Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Ezechielis 31


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VULGATALA SACRA BIBBIA
1 Et factum est in anno undecimo, tertio mense, una mensis : factum est verbum Domini ad me, dicens :1 Nell'anno undicesimo, il primo del terzo mese, mi giunse la parola del Signore:
2 Fili hominis, dic Pharaoni regi Ægypti et populo ejus : Cui similis factus es in magnitudine tua ?
2 "Figlio dell'uomo, di' al faraone, re d'Egitto, e alla moltitudine dei suoi sudditi: A che cosa somigli nella tua grandezza?
3 ecce Assur quasi cedrus in Libano,
pulcher ramis, et frondibus nemorosus, excelsusque altitudine,
et inter condensas frondes elevatum est cacumen ejus.
3 Ecco: a una conifera, a un cedro sul Libano di belle fronde, di sito ombroso e d'altezza sublime, la cui cima svetta tra le nubi.
4 Aquæ nutrierunt illum ;
abyssus exaltavit illum :
flumina ejus manabant in circuitu radicum ejus,
et rivos suos emisit ad universa ligna regionis.
4 Le acque lo ingrandirono, l'abisso lo fece crescere; esso faceva scorrere i suoi fiumi attorno, dov'era piantato, e alimentava i suoi canali per tutti gli alberi della campagna.
5 Propterea elevata est altitudo ejus super omnia ligna regionis,
et multiplicata sunt arbusta ejus,
et elevati sunt rami ejus præ aquis multis.
5 Così lo fece crescere alto più di ogni albero della campagna; si moltiplicarono i suoi virgulti, si allungarono i suoi rami per le grandi acque da quello alimentate.
6 Cumque extendisset umbram suam,
in ramis ejus fecerunt nidos omnia volatilia cæli :
et sub frondibus ejus genuerunt omnes bestiæ saltuum,
et sub umbraculo illius habitabat cœtus gentium plurimarum.
6 Tra i suoi virgulti si posavano tutti gli uccelli del cielo, sotto i suoi rami figliavano tutte le bestie della campagna e alla sua ombra sedevano tutte quante le genti.
7 Eratque pulcherrimus in magnitudine sua,
et in dilatatione arbustorum suorum :
erat enim radix illius juxta aquas multas.
7 Era bello nella sua grandezza, nell'ampiezza del suo fogliame, poiché aveva le radici presso le grandi acque.
8 Cedri non fuerunt altiores illo in paradiso Dei ;
abietes non adæquaverunt summitatem ejus,
et platani non fuerunt æquæ frondibus illius :
omne lignum paradisi Dei non est assimilatum illi,
et pulchritudini ejus.
8 Neanche i cedri lo superavano nel giardino di Dio, i cipressi non somigliavano ai suoi virgulti e i platani non erano come i suoi rami; nessun albero nel giardino di Dio gli somigliava per la bellezza.
9 Quoniam speciosum feci eum,
et multis condensisque frondibus,
et æmulata sunt eum omnia ligna voluptatis
quæ erant in paradiso Dei.
9 Bello lo feci nell'abbondanza delle sue foglie; lo invidiavano tutti gli alberi dell'Eden, che erano nel giardino di Dio".
10 Propterea hæc dicit Dominus Deus :
Pro eo quod sublimatus est in altitudine,
et dedit summitatem suam virentem atque condensam,
et elevatum est cor ejus in altitudine sua :
10 Perciò così dice il Signore Dio: "Poiché si è innalzato tanto, ha fatto svettare tra le nubi la sua cima e si è montato la testa per la sua sublimità,
11 tradidi eum in manu fortissimi gentium :
faciens faciet ei :
juxta impietatem ejus ejeci eum.
11 lo voglio dare in balìa dell'ariete delle genti che lo tratterà secondo la sua malvagità: io l'ho rigettato.
12 Et succident eum alieni,
et crudelissimi nationum,
et projicient eum super montes :
et in cunctis convallibus corruent rami ejus,
et confringentur arbusta ejus in universis rupibus terræ :
et recedent de umbraculo ejus omnes populi terræ,
et relinquent eum.
12 Popoli stranieri, le peggiori tra le genti, l'hanno tagliato, l'hanno gettato sui monti e le sue foglie caddero in ogni valle; furono spezzati i suoi rami in ogni gola sulla terra, si allontanarono dalla sua ombra tutti i popoli della terra; l'hanno abbandonato.
13 In ruina ejus habitaverunt omnia volatilia cæli,
et in ramis ejus fuerunt universæ bestiæ regionis.
13 Tra il suo fogliame si posano tutti gli uccelli del cielo, presso i suoi rami sono tutte le bestie della campagna.
14 Quam ob rem non elevabuntur in altitudine sua omnia ligna aquarum,
nec ponent sublimitatem suam inter nemorosa atque frondosa,
nec stabunt in sublimitate sua omnia quæ irrigantur aquis :
quia omnes traditi sunt in mortem ad terram ultimam,
in medio filiorum hominum,
ad eos qui descendunt in lacum.
14 Ciò perché nessun albero irrigato dalle acque si esalti nella sua altezza e, facendo svettare la sua cima tra le nubi, non si erga orgoglioso nella sua sublimità poiché è irrigato. Poiché tutti sono destinati alla morte, al trapasso nella regione sotterranea in mezzo ai figli degli uomini, tra quelli che scendono nella fossa".
15 Hæc dicit Dominus Deus :
In die quando descendit ad inferos, induxi luctum :
operui eum abysso,
et prohibui flumina ejus,
et coërcui aquas multas :
contristatus est super eum Libanus,
et omnia ligna agri concussa sunt.
15 Così dice Dio, il Signore Dio: "Nel giorno della sua discesa negli inferi ho riempito di tristezza e ho chiuso per lui l'abisso; ho frenato i suoi fiumi e le grandi acque sono state fermate, ho reso afflitto per lui il Libano e tutti gli alberi della campagna sono rimasti svigoriti.
16 A sonitu ruinæ ejus commovi gentes
cum deducerem eum ad infernum
cum his qui descendebant in lacum :
et consolata sunt in terra infima
omnia ligna voluptatis egregia atque præclara in Libano,
universa quæ irrigabantur aquis.
16 Al fragore della sua caduta ho scosso le genti quando l'ho fatto scendere negl'inferi, con quelli che scendono nella fossa. Si consolavano sotto terra tutti gli alberi dell'Eden, la parte migliore del Libano, tutti gli alberi presso le acque.
17 Nam et ipsi cum eo descendent in infernum ad interfectos gladio :
et brachium uniuscujusque sedebit sub umbraculo ejus
in medio nationum.
17 Infatti anch'essi con lui sono scesi negl'inferi con i feriti di spada, essi che pure dimoravano alla sua ombra tra le genti.
18 Cui assimilatus es, o inclyte atque sublimis inter ligna voluptatis ?
ecce deductus es cum lignis voluptatis ad terram ultimam :
in medio incircumcisorum dormies,
cum eis qui interfecti sunt gladio :
ipse est Pharao, et omnis multitudo ejus,
dicit Dominus Deus.
18 E adesso a chi somigli per gloria e grandezza tra gli alberi dell'Eden? Ti hanno fatto scendere assieme agli alberi dell'Eden sotto terra! Dormirai tra gl'incirconcisi, fra i trafitti di spada. Questo è il faraone e tutta la sua moltitudine". Oracolo del Signore Dio.