Scrutatio

Giovedi, 22 maggio 2025 - Santa Rita da Cascia ( Letture di oggi)

Terza Epistola di San Ioanne Apostolo 1


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1 Il vecchio (manda salute) al suo carissimo Gaio, il quale io amo in verità.1 Il seniore a Gaio carissimo, il quale io amo nella verità.
2 Carissimo, per te faccio orazione, che tu possi andare e stare prosperamente in tutte le cose, secondo ch' è la tua anima prosperevole.2 Carissimo sopr'ogni cosa io fo orazione, perché le cose tue vadan bene, e sii sano, come bene sta l'anima tua.
3 Son molto allegro delli fratelli che vengono; si rendono buona testimonianza alla tua verità, secondo che tu vai per la verità.3 Mi sono rallegrato molto all'arrivo de' fratelli i quali han renduto testimonianza alla tua sincerità, siccome tu cammini nella sincerità.
4 Chè maggiore grazia non mi pare avere, che quando io odo che li figliuoli miei vanno per la verità.4 Più grata cosa di questa io non ho, che di sentire, che i miei figliuoli camminino nella verità.
5 Carissimo, fedelmente fai quello che tu adoperi intra i fratelli, e (massimamente) a coloro che son fuori di casa e in viaggio.5 Carissimo, tu la fai da fedele in tutto quello, che operi verso i fratelli, e più verso i pellegrini,
6 Li quali tutti rendono testimonianza della tua carità nel conspetto (di tutta la congregazione) della Chiesa; alli quali ben farai, conducendoli degnamente a Iddio.6 I quali hanno renduta testimonianza alla tua carità davanti alla Chiesa: i quali se provvederai di viatico come per Iddio ben farai.
7 Chè egli per nome del nostro re Iesù Cristo son andati, non ricevendo neuna cosa dalle genti.7 Imperocché pel nome di lui si sono partiti, nulla ricevendo da' gentili.
8 Noi dovemo ricevere questi cotali, perchè noi siamo participi e operatori della verità.8 Noi pertanto dobbiamo accogliere simili persone, affin di cooperare alla verità.
9 Avrei forse scritto a tutta la (congregazione) della) Chiesa; ma Diotrefe, il quale ha voglia d'avere signoria tra coloro, non ci ricevette.9 Avrei forse scritto alla Chiesa: ma colui, che vuoi farla da caporione, Diotrefe, non vuol saper nulla di noi:
10 E per questo, s' io verrò, ammonirò le sue opere ch' egli fa, garrendo con parole (aspre e) maligne; al quale non gli bastano queste cose, ma ancora nè egli riceve li fratelli; e a coloro che li ricevono, sì gli vieta, e cacciagli fuori della Chiesa.10 Per questo se io verrò, gli rammenterò le opere, che va facendo, con maligne parole cianciando contro di noi: e quasi ciò non gli basti, né egli da ricetto ai fratelli, e rattiene quei, che gli ricettano, e gli caccia dalla Chiesa.
11 Ma tu, carissimo, non pigliare il male esempio, ma piglia il buono. Chè quelli che bene fa, egli è da Dio; e quegli che fa male, non vede Iddio.11 Carissimo, non imitare il male, ma il bene. Chi ben fa, o da Dio: chi mai fa, non ha veduto Dio.
12 A Demetrio è renduta (buona) testimonianza da tutti, e da quella medesima verità; e noi gli rendiamo ancora testimonio, e conoscete che il nostro testimonio è vero.12 A Demetrio è reuduta testimonianza da tutti, e dalla stessa verità, e noi pure gli rendiamo testimonianza: e tu sai, che la nostra testimonianza è verace.
13 Molte cose averei a scrivere a te; ma non ho voluto con penna e con inchiostro scrivere a te più.13 Io aveva molte cose da scriverti: ma non ho voluto scrivertele con penna, e inchiostro.
14 Ho speranza di vederti prestamente, e parleremo a bocca a bocca. Pace sia a te. Salùtanti gli amici tuoi; e tu saluta gli miei per nome.14 Ma spero di vederti tosto, e parleremo a faccia a faccia. Pace a te. Gli amici ti salutano. Saluta gli amici a uno a uno.