Scrutatio

Lunedi, 13 maggio 2024 - Beata Vergine Maria di Fatima ( Letture di oggi)

Giobbe 12


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NOVA VULGATADIODATI
1 Respondens autem Iob dixit:
1 E GIOBBE rispose, e disse:
2 “ Ergo vos estis soli homines,
et vobiscum morietur sapientia.
2 Sì, veramente voi siete tutt’un popolo, E la sapienza morrà con voi.
3 Et mihi est cor sicut et vobis,
nec inferior vestri sum;
quis enim haec, quae nostis, ignorat?
3 Anch’io ho senno come voi; Io non sono da men di voi; Ed appo cui non sono cotali cose?
4 Qui deridetur ab amico suo sicut ego,
invocabit Deum, et exaudiet eum; deridetur enim iusti integritas.
4 Io son quell’uomo ch’è schernito dal suo amico; Ma un tale invoca Iddio, ed egli gli risponderà; L’uomo giusto ed intiero è schernito.
5 Lampas contempta apud cogitationes eorum, qui securi sunt,
parata iis, qui vacillant pede.
5 Colui che sta per isdrucciolare col piè, E, per estimazione di chi è felice, un tizzone sprezzato
6 Tranquilla sunt tabernacula praedonum
et secura iis, qui provocant Deum, iis, qui Deum tenent manu sua.
6 I tabernacoli de’ ladroni prosperano, E v’è ogni sicurtà per quelli che dispettano Iddio, Nelle cui mani egli fa cadere ciò che desiderano.
7 Nimirum interroga iumenta, et docebunt te,
et volatilia caeli, et indicabunt tibi.
7 E in vero, domandane pur le bestie, ed esse tu l’insegneranno; E gli uccelli del cielo, ed essi te lo dichiareranno;
8 Loquere terrae, et docebit te;
et narrabunt pisces maris.
8 Ovvero, ragionane con la terra, ed essa te l’insegnerà; I pesci del mare eziandio te lo racconteranno.
9 Quis ignorat in omnibus his
quod manus Domini hoc fecerit?
9 Fra tutte queste creature, Quale è quella che non sappia che la mano del Signore fa questo?
10 In cuius manu anima omnis viventis
et spiritus universae carnis hominis.
10 Nella cui mano è l’anima d’ogni uomo vivente, E lo spirito d’ogni carne umana.
11 Nonne auris verba diiudicat,
et palatum cibum sibi gustat?
11 L’orecchio non prova egli le parole, Come il palato assapora le vivande?
12 In senibus est sapientia,
et in longaevis prudentia.
12 Ne’ vecchi è la sapienza, E nella grande età è la prudenza.
13 Apud ipsum est sapientia et fortitudo;
ipse habet consilium et intellegentiam.
13 Appo lui è la sapienza e la forza; A lui appartiene il consiglio e l’intelligenza.
14 Si destruxerit, nemo est, qui aedificet;
si incluserit hominem, nullus est, qui aperiat.
14 Ecco, se egli ruina, la cosa non può esser riedificata; Se serra alcuno, non gli può essere aperto.
15 Si continuerit aquas, arescent;
et, si emiserit eas, subvertent terram.
15 Ecco, se egli rattiene le acque, elle si seccano; E se le lascia scorrere, rivoltano la terra sottosopra.
16 Apud ipsum est fortitudo et sapientia;
ipse novit et decipientem et eum qui decipitur.
16 Appo lui è forza e ragione; A lui appartiene chi erra, e chi fa errare.
17 Inducit consiliarios spoliatos
et iudices in stuporem.
17 Egli ne mena i consiglieri spogliati, E fa impazzare i giudici.
18 Balteum regum dissolvit
et praecingit fune renes eorum.
18 Egli scioglie il legame dei re, E stringe la cinghia sopra i lor propri lombi.
19 Inducit sacerdotes spoliatos
et optimates supplantat,
19 Egli ne mena i rettori spogliati, E sovverte i possenti.
20 commutans labium veracium
et doctrinam senum auferens.
20 Egli toglie la favella agli eloquenti, E leva il senno a’ vecchi.
21 Effundit despectionem super principes
et cingulum fortium relaxat.
21 Egli spande lo sprezzo sopra i nobili, E rallenta la cintura de’ possenti.
22 Qui revelat profunda de tenebris
et producit in lucem umbram mortis.
22 Egli rivela le cose profonde, traendole fuor delle tenebre; E mette fuori alla luce l’ombra della morte.
23 Qui multiplicat gentes et perdit eas
et subversas in integrum restituit.
23 Egli accresce le nazioni, ed altesì le distrugge; Egli sparge le genti, ed altresì le riduce insieme.
24 Qui immutat cor principum populi terrae et decipit eos
et errare eos faciet per invium desertum.
24 Egli toglie il senno a’ capi de’ popoli della terra, E li fa andar vagando per luoghi deserti, ove non ha via alcuna.
25 Palpabunt quasi in tenebris et non in luce,
et errare eos faciet quasi ebrios.
25 Vanno a tentone per le tenebre, senza luce alcuna: Ed egli li fa andare errando come un uomo ebbro