SCRUTATIO

Srijeda, 15 Listopad 2025 - Santa Teresa d´Avila ( Letture di oggi)

Jeremija 4


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Biblija HrvatskiBIBBIA MARTINI
1 »Ako se, Izraele, želiš vratiti« – riječ je Jahvina –
»k meni se vrati;
ukloniš li grozote svoje,
više ne moraš bježati od mene.
1 Se tu ti converti, o Israele, convertiti a me, dice il Signore: se tu toglierai dal mio cospetto i tuoi scandali, non sarai instabile.
2 Ako se zakuneš: ‘Živoga mi Jahve!’
istinito, pravo i pravedno,
narodi će se blagoslivljati u tebi
i tobom se dičiti.«
2 E il tuo giuramento (fatto con verità, e con giudicio, e con giustizia) sarà: Vive il Signore; e lo benediranno le genti, e gli daranno lode.
3 Jer ovako govori Jahve
Judejcima i Jeruzalemcima:
»Prokrčite sebi prljuše,
ne sijte po trnjacima.
3 Queste cose dice il Signore agli uomini di Giuda, e di Gerusalemme: Preparatevi una terra nuova, e non seminate sopra le spine:
4 Obrežite se Jahvi,
skinite obrezak sa srca svojega,
Judejci i Jeruzalemci,
jer će bijes moj buknuti kao vatra
i gorjet će, a nikog da ugasi,
zbog zlodjela i opačina što ih počiniste.«
4 Circoncidetevi al Signore, e togliete l'immondezza de' vostri cuori, voi, uomini di Giuda, e abitatori di Gerusalemme: affinchè non si spicchi qual fuoco il mio sdegno, e diventi un incendio, e non sia chi lo spenga a, motivo della malvagità de' vostri pensieri.
5 »Objavite u Judeji,
razglasite u Jeruzalemu!
Trubite u rog širom zemlje,
vičite punim glasom i recite:
‘Svi na okup!
Zavucimo se u gradove svoje utvrđene!’
5 Annunziate a Giuda, fate intendere a Gerusalemme; parlate, e suonate la tromba per il paese: gridate forte, e dite: Raunatevi, e serriamoci nelle munite città,
6 Dižite znak prema Sionu!
Bježite! Nemojte zastajati!
Jer dovodim nesreću sa sjevera,
veliku propast.
6 Alzate lo stendardo in Sionne: incoraggitevi, non istate a bada; perocché io da settentrione fo venire il flagello, ed una afflizione grande.
7 Lav se podiže iz čestara svoga,
zatornik naroda izađe iz svog mjesta,
krenu da zemlju tvoju opustoši:
gradove će tvoje razoriti,
nestat će im žitelja.
7 Il lione è uscito dal suo covile, e il ladrone delle genti si è alzato; ed è partito dal suo paese, per disertare la tua terra: le tue città saranno smantellate, e rimarranno vuote d'abitatori.
8 Zato se u kostrijet ogrnite,
kukajte, naričite,
jer rasplamtjela jarost Jahvina
nas nije mimoišla.
8 Per questo vestitevi di cilizj, battetevi il petto, e gettate strida; perchè non si è ritirata da noi la furibonda ira del Signore.
9 U dan onaj« – riječ je Jahvina –
»klonut će srce kralju i knezovima.
Svećenici će se zapanjiti,
proroci umuknuti.
9 In quel giorno (dice il Signore) mancherà il cuore al re: mancherà il cuore a' principi, saranno stupidi i sacerdoti, e costernati i profeti:
10 I reći će: ‘Ah, Jahve, Gospodine,
zaista nas teško prevari
kad reče: Uživat ćete mir,
a sad nam je mač pod grlom.’
10 E io dissi: Ahi, ahi, ahi, Signore Dio, hai tu dunque ingannato il tuo popolo, e Gerusalemme, dicendo: Pace sarà a voi? quand'ecco la spada, che penetra sino all'anima.
11 U to će se vrijeme reći
narodu ovom i Jeruzalemu:
‘Vruć vjetar s pustinjskih sipina
puše prema kćeri naroda moga;
ali ne da hladi i da pročisti!
11 Si dirà in quel tempo a questo popolo, e a Gerusalemme: Un vento ardente dalla parte del deserto, che conduce verso la figlia del popol mio, non per disceverare, e purgare le biade.
12 Doći će mi vjetar pun prijetnje,
i ja ću im tada izreći sud!’
12 Un vento forte da quella parte verrà per me: e allora io parlerò con essi de miei giudizj.
13 Gle: diže se k’o oblačine,
kola mu slična vihoru,
konji brži od orlova.
Jao nama! Propadosmo!
13 Ecco, che quegli verrà come una nuvola, e i suoi cocchi vanno qual turbine: i suoi cavalli son più veloci delle aquile. Guai a noi, che siamo desolati.
14 Operi opačinu sa srca svoga, Jeruzaleme,
da bi se spasio.
Dokle će se u grudima tvojim
misli zločinačke gnijezditi?
14 Monda d'ogni malizia il cuor tuo, o Gerusalemme, se vuoi esser salvata: fino a quando darai tu ricetto adannosi pensieri?
15 Jer glas naviješta od Dana,
s gore Efrajimove najavljuje nesreću.
15 Imperocché ecco una voce da Dan, che annunzia, e fa sapere, che l'idolo viene dal monte Ephraim.
16 Opomenite, razglasite po Judeji,
obznanite Jeruzalemu:
neprijatelji dolaze iz daleke zemlje
i poklike izvikuju protiv gradova judejskih;
16 Dite alle genti: Ecco, che in Gerusalemme si è udito come vengono i custodi da rimoto paese, e han già alzate le strida contro le città di Giuda.
17 poput čuvara poljskih okružuju Jeruzalem,
jer se odmetnu od mene« – riječ je Jahvina.
17 Ei saranno pel suo territorio all'intorno come custodi de' campi: perchè ella mi ha provocato ad ira, dice il Signore.
18 Put tvoj i djela tvoja
to ti učiniše.
To je tvoja nesreća! Kako je gorka,
kako li pogađa u srce!
18 Le tue azioni, e i tuoi pensieri hanno partorito a te questo: è effetto di tua malizia, che l'amarezza abbia punto il cuor tuo.
19 Utrobo moja! Utrobo moja, bolujem,
srce mi se razdire!
Dršće mi duša!
Ne mogu šutjeti,
jer čujem glas roga,
poklike bojne.
19 Le mie viscere, le mie viscere sono piene di dolore; gli affetti del cuor mio sono in me tutti sconvolti: io non istarò in silenzio, mentre l'anima mia ha udito il suon della tromba, il grido di battaglia.
20 Javljaju slom za slomom,
sva je zemlja poharana,
moji su šatori iznenada opustošeni,
u tren oka sva skloništa moja uništena.
20 Una afflizione è stata mandata dietro ad un'altra afflizione, ed è stata desolata tutta la terra: i miei padiglioni, e le mie tende sono state a un tratto, e repentinamente abbattute.
21 Dokle ću gledati bojne znakove,
slušati pozive roga?
21 Fino a quando vedrò io de' fuggitivi, e udirò il suono della tromba?
22 Da, bezuman je moj narod,
ne poznaju me,
djeca su oni nerazumna,
ništa ne shvaćaju,
mudri su tek za zlodjela,
al’ činiti dobro ne umiju.
22 Lo stolto mio popolo non mi ha conosciuto: sono figliuoli insensati, e senza ragione: sono sapienti a mal fare, e il bene non sanno farlo.
23 Gledam zemlju: pusta je, evo, i prazna,
nebesa: svjetlost im iščezla.
23 Ho dato uno sguardo alla terra, ed ecco, che ella era un vacuo, ed un niente, ho dato uno sguardo a' cieli, e in essi non era luce.
24 Gledam brda: gle, tresu se,
a svi se humci uzdrmali.
24 Guardai i monti, ed eccoli in tremore; e tutte le colline si sono scommosse.
25 Gledam: evo čovjeka nema,
ptice nebeske sve su odletjele.
25 Osservai, e non eravi più un uomo: e tutti gli uccelli dell'aria se ne son' iti.
26 Gledam: plodno polje, evo, opustje,
sve gradove razori Jahve
žestinom gnjeva svoga.
26 Mirai, ed ecco deserto il Carmelo: tutte le città sono state distrutte all'apparir del Signore, e dell'ira sua furibonda;
27 Da, ovako govori Jahve:
»Sva će zemlja biti poharana,
ja ću joj zadati posljednji udarac.
27 Imperocché queste cose dice il Signore: Sarà desolata tutta la terra; ma non farò total distruzione.
28 Na to će se zemlja u crno zaviti,
a nebesa, gore, potamnjeti.
Jer rekoh, i neću se raskajati,
odlučih i neću odustati.«
28 Piangerà la terra, e si attristeranno i cieli per la Parola pronunziata da me: ho stabilito, e non mi ripento, né muto parere.
29 Pred vikom »Konjanici i strijelci!«
sva se zemlja u bijeg dade:
bježe u šipražje,
penju se na hridi:
svi su gradovi napušteni:
nigdje više žive duše.
29 Al romore de' cavalieri, e de' saettatori tutta la città si dà alla fuga: corrono a' luoghi scoscesi, e montano sulle rupi: tutte quante le città son deserte, ed uomo non è, che le abiti.
30 A ti, opustošena, što ćeš učiniti?
Da se i grimizom zaodjeneš,
nakitom zlatnim ukrasiš
i oči ličilom izraniš,
uzalud se uljepšavaš!
Ljubavnici tvoji tebe preziru:
traže glavu tvoju.
30 Ma tu desolata, che farai? Quando ti sarai vestita di porpora, quando ti sarai ornata di aureo monile, ed avrai dipinti coll'antimonio i tuoi occhi, indarno ti abbellirai: i tuoi amatori ti han disprezzata, cercano la tua morte.
31 Da, jauk kao u bolesnice čujem,
vrisak kao u one što prvi put rađa;
čuj, to kći sionska jeca
i pruža ruke:
»Jao meni! Duša mi zamire
pod udarcima ubojica!«
31 Imperocché io ho sentito la voce come di donna, che è ne' dolori, l'ansietà come di donna nel suo primo parto: voce della figliuola di Sion, che sta per morire, e stende le braccia sue: infelice me! l'anima mia vien meno a cagione degli uccisi.