SCRUTATIO

Mercoledi, 2 luglio 2025 - Preziosissimo Sangue di Gesù ( Letture di oggi)

Secondo libro de' Maccabei 6


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BIBBIA VOLGARENOVA VULGATA
1 Ma non dopo molto tempo mandò il re uno uomo antico di Antiochia, il quale constrignesse i Giudei, che si rimovessono dalle leggi di Dio e della patria;1 Sed non post multum temporis misit rex senem quendam Athe niensem, quicompelleret Iudaeos, ut se transferrent a patriis legibus et Dei legibus neuterentur;
2 e che contaminasse anco il tempio il quale era in Ierusalem, e farlo chiamare tempio di Giove Olimpio; e [in] Garizim, secondo ch' erano quelli i quali abitavano nel luogo, di Giove ospitale.2 contaminare etiam, quod in Hierosolymis erat, templum etcognominare Iovis Olympii, et in Garizim, prout erant hi, qui locuminhabitabant, Iovis Hospitalis.
3 Ed era uno pessimo e grave contracorso di mali a tutti.3 Pessima autem et universis gravis erat malorumincursio.
4 Però che anco il tempio era pieno di lussuria, e di conviti e mangiari disordinati, e di persone che usavano con meretrici; e le femine s' intromettevano dei vasi sacri più di quello era conveniente, mettendovi dentro cose che non erano lecite.4 Nam templum luxuria et comissationibus gentium erat plenum,scortantium cum meretricibus et in sacratis porticibus mulieribus adhaerentium,insuper et intro inferentium ea, quae non licebat;
5 Anco l'altare era pieno di molte cose illecite, le quali erano proibite per la legge.5 altare etiam plenum eratillicitis, quae legibus prohibebantur.
6 E non si servava li sabbati, nè li dì solenni (delli padri, ovver) della patria erano servati; e non era alcuno, che confessasse che fusse Giudeo.6 Neque autem sabbata custodiebantur,neque dies sollemnes patrii servabantur, nec simpliciter Iudaeum se essequisquam confitebatur.
7 Ed erano menati, con amara necessità, nel dì della natività del re alli sacrificii; e celebrandosi le cose sacre di (dio) Bacco (lo quale è iddio del vino), erano costretti di circuire il tempio di (dio) Bacco, coronati di ellera.7 Ducebantur autem cum amara necessitate per singulosmenses in die natalis regis ad sacrificium et, cum Liberi sacra celebrarentur,cogebantur hedera coronati pompam Libero celebrare.
8 E oltre questo fu fatto uno comandamento nelle prossime città de' Gentili, incitando i Tolomei, che anco per questo medesimo modo facessino contro alli Giudei, [acciò] che sacrificassino;8 Decretum autem exiit inproximas Graecorum civitates, suggerente Ptolemaeo, ut pari modo et ipsiadversus Iudaeos agerent, ut sacrificarent;
9 e quelli che non vogliano transferirsi agl' instituti de' Gentili, uccidessono; ed era una miseria veder queste cose.9 eos autem, qui nollent transire adinstituta Graecorum, interficerent; erat ergo videre instantem miseriam.
10 E furono accusate due donne, che aveano circonciso i suoi figliuoli; le quali, avendo i figliuoli appiccati alle poppe, essendo menate pubblicamente per la città, le precipitarono per le mura.10 Duaeenim mulieres delatae sunt natos suos circumcidisse; quas infantibus ad uberasuspensis, cum publice per civitatem circumduxissent, per murospraecipitaverunt.
11 Alcuni altri nascosamente nelle spelonche celebravano il sabbato; ed essendo manifestati a Filippo, furono arsi, però che aveano riverenza, per la religione e l'osservanza, di farsi alcuno adiutorio pur con le mani.11 Alii vero ad proximas coeuntes speluncas, ut latenterseptimam diem celebrarent, cum indicati essent Philippo, flammis succensi sunt,eo quod verebantur propter religionem sibimet auxilium ferre pro claritatesanctissimi diei.
12 Io veramente priego voi li quali leggerete questo libro, che non vi maravigliate per queste cose avverse, ma reputate (che) queste cose che avvennero, non esser a distruzione della nostra gente, ma a correzione.12 Obsecro autem eos, qui hunc librum lecturi sunt, ne abhorrescant propteradversos casus, sed reputent illas poenas non ad interitum, sed ad correptionemesse generis nostri.
13 Però che non permettere che i peccatori molto tempo òperino male, ma sùbito castigarli, indicio di uno grande beneficio.13 Etenim multo tempore non sinere eos, qui gerunt impie,sed statim ultiones adhibere, magni beneficii est indicium.
14 Non certo così, come nelle altre nazioni, il Signore aspetta pazientemente, acciò che quando verrà il dì del giudicio li punisca nella moltitudine de' loro peccati.14 Non enim, sicutet in aliis nationibus, Dominus patienter ferens exspectat, ut eas, cumpervenerint in plenitudinem peccatorum, puniat, ita et in nobis statuit esse,
15 E così anco in noi ordinò, ch' essendo divenuti i nostri peccati nella fine, così anco dopo soprainduca la vendetta.15 ne, peccatis nostris in finem devolutis, demum in nos vindicet;
16 Per la qual cosa (certamente) già mai non rimove la sua misericordia da noi; però che correggendo nelle avversità, il suo popolo non abbandona.16 propter quodnumquam quidem a nobis misericordiam suam amovet, corripiens vero per aerumnaspopulum suum non derelinquit.
17 E queste poche cose, che noi abbiamo qui interposte, sia ammaestramento di quelli che leggeranno. E ora è tempo di venire alla narrazione.17 Sed haec nobis ad commonitionem dicta sint;paucis autem veniendum est ad narrationem.
18 Eleazaro adunque, uno delli maggiori scribi, uomo di età provetta e bello di volto, con la bocca aperta gemendo, era isforzato che mangiasse la carne del porco.18 Eleazarus quidam, unus de primoribus scribarum, vir iam aetate provectus etaspectu faciei decorus, aperto ore compellebatur carnem porcinam manducare.
19 E lui desiderando più tosto la gloriosa morte, che la vita odiosa, volontariamente andava inanzi al supplicio.19 At ille magis cum illustri fama mortem quam cum exsecratione vitam complectens,voluntarie praeibat ad supplicium,
20 E considerando lui a che modo si debba vivendo operare, sostenendo pazientemente, deliberò di non consentire ad alcuna cosa illecita per amore della vita.20 exspuens autem, quemadmodum oportetaccedere eos, qui sustinent non admittere illa, quae non est fas gustare,propter nimium vivendi amorem.
21 Ma coloro i quali erano circostanti, commossi da una iniqua miserazione per cagione della antica amicizia che loro aveano con lui, traendolo da canto lo pregavano secretamente che fussero condutte carni le quali fosse lecito a lui di mangiarle, acciò che simulasse di aver mangiato, sì come il re avea comandato, delle carni del sacrificio,21 Hi autem, qui iniquo sacrificio praepositierant, propter antiquam cum viro amicitiam tollentes eum secreto rogabant, utafferret carnes, quibus uti ei liceret quaeque ab ipso paratae essent, etfingeret se eas manducare, quas rex imperaverat de sacrificii carnibus,
22 acciò che, finto questo, fusse liberato dalla morte; e (anco) per amore dell' antica sua amicizia. facevano con lui questa umanità.22 uthoc facto a morte liberaretur et propter veterem cum illis amicitiamconsequeretur humanitatem.
23 Ma lui cominciò a pensare la degna e prestante sua antichità, e la canizie della sua strenua nobilità, ed esser stato da fanciullo in su di ottima conversazione, e sempre esser vivuto secondo la osservanza della legge instituita da Dio; rispose sùbito dicendo voler anteponer più tosto esser nell' inferno.23 At ille, consilio decoro inito ac digno aetate etsenectutis eminentia et acquisita nobilique canitie atque optima a puero vitaedisciplina, magis autem sancta et a Deo condita legislatione, consequentersententiam ostendit: cito, dicens, dimitterent ad inferos.
24 Non (era e non) è degno alla condizion nostra, disse lui, di fingere; come molti giovani, pensando Eleazaro di nonanta anni doversi transferire alla vita della gente (forestiera e) aliena,24 “ Non enimaetati nostrae dignum est fingere, ut multi adulescentium arbitrantes Eleazarumnonaginta annorum transisse ad morem alienigenarum
25 e loro per cagione della mia simulazione, e amore di un poco di vita corruttibile, siano ingannati; e per questo acquisti alla mia vecchiezza macula, e cosa aliena dalle cose sacre.25 et ipsi propter meamsimulationem et propter modicum et pusillum vitae tempus decipiantur propter me,et exsecrationem atque maculam meae senectuti conquiram.
26 Però che se [bene] nel tempo presente io sia liberato dalli supplicii umani, niente di meno nè vivo nè morto potrò fuggire la mano dello Onnipotente Iddio.26 Nam etsi inpraesenti tempore evasero eam, quae ex hominibus est, poenam, manus tamenOmnipotentis nec vivus nec defunctus effugiam.
27 Per la qual cagione fortemente superando questa vita, apparirò degno di antichitade.27 Quam ob rem viriliter nuncvita excedendo, senectute quidem dignus apparebo;
28 E alli giovani lascerò (buono e) forte esempio, se con l'animo pronto e costante per osservazione delle nostre santissime e verissime leggi passerò da questa vita con una onesta morte. E dette queste cose, sùbito era menato al supplicio.28 adulescentibus autemexemplum forte reliquero, ut prompto animo ac fortiter pro sacris ac sanctislegibus honesta morte perfungantur ”. Et cum haec dixisset, confestim adsupplicium venit;
29 E quelli che il menavano, e poco inanzi dimostrarono qualche misericordia (volendolo liberare), si voltorono in ira (contro a lui) per le parole che lui avea dette, le quali loro pensavano che per arroganza le avesse dette.29 ipsis autem, qui eum ducebant, illam, quam paulo antehabuerant erga eum benevolentiam, in iram convertentibus, propterea quodsermones dicti, sicut ipsi arbitrabantur, essent amentia.
30 E conciosia cosa che con gravi piaghe lo percotessero (per ucciderlo), cominciò a lacrimare e disse: Signore, il quale conosci per manifesta scienza, tu sai che possendo esser liberato dalla morte, io sostengo durissimi dolori corporali; ma secondo l' anima, per lo tuo timore, volontieri sostengo queste cose.30 Cumque coepissetplagis mori, ingemiscens dixit: “ Domino, qui habet sanctam scientiam,manifestum est quia cum a morte possem liberari, duros secundum corpus sustineodolores flagellatus, secundum animam vero propter ipsius timorem libenter haecpatior ”.
31 Ed Eleazaro a questo modo si morì, lasciando memoria della morte sua ad esempio di virtù e di fortezza, non solo alli giovani, ma anco a tutta la gente.31 Et iste quidem hoc modo vita decessit, non solum iuvenibus, sedet plurimis ex gente mortem suam ad exemplum fortitudinis et memoriam virtutisrelinquens.