Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Isaiæ 57


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VULGATABIBBIA MARTINI
1 Justus perit,
et non est qui recogitet in corde suo ;
et viri misericordiæ colliguntur,
quia non est qui intelligat :
a facie enim malitiæ collectus est justus.
1 Il giusto perisce, e non v'ha chi in cuor suo vi rifletta: e gli uomini pii sono rapiti, né alcuno ne ha sentimento; perocché prima che vengano i mali, il giusto é rapito.
2 Veniat pax ;
requiescat in cubili suo
qui ambulavit in directione sua.
2 Venga la pace: riposi nel suo letto chiunque ha camminato nella rettitudine.
3 Vos autem accedite huc,
filii auguratricis,
semen adulteri et fornicariæ.
3 Ma voi appressatevi qua, o figliuoli d'una indovina, stirpe di padre adultero, e di prostituta.
4 Super quem lusistis ?
super quem dilatastis os,
et ejecistis linguam ?
Numquid non vos filii scelesti,
semen mendax,
4 Di chi vi siete voi fatti beffe; contro di chi avete voi spalancata la bocca, e messa fuori la lingua? Non siete voi figliuoli scellerati, razza di bastardi?
5 qui consolamini in diis
subter omne lignum frondosum,
immolantes parvulos in torrentibus,
subter eminentes petras ?
5 Voi, che vi deliziate cogl'idoli sotto ogni pianta ramosa, immolando i pargoletti presso a' torrenti, e sotto massi scavati?
6 In partibus torrentis pars tua ;
hæc est sors tua :
et ipsis effudisti libamen,
obtulisti sacrificium.
Numquid super his non indignabor ?
6 La tua porzione è colà, dove corre il torrente, ivi è il tuo bene, la versi libagione, offerisci sagrifizio. Non mi muoverò io a sdegno per cose tali?
7 Super montem excelsum et sublimem
posuisti cubile tuum,
et illuc ascendisti
ut immolares hostias.
7 Sopra un monte eccelso, e sublime collocasti il tuo letto, e colà salisti per immolarvi delle vittime.
8 Et post ostium, et retro postem,
posuisti memoriale tuum.
Quia juxta me discooperuisti,
et suscepisti adulterum, dilatasti cubile tuum,
et pepigisti cum eis fœdus ;
dilexisti stratum eorum
manu aperta.
8 E dietro alla porta, e dietro all'imposta hai collocato il tuo ricordo: e vicino a me hai peccato ricettando l'adultero: hai ingrandito il tuo letto, e con essi hai fatta alleanza: hai amato di star con essi scopertamente.
9 Et ornasti te regi unguento,
et multiplicasti pigmenta tua.
Misisti legatos tuos procul,
et humiliata es usque ad inferos.
9 E con unguento regio ti se' profumata, ed hai moltiplicati i tuoi belletti. Hai mandati lontano i tuoi ambasciadori, e se' stata umiliata fino all'inferno.
10 In multitudine viæ tuæ laborasti ;
non dixisti : Quiescam.
Vitam manus tuæ invenisti ;
propterea non rogasti.
10 Nella moltitudine di tue vie ti sei defatigata: non hai però detto: mi darò posa: hai colle mani tue trovato da vivere, per questo non porgi a me preghiera.
11 Pro quo sollicita timuisti,
quia mentita es,
et mei non es recordata,
neque cogitasti in corde tuo ?
Quia ego tacens et quasi non videns,
et mei oblita es.
11 Che è quello, che temesti tu, che mancasti di fede, e non ti ricordasti di me, né a me pensasti in cuor tuo? perch'io taceva, come se non vedessi, tu pur ti scordasti di me.
12 Ego annuntiabo justitiam tuam,
et opera tua non proderunt tibi.
12 Io farò conoscere la tua giustizia, e non gioveranno a te le opere tue.
13 Cum clamaveris, liberent te congregati tui,
et omnes eos auferet ventus,
tollet aura.
Qui autem fiduciam habet mei, hæreditabit terram,
et possidebit montem sanctum meum.
13 Allorché tu alzerai le grida, ti salvino quegli, che tu hai radunati: ma tutto costoro se li porterà il vento, e un soffio li sbaragliera. Chi poi in me pon sua fidanza, avrà in eredità la terra, e possederà il mio monte santo.
14 Et dicam : Viam facite, præbete iter ; declinate de semita,
auferte offendicula de via populi mei.
14 E io dirò: Fate la strada, date il passaggio, allontanate dal sentiero, e alla via del mio popolo gli impacci;
15 Quia hæc dicit Excelsus,
et Sublimis, habitans æternitatem, et sanctum nomen ejus :
in excelso et in sancto habitans,
et cum contrito et humili spiritu :
ut vivificet spiritum humilium,
et vivificet cor contritorum.
15 Perocché queste cose dice l'eccelso, e il sovragrande, che abita l'eternità, e santo è il nome di lui: nelle altezze egli fa sua dimora, e nel santo, e collo spirito contrito, ed umile, per vivificare lo spirito degli umili, e per vivificare il cuore contrito.
16 Non enim in sempiternum litigabo,
neque usque ad finem irascar,
quia spiritus a facie mea egredietur,
et flatus ego faciam.
16 Imperocché io non per sempre disputerò, né sino al fine riterrò il mio sdegno; perchè dalla mia faccia viene lo spirito, ed io creo le anime.
17 Propter iniquitatem avaritiæ ejus iratus sum, et percussi eum.
Abscondi a te faciem meam, et indignatus sum ;
et abiit vagus in via cordis sui.
17 Per la scellerata avarizia di lui io mi adirai, e lo ho flagellato: ascosi a lui la mia faccia, e arsi d'indegnazione; ed ei se n'andò vagabondo seguendo le vie del suo cuore.
18 Vias ejus vidi, et sanavi eum ;
et reduxi eum, et reddidi consolationes
ipsi, et lugentibus ejus.
18 Vidi i suoi andamenti, e lo sanai, e lo ricondussi, e rendetti a lui le mie consolazioni, cioè a quelli di lui, che lo piangevano.
19 Creavi fructum labiorum pacem ;
pacem ei qui longe est et qui prope,
dixit Dominus, et sanavi eum.
19 Ho creata la pace frutto delle (mie) labbra, pace a colui, che è lontano, e a colui, che è vicino, dice il Signore, e li ho sanati.
20 Impii autem quasi mare fervens,
quod quiescere non potest,
et redundant fluctus ejus in conculcationem et lutum.
20 Gli empj poi sono come mar procelloso, che non può star in calma, i flutti del quale ridondano di sordidezza, e di fango.
21 Non est pax impiis, dicit Dominus Deus.21 Non è pace per gli empj, dice il Signore Dio.