Scrutatio

Giovedi, 22 maggio 2025 - Santa Rita da Cascia ( Letture di oggi)

Epistola di Santo Paulo alli Corinti 5


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1 Al postutto io pur ho inteso che intra voi è tal fornicazione, che la simigliante non è udita intra le genti, che alcuno abbia la mogliere del padre.1 Si sente parlare niente di meno che di un'impudicizia tra voi, e di una impudicizia tale, che non capita neanche tra i pagani, al punto che uno conviva con la moglie di suo padre.
2 E voi siete enfiati, che maggiormente dovevate piangere, chè fosse tolto (e separato) di tra voi quegli che questa cosa fece.2 E voi siete ricolmi di orgoglio e non vi siete rammaricati, affinché si togliesse da voi chi ha compiuto una tale azione!
3 E certo io son da lungi da voi secondo il corpo; ma col spirito essendo presente, già ho giudicato colui che cotale opera fece, sì come io fussi presente.3 Orbene, io, assente nel corpo ma presente nello spirito, ho già giudicato, come se fossi presente, l'autore di tale misfatto:
4 E nel nome del nostro Signore Iesù Cristo, ragunati tutti e il mio spirito, colla virtù di Iesù Cristo,4 nel nome del Signore nostro Gesù, convocati insieme voi, il mio spirito e la potenza del Signore nostro Gesù,
5 giudico nella morte della carne, che sia dato a satana questo cotal uomo, acciò che il spirito sia salvo nel dì del nostro Signore Iesù Cristo.5 questo individuo sia abbandonato a Satana, per la rovina della sua carne, affinché lo spirito possa ottenere la salvezza nel giorno del Signore.
6 Non è buona la vostra glorificazione; non sapete voi, che un poco di levato corrompe tutta la massa?6 Non è bello il vostro vanto. Non sapete che un po' di lievito fermenta tutta la pasta?
7 Adunque espurgate (e nettate) il vecchio levato, chè siate novella conspersione, chè voi siate azimi (e senza levato); chè la vostra pasca sì è Cristo sacrificato.7 Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E' stata immolata la nostra Pasqua, Cristo!
8 Adunque manuchiamo (onorevolmente), e non col levato vecchio di malizia e d' iniquità, ma con azimo di purità e di verità.8 Celebriamo dunque la festa non tra lievito vecchio, né in lievito di malizia e perversità, ma con azzimi di purezza e di verità.
9 Scrissi a voi [in] una epistola, che non vi mischiate (e che non abbiate commistione) coi fornicatori9 Vi ho scritto nella lettera di non immischiarvi con gli impudichi.
10 di questo mondo; nè con gli avari, nè con li rapaci, nè con li servitori delli idoli non abbiate. famigliarità; altrimenti sarebbe meglio che fossi usciti di questo mondo.10 Non mi riferivo agli impudichi di questo mondo o ai cupidi, ai rapaci o agli idolatri; altrimenti dovreste uscire dal mondo.
11 E ancora vi scrivo, che non siate mescolati (con coloro che sono rei); che se alcuno di voi è nominato d'essere fornicatore, ovver avaro e servitore delli idoli, ovver maledicente, ovver imbriaco ovver rapitore delle cose altrui, che con questi cotali non si debbe manducare (con loro).11 Ma ora vi scrivo di non immischiarvi con chi si dice fratello, ed è impudico, o cupido, o idolatra, o blasfemo, o ubriacone, o ladro: con questi tali non dovete neanche mettervi a mensa.
12 Che mi fa a me di giudicare di quelle cose che son di fuori? e non giudicate voi di quelle cose che son dentro?12 Tocca forse a me giudicare quelli di fuori? Non sono quelli di dentro che voi giudicate?
13 Chè coloro che son di fuori giudicherà il Signore. Togliete il male da voi medesimi.13 Quelli di fuori li giudicherà Dio. Togliete quel perverso di mezzo a voi!