Scrutatio

Giovedi, 9 maggio 2024 - Beata Maria Teresa di Gesù (Carolina Gerhardinger) ( Letture di oggi)

Secondo libro dei Maccabei 13


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BIBBIA TINTORIBIBBIA CEI 2008
1 L'anno cento quarantanove, Giuda seppe che Antioco Eupatore veniva con numeroso esercito contro la Giudea,1 Nell’anno centoquarantanove giunse notizia agli uomini di Giuda che Antioco Eupàtore muoveva contro la Giudea con numerose truppe;
2 e che aveva seco Lisia, suo procuratore e primo ministro degli affari del regno, il quale conduceva centodieci mila fanti e cinque mila cavalieri e ventidue elefanti, e trecento carri armati di falci.2 era con lui Lisia, suo tutore e incaricato d’affari, che aveva con sé un esercito greco di centodiecimila fanti, cinquemilatrecento cavalieri, ventidue elefanti e trecento carri falcati.
3 Si unì ad essi anche Menelao, il quale con molti inganni supplicava Antioco, non per la salvezza della patria, ma colla speranza d'essere rimesso in possesso del principato.3 A costoro si era unito anche Menelao, il quale incoraggiava con molta astuzia Antioco, non per la salvezza della patria, ma per la speranza di tornare al potere.
4 Ma il Re dei re suscitò lo sdegno d'Antioco contro quel peccatore, e, avendolo Lisia rappresentato come la causa di tutti i mali, il re comandò che, secondo il costume di quel paese, fosse preso e fatto morire nel medesimo luogo.4 Ma il re dei re eccitò l’ira di Antioco contro quello scellerato e, avendogli Lisia dimostrato che era causa di tutti i mali, ordinò che fosse condotto a Berea e messo a morte secondo l’usanza del luogo.
5 Or v'era in quello stesso luogo una torre di cinquanta cubiti che aveva da ogni parte masse di cenere, e prospettava su un precipizio.5 Vi è là una torre di cinquanta cubiti piena di cenere, dotata di un ordigno girevole che da ogni lato pende a precipizio sulla cenere.
6 Ordinò che il sacrilego fosse precipitato nella cenere, dandogli tutti la spinta per la rovina.6 Di lassù tutti possono spingere verso la morte chi è reo di sacrilegio o chi ha raggiunto il colmo di altri delitti.
7 E fu per tal legge che giunse a morire il prevaricatore della legge, Menelao, senza essere affidato alla terra.7 In tal modo morì Menelao, che non ebbe in sorte nemmeno la terra per la sepoltura.
8 E certo molto giustamente: infatti, avendo egli commessi molti delitti contro l'altare di Dio, di cui era santo il fuoco, santa la cenere, fu condannato a morire nella cenere.8 Giusto castigo poiché, dopo aver commesso molti delitti attorno all’altare, il cui fuoco è sacro quanto la cenere, nella cenere trovò la sua morte.
9 Intanto il re s'avanzava con animo furibondo, per mostrarsi ai Giudei più cattivo di suo padre.9 Il re avanzava con barbari sentimenti e con l’intenzione di far provare ai Giudei trattamenti peggiori di quelli che avevano subìto sotto suo padre.
10 Giuda, sapute queste cose, ordinò al popolo d'invocare giorno e notte il Signore, affinchè come sempre ancora li aiutasse,10 Quando Giuda seppe queste cose, ordinò al popolo di pregare il Signore giorno e notte perché, come altre volte, così anche ora aiutasse coloro che correvano il rischio di essere privati della legge, della patria e del tempio santo
11 perchè temevano di avere a perdere la legge, la patria e il tempio santo, affinchè non permettesse che fosse di nuovo soggetto alle blasfeme nazioni quel popolo che poco prima aveva cominciato a respirare un poco.11 e non permettesse che il popolo, che aveva appena goduto di un breve respiro, cadesse in mano a quelle nazioni infami.
12 Dopo che essi ebbero fatto ciò tutti insieme, ed ebbero implorata la misericordia del Signore con lacrime e digiuni, prostrati per tre giorni continui per terra, Giuda li esortò a tenersi pronti.12 Quando tutti insieme ebbero fatto ciò, supplicando il Signore misericordioso con gemiti e digiuni e prostrazioni per tre giorni consecutivi, Giuda li esortò e comandò loro di tenersi pronti.
13 Egli cogli anziani aveva deciso di uscire in campo prima che il re coll'esercito si accostasse alla Giudea, e s'impadronisse della città, e di rimettere al giudizio di Dio la riuscita della cosa.13 Quindi, incontratosi da solo con gli anziani, decise che con l’aiuto di Dio si doveva risolvere la situazione uscendo a battaglia prima che l’esercito del re entrasse nella Giudea e si impadronisse della città.
14 Riconosciuto adunque il potere su tutte le cose a Dio creatore del mondo, ed esortati i suoi a combattere virilmente, a difendere fino alla morte le leggi, il tempio, la città, la patria, i cittadini, si accampò coll'esercito vicino a Modin.14 Affidando poi ogni cura al Creatore dell’universo, esortò i suoi a combattere da prodi fino alla morte per le leggi, il tempio, la città, la patria, le loro istituzioni, e pose il campo vicino a Modin.
15 Data ai suoi come parola d'ordine: « Vittoria di Dio », scelti dei giovani fortissimi, di notte assalì la tenda del re, e negli accampamenti uccise quattro mila uomini, e il più grande degli elefanti, con quelli che vi stavan sopra.15 Data ai suoi uomini la parola d’ordine «Vittoria di Dio», con giovani, scelti tra i più valorosi, piombò di notte sulla tenda del re nell’accampamento, uccise circa duemila uomini e trafisse il più grosso degli elefanti insieme con l’uomo che era nella torretta.
16 Riempiti di spavento e di scompiglio gli accampamenti con sì felice impresa, si ritirarono.16 Alla fine, riempito il campo di terrore e confusione, se ne tornarono soddisfatti per il successo ottenuto.
17 Al primo albeggiare del giorno ciò era compiuto, coll'aiuto della protezione di Dio.17 Quando già spuntava il giorno, l’impresa era compiuta, per la protezione del Signore che aveva assistito Giuda.
18 Avuta la prova dell'audacia dei Giudei, il re tentava d'occupare con arte i luoghi difficili.18 Il re, avuto questo saggio dell’audacia dei Giudei, tentò di prendere con astuzia quei luoghi.
19 E si accostò coll'esercito a Betsura, ben munita fortezza dei Giudei; ma era respinto, rovesciato, decimato.19 Marciò contro Bet-Sur, una ben munita fortezza dei Giudei, ma fu respinto, ostacolato e battuto,
20 Giuda mandava agli assediati il necessario.20 poiché Giuda fece giungere il necessario agli assediati.
21 Siccome un certo Rodoco, dell'esercito dei Giudei, rivelava dei segreti ai nemici, fatta una inchiesta fu trovato e messo in prigione.21 Intanto un certo Ròdoco, dell’esercito dei Giudei, aveva rivelato i segreti ai nemici: fu ricercato, catturato e tolto di mezzo.
22 Il re di nuovo trattò con quelli che erano in Betsura, e, data e ricevuta la destra, se ne andò.22 Il re tornò a trattare con quelli che erano a Bet-Sur, diede e ricevette la destra e se ne andò. Assalì gli uomini di Giuda, ma ebbe la peggio.
23 E attaccò battaglia con Giuda, e fu vinto. Poi avendo saputo che Filippo, lasciato a capo degli affari, si era ribellato ad Antiochia, ne restò costernato nell'animo, e, raccomandandosi ai Giudei, si assoggettò ad essi, e giurò tutto quello che parve loro giusto, e, fatta la riconciliazione, offrì un sacrifizio, onorò il tempio e vi pose dei doni.23 Venne poi a sapere che Filippo, lasciato ad Antiòchia come incaricato d’affari, era uscito di senno. Costernato, invitò i Giudei a trattare, si sottomise, si obbligò con giuramento a rispettare tutte le giuste condizioni, ristabilì l’accordo e offrì un sacrificio, onorò il tempio e beneficò il luogo santo.
24 Abbracciò Maccabeo, e lo fece governatore e principe da Tolemaide ai Gerreni.24 Poi ricevette il Maccabeo e lasciò Egemònide come stratega da Tolemàide fino al paese dei Gerreni.
25 Ma quando (il re) andò a Tolemaide, quelli di Tolemaide mostrarono di non poter sopportare quel trattato d'amicizia, e d'esser indignati in modo da voler rompere il patto.25 Venne a Tolemàide, ma i cittadini di Tolemàide si mostrarono malcontenti per quegli accordi; erano irritati contro coloro che avevano voluto abolire i loro privilegi.
26 Allora Lisia salì sulla tribuna, ed esposte le ragioni, sedò il popolo, e se ne tornò ad Antiochia. Così andò il viaggio e il ritorno del re.26 Lisia allora salì sulla tribuna, fece la sua difesa meglio che poté, li persuase, li calmò, li rese ragionevoli; poi tornò ad Antiòchia. Così si svolsero i fatti relativi alla spedizione del re e alla sua ritirata.