Scrutatio

Martedi, 28 maggio 2024 - Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano ( Letture di oggi)

Geremia 10


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BIBBIA TINTORIBIBBIA VOLGARE
1 Ascoltate la parola che il Signore ha detta sopra di voi, o casa d'Israele.1 Idite la parola di Dio, o casa d' Israel, la quale elli hae parlato sopra voi.
2 Ecco quanto dice il Signore: « Non imparate il modo di fare delle nazioni, non vi spaventate per i segni del cielo, temuti dalle nazioni,2 Questo dice Iddio: non imparate secondo le vie delle genti; e non temete delli segni del cielo, i quali temono le genti.
3 perché le leggi dei popoli son vane: infatti nel bosco vien tagliato un legno, vien poi lavorato dalle inani dell'artefice coll'ascia,3 Però che le leggi delli populi sono vane; però che lo legno tagliò del bosco; l'operazione dello artefice fu nell' ascia.
4 viene adornato d'argento e d'oro, e ne sono unite le parti con chiodi e martelli, perchè non vada in pezzi.4 E con argento e con oro adornò quello legno; chiavollo con lo chiodo e con martello, acciò che non si possa isciogliere.
5 Son fatti simili a palme, e non parlano, bisogna portarli, alzarli, perchè non posson camminare. Non li temete dunque, perchè non posson fare nè male, nè bene.5 E sono fabbricati in similitudine di palme, e non parleranno; e portati saranno tolti, però che elli non possono andare; non temete dunque quelle cose, però che non possono fare nè male nè bene.
6 Nessuno è simile a te, o Signore; tu sei grande e grande è nella potenza il tuo nome.6 Non si trova simile a te, Signore; tu sei grande, e il tuo nome si è grande in fortezza.
7 Chi non ti temerà, o re delle nazioni? Tua è la gloria: fra tutti i sapienti delle nazioni, e in tutti i loro regni non c'è nessuno simile a te.7 Or chi non temerà te, o re delle genti? Tua è la bellezza; tra tutti li savi delle genti, e tra tutti li regni loro, niuno è simile a te.
8 Tutti senza distinzione saran riconosciuti come stolti e insensati. Argomento della loro vanità è il legno.8 Insieme li stolti e li pazzi saranno provati; la dottrina della loro vanitade è legno.
9 Si porta da Tarsis l'argento ridotto in lamine e da Ofaz l'oro, opera dell'artefice, lavoro del bronzista; si ricopre di giacinto e di porpora: tutto questo è lavoro d'artefici.9 Portato è lo ariento involto di Tarso (Tarso sì è una terra) e oro di Ofaz; l'operazioni dello artefice, e le mani dell' orefice; lo loro vestimento è di color celeste e di rosato; tutte queste cose sono opera d'artefici.
10 Ma il Signore è il vero Dio, Egli è il Dio vivente, il re eterno: al suo sdegno tremerà la terra e,le nazioni non potran sostenere le sue minacce.10 Lo Signore si è Iddio vero; lui è Iddio vivente, e sì è re sempiterno; dalla sua indignazione si commoverà la terra, e non sosterrà la gente le sue minaccie.
11 Così dunque direte loro: « Gli dèi che non han fatto il cielo e la terra spariscano dalla terra e da ciò che è sotto il cielo ».11 Adunque si tu dirai loro: li iddii, che non feciono li cieli nè la terra, periscano della terra, e di quelle cose che sono sotto lo cielo.
12 Egli colla sua potenza fece la terra, colla sua sapienza regola il mondo, colla sua prudenza stende i cieli.12 Quello che fa la terra nella sua fortezza, apparecchia lo mondo colla sua sapienza; e con la sua prudenza distende li cieli.
13 Ad una sua voce accumula nel cielo le acque, fa salire le nubi dal l'estremità della terra, scioglie i fulmini in pioggia, e fa uscire i venti dai suoi nascondigli.13 Alla sua voce dà moltitudine d'acqua dal cielo, e lieva le tenebre dalla estremitade della terra; e folgore fece nella piova, e conduce li venti delli suoi tesori.
14 Ogni uomo è divenuto stolto, non sa niente, ogni artefice è svergognato dall'idolo, perchè ciò che egli ha fuso è menzogna, e non v'è spirito.14 Ogni uomo sì è fatto stolto dalla (sua) scienza; confuso è ogni artefice nella imagine delli idoli; però che falso è quello ch' egli ha fonduto (e fornato), e non hanno spirito in loro.
15 Son cose vane ed opere degne di riso, e nel tempo del loro castigo periranno.15 Sono cose vane, e opera degna di riso (e di scherni); e nel tempo della visitazione sua periranno.
16 Non è simile a queste cose la parte di Giacobbe: è lui quello che ha formate tutte le cose, e Israele è la verga della sua eredità, Egli si chiama Signore degli eserciti.16 La parte di Iacob non è simile a queste cose; ma quello formò tutte le cose (cioè Iddio) esso è, e Israel virga della sua eredità; lo nome suo è Signore delli esèrciti.
17 Raduna dalla terra la tua confusione? tu che sei assediata.17 O tu che andasti in assedio, raduna della terra tua confusione.
18 Perché queste cose dice il Signore: « Ecco che questa volta io getterò lontano gli abitanti del paese, e li affliggerò in modo che sian trovati.18 Però che Iddio dice queste parole: ecco io getterò dalla lunga li abitatori della terra in questa volta, e darò loro tribulazione si che (non) si trovino.
19 O me sventurata per la mia rovina! La mia piaga è atroce; ma io ho detto: Questo male è del tutto mio, e dovrò sopportarlo.19 Guai a me sopra la mia contrizione, pessima plaga mia! E io dissi: certamente questa è la mia infirmità, e porterò quella.
20 La mia tenda è atterrata, tutte le mie corde son rotte, i miei figli mi hanno abbandonata e non esiston più, non v'è più chi rizzi ancora la mia tenda, chi alzi i miei padiglioni.20 Lo mio tabernacolo è guastato, e tutti li miei funicelli sono rotti; li figliuoli miei si partirono da me, e non si trovano; non è chi stenda più oltre la mia tenda, e lievi suso le mie pelli. (E questa tenda si può intendere per trabacca, o per ogni coprimento di panno).
21 Perché i pastori hanno agito da stolti e non han cercato il Signore, per questo non han compreso, e tutto il loro gregge s'è disperso.21 Però che li pastori sì hanno (fatto e) adoperato mattamente, e non addomandarono Iddio; e però non intesono, e tutta la loro gregge è disparta.
22 Il rumore che si fa sentire, ecco s'avvicina, gran tumulto vien dalle terre del settentrione, a ridurre le città di Giuda in deserti, in tane di dragoni.22 La voce dello udire ecco che viene, e grande movimento dalla terra d' aquilone, acciò che ponga le città di Giuda in desolazione, e facciane abitamento di dragoni.
23 Io lo so, o Signore, che l'uomo non è padrone della sua via, che non dipende dall'uomo il camminare e il regolare i suoi passi.23 O Signore, io so che non s'appartiene al'uomo (dal)la sua via, e non è anche suo mestiere che vadi, e dirizzi (dinanzi al)li suoi andamenti.
24 Castigami, o Signore, ma con giudizio, non nel tuo furore, per non annientarmi.24 O Signore, riprendimi e castigami, niente di meno nel tuo giudicio, e non nel tuo furore, acciò che tu forse non mi recassi a niente.
25 Effondi il tuo sdegno sopra le nazioni che non ti conoscono, sopra le regioni che non invocano il tuo nome, perchè esse hanno mangiato Giacobbe, l'han divorato, l'han distrutto, ed han fatta svanire la sua gloria ».25 Spargi la tua indignazione sopra le genti le quali non conobbero te, e sopra le provincie che non chiamarono lo tuo nome: però che si mangiarono Iacob, e divorarono lui, e consumaronlo, e la sua bellezza dissiparono.