Scrutatio

Lunedi, 13 maggio 2024 - Beata Vergine Maria di Fatima ( Letture di oggi)

Esodo 27


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BIBBIA TINTORIBIBBIA CEI 2008
1 « La vita dell'uomo sulla terra è una milizia, e i suoi giorni sono come la giornata d'un salariato.1 L’uomo non compie forse un duro servizio sulla terra
e i suoi giorni non sono come quelli d’un mercenario?
2 Come lo schiavo sospira l'ombra, e l'operaio aspetta la fine del suo lavoro,2 Come lo schiavo sospira l’ombra
e come il mercenario aspetta il suo salario,
3 così, essendomi toccati mesi vuoti, ho contato le notti d'affanno.3 così a me sono toccati mesi d’illusione
e notti di affanno mi sono state assegnate.
4 Se mi metto a dormire, dico: Quando mi leverò? E poi di nuovo dovrò aspettare la sera, pieno d'affanni fino alla notte.4 Se mi corico dico: “Quando mi alzerò?”.
La notte si fa lunga e sono stanco di rigirarmi fino all’alba.
5 La mia carne è rivestita di putredine e di croste terrose, la mia pelle è secca e raggrinzita,5 Ricoperta di vermi e di croste polverose è la mia carne,
raggrinzita è la mia pelle e si dissolve.
6 i miei giorni son passati più veloci dell'attimo in cui dal tessitore è recisa la tela, e sono svaniti senza speranza.6 I miei giorni scorrono più veloci d’una spola,
svaniscono senza un filo di speranza.
7 Ricordati che la mia vita è un soffio, che l'occhio mio non tornerà a vedere la felicità.7 Ricòrdati che un soffio è la mia vita:
il mio occhio non rivedrà più il bene.
8 Lo sguardo dell'uomo non mi vedrà: mi cercherai ed io non sarò più.8 Non mi scorgerà più l’occhio di chi mi vede:
i tuoi occhi mi cercheranno, ma io più non sarò.
9 Come si consuma una nube e dilegua, così chi scende nel soggiorno dei morti non ne uscirà.9 Una nube svanisce e se ne va,
così chi scende al regno dei morti più non risale;
10 Non tornerà più nella sua casa, nè più lo ravviserà la sua dimora.10 non tornerà più nella sua casa,
né più lo riconoscerà la sua dimora.
11 Per questo non risparmierò la mia bocca, parlerò nell'angoscia del mio spirito, ragionerò nell'amarezza dell'anima mia.11 Ma io non terrò chiusa la mia bocca,
parlerò nell’angoscia del mio spirito,
mi lamenterò nell’amarezza del mio cuore!
12 Son forse io il mare, o un mostro marino, chè m'hai chiuso in un carcere?12 Sono io forse il mare oppure un mostro marino,
perché tu metta sopra di me una guardia?
13 Se io dico: il mio letto mi consolerà, avrò sollievo parlando meco sul mio giaciglio,13 Quando io dico: “Il mio giaciglio mi darà sollievo,
il mio letto allevierà il mio lamento”,
14 tu mi spaventerai con sogni, mi terrai agitato con orrende visioni.14 tu allora mi spaventi con sogni
e con fantasmi tu mi atterrisci.
15 Per questo l'anima mia preferisce d'essere soffocata, e le mie ossa bramano la morte:15 Preferirei morire soffocato,
la morte piuttosto che vivere in queste mie ossa.
16 son senza speranza; la vita mi fugge. Abbi pietà di me, perchè i miei giorni sono un niente.16 Mi sto consumando, non vivrò più a lungo.
Lasciami, perché un soffio sono i miei giorni.
17 Che cosa è l'uomo, che tu ne fai tanto conto? E perchè poni in lui il tuo cuore?17 Che cosa è l’uomo perché tu lo consideri grande
e a lui rivolga la tua attenzione
18 Lo visiti la mattina presto e lo metti subito alla prova.18 e lo scruti ogni mattina
e ad ogni istante lo metta alla prova?
19 Quando avrai pietà di me, e mi permetterai d'inghiottire la mia saliva?19 Fino a quando da me non toglierai lo sguardo
e non mi lascerai inghiottire la saliva?
20 Ho peccato: che devo farti, o custode degli uomini? Perchè mi hai posto contro di te, ed io son divenuto grave a me stesso?20 Se ho peccato, che cosa ho fatto a te,
o custode dell’uomo?
Perché mi hai preso a bersaglio
e sono diventato un peso per me?
21 Perchè non perdoni il mio peccato? Perchè non togli la mia iniquità? Ecco presto dormirò nella polvere, e se domattina mi cercherai, io non sarò più ».21 Perché non cancelli il mio peccato
e non dimentichi la mia colpa?
Ben presto giacerò nella polvere
e, se mi cercherai, io non ci sarò!».