Scrutatio

Giovedi, 22 maggio 2025 - Santa Rita da Cascia ( Letture di oggi)

Epistola di Santo Paulo alli Corinti 13


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1 (E dicovi che) se io parlassi in lingua d' uomini e d' angeli, e io non avessi carità, sì son fatto secondo che metallo o cembalo che suona.1 Quand'io parlassi le lingue degli uomini, e degli Angeli, se non ho la carità, sono come un bronzo suonante, o un cembalo squillante.
2 E se io averò profezia, e cognoscerò tutte le cose secrete di Dio, e ogni sapere, e averò tanta fede che trapasserò li monti, e carità non averò, non son alcuna cosa.2 E quando avessi la profezia, e intendessi tutti i misterj, e tutto lo scibile: e quando avessi tutta la fede, talmente, che trasportassi le montagne, se non ho la carità, sono un niente.
3 E se io distribuirò tutte le mie possessioni in mangiare de' poveri, e il mio corpo ad ardere, e carità non averò, niuno prode mi fa tutto quello.3 E quando distribuissi in nudrimento de' poveri tutte le mie facoltà, e quando sacrificassi il mio corpo ad esser bruciato, se non ho la carità nulla mi giova.
4 Chè la carità sì è paziente e benigna; la carità non ha invidia, non fa cose perverse, non enfia;4 La carità è paziente, e benefica: la carità non è astiosa, non è insolente, non si gonfia,
5 non è ambiziosa, non domanda quelle cose che son sue; non si adira e non pensa male;5 Non è ambiziosa, non cerca il proprio interesse, non si muove ad ira, non pensa male,
6 non si allegra (del male e) della iniquità, ma della verità si allegra;6 Non gode dell'ingiustizia, ma fa suo godimento del godimento della verità:
7 tutte le cose sopporta, tutte le cose crede, tutte le cose spera, tutte le cose sostiene.7 A tutto s'accommoda, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
8 La carità da niuno tempo cade (e non viene a meno), se gli parlari degli profeti s' evacueranno, ovver se tutte le lingue cesseranno, [ovver] se le scienze saranno distrutte.8 La carità mai vien meno: ma le profezie passeranno, e cesseranno le lingue, e la scienza sarà abolita.
9 E questo in parte il conosciamo, e in parte il profetiamo.9 Imperocché imperfettamente conosciamo, e imperfettamente profetiamo.
10 Ma quando verrà quella cosa ch' è perfetta (e compiuta), verrà meno quella che è di parte (e non compiuta).10 Venuto poi che sia quello, che è perfetto, sarà rimosso quello, che è imperfetto.
11 Quando io era fanciullo, sì parlava come fanciullo, sapea come fanciullo, pensava come fanciullo; ma quando fui fatto uomo, cacciai via quelle cose ch' erano di fanciullo.11 Allorché io ero bambino, parlava da bambino, aveva gusti da bambino, pensava da bambino. Divenuto poi uomo, ho mandato via quelle cose, che erano da bambino.
12 Vedemo ora per ispecchio e per figura; ma allora vederemo a faccia a faccia. Ora conosco in parte, ma allora conoscerò secondo che io son conosciuto.12 Veggiamo adesso a traverso di uno specchio, per enimma: allora poi faccia a faccia. Ora conosco in parte: allora poi conoscerò in quel modo stesso, ond'io son pur conosciuto.
13 E permangono tre cose, la fede, la speranza e la carità e la maggiore di queste è la carità.13 Ora poi resta la fede, la speranza, la carità, queste tre cose: la più grande però di queste è la carità.