Scrutatio

Venerdi, 23 maggio 2025 - San Giovanni Battista de Rossi ( Letture di oggi)

Evangelio di Santo Luca 16


font
BIBBIA VOLGARENOVA VULGATA
1 Etiam diceva alli suoi discepoli: egli era uno uomo ch' era ricco, il quale avea uno gubernatore; ed egli fu infamato appresso il signore suo, come avea dissipati li suoi beni.1 Dicebat autem et ad disci pulos: “ Homo quidam erat dives, qui habebatvilicum, et hic diffamatus est apud illum quasi dissipasset bona ipsius.
2 Ed egli il chiamò, e dissegli: che è questo ch' io odo di te? rendimi ragione della tua ministrazione, imperò che ormai non potrai più gubernare.2 Etvocavit illum et ait illi: “Quid hoc audio de te? Redde rationem vilicationistuae; iam enim non poteris vilicare”.
3 E il gubernatore disse fra sè stesso: che farò io, che il mio signore priverammi della ministrazione? io non posso (zappare nè) fare fossati; mi vergogno a mendicare.3 Ait autem vilicus intra se: “Quidfaciam, quia dominus meus aufert a me vilicationem? Fodere non valeo, mendicareerubesco.
4 So che farò, che quando sarò privato della gubernazione, loro mi accetteranno nelle sue case.4 Scio quid faciam, ut, cum amotus fuero a vilicatione, recipiant mein domos suas”.
5 Chiamati adunque tutti gli debitori del suo signore, diceva al primo: quanto sei obbligato al mio signore?5 Convocatis itaque singulis debitoribus domini sui, dicebatprimo: “Quantum debes domino meo?”.
6 E quello disse: cento misure d' olio. Ed egli disse: togli la tua carta; e tosto siedi, e scrivi cinquanta.6 At ille dixit: “Centum cados olei”.Dixitque illi: “Accipe cautionem tuam et sede cito, scribe quinquaginta”.
7 Etiam disse a uno altro: e tu quanto sei tenuto? Il quale disse: cento cori di frumento. Al quale disse: togli le tue scritture, e scrivi ottanta.7 Deinde alii dixit: “Tu vero quantum debes?”. Qui ait: “Centum corostritici”. Ait illi: “Accipe litteras tuas et scribe octoginta”.
8 (Udendo questo), il suo signore lodò il (suo) fattore di iniquità, chè egli avea fatto prudentemente; conciosia che gli figliuoli di questo mondo sono più prudenti delli figliuoli della luce nella sua generazione.8 Etlaudavit dominus vilicum iniquitatis, quia prudenter fecisset, quia filii huiussaeculi prudentiores filiis lucis in generatione sua sunt.
9 E io vi dico: fatevi amici di mammona della iniquità (cioè delle ricchezze, a dispensarle alli poveri servi di Dio); acciò che, quando verrete a meno, quelli vi ricevino nelli eterni tabernacoli.9 Et ego vobis dico: Facite vobis amicos de mammona iniquitatis, ut, cumdefecerit, recipiant vos in aeterna tabernacula.
10 Chi è fedele nella minima cosa, etiam nella maggiore egli è fedele; e chi è iniquo nel poco, etiam egli è iniquo nel maggiore.10 Qui fidelis est in minimo, et in maiori fidelis est; et, qui in modicoiniquus est, et in maiori iniquus est.
11 Se adunque non sete stati fedeli nell' iniquo mammona, chi vi crederà quel ch' è vero?11 Si ergo in iniquo mammona fideles non fuistis, quod verum est, quis credetvobis?
12 E se non siete stati fedeli nell' altrui cosa, chi vi darà quel ch' è vostro?12 Et si in alieno fideles non fuistis, quod vestrum est, quis dabitvobis?
13 Nullo servo può servire a due siguori; imperò che ovvero avrà uno in odio, e amerà l'altro; ovvero accosterassi a uno, e disprezzerà l' altro; voi non potete servire a Dio e alla mammona.13 Nemo servus potest duobus dominis servire: aut enim unum odiet et alterumdiliget, aut uni adhaerebit et alterum contemnet. Non potestis Deo servire etmammonae ”.
14 Di che li Farisei, ch' erano avari, udivano tutte queste cose, e schernivanlo14 Audiebant autem omnia haec pharisaei, qui erant avari, et deridebant illum.
15 Egli adunque gli disse: voi siete che in presenza degli uomini vi giustificate; ma Iddio ha conosciuto li cuori vostri; imperò che quel ch' è (superbo e) alto alli uomini, a Dio egli è abominazione.15 Et ait illis: “ Vos estis, qui iustificatis vos coram hominibus; Deus autemnovit corda vestra, quia, quod hominibus altum est, abominatio est ante Deum.
16 La legge e i profeti furono insino a Ioanne; da lui è (predicato ed) evangelizzato il regno di Dio, e ogni uomo in quello fue forza.16 Lex et Prophetae usque ad Ioannem; ex tunc regnum Dei evangelizatur, et omnisin illud vim facit.
17 Di che egli è più facile venire a meno il cielo e la terra, che cadere uno punto della legge.17 Facilius est autem caelum et terram praeterire, quam de Lege unum apicemcadere.
18 Ogni uomo che lascia la mogliere sua, e togliene un' altra, commette adulterio; e chi mena quella ch' è stata lassata dal marito, fa fornicazione.18 Omnis, qui dimittit uxorem suam et ducit alteram, moechatur; et, qui dimissama viro ducit, moechatur.
19 Egli era uno uomo ricco, il quale vestiva di porpora e di bisso ( ch' è tela sottilissima), e ogni giorno faceva conviti splendidamente.19 Homo quidam erat dives et induebatur purpura et bysso et epulabatur cotidiesplendide.
20 Ed eravi uno mendicante, chiamato Lazzaro, il quale giaceva in terra alla porta sua, tutto impiagato,20 Quidam autem pauper nomine Lazarus iacebat ad ianuam eiusulceribus plenus
21 desiderando di saturarsi delle minute particelle che cadevano dalla mensa del ricco; al quale nullo davali alcuna cosa; ma etiam li cani venivano, e lingevano le sue piaghe.21 et cupiens saturari de his, quae cadebant de mensa divitis;sed et canes veniebant et lingebant ulcera eius.
22 Di che avvenne che il mendico (povero) moritte, e dagli angioli fu portato nel seno di Abraam. Similmente moritte il ricco, e fu sepolto nell' inferno.22 Factum est autem utmoreretur pauper et portaretur ab angelis in sinum Abrahae; mortuus est autem etdives et sepultus est.
23 Ed egli essendo nelli tormenti, e levando in alto gli suoi occhi, vide dalla lunga Abraam, e Lazzaro nel suo seno.23 Et in inferno elevans oculos suos, cum esset intormentis, videbat Abraham a longe et Lazarum in sinu eius.
24 Ed egli gridando disse: padre Abraam, abbi misericordia di me, e manda Lazzaro, ch' egli sì intinga la estremità del dito nell' acqua, acciò che egli rifreschi la mia lingua, imperò ch' io mi tormento in questa fiamma.24 Et ipse clamansdixit: “Pater Abraham, miserere mei et mitte Lazarum, ut intingat extremumdigiti sui in aquam, ut refrigeret linguam meam, quia crucior in hac flamma”.
25 Al quale disse Abraam: figliuolo, arricòrdati che ricevesti li beni nella vita tua, e Lazzaro similmente ricevette gli mali; ma ora egli è consolato, e tu sei tormentato.25 At dixit Abraham: “Fili, recordare quia recepisti bona tua in vita tua, etLazarus similiter mala; nunc autem hic consolatur, tu vero cruciaris.
26 E tra tutte queste cose egli è fondato tra voi e noi uno grande caos (che vuol dire confusione, e quivi ponesi per impossibilità di mutare il stato, ovvero gli meriti), per modo che quelli che vogliono di quindi venire a voi, non possono, nè d' indi venire qui da noi.26 Et inhis omnibus inter nos et vos chaos magnum firmatum est, ut hi, qui volunt hinctransire ad vos, non possint, neque inde ad nos transmeare”.
27 Onde egli disse: priego te adunque, padre, che il mandi in casa del mio padre.27 Et ait: “Rogoergo te, Pater, ut mittas eum in domum patris mei
28 Imperò ch' io ho cinque fratelli, acciò egli dichiari a loro, che non vengano in questo luogo di tormenti.28 — habeo enim quinquefratres — ut testetur illis, ne et ipsi veniant in locum hunc tormentorum”.
29 Al quale disse Abraam: loro hanno Moisè e gli profeti; odino quelli.29 Ait autem Abraham: “Habent Moysen et Prophetas; audiant illos”.
30 Ed egli disse: non è così, padre Abraam; ma se alcuno de' morti andaranno a loro, faranno penitenza.30 Atille dixit: “Non, pater Abraham, sed si quis ex mortuis ierit ad eos,paenitentiam agent”.
31 Ed egli li disse: se loro non odono Moisè e li profeti, non crederanno etiam se alcuno resuscitarà da morte.31 Ait autem illi: “Si Moysen et Prophetas non audiunt,neque si quis ex mortuis resurrexerit, credent” ”.