Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Qoelet 1


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BIBBIA CEI 1974BIBBIA RICCIOTTI
1 Parole di Qoèlet, figlio di Davide, re di Gerusalemme.

1 - Detti dell'Ecclesiaste, figliuolo di David, re di Gerusalemme.
2 Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
vanità delle vanità, tutto è vanità.
2 Vanità delle vanità - dice l'Ecclesiaste - vanità delle vanità! e tutto è vanità.
3 Quale utilità ricava l'uomo da tutto l'affanno
per cui fatica sotto il sole?
3 Che vantaggio ha l'uomo di tutta la sua fatica con cui si travaglia sotto il sole?
4 Una generazione va, una generazione viene
ma la terra resta sempre la stessa.
4 Passa una generazione e ne succede un'altra, e la terra sussiste sempre.
5 Il sole sorge e il sole tramonta,
si affretta verso il luogo da dove risorgerà.
5 Sorge il sole e tramontae s'affretta al suo posto, donde si leva ancora.
6 Il vento soffia a mezzogiorno, poi gira a tramontana;
gira e rigira
e sopra i suoi giri il vento ritorna.
6 S'avanza verso mezzodì e volge a settentrione[e] va intorno il vento, girando per ogni dove, e torna quindi sui suoi giri.
7 Tutti i fiumi vanno al mare,
eppure il mare non è mai pieno:
raggiunta la loro mèta,
i fiumi riprendono la loro marcia.
7 Tutti i fiumi sboccano nel mare e il mare non trabocca: al luogo donde i fiumi scaturiscono, ivi fan ritorno per rifluir novamente.
8 Tutte le cose sono in travaglio
e nessuno potrebbe spiegarne il motivo.
Non si sazia l'occhio di guardare
né mai l'orecchio è sazio di udire.
8 Ogni cosa è in travaglio, nè può l'uomo spiegarlo a parole: l'occhio non si sazia di vedere, nè mai è pieno l'orecchio d'ascoltare.
9 Ciò che è stato sarà
e ciò che si è fatto si rifarà;
non c'è niente di nuovo sotto il sole.
9 [Eppure] che è ciò ch'è stato? quello stesso che sarà che è ciò ch'è accaduto? quello stesso che accadrà.
10 C'è forse qualcosa di cui si possa dire:
"Guarda, questa è una novità"?
Proprio questa è già stata nei secoli
che ci hanno preceduto.
10 Non c'è nulla di nuovo sotto il sole, nè alcuno può dire:«Guarda, questa cosa è nuova!», poichè essa esisteva già ne' tempi andati, prima di noi.
11 Non resta più ricordo degli antichi,
ma neppure di coloro che saranno
si conserverà memoria
presso coloro che verranno in seguito.

11 Non resta memoria delle cose antiche!ma neppur di quelle che son per accadere vi sarà ricordopresso quei che verran più tardi.
12 Io, Qoèlet, sono stato re d'Israele in Gerusalemme.12 Io, l'Ecclesiaste, fui re d'Israele in Gerusalemme.
13 Mi sono proposto di ricercare e investigare con saggezza tutto ciò che si fa sotto il cielo. È questa una occupazione penosa che Dio ha imposto agli uomini, perché in essa fatichino.13 E mi detti con tutto l'animo a cercare ed esplorar per mezzo della sapienzatutto quanto si fa sotto il sole. Questa triste occupazioneDio ha dato agli uomini, perché si travaglino in essa!
14 Ho visto tutte le cose che si fanno sotto il sole ed ecco tutto è vanità e un inseguire il vento.

14 Tutto io vidi quel che si fa sotto il sole, ed ecco tutto è vanità e afflizione di spirito!
15 Ciò che è storto non si può raddrizzare
e quel che manca non si può contare.

15 I perversi difficilmente si raddrizzano, e degli stolti il numero è infinito.
16 Pensavo e dicevo fra me: "Ecco, io ho avuto una sapienza superiore e più vasta di quella che ebbero quanti regnarono prima di me in Gerusalemme. La mia mente ha curato molto la sapienza e la scienza".16 Dissi in cuor mio: «Ecco ch'io son diventato grande, e ho sorpassato in sapienza quanti furon prima di me in Gerusalemme. Molte cose ha approfondito con sapienza la mente mia, e ho imparato [molto].
17 Ho deciso allora di conoscere la sapienza e la scienza, come anche la stoltezza e la follia, e ho compreso che anche questo è un inseguire il vento,17 Ho applicato il mio cuore ad apprender la saggezza, e a conoscer l'insipienza e la stoltezza, e mi sono accorto che anche in questo è travaglio e afflizione di spirito».
18 perché

molta sapienza, molto affanno;
chi accresce il sapere, aumenta il dolore.
18 Perchè in molta sapienza, molta inquietudine, e chi aumenta il sapere, aumenta il travaglio.