Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Ezechielis 24


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VULGATABIBBIA MARTINI
1 Et factum est verbum Domini ad me in anno nono, in mense decimo, decima die mensis, dicens :1 E IL Signore parlommi l'anno nono, il decimo mese, ai dieci del mese, dicendo:
2 Fili hominis, scribe tibi nomen diei hujus, in qua confirmatus est rex Babylonis adversum Jerusalem hodie.2 Figliuolo dell'uomo, prendi memoria di questo giorno, perchè oggi il re di Babilonia si e piantato dinanzi a Gerusalemme.
3 Et dices per proverbium ad domum irritatricem parabolam, et loqueris ad eos : Hæc dicit Dominus Deus : Pone ollam ; pone, inquam, et mitte in eam aquam.3 E dirai a questa casa di contumaci una maniera d'allegoria, e parlerai loro con questa parabola: Queste cose dice il Signore Dio: Prendi una caldaia, prendila, io dico, e mettivi dell'acqua,
4 Congere frusta ejus in eam, omnem partem bonam, femur et armum, electa et ossibus plena.4 Gettavi dentro pezzi di carne tutta scelta, la coscia, e la spalla, le parti ottime, e piene di ossa:
5 Pinguissimum pecus assume, compone quoque strues ossium sub ea : efferbuit coctio ejus, et discocta sunt ossa illius in medio ejus.5 Prendi carne di bestie grassissime, e metti ancora una massa di ossa sotto la caldaia: ella bollirà a scroscio, e si cuoceranno dentro di lei anche le ossa.
6 Propterea hæc dicit Dominus Deus : Væ civitati sanguinum, ollæ cujus rubigo in ea est, et rubigo ejus non exivit de ea ! per partes et per partes suas ejice eam : non cecidit super eam sors.6 Per questo dice il Signore Dio: Guai alla città sanguinaria, caldaia, che è tutta ruggine, e la ruggine non si è partita da lei: getta via (la carne) a pezzi, un pezzo dietro all'altro; non si dia luogo alla sorte.
7 Sanguis enim ejus in medio ejus est ; super limpidissimam petram effudit illum : non effudit illum super terram, ut possit operiri pulvere.7 Perocché in mezzo a lei è il sangue, cui ella sparse: sopra tersissima pietra ella lo sparse, non lo sparse sulla terra, onde possa essere dalla polvere ricoperto;
8 Ut superinducerem indignationem meam, et vindicta ulciscerer, dedi sanguinem ejus super petram limpidissimam, ne operiretur.8 Ond' io sopra di lei cader facessi la mia indegnazione, e facessi vendetta: il sangue di lei ho sparso sopra tersissima pietra, onde non resti celato.
9 Propterea hæc dicit Dominus Deus : Væ civitati sanguinum, cujus ego grandem faciam pyram !9 Per questo il Signore Dio parla così: Guai alla città sanguinaria, della quale io farò un gran fuoco.
10 Congere ossa, quæ igne succendam : consumentur carnes, et coquetur universa compositio, et ossa tabescent.10 Metti le une sopra l'altre le ossa, alle quali io darò fuoco: le carni si consumeranno, e tutto quello, che entra nella caldaia, si struggerà, e si sfarineranno le ossa.
11 Pone quoque eam super prunas vacuam, ut incalescat, et liquefiat æs ejus, et confletur in medio ejus inquinamentum ejus, et consumatur rubigo ejus.11 Dopo di ciò tu porrai la caldaia vuota sopra i carboni, affinchè si arroventi il rame, e si liquefaccia, onde si strugga il suo sudiciume, e si consumi la ruggine:
12 Multo labore sudatum est, et non exivit de ea nimia rubigo ejus, neque per ignem.12 Con fatica grande, e sudore non se le potè toglier la ruggine, neppur a forza di fuoco.
13 Immunditia tua execrabilis, quia mundare te volui, et non es mundata a sordibus tuis : sed nec mundaberis prius, donec quiescere faciam indignationem meam in te.13 Degna d'esecrazione è la tua immondezza; perocché io volli mondarti, e tu non ti se' mondata dalle tue lordure: e neppure ti monderai, fino a tanto che io abbia sfogato sopra di te il mio sdegno.
14 Ego Dominus locutus sum : veniet, et faciam : non transeam, nec parcam, nec placabor : juxta vias tuas, et juxta adinventiones tuas judicabo te, dicit Dominus.
14 Io il Signore ho parlato: Verrà il tempo, e io farò: non darò indietro, né perdonerò, né mi placherò: secondo le tue vie, e secondo i tuoi ritrovamenti io ti giudicherò, dice il Signore.
15 Et factum est verbum Domini ad me, dicens :15 E il Signore parlommi, dicendo:
16 Fili hominis, ecce ego tollo a te desiderabile oculorum tuorum in plaga : et non planges, neque plorabis, neque fluent lacrimæ tuæ.16 Figliuolo dell'uomo ecco, che io repentinamente ti tolgo quel, che più amano gli occhi tuoi, e non ti batterai il petto, né piangerai, né darai libero corso alle tue lagrime.
17 Ingemisce tacens : mortuorum luctum non facies : corona tua circumligata sit tibi, et calceamenta tua erunt in pedibus tuis : nec amictu ora velabis, nec cibos lugentium comedes.17 Sospirerai in segreto, non menerai duolo, come si usa pei morti: tien legata alla testa la tua corona, e avrai a' tuoi piedi i calzari, né ti coprirai con velo la faccia, e non mangerai de' cibi, usati da que', che sono in dolore.
18 Locutus sum ergo ad populum mane, et mortua est uxor mea vespere : fecique mane sicut præceperat mihi.18 Io adunque riferii ciò al popolo la mattina, e si morì alla sera la mia moglie: e al mattino feci come m' avea comandato il Signore.
19 Et dixit ad me populus : Quare non indicas nobis quid ista significent quæ tu facis ?19 E disse a me il popolo: Perchè non dichiari tu a noi, che voglian dire le cose, che tu ti fa?
20 Et dixi ad eos : Sermo Domini factus est ad me, dicens :20 Ed io dissi loro: Il Signore mi ha parlato, dicendo:
21 Loquere domui Israël : Hæc dicit Dominus Deus : Ecce ego polluam sanctuarium meum, superbiam imperii vestri, et desiderabile oculorum vestrorum, et super quo pavet anima vestra : filii vestri et filiæ vestræ quas reliquistis, gladio cadent.21 Parla alla casa d'Israele: Queste cose dice il Signore Dio: Ecco, che io profanerò il mio santuario, la gloria del vostro impero, e quello, che più amano gli occhi vostri, e quello, per cui sta in sollecitudine l'anima vostra: i figli vostri, e le figlie, che voi lasciaste, periranno di spada.
22 Et facietis sicut feci : ora amictu non velabitis, et cibos lugentium non comedetis :22 E farete come ho fatt'io, non vi cuoprirete con velo la faccia, e non mangerete i cibi usati da que', che sono in dolore.
23 coronas habebitis in capitibus vestris, et calceamenta in pedibus : non plangetis, neque flebitis, sed tabescetis in iniquitatibus vestris, et unusquisque gemet ad fratrem suum.23 Porterete le corone su' vostri capi, e a' piedi i calzari: non vi batterete il petto, e non piangerete; ma vi consumerete a motivo delle vostre iniquità, e ognun di voi sospirerà rivolto al proprio fratello.
24 Eritque Ezechiel vobis in portentum : juxta omnia quæ fecit, facietis cum venerit istud : et scietis quia ego Dominus Deus.24 Ed Ezechiele sarà un segno per voi, secondo quello, che egli ha fatto, farete voi quando ciò accaderà: e conoscerete, ch'io sono il Signore Dio.
25 Et tu, fili hominis, ecce in die qua tollam ab eis fortitudinem eorum, et gaudium dignitatis, et desiderium oculorum eorum, super quo requiescunt animæ eorum, filios et filias eorum :25 E tu figliuolo dell'uomo, ecco, che in quel dì, in cui io torrò loro quello, che li fa forti, quel, che è loro consolazione, e loro gloria, e quel, che più amano gli occhi loro, e quello, in cuj le anime loro confidano, e torro loro i figliuoli, e le figlie:
26 in die illa, cum venerit fugiens ad te ut annuntiet tibi :26 In quel dì quando un fuggitivo giungerà a te, recandotene la novella,
27 in die, inquam illa, aperietur os tuum cum eo qui fugit, et loqueris, et non silebis ultra : erisque eis in portentum, et scietis quia ego Dominus.27 In quel giorno, io dico, aprirai tu la bocca col fuggitivo, e parlerai, e non istarai più in silenzio; e sarai per essi un segno: e voi conoscerete, che io sono il Signore.