Scrutatio

Mercoledi, 15 maggio 2024 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

Genesi 32


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BIBBIA MARTINIBIBBIA CEI 2008
1 Giacobbe ancora proseguì l'intrapreso viaggio: e furono incontro a lui gli Angeli di Dio.1 Làbano si alzò di buon mattino, baciò i figli e le figlie e li benedisse. Poi partì e ritornò a casa.
2 E vedutili disse: Questi sono gli accampamenti di Dio: e diede a quel luogo il nome di Mahanaim, vale a dire Accampamenti.2 Mentre Giacobbe andava per la sua strada, gli si fecero incontro gli angeli di Dio.
3 E spedì messi ancora innanzi a sé al fratello Esaù nella terra di Seir, nella regione di Edom.3 Giacobbe al vederli disse: «Questo è l’accampamento di Dio», e chiamò quel luogo Macanàim.
4 E fece loro questo comandamento, dicendo: Voi direte così al signor mio Esaù: Giacobbe tuo fratello dice: io andai pellegrino nella casa di Laban, e vi sono stato sino a questo dì.4 Poi Giacobbe mandò avanti a sé alcuni messaggeri al fratello Esaù, nella regione di Seir, la campagna di Edom.
5 Ho de' bovi, e degli asini, e delle pecore, e de' servi, e delle schiave: e adesso invio messi al signor mio per trovar grazia dinanzi a lui.5 Diede loro questo comando: «Direte al mio signore Esaù: “Dice il tuo servo Giacobbe: Sono restato come forestiero presso Làbano e vi sono rimasto fino ad ora.
6 E tornarono i messi a Giacobbe, e riferirono: Abbiam trovato il tuo fratello Esaù, e questi ecco che viene in fretta ad incontrarti con quattrocento uomini.6 Sono venuto in possesso di buoi, asini e greggi, di schiavi e schiave. Ho mandato a informarne il mio signore, per trovare grazia ai suoi occhi”».
7 S'intimorì Giacobbe grandemente; e pieno di ansietà divise la gente, ch'era seco, e i greggi ancora, e le pecore, e i bovi, e i cammelli in due squadre,7 I messaggeri tornarono da Giacobbe, dicendo: «Siamo stati da tuo fratello Esaù; ora egli stesso sta venendoti incontro e ha con sé quattrocento uomini».
8 Dicendo: Se Esaù arriverà, e darà addosso ad una squadra, l'altra squadra, che resta, si salverà.8 Giacobbe si spaventò molto e si sentì angustiato; allora divise in due accampamenti la gente che era con lui, il gregge, gli armenti e i cammelli.
9 E disse Giacobbe: Dio del padre mio Abraham, e Dio del padre mio Isaac: Signore, che dicesti a me: Torna alla tua terra, e al luogo dove sei nato, e io ti farò del bene.9 Pensava infatti: «Se Esaù raggiunge un accampamento e lo sconfigge, l’altro si salverà».
10 Io sono indegno di tutte le tue misericordie, e della fedeltà, colla quale tu hai mantenute le promesse fatte al tuo servo. Solo col mio bastone io passai questo (fiume) Giordano: e ora ritorno con due squadre.10 Giacobbe disse: «Dio del mio padre Abramo e Dio del mio padre Isacco, Signore, che mi hai detto: “Ritorna nella tua terra e tra la tua parentela, e io ti farò del bene”,
11 Liberami dalle mani di mio fratello Esaù, perocché io lo temo forte, che in arrivando non uccida madre, e figliuoli.11 io sono indegno di tutta la bontà e di tutta la fedeltà che hai usato verso il tuo servo. Con il mio solo bastone avevo passato questo Giordano e ora sono arrivato al punto di formare due accampamenti.
12 Tu hai detto di farmi del bene, e di dilatar la mia stirpe come l'arena del mare, la quale per la moltitudine non può contarsi.12 Salvami dalla mano di mio fratello, dalla mano di Esaù, perché io ho paura di lui: che egli non arrivi e colpisca me e, senza riguardi, madri e bambini!
13 E avendo dormito in quel luogo per quella notte, mise a parte di quello che avea, doni pel suo fratello Esaù,13 Eppure tu hai detto: “Ti farò del bene e renderò la tua discendenza tanto numerosa come la sabbia del mare, che non si può contare”».
14 Dugento capre, venti capri, dugento pecore e venti montoni,14 Giacobbe rimase in quel luogo a passare la notte. Poi prese, da ciò che gli capitava tra mano, un dono per il fratello Esaù:
15 Trenta cammelli femmine, che avean figliato, co' loro parti, quaranta vacche, e venti tori, venti asine con dieci loro rede.15 duecento capre e venti capri, duecento pecore e venti montoni,
16 E inviò per mezzo dei suoi servi ognuno di questi greggi separato dall'altro, e disse a' suoi servi: Andate innanzi a me: e siavi un intervallo tra gregge e gregge.16 trenta cammelle, che allattavano, con i loro piccoli, quaranta giovenche e dieci torelli, venti asine e dieci asinelli.
17 E al primo comandò, e disse: Se incontri il mio fratello Esaù, e ch'ei ti domandi: Di chi sei tu? ovvero: Dove vai tu? o di chi son queste cose, alle quali vai appresso?17 Egli affidò ai suoi servi i singoli branchi separatamente e disse loro: «Passate davanti a me e lasciate una certa distanza tra un branco e l’altro».
18 Risponderai: Sono di Giacobbe tuo servo; egli manda questi doni al mio signore Esaù: ed egli stesso vien dietro a noi.18 Diede quest’ordine al primo: «Quando ti incontrerà Esaù, mio fratello, e ti domanderà: “A chi appartieni? Dove vai? Di chi sono questi animali che ti camminano davanti?”,
19 Simili ordini diede al secondo, e al terzo, e a tutti quelli che andavano dietro ai greggi, dicendo: Nella stessa guisa parlate ad Esaù, quando lo troverete.19 tu risponderai: “Di tuo fratello Giacobbe; è un dono inviato al mio signore Esaù; ecco, egli stesso ci segue”».
20 E soggiungerete: Lo stesso servo tuo Giacobbe seguita le nostre pedate; imperocché egli ha detto: Lo placherò co' doni, che vanno innanzi, e poscia vedrò lui: forse si renderà a me propizio.20 Lo stesso ordine diede anche al secondo e anche al terzo e a quanti seguivano i branchi: «Queste parole voi rivolgerete ad Esaù quando lo incontrerete;
21 Andarono adunque innanzi a lui i doni; ed egli quella notte si stette nello alloggiamento.21 gli direte: “Anche il tuo servo Giacobbe ci segue”». Pensava infatti: «Lo placherò con il dono che mi precede e in seguito mi presenterò a lui; forse mi accoglierà con benevolenza».
22 E alzatosi molto per tempo, prese le sue due mogli, e le due schiave con gli undici figliuoli, e passò il guado di Jaboc.22 Così il dono passò prima di lui, mentre egli trascorse quella notte nell’accampamento.
23 E quando furon passate tutte le cose, che a lui appartenevano,23 Durante quella notte egli si alzò, prese le due mogli, le due schiave, i suoi undici bambini e passò il guado dello Iabbok.
24 Ei si rimase solo: ed ecco un uomo fece con lui alla lotta fino alla mattina.24 Li prese, fece loro passare il torrente e portò di là anche tutti i suoi averi.
25 E questi veggendo, che nol potea superare, toccò a lui il nervo della coscia, il quale subitamente restò secco.25 Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell’aurora.
26 E disse a lui: Lasciami andare; che già viene l'aurora. Rispose (Giacobbe): Non ti lascerò andare, se tu non mi benedici.26 Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpì all’articolazione del femore e l’articolazione del femore di Giacobbe si slogò, mentre continuava a lottare con lui.
27 Disse adunque: Qual nome è il tuo? Rispose: Giacobbe.27 Quello disse: «Lasciami andare, perché è spuntata l’aurora». Giacobbe rispose: «Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto!».
28 E quegli (disse): Il tuo nome non sarà Giacobbe, ma Israele: perocché se a petto a Dio sei stato forte, quanto più vincerai tutti quanti gli uomini?28 Gli domandò: «Come ti chiami?». Rispose: «Giacobbe».
29 Giacobbe lo interrogò: Dimmi, con qual nome ti chiami? Rispose: Perché domandi del mio nome? E lo benedisse nello stesso luogo.29 Riprese: «Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto!».
30 E Giacobbe pose a quel luogo il nome di Phanuel, dicendo: Ho veduto il Signore faccia a faccia, e l'anima mia ha avuto salute.30 Giacobbe allora gli chiese: «Svelami il tuo nome». Gli rispose: «Perché mi chiedi il nome?». E qui lo benedisse.
31 E il sole venne a nascer subito, dopo che egli si fu avanzato di là da Phanuel: ed egli zoppicava del piede.31 Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuèl: «Davvero – disse – ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva».
32 Per questa ragione i figliuoli d'Israele fino a questo dì non mangiano il nervo, che si seccò nella coscia di Giacobbe: perché quegli toccò il nervo della coscia di lui, e (il nervo) restò senza moto.32 Spuntava il sole, quando Giacobbe passò Penuèl e zoppicava all’anca.
33 Per questo gli Israeliti, fino ad oggi, non mangiano il nervo sciatico, che è sopra l’articolazione del femore, perché quell’uomo aveva colpito l’articolazione del femore di Giacobbe nel nervo sciatico.