Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Jeremiæ 46


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VULGATABIBBIA MARTINI
1 Quod factum est verbum Domini ad Jeremiam prophetam contra gentes.1 Parola detta a Geremia profeta dal Signore contro le genti:
2 Ad Ægyptum, adversum exercitum Pharaonis Nechao regis Ægypti, qui erat juxta fluvium Euphraten in Charcamis, quem percussit Nabuchodonosor rex Babylonis, in quarto anno Joakim filii Josiæ regis Juda.2 Contro l'Egitto, contro l'esercito di Faraone Nechao re d'Egitto, che era vicino al fiume Eufrate in Charcamis,e fu sbaragliato da Nabuchodonosor re di Babilonia l'anno quarto di Joachim figliuolo di Giosia, re di Giuda.
3 Præparate scutum et clypeum,
et procedite ad bellum.
3 Preparate lo scudo, e la rotella, e avanzatevi per dar battaglia.
4 Jungite equos, et ascendite, equites :
state in galeis, polite lanceas, induite vos loricis.
4 Mettete i cavalli sotto i cocchi salite a cavallo, o cavalieri, mettetevi i morioni, pulite le lance, vestitevi delle corazze.
5 Quid igitur ? vidi ipsos pavidos,
et terga vertentes,
fortes eorum cæsos :
fugerunt conciti, nec respexerunt :
terror undique, ait Dominus.
5 Che mai sarà? Holli veduti paurosi, e volger le spalle, uccisi i valenti: fuggono a precipizio senza voltarsi in dietro: dappertutto è il terrore, dice il Signore.
6 Non fugiat velox,
nec salvari se putet fortis :
ad aquilonem juxta flumen Euphraten
victi sunt, et ruerunt.
6 Non occorre, che l'uomo agile si fugga, né l'uom forte si creda di salvarsi: a settentrione presso al fiume Eufrate sono stati vinti, e precipitati per terra.
7 Quis est iste, qui quasi flumen ascendit,
et veluti fluviorum intumescunt gurgites ejus ?
7 Chi è costui, che cresce a guisa di fiumana, e i suoi gorghi rigonfiano come quelli de' fiumi?
8 Ægyptus fluminis instar ascendit,
et velut flumina movebuntur fluctus ejus,
et dicet : Ascendens operiam terram :
perdam civitatem, et habitatores ejus.
8 L'Egitto si gonfia qual fiume, e le sue onde sono precipitose come quelle de' fiumi, ed ei dirà: Io mi avanzerò, inonderò la terra, distruggerò la città, e i suoi abitanti.
9 Ascendite equos,
et exsultate in curribus,
et procedant fortes,
Æthiopia et Libyes tenentes scutum,
et Lydii arripientes et jacientes sagittas.
9 Montate a cavallo, e fate pompa de' vostri cocchi, e si avanzino i valorosi dell'Etiopia, e que' della Libia collo scudo alla mano, e i Lidi, che dan di piglio alle frecce, e le scoccano.
10 Dies autem ille Domini Dei exercituum dies ultionis,
ut sumat vindictam de inimicis suis :
devorabit gladius, et saturabitur,
et inebriabitur sanguine eorum :
victima enim Domini Dei exercituum
in terra aquilonis juxta flumen Euphraten.
10 Ma quel giorno sarà giorno del Signore, del Dio degli eserciti, giorno di vendetta, in cui farà pagare le pena a' suoi nemici: la spada divorerà, e si satollerà, e s'inebrierà del lor sangue: imperocché ecco la vittima del Signore Dio degli eserciti nella terra di settentrione, presso al fiume Eufrate.
11 Ascende in Galaad, et tolle resinam,
virgo filia Ægypti :
frustra multiplicas medicamina :
sanitas non erit tibi.
11 Va a Galaad, e prendi del balsamo, o vergine figlia d'Egitto; indarno tu moltiplichi i rimedi, tu non vi troverai guarigione.
12 Audierunt gentes ignominiam tuam,
et ululatus tuus replevit terram :
quia fortis impegit in fortem,
et ambo pariter conciderunt.
12 La tua ignominia è divulgata tralle genti, e la terra è piena delle tue strida: perchè il forte ha inciampato nel forte, e son caduti al tempo stesso ambidue.
13 Verbum quod locutus est Dominus ad Jeremiam prophetam, super eo quod venturus esset Nabuchodonosor rex Babylonis, et percussurus terram Ægypti :13 Parola detta dal Signore a Geremia profeta intorno al futuro arrivo di Nabuchodonosor re di Babilonia nella terra d'Egitto a devastarla.
14 Annuntiate Ægypto, et auditum facite in Magdalo,
et resonet in Memphis, et in Taphnis :
dicite : Sta, et præpara te,
quia devorabit gladius ea quæ per circuitum tuum sunt.
14 Portate questa nuova all'Egitto fatela udire a Magdalo, e risuoni in Memphis, e in Taphnis, e dite: sta in piè, e preparati; perocché la spada divorerà tutto quello, che è intorno a te.
15 Quare computruit fortis tuus ?
non stetit, quoniam Dominus subvertit eum.
15 Come mai il tuo campione è spossato? non si è retto su' piedi, perchè il Signore lo ha gettato per terra.
16 Multiplicavit ruentes,
ceciditque vir ad proximum suum, et dicent :
Surge, et revertamur ad populum nostrum,
et ad terram nativitatis nostræ,
a facie gladii columbæ.
16 Egli ne ha precipitati un gran numero, son caduti l'un sopra l'altro, e hanno detto: Leviamoci su, torniamo al nostro popolo, e nella terra, dove siam nati, sottraendoci alla spada della colomba.
17 Vocate nomen Pharaonis regis Ægypti :
tumultum adduxit tempus.
17 Ponete a Faraone re dell'Egitto questo nome: Scompiglio: egli ne ha fatto venire il tempo.
18 Vivo ego, inquit Rex (Dominus exercituum nomen ejus),
quoniam sicut Thabor in montibus,
et sicut Carmelus in mari, veniet.
18 Io giuro per me stesso, dice quel Re, che ha nome il Signor degli eserciti, che come il Thabor sta a cavaliere degli altri monti, e il Carmelo del mare, cosi egli verrà.
19 Vasa transmigrationis fac tibi,
habitatrix filia Ægypti :
quia Memphis in solitudinem erit,
et deseretur, et inhabitabilis erit.
19 Prepara il bisognevole per la tua trasmigrazione, o fanciulla abitatrice dell'Egitto; perocché Memphi sarà ridotta in solitudine, e abbandonata, e deformata.
20 Vitula elegans atque formosa Ægyptus,
stimulator ab aquilone veniet ei.
20 Vitella di vago aspetto, e graziosa è L'Egitto: da settentrione verrà chi la domi.
21 Mercenarii quoque ejus,
qui versabantur in medio ejus quasi vituli saginati,
versi sunt, et fugerunt simul,
nec stare potuerunt :
quia dies interfectionis eorum venit super eos,
tempus visitationis eorum.
21 Anche i soldati mercenari, che viveano con lei, come vitelli, che s'in grassano, hanno volte le spalle, e si son dati alla fuga, e non han potuto far fronte, perchè è venuto per essi il giorno di essere uccisi, il tempo di essere visitati.
22 Vox ejus quasi æris sonabit :
quoniam cum exercitu properabunt,
et cum securibus venient ei
quasi cædentes ligna.
22 Rimbomberà come bronzo la voce di lei, perchè quelli verranno frettolosamente coll'esercito; verranno a lei armati di scure, quasi a far legna.
23 Succiderunt saltum ejus, ait Dominus,
qui supputari non potest :
multiplicati sunt super locustas,
et non est eis numerus.
23 Troncheranno la sua boscaglia, dice il Signore, di cui le piante son senza numero: sono turba grande più che le locuste, ei sono innumerabili.
24 Confusa est filia Ægypti,
et tradita in manu populi aquilonis.
24 La figliuola d'Egitto è avvilita, e data in potere del popolo di settentrione.
25 Dixit Dominus exercituum, Deus Israël :
Ecce ego visitabo super tumultum Alexandriæ,
et super Pharaonem, et super Ægyptum,
et super deos ejus, et super reges ejus,
et super Pharaonem, et super eos qui confidunt in eo :
25 Il Signore degli eserciti, il Dio d'Israele ha detto: Ecco che io visiterò la romorosa Alessandria, e Faraone, d'Egitto, e i suoi dei, e i suoi regi, e Faraone, e quegli, che confidano in lui.
26 et dabo eos in manu quærentium animam eorum,
et in manu Nabuchodonosor regis Babylonis,
et in manu servorum ejus :
et post hæc habitabitur sicut diebus pristinis, ait Dominus.
26 E datogli in potere di que', che cercano il loro sterminio, cioè, in potere di Nabuchodonosor re di Babilonia, e in potere de' servi di lui, e dopo questo sarà abitato come ne' primi tempi l'Egitto, dice il Signore.
27 Et tu ne timeas, serve meus Jacob,
et ne paveas, Israël :
quia ecce ego salvum te faciam de longinquo,
et semen tuum de terra captivitatis tuæ :
et revertetur Jacob, et requiescet,
et prosperabitur, et non erit qui exterreat eum.
27 E tu non temere, servo mio Giacobbe, e non aver paura, o Israele: perocché dal rimoto paese io ti libererò, e dalla terra, dove se' schiavo, libererò la tua stirpe: e tornerà Giacobbe, e avrà requie, e sarà felice; e non sarà chi a lui dia timore.
28 Et tu noli timere, serve meus Jacob, ait Dominus,
quia tecum ego sum :
quia ego consumam cunctas gentes ad quas ejeci te,
te vero non consumam :
sed castigabo te in judicio,
nec quasi innocenti parcam tibi.
28 E tu non isbigottirti, Giacobbe mio servo, dice il Signore; perocché io sono con te, perocché io consumerò tutte le genti, tralle quali ti ho disperso: ma te io non consumerò, ma ti gastigherò con misura, e non ti perdonerò come se tu fossi innocente.