevole, per ristoro, e non per ebbrezza!
18 In pigritiis humiliabitur contignatio,
et in infirmitate manuum perstillabit domus.
18 Per la pigrizia di ambe le mani il solaio scade, e per le mani spenzolate gocciola in casa.
19 In risum faciunt panem et vinum
ut epulentur viventes ;
et pecuniæ obediunt omnia.
19 I conviti si fanno per gioire, e il vino rallegra i viventi; ed i danari rispondono a tutto.
20 In cogitatione tua regi ne detrahas,
et in secreto cubiculi tui ne maledixeris diviti :
quia et aves cæli portabunt vocem tuam,
et qui habet pennas annuntiabit sententiam.
20 Non dir male del re, non pur nel tuo pensiero; e non dir male del ricco nella camera dove tu giaci; perciocchè alcun uccello del cielo potrebbe portarne la voce, ed alcun animale alato rapportarne le parole