Scrutatio

Lunedi, 13 maggio 2024 - Beata Vergine Maria di Fatima ( Letture di oggi)

Isaia 33


font
BIBBIA TINTORIBIBBIA CEI 1974
1 Guai a te, saccheggiatore! Non sarai anche tu saccheggiato? Guai a te, schernitore! Non sarai anche tu schernito? Quando avrai finito di saccheggiare, sarai saccheggiato, quando, stanco, finirai di schernire, sarai schernito.1 Guai a te, che devasti e non sei stato devastato,
che saccheggi e non sei stato saccheggiato:
sarai devastato, quando avrai finito di devastare,
ti saccheggeranno, quando avrai finito di saccheggiare.
2 Signore, abbi pietà di noi: in te abbiamo poste le speranze: sii il nostro braccio al mattino e la nostra salvezza nel tempo della tribolazione.2 Signore, pietà di noi, in te speriamo;
sii il nostro braccio ogni mattina,
nostra salvezza nel tempo dell'angoscia.
3 Alla voce dell'angelo fuggirono i popoli, appena ti sei alzato sono state disperse le nazioni.3 Al rumore della tua minaccia fuggono i popoli,
quando ti levi si disperdono le nazioni.
4 Le vostre spoglie saran raccolte come si raccolgono i bruchi quando ne son piene le fosse.4 Si ammucchia la preda come si ammucchiano le cavallette
vi si precipita sopra come vi si precipitano le locuste.
5 E' stato esaltato il Signore, chè abita nell'alto, ha ripiena Sion di equità e di giustizia.5 Eccelso è il Signore poiché dimora lassù;
egli riempie Sion di diritto e di giustizia.
6 Ai tuoi giorni regnerà la fedeltà, la sapienza e la scienza, ricchezza della salute; il timore del Signore è ii suo tesoro.6 C'è sicurezza nelle sue leggi,
ricchezze salutari sono sapienza e scienza;
il timore di Dio è il suo tesoro.
7 Ecco al vedere gridano di fuori, i messaggeri di pace piangono amaramente.7 Ecco gli araldi gridano di fuori,
i messaggeri di pace piangono amaramente.
8 Le strade son deserte: han cessato di passar per la via, è rotto il patto: ha atterrato le città, non fa conto degli uomini.8 Sono deserte le strade,
non c'è chi passi per la via.
Egli ha violato l'alleanza,
ha respinto i testimoni,
non si è curato di alcuno.
9 E' in pianto e abbattuta la terra, il Libano è confuso e avvilito, il Saron è diventato come un deserto, restano spogliati il Basan e il Carmelo.9 La terra è in lutto e piena di squallore,
si scolora il Libano e intristisce;
la pianura di Saron è simile a una steppa,
brulli sono il Basan e il Carmelo.
10 «Ora m'alzerò io — dice il Signore — ora m'esalterò, ora m'innalzerò.10 "Ora mi alzerò", dice il Signore,
"ora mi innalzerò, ora mi esalterò.
11 Concepirete fiamme e partorirete paglia, il vostro alito vi divorerà come fuoco.11 Avete concepito fieno, partorirete paglia;
il mio soffio vi divorerà come fuoco.
12 E i popoli saranno come cenere d'incendio; bruceranno come pruni ammassati nel fuoco.12 I popoli saranno fornaci per calce,
spini tagliati da bruciare nel fuoco.
13 Voi che siete lontani, sentite le cose che ho fatte; e voi, o vicini, riconoscete la mia potenza ».13 Sentiranno i lontani quanto ho fatto,
sapranno i vicini qual è la mia forza".
14 Si son atterriti in Sion i peccatori, il tremito ha invaso gli ipocriti. Chi di voi potrà stare col fuoco divoratore? Chi di voi potrà stare nelle fiamme eterne?14 Hanno paura in Sion i peccatori,
lo spavento si è impadronito degli empi.
"Chi di noi può abitare presso un fuoco divorante?
Chi di noi può abitare tra fiamme perenni?".
15 Chi procede nella giustizia e dice il vero, chi aborrisce il guadagno della calunnia, e scuote dalle sue mani ogni regalo, chi si tura le orecchie per non sentir parlare di sangue e chiude gli occhi per non vedere il male.15 Chi cammina nella giustizia e parla con lealtà,
chi rigetta un guadagno frutto di angherie,
scuote le mani per non accettare regali,
si tura gli orecchi per non udire fatti di sangue
e chiude gli occhi per non vedere il male:
16 Egli abiterà in luogo eccelso, le fortezze delle rupi saran la sua alta dimora: gli è dato il pane, le sue acque non mancheranno.16 costui abiterà in alto,
fortezze sulle rocce saranno il suo rifugio,
gli sarà dato il pane, avrà l'acqua assicurata.

17 I suoi occhi vedranno il re nella sua gloria, mireranno da lungi la terra.17 I tuoi occhi vedranno un re nel suo splendore,
contempleranno un paese sconfinato.
18 Il tuo cuore ripenserà allo spavento: dov'è il letterato? Dov'è colui che pesa le parole della legge? Dov'è il maestro dei bambini?18 Il tuo cuore si chiederà nei suoi terrori:
"Dov'è colui che registra?
Dov'è colui che pesa il denaro?
Dov'è colui che ispeziona le torri?".
19 Il popolo insolente tu non lo vedrai, il popolo dal linguaggio sì oscuro da non intendersi, la barbara sua lingua priva d'ogni sapienza.19 Non vedrai più quel popolo straniero,
popolo dal linguaggio oscuro, incomprensibile,
dalla lingua barbara che non si capisce.
20 Rivolgi lo sguardo a Sion, la città delle nostre feste; i tuoi occhi vedranno Gerusalemme, dimora dell'abbondanza, tenda che non potrà mai essere trasportata: i suoi pioli non saranno tolti in eterno e nessuna delle sue corde sarà rotta;20 Guarda Sion,
la città delle nostre feste!
I tuoi occhi vedranno Gerusalemme,
dimora tranquilla, tenda che non sarà più rimossa,
i suoi paletti non saranno divelti,
nessuna delle sue cordicelle sarà strappata.
21 perchè lì soltanto è magnifico ii nostro Signore, e il luogo dei fiumi, dei canali larghissimi e spaziosi: non vi passerà nave a remi, non vi potran passare nemmeno le grandi triremi.21 Poiché se là c'è un potente,
noi abbiamo il Signore,
al posto di fiumi e larghi canali;
non ci passerà nave a remi
né l'attraverserà naviglio più grosso.
22 Il Signore è il nostro giudice, il Signore è il nostro legislatore, il Signore è il nostro re: Egli ci salverà.22 Poiché il Signore è nostro giudice,
il Signore è nostro legislatore,
il Signore è nostro re;
egli ci salverà.
23 I tuoi cordami si sono allentati, non reggeranno, e così l'albero sarà in tale stato da non potervi spiegare lo stendardo. Allora divideranno le spoglie delle abbondanti prede: gli zoppi andranno a far bottino;
24 e nessun vicino dirà: « Io son malato »: sarà tolta l'iniquità dal popolo che abita in (Sion).24 Nessuno degli abitanti dirà:
"Io sono malato";
il popolo che vi dimora
è stato assolto dalle sue colpe.