Scrutatio

Lunedi, 12 maggio 2025 - Santi Nereo e Achilleo ( Letture di oggi)

Ecclesiaste 1


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1 Parole (dette) dello Ecclesiaste (questionatore) figliuolo di David, re di Ierusalem.1 Parole dell'Ecclesiaste figliuolo di David, re di Gerusalemme.
2 Vanitade vana, disse il disputatore; vanitate sì è vôto, e ogni cosa vana sì è niente.2 Vanità delle vanità, disse l'Ecclesiaste: vanità delle vanità, e tutte le cose sono vanità.
3 Or che vale all' uomo di tutta sua fatica la quale sofferisce di sotto al sole (per lo mondo, altro che vanitadi)?3 Che resta all'uomo di tutte quante le fatiche, ond'ei si carica sotto del sole?
4 Le generazioni vanno e vengono; ma la terra sta ferma.4 Una generazione passa, un'altra le viene appresso, e la terra sta sempre.
5 Il sole si leva, e ricolcasi, e ritorna al suo luogo; il dì si leva,5 Il sole nasce, e tramonta, e ritorna al suo primo posto, ed ivi tornando a nascere,
6 e va dintorno al meridie, e china per aquilone; e illumina dintorno come spirito, e nelli suoi cerchielli si ritorna.6 S'avanza verso il mezzodì, e poi piega verso settentrione. Va attorno lo spirito, visitando ogni parte, e torna a ripigliare i suoi giri.
7 E ogni fiume entra in mare, e il mare non trabocca; al luogo donde escono li fiumi, e' tornano, acciò che n' escano anche.7 Tutti i fiumi entrano nel mare, e il mare non trabocca: colà donde nacquero tornano i numi per ripigliar nuovo corso.
8 E tutte le cose che sono malagevoli, non le puote l'uomo spianare per parole; l'occhio non si sazia per vedere, nè l' orecchia per l'udire.8 Tutte le cose sono difficili; l'uomo non ha parole per ispiegarle. L'occhio non è sazio giammai di vedere, nell'orecchio si empie di udire.
9 Che è quello che è stato? dico che quello è quello che de' venire. Che cosa è quella che è stata fatta? dico esser quella che si ha a fare.9 Che è quello, che fu? quello, che sarà. Che è quello, che avvenne? quello, che accade.
10 Nulla cosa è nuova sotto il sole, e nullo puote dire: ecco questo è nuovo; e già trapassato è anticamente [in] quelle cose che furono innanzi a noi.10 Nulla cosa o nuova sotto del sole, e nessuno può dire: Guarda che novità; perocché ciò fa già ne' secoli, che ci precedettero.
11 Non è ricordo delle cose antiche, (nè di quelle che saranno); ma anco delle cose che debbono venire non sarà memoria appo quelli che nell' ultimo saranno.11 Non si tien memoria delle cose passate; ma neppur delle cose che sono per l'avvenire si farà ricordanza da quei, che saranno in appresso.
12 Io Ecclesiaste fu' re di Ierusalem sopra lo stato de' giudei.12 Io l'Ecclesiaste fui re di'Israel in Gerusalemme.
13 E posimi in cuore di domandare e di cercare saviamente di tutte le cose che sono sotto il sole. E questo reissimo pensiero lasciò Dominedio avere agli uomini, acciò che si occupassero in esso.13 E mi messi in cuore di fare per mezzo della sapienza studio, e ricerca sopra tutte le cose, che si fanno sotto del sole. Questa penosissima occupazione la ha data Iddio a figliuoli degli uomini, perché vi si impieghino.
14 Io vidi ciò che si fa sotto il sole, ed ecco che tutto è vanitade e istruggimento di cuore.14 Io osservai tutto quello, che si fa sotto del sole: e vidi, che tutto è vanità, e afflizione di spirito.
15 Li uomini perversi malagevolmente si correggono; ma il numero degli stolti sì è infinito.15 I malvagi difficilmente si emendano; e degli stolti il numero è infinito.
16 Io pensai nel cuore mio, e dissi: ecco che io sono fatto grande, e trapassai per senno tutti coloro che furono inanzi me in Ierusalem; e la mente mia sì ha pensate molte cose saviamente, e apparai.16 Io dissi in cuor mio: Ecco ch'io son diventato grande, ed ho sorpassato in sapienza tutti quelli che furono avanti a me in Gerusalemme, e la mente mia molte cose ha contemplate sapientemente, e ne ho apparate.
17 Diedi il mio cuore ad imparare prudenza, e ammaestramento (di cuore), gli errori e la stultizia; e conobbi che anco in questo era fatica e afflizione di spirito.17 Ed ho applicato il mio cuore ad apprendere la prudenza, e la dottrina,e gli errori, e le follie; ed ho riconosciuto, che questo stesso è affanno, e tormento dello spirito:
18 Imperò che dove è molta sapienza sì è molto isdegno; e chi aggiunge scienza, aggiunge fatica (e dolore).18 Perocché la molta sapienza ha molto onde disgustarsi, e chi moltiplica il sapere, l'affanno moltiplica.