Scrutatio

Domenica, 18 maggio 2025 - San Giovanni I papa ( Letture di oggi)

Sapienza 2


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BIBBIA VOLGAREVULGATA
1 Dissono li malvagi, pensando appo sè non dirittamente picciolo e con fastidio è il tempo della vita nostra, e non è refrigerio nella fine dell' uomo; e non è niuno che l' uomo sappia sia ritornato dello inferno.1 Dixerunt enim cogitantes apud se non recte :
Exiguum et cum tædio est tempus vitæ nostræ,
et non est refrigerium in fine hominis,
et non est qui agnitus sit reversus ab inferis.
2 Però che noi siamo nati di niente, e dopo questa vita saremo sì come non fossimo mai stati; però che fumo (e vento) è stato sufflato nelli nasi nostri; è parola favilla a commuovere il cuore nostro.2 Quia ex nihilo nati sumus,
et post hoc erimus tamquam non fuerimus.
Quoniam fumus flatus est in naribus nostris,
et sermo scintilla ad commovendum cor nostrum :
3 E lo spirito si spanderae sì come molle aere, e la vita nostra trapasserae sì come ombra di nuvolo, e disfarassi sì come nebula, cacciata dalli raggi del sole, e dal calore di quello aggravata.3 qua extincta, cinis erit corpus nostrum,
et spiritus diffundetur tamquam mollis aër ;
et transibit vita nostra tamquam vestigium nubis,
et sicut nebula dissolvetur quæ fugata est a radiis solis,
et a calore illius aggravata.
4 Il nome nostro si dimenticherae per lo tempo, e niuno averà in memoria delle opere nostre.4 Et nomen nostrum oblivionem accipiet per tempus,
et nemo memoriam habebit operum nostrorum.
5 Il tempo nostro sì è uno passamento d' ombra, e non ritornerae poi la fine nostra; però ch' ella sì è consegnata, e niuno ritorna.5 Umbræ enim transitus est tempus nostrum,
et non est reversio finis nostri :
quoniam consignata est, et nemo revertitur.
6 Venite adunque, e logoriamo li beni che sono; e usiamo la creatura sì come in giovinezza affret-. tatamente.6 Venite ergo, et fruamur bonis quæ sunt,
et utamur creatura tamquam in juventute celeriter.
7 Ed empiamoci di vino prezioso e unguenti; e non ci passi il fiore del tempo.7 Vino pretioso et unguentis nos impleamus,
et non prætereat nos flos temporis.
8 Coroniamci di rose, inanzi ch' elle si guastino; nullo prato sia, lo quale lo nostro desiderio non trapassi.8 Coronemus nos rosis antequam marcescant ;
nullum pratum sit quod non pertranseat luxuria nostra :
9 Niuno di noi sia senza parte della nostra concupiscenza; in ogni luogo lasciamo li segnali della nostra letizia, però che questa si è la parte nostra, e questa si è la sorte nostra.9 nemo nostrum exsors sit luxuriæ nostræ.
Ubique relinquamus signa lætitiæ,
quoniam hæc est pars nostra, et hæc est sors.
10 Aggraviamo lo povero giusto, e non perdoniamo alla vedova, e non onorifichiamo li canuti dello antico tempo.10 Opprimamus pauperem justum, et non parcamus viduæ,
nec veterani revereamur canos multi temporis :
11 Sia la fortezza nostra la legge della giustizia; però che quelli che sono poveri sono a noi inutili.11 sit autem fortitudo nostra lex justitiæ ;
quod enim infirmum est, inutile invenitur.
12 Inganniamo il giusto, però ch' egli è disutile a noi, e sì è contrario alle opere nostre, e rimpròveraci li peccati della legge, e diffama contro a noi li peccati della disciplina nostra.12 Circumveniamus ergo justum, quoniam inutilis est nobis,
et contrarius est operibus nostris,
et improperat nobis peccata legis,
et diffamat in nos peccata disciplinæ nostræ.
13 Egli promette ch' egli ha la scienza di Dio, e appellasi figliuolo di Dio.13 Promittit se scientiam Dei habere,
et filium Dei se nominat.
14 Egli è fatto a noi spianatore delli nostri pensieri.14 Factus est nobis in traductionem cogitationum nostrarum.
15 Egli è grave a noi eziandio a vederlo, però che la sua vita sì è dissomigliante all' altre, e le sue vie sono immutate.15 Gravis est nobis etiam ad videndum,
quoniam dissimilis est aliis vita illius,
et immutatæ sunt viæ ejus.
16 Sì come bugiardi siamo estimati da lui, ? guardasi dalle nostre vie sì come dalle cose sozzissime, e antipone la fine de' giusti, e vantasi che il suo padre è Iddio.16 Tamquam nugaces æstimati sumus ab illo,
et abstinet se a viis nostris tamquam ab immunditiis,
et præfert novissima justorum,
et gloriatur patrem se habere Deum.
17 Veggiamo dunque, se le [sue] parole sono vere; tentiamolo di quelle cose che li debbono avvenire, e sapremo qual sia la fine sua.17 Videamus ergo si sermones illius veri sint,
et tentemus quæ ventura sunt illi,
et sciemus quæ erunt novissima illius.
18 S' egli è vero figliuolo di Dio, elli il riceverà, è libererallo delle mani delli avversarii.18 Si enim est verus filius Dei, suscipiet illum,
et liberabit eum de manibus contrariorum.
19 Con ingiuria e con tormento proviamo lui, acciò che noi sappiamo la riverenza sua, e proviamo la pazienza sua.19 Contumelia et tormento interrogemus eum,
ut sciamus reverentiam ejus,
et probemus patientiam illius.
20 E condanniamolo a morte sozzissima; e conosceremo li suoi intendimenti delle sue parole.20 Morte turpissima condemnemus eum ;
erit enim ei respectus ex sermonibus illius.
21 Queste cose pensarono, ed errarono; però che la loro malizia li accecoe.21 Hæc cogitaverunt, et erraverunt :
excæcavit enim illos malitia eorum.
22 E non conobbono li sacramenti di Dio, e non sperarono mercede di giustizia, e non giudicarono l'onore dell' anime sante.22 Et nescierunt sacramenta Dei :
neque mercedem speraverunt justitiæ,
nec judicaverunt honorem animarum sanctarum.
23 Però che Iddio creoe l'uomo da non potere essere vinto, e fecelo alla similitudine sua.23 Quoniam Deus creavit hominem inexterminabilem,
et ad imaginem similitudinis suæ fecit illum.
24 Ma per la invidia del diavolo la morte sì entrò nel mondo.24 Invidia autem diaboli mors introivit in orbem terrarum :
25 Sèguitano il diavolo coloro che sono dalla parte sua.25 imitantur autem illum qui sunt ex parte illius.