Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Ezechielis 31


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VULGATABIBBIA RICCIOTTI
1 Et factum est in anno undecimo, tertio mense, una mensis : factum est verbum Domini ad me, dicens :1 - E avvenne nell'anno undecimo, nel terzo mese, il primo del mese, che il Signore mi comunicò la sua parola dicendo:
2 Fili hominis, dic Pharaoni regi Ægypti et populo ejus : Cui similis factus es in magnitudine tua ?
2 «Figlio dell'uomo, dirai a Faraone, re di Egitto e al suo popolo: -
3 ecce Assur quasi cedrus in Libano,
pulcher ramis, et frondibus nemorosus, excelsusque altitudine,
et inter condensas frondes elevatum est cacumen ejus.
3 Ecco Assur era pari a un cedro sul Libano, bello di rami e folto di fronde e altissimo di fusto, e sublime dai densi rami, ergeva la sua cima.
4 Aquæ nutrierunt illum ;
abyssus exaltavit illum :
flumina ejus manabant in circuitu radicum ejus,
et rivos suos emisit ad universa ligna regionis.
4 Le acque l'avevano nutrito, il sottosuolo l'aveva fatto crescere, vene fluenti emanavano intorno alle sue radici e i suoi rivi inviava a tutte le piante della contrada.
5 Propterea elevata est altitudo ejus super omnia ligna regionis,
et multiplicata sunt arbusta ejus,
et elevati sunt rami ejus præ aquis multis.
5 Così il suo fusto si era alzato al di sopra di tutti gli alberi della regione; i suoi polloni si erano moltiplicati e i suoi rami dilatati per la gran copia d'acque.
6 Cumque extendisset umbram suam,
in ramis ejus fecerunt nidos omnia volatilia cæli :
et sub frondibus ejus genuerunt omnes bestiæ saltuum,
et sub umbraculo illius habitabat cœtus gentium plurimarum.
6 All'ombra che aveva stesa, tra le fronde, tutti i volatili del cielo avevano fatto il nido, e tutte le bestie selvagge sotto i suoi rami aveano procreato e all'ombra sua, di genti d'ogni sorta, abitava una gran folla.
7 Eratque pulcherrimus in magnitudine sua,
et in dilatatione arbustorum suorum :
erat enim radix illius juxta aquas multas.
7 Era bellissimo nella sua grandezza e nell'ampiezza dei suoi rami, perchè le sue radici erano attigue alle acque.
8 Cedri non fuerunt altiores illo in paradiso Dei ;
abietes non adæquaverunt summitatem ejus,
et platani non fuerunt æquæ frondibus illius :
omne lignum paradisi Dei non est assimilatum illi,
et pulchritudini ejus.
8 Cedri che lo superassero non ne furono nel paradiso di Dio, e gli abeti non raggiunsero la sua vetta, platani non se ne trovarono da eguagliare le sue fronde, nessun albero del paradiso di Dio potè gareggiare con lui e colla sua bellezza.
9 Quoniam speciosum feci eum,
et multis condensisque frondibus,
et æmulata sunt eum omnia ligna voluptatis
quæ erant in paradiso Dei.
9 Avendolo io dunque fatto così bello e di molti e fitti rami, s'ingelosirono di lui tutti gli alberi deliziosi che erano nel paradiso di Dio -».
10 Propterea hæc dicit Dominus Deus :
Pro eo quod sublimatus est in altitudine,
et dedit summitatem suam virentem atque condensam,
et elevatum est cor ejus in altitudine sua :
10 Per questo così dice il Signore Dio: «Perchè si è eretto nella sua elevatezza e portò alta la sua verde e densa cima e il suo cuore s'innalzò per la sublimità,
11 tradidi eum in manu fortissimi gentium :
faciens faciet ei :
juxta impietatem ejus ejeci eum.
11 io l'ho dato in potere del più forte tra i popoli che di lui facesse quello che volesse; come meritava la sua empietà, l'ho rigettato.
12 Et succident eum alieni,
et crudelissimi nationum,
et projicient eum super montes :
et in cunctis convallibus corruent rami ejus,
et confringentur arbusta ejus in universis rupibus terræ :
et recedent de umbraculo ejus omnes populi terræ,
et relinquent eum.
12 E lo recideranno gli stranieri, i più feroci tra tutti i popoli, e lo getteranno sopra i monti, e in tutte le valli cascheranno i suoi rami e i suoi polloni andranno a sfracellarsi per tutti i dirupi della terra; e tutti i popoli della terra si scosteranno dalla sua ombra e lo lasceranno in abbandono.
13 In ruina ejus habitaverunt omnia volatilia cæli,
et in ramis ejus fuerunt universæ bestiæ regionis.
13 Sopra i suoi rottami andranno a posarsi tutti i volatili del cielo, e nei suoi rami avran ritrovo tutte le bestie della regione.
14 Quam ob rem non elevabuntur in altitudine sua omnia ligna aquarum,
nec ponent sublimitatem suam inter nemorosa atque frondosa,
nec stabunt in sublimitate sua omnia quæ irrigantur aquis :
quia omnes traditi sunt in mortem ad terram ultimam,
in medio filiorum hominum,
ad eos qui descendunt in lacum.
14 Affinchè così non si eriga nella propria altezza nessun albero cresciuto presso le acque e dai densi e folti rami non levi la sua cima e non si drizzi in alto nessuna pianta irrigata dalle acque; perchè tutti sono destinati alla morte, per andar sotto terra in mezzo agli altri uomini, tra coloro che scendono nella fossa».
15 Hæc dicit Dominus Deus :
In die quando descendit ad inferos, induxi luctum :
operui eum abysso,
et prohibui flumina ejus,
et coërcui aquas multas :
contristatus est super eum Libanus,
et omnia ligna agri concussa sunt.
15 Così dice il Signore Dio: «Nel giorno che scese sotto terra, ho sparso il lutto, l'ho ricoperto nell'abisso, trattenni i suoi fiumi e arrestai le grandi acque; il Libano ne rimase contristato, e si scossero tutti gli alberi della campagna.
16 A sonitu ruinæ ejus commovi gentes
cum deducerem eum ad infernum
cum his qui descendebant in lacum :
et consolata sunt in terra infima
omnia ligna voluptatis egregia atque præclara in Libano,
universa quæ irrigabantur aquis.
16 Dal rimbombo della sua caduta ho fatto tremare le nazioni, quando io l'ho tratto negli Inferi con quei che scendevano nella fossa. E si consolarono nel mondo inferiore tutti gli alberi dell'Eden, i più insigni e i più preclari del Libano, tutti quelli che erano innaffiati dalle acque.
17 Nam et ipsi cum eo descendent in infernum ad interfectos gladio :
et brachium uniuscujusque sedebit sub umbraculo ejus
in medio nationum.
17 Perchè saranno seco lui tra i discesi ancor essi agli Inferi presso coloro che perirono di spada, e di ciascuno il braccio poserà sotto l'ombra di lui in mezzo alle nazioni.
18 Cui assimilatus es, o inclyte atque sublimis inter ligna voluptatis ?
ecce deductus es cum lignis voluptatis ad terram ultimam :
in medio incircumcisorum dormies,
cum eis qui interfecti sunt gladio :
ipse est Pharao, et omnis multitudo ejus,
dicit Dominus Deus.
18 Con chi hai voluto pareggiarti, o insigne ed eminente tra le piante dell'Eden? Ecco, fosti precipitato insieme cogli alberi dell'Eden nel mondo inferiore. Dormirai in mezzo agl'incirconcisi, con quei che morirono trafitti dalla spada. Faraone è questi, con tutta la sua gente», dice il Signore Dio.