Scrutatio

Lunedi, 29 aprile 2024 - Santa Caterina da Siena ( Letture di oggi)

Jeremiæ 13


font
VULGATABIBBIA CEI 2008
1 Hæc dicit Dominus ad me : Vade, et posside tibi lumbare lineum, et pones illud super lumbos tuos, et in aquam non inferes illud.1 Il Signore mi disse così: «Va’ a comprarti una cintura di lino e mettitela ai fianchi senza immergerla nell’acqua».
2 Et possedi lumbare juxta verbum Domini, et posui circa lumbos meos.2 Io comprai la cintura, secondo il comando del Signore, e me la misi ai fianchi.
3 Et factus est sermo Domini ad me secundo, dicens :3 Poi la parola del Signore mi fu rivolta una seconda volta:
4 Tolle lumbare quod possedisti, quod est circa lumbos tuos : et surgens vade ad Euphraten, et absconde ibi illud in foramine petræ.4 «Prendi la cintura che hai comprato e che porti ai fianchi e va’ subito all’Eufrate e nascondila nella fessura di una pietra».
5 Et abii, et abscondi illud in Euphrate, sicut præceperat mihi Dominus.5 Io andai e la nascosi presso l’Eufrate, come mi aveva comandato il Signore.
6 Et factum est post dies plurimos, dixit Dominus ad me : Surge, vade ad Euphraten, et tolle inde lumbare quod præcepi tibi ut absconderes illud ibi.6 Dopo molto tempo il Signore mi disse: «Àlzati, va’ all’Eufrate e prendi di là la cintura che ti avevo comandato di nascondervi».
7 Et abii ad Euphraten, et fodi, et tuli lumbare de loco ubi absconderam illud : et ecce computruerat lumbare, ita ut nulli usui aptum esset.7 Io andai all’Eufrate, cercai e presi la cintura dal luogo in cui l’avevo nascosta; ed ecco, la cintura era marcita, non era più buona a nulla.
8 Et factum est verbum Domini ad me, dicens :8 Allora mi fu rivolta questa parola del Signore:
9 Hæc dicit Dominus :
Sic putrescere faciam superbiam Juda,
et superbiam Jerusalem multam :
9 «Dice il Signore: In questo modo ridurrò in marciume l’orgoglio di Giuda e il grande orgoglio di Gerusalemme.
10 populum istum pessimum qui nolunt audire verba mea,
et ambulant in pravitate cordis sui,
abieruntque post deos alienos ut servirent eis et adorarent eos :
et erunt sicut lumbare istud,
quod nulli usui aptum est.
10 Questo popolo malvagio, che rifiuta di ascoltare le mie parole, che si comporta secondo la caparbietà del suo cuore e segue altri dèi per servirli e per adorarli, diventerà come questa cintura, che non è più buona a nulla.
11 Sicut enim adhæret lumbare ad lumbos viri,
sic agglutinavi mihi omnem domum Israël,
et omnem domum Juda, dicit Dominus,
ut essent mihi in populum,
et in nomen, et in laudem, et in gloriam :
et non audierunt.
11 Poiché, come questa cintura aderisce ai fianchi di un uomo, così io volli che aderisse a me tutta la casa d’Israele e tutta la casa di Giuda – oracolo del Signore –, perché fossero mio popolo, mia fama, mia lode e mia gloria, ma non mi ascoltarono.
12 Dices ergo ad eos sermonem istum : Hæc dicit Dominus Deus Israël :
Omnis laguncula implebitur vino.
Et dicent ad te : Numquid ignoramus quia omnis laguncula implebitur vino ?
12 Dirai a questo popolo: Così dice il Signore, Dio d’Israele: Ogni boccale va riempito di vino. Essi ti diranno: “Non lo sappiamo forse che ogni boccale va riempito di vino?”.
13 Et dices ad eos : Hæc dicit Dominus :
Ecce ego implebo omnes habitatores terræ hujus,
et reges qui sedent de stirpe David super thronum ejus,
et sacerdotes, et prophetas,
et omnes habitatores Jerusalem, ebrietate.
13 Tu allora risponderai loro: Così dice il Signore: Ecco, io renderò tutti ubriachi gli abitanti di questo paese, i re che siedono sul trono di Davide, i sacerdoti, i profeti e tutti gli abitanti di Gerusalemme.
14 Et dispergam eos virum a fratre suo,
et patres et filios pariter, ait Dominus.
Non parcam, et non concedam :
neque miserebor, ut non disperdam eos.
14 Poi li sfracellerò, gli uni contro gli altri, i padri e i figli insieme. Oracolo del Signore. Non avrò pietà né li risparmierò né per compassione mi tratterrò dal distruggerli».
15 Audite, et auribus percipite :
nolite elevari, quia Dominus locutus est.
15 Ascoltate e porgete l’orecchio,
non montate in superbia,
perché parla il Signore.
16 Date Domino Deo vestro gloriam
antequam contenebrescat,
et antequam offendant pedes vestri ad montes caliginosos :
exspectabitis lucem,
et ponet eam in umbram mortis, et in caliginem.
16 Date gloria al Signore, vostro Dio,
prima che venga l’oscurità
e i vostri piedi inciampino sui monti,
al cadere della notte.
Voi aspettate la luce,
ma egli la ridurrà in tenebre
e la muterà in oscurità profonda!
17 Quod si hoc non audieritis,
in abscondito plorabit anima mea a facie superbiæ :
plorans plorabit,
et deducet oculus meus lacrimam,
quia captus est grex Domini.
17 Se non ascolterete,
io piangerò in segreto la vostra superbia;
il mio occhio verserà lacrime,
perché sarà deportato il gregge del Signore.
18 Dic regi et dominatrici :
Humiliamini, sedete,
quoniam descendit de capite vestro corona gloriæ vestræ.
18 «Dite al re e alla regina madre:
“Sedete per terra,
poiché è caduta dalla vostra testa
la vostra preziosa corona”.
19 Civitates austri clausæ sunt,
et non est qui aperiat :
translata est omnis Juda transmigratione perfecta.
19 Le città del Negheb sono assediate,
nessuno le libera.
Tutto Giuda è stato deportato,
con una deportazione totale.
20 Levate oculos vestros et videte,
qui venitis ab aquilone :
ubi est grex qui datus est tibi,
pecus inclytum tuum ?
20 Alza gli occhi e osserva
coloro che vengono dal settentrione;
dov’è il gregge che ti è stato consegnato,
le tue magnifiche pecore?
21 Quid dices cum visitaverit te ?
tu enim docuisti eos adversum te,
et erudisti in caput tuum.
Numquid non dolores apprehendent te,
quasi mulierem parturientem ?
21 Che cosa dirai quando ti saranno imposti come capi
coloro con cui avevi familiarizzato?
Non ti lamenterai per il dolore
come una partoriente?
22 Quod si dixeris in corde tuo : Quare venerunt mihi hæc ?
propter multitudinem iniquitatis tuæ
revelata sunt verecundiora tua,
pollutæ sunt plantæ tuæ.
22 Se ti domandi in cuor tuo:
“Perché mi capita tutto questo?”,
è per l’enormità delle tue iniquità
che sono stati sollevati i lembi della tua veste
e il tuo corpo ha subìto violenza.
23 Si mutare potest Æthiops pellem suam,
aut pardus varietates suas,
et vos poteritis benefacere,
cum didiceritis malum.
23 Può un Etiope cambiare la pelle
o un leopardo le sue macchie?
Allo stesso modo: potrete fare il bene
voi, abituati a fare il male?
24 Et disseminabo eos quasi stipulam
quæ vento raptatur in deserto.
24 Perciò vi disperderò come pula,
che vola via al vento del deserto.
25 Hæc sors tua,
parsque mensuræ tuæ a me, dicit Dominus,
quia oblita es mei,
et confisa es in mendacio.
25 Questa è la tua sorte,
la parte che ti ho destinato
– oracolo del Signore –,
perché mi hai dimenticato
e hai confidato nella menzogna.
26 Unde et ego nudavi femora tua contra faciem tuam,
et apparuit ignominia tua :
26 Solleverò anch’io le tue vesti fino al volto,
così si vedrà la tua vergogna,
27 adulteria tua, et hinnitus tuus,
scelus fornicationis tuæ :
super colles in agro vidi abominationes tuas.
Væ tibi, Jerusalem !
non mundaberis post me : usquequo adhuc ?
27 i tuoi adultèri e i tuoi ammiccamenti,
l’ignominia della tua prostituzione!
Sulle colline e nei campi ho visto i tuoi orrori.
Guai a te, Gerusalemme, perché non ti purifichi!
Per quanto tempo ancora?».