Scrutatio

Mercoledi, 15 maggio 2024 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

Proverbi 6


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DIODATIBIBBIA CEI 2008
1 FIGLIUOL mio, se tu hai fatta sicurtà al tuo prossimo, Se tu hai toccata la mano allo strano,1 Figlio mio, se hai garantito per il tuo prossimo,
se hai dato la tua mano per un estraneo,
2 Tu sei allacciato con le parole della tua bocca, Tu sei preso con le parole della tua bocca.2 se ti sei legato con ciò che hai detto
e ti sei lasciato prendere dalle parole della tua bocca,
3 Ora fa’ questo, figliuol mio, e riscuotiti; Poichè tu sei caduto in man del tuo prossimo, Va’, gittati a’ piedi de’ tuoi amici, e sollecitali.3 figlio mio, fa’ così per liberartene:
poiché sei caduto nelle mani del tuo prossimo,
va’, gèttati ai suoi piedi, importuna il tuo prossimo;
4 Non lasciar dormire gli occhi tuoi, Nè sonnecchiar le tue palpebre.4 non concedere sonno ai tuoi occhi
né riposo alle tue palpebre,
5 Riscuotiti, come un cavriuolo di mano del cacciatore, E come un uccello di mano dell’uccellatore5 così potrai liberartene come la gazzella dal laccio,
come un uccello dalle mani del cacciatore.
6 Va’, pigro, alla formica; Riguarda le sue vie, e diventa savio;6 Va’ dalla formica, o pigro,
guarda le sue abitudini e diventa saggio.
7 Conciossiachè ella non abbia nè capitano, Nè magistrato, nè signore;7 Essa non ha né capo
né sorvegliante né padrone,
8 E pure ella apparecchia nella state il suo cibo, E raduna nella ricolta il suo mangiare.8 eppure d’estate si procura il vitto,
al tempo della mietitura accumula il cibo.
9 Infino a quando, o pigro, giacerai? Quando ti desterai dal tuo sonno?9 Fino a quando, pigro, te ne starai a dormire?
Quando ti scuoterai dal sonno?
10 Dormendo un poco, sonnecchiando un poco, Piegando un poco le braccia per riposare;10 Un po’ dormi, un po’ sonnecchi,
un po’ incroci le braccia per riposare,
11 La tua povertà verrà come un viandante, E la tua necessità come uno scudiere11 e intanto arriva a te la povertà, come un vagabondo,
e l’indigenza, come se tu fossi un accattone.
12 L’uomo scellerato, l’uomo da nulla, Procede con perversità di bocca.12 Il perverso, uomo iniquo,
cammina pronunciando parole tortuose,
13 Egli ammicca con gli occhi, parla co’ piedi, Accenna con le dita;13 ammicca con gli occhi, stropiccia i piedi
e fa cenni con le dita.
14 Egli ha delle perversità nel suo cuore, Egli macchina del male in ogni tempo; Egli commette contese.14 Nel suo cuore il malvagio trama cose perverse,
in ogni tempo suscita liti.
15 Perciò in un momento verrà la sua ruina; Egli di subito sarà fiaccato, senza rimedio.15 Per questo improvvisa verrà la sua rovina,
ed egli, in un attimo, crollerà senza rimedio.
16 Il Signore odia queste sei cose; Anzi queste sette son cosa abbominevole all’anima sua;16 Sei cose odia il Signore,
anzi sette gli sono in orrore:
17 Gli occhi altieri, la lingua bugiarda, E la mani che spandono il sangue innocente,17 occhi alteri, lingua bugiarda,
mani che versano sangue innocente,
18 Il cuore che divisa pensieri d’iniquità, I piedi che si affrettano per correre al male,18 cuore che trama iniqui progetti,
piedi che corrono rapidi verso il male,
19 Il falso testimonio che sbocca menzogne, E colui che commette contese tra fratelli19 falso testimone che diffonde menzogne
e chi provoca litigi tra fratelli.
20 FIGLIUOL mio, guarda il comandamento di tuo padre, E non lasciar l’insegnamento di tua madre;20 Figlio mio, osserva il comando di tuo padre
e non disprezzare l’insegnamento di tua madre.
21 Tienli del continuo legati in sul tuo cuore, Ed avvinti in su la tua gola.21 Fissali sempre nel tuo cuore,
appendili al collo.
22 Quando tu camminerai, quello ti guiderà; Quando tu giacerai, farà la guardia intorno a te; E quando tu ti risveglierai, ragionerà teco;22 Quando cammini ti guideranno,
quando riposi veglieranno su di te,
quando ti desti ti parleranno,
23 Perciocchè il comandamento è una lampana, E l’insegnamento è una luce, E le correzioni di disciplina son la via della vita;23 perché il comando è una lampada
e l’insegnamento una luce
e un sentiero di vita l’istruzione che ti ammonisce:
24 Per guardarti dalla femmina malvagia, Dalle lusinghe della lingua della straniera.24 ti proteggeranno dalla donna altrui,
dalle parole seducenti della donna sconosciuta.
25 Non invaghirti nel tuo cuore della sua bellezza; E non prendati ella con le sue palpebre.25 Non desiderare in cuor tuo la sua bellezza,
non lasciarti adescare dai suoi sguardi,
26 Perciocchè per una donna meretrice si viene fino ad un pezzo di pane; E la donna vaga d’uomini va a caccia dietro alle anime preziose.26 poiché, se la prostituta cerca il pane,
la donna sposata ambisce una vita preziosa.
27 Alcuno prenderà egli del fuoco in seno, Senza che i suoi vestimenti ne sieno arsi?27 Si può portare il fuoco sul petto
senza bruciarsi i vestiti,
28 Alcuno camminerà egli sopra le brace, Senza bruciarsi i piedi?28 o camminare sulle braci
senza scottarsi i piedi?
29 Così avviene a chi entra dalla moglie del suo prossimo; Chiunque la tocca non sarà innocente.29 Così chi si accosta alla donna altrui:
chi la tocca non resterà impunito.
30 Ei non si scusa il ladro, quando egli ruba Per saziarsi, avendo fame;30 Non si disapprova un ladro, se ruba
per soddisfare l’appetito quando ha fame;
31 Anzi, se è colto, restituisce il furto a sette doppi, Egli dà tutta la sostanza di casa sua.31 eppure, se è preso, dovrà restituire sette volte
e consegnare tutti i beni della sua casa.
32 Chi commette adulterio con una donna è scemo di senno; Chi vuol perder l’anima sua faccia tal cosa.32 Chi commette adulterio è un insensato,
agendo in tal modo rovina se stesso.
33 Egli troverà ferite ed ignominia; E il suo vituperio non sarà giammai cancellato.33 Incontrerà percosse e disonore,
la sua vergogna non sarà cancellata,
34 Perciocchè la gelosia è un furor dell’uomo; Ed egli non risparmierà nel giorno della vendetta.34 poiché la gelosia accende l’ira del marito,
che non avrà pietà nel giorno della vendetta.
35 Egli non avrà riguardo ad alcun riscatto; Ed avvegnachè tu moltiplichi i presenti, non però li accetterà35 Egli non accetterà compenso alcuno,
rifiuterà ogni dono, anche se grande.