Scrutatio

Sabato, 1 giugno 2024 - San Giustino ( Letture di oggi)

Proverbi 18


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NOVA VULGATABIBBIA VOLGARE
1 Occasiones quaerit, qui vult recedere ab amico;
omni consilio exacerbatur.
1 Colui che va cercando cagioni per partirsi dal suo amico (non è già prode uomo; e) deve essere biasimato tuttavia.
2 Non delectatur stultus prudentia
sed in revelatione cordis sui.
2 Cosa che l'uomo dica al folle per bene, appena lo intende, se l' uomo non dice a [lui ciò ] che pensa nel suo cuore; (chè tuttavia gli pare essere più savio di tutti coloro che il governano; e questa è maniera di tutti i folli).
3 Cum venerit impius, veniet et contemptio,
et cum ignominia opprobrium.
3 E spesso adiviene, quando il cattivo uomo è stato lungamente nel peccato e menata mala vita, non si cura; (perciò che il nostro Signore è molto misericordioso, che cuore d' uomo non potrebbe pensare; non gli fae già secondo che serve; e si crede che Dio l'abbi dimenticato, e non si cura che vita meni; ma il cattivo non si prende guardia del nostro Signore, però ch' egli l'aspetta a penitenza; che niuno peccatore, tutto sia disleale e dispregiato, anzi lo riceve lietamente, voglia ello lasciare il suo peccato; e quando meno si guarda, che vede il nostro Signore, che non ha cura d' amendare sua vita, sì li manda la morte; e quando elli sente che la morte lo strigne, allora si pentirebbe se potesse; ma ciò è tardi, chè la sua vita è trapassata in peccato e in dolore; chè) tali genti caggiono spesso in disperazione, e perciò vanno alla morte dello inferno.
4 Aqua profunda verba ex ore viri,
et torrens redundans fons sapientiae.
4 Molto è buona cosa la dottrina del prode uomo (che sa la scrittura verace); e sapienza non puote niuno spregiare, se ha savio cuore; (che è non diritto in buona dottrina).
5 Accipere personam impii non est bonum,
ut declines iustum in iudicio.
5 Quello che si tiene in giudicamento verso colui che ha torto per dono, non fa già bene; (chè niuno non deve a sua coscienza difendere il torto).
6 Labia stulti miscent se rixis,
et os eius plagas provocat.
6 Il folle si mette tosto e leggermente in questione; chè non dice niente, se follia non è.
7 Os stulti ruina eius,
et labia ipsius laqueus animae eius.
7 E la parola del folle l' ingrava molto spesso; e la sua lingua (il grava e) nuoce al suo cuore e all' anima.
8 Verba susurronis quasi dulcia,
et ipsa perveniunt usque ad interiora ventris.
8 Alcuna volta avviene che la parola del cattivo uomo assomiglia buona e di dolce aere; ma veruna cosa non grava tanto quanto la malvagia lingua. Paura abbatte il pigro; e chi è soperchio spigliato campa con fame.
9 Qui mollis et dissolutus est in opere suo,
frater est viri dissipantis.
9 (Il cattivo malvagio non sa apprendere a niuno bene fare, nè penitenza che li si assimigli; chè non la potrebbero sofferire tale genti che sono forti a fare male; e i figliuoli, a incominciare il bene, anderanno a male e a dolere). Colui che apprende a servire a Dio, se non lo mantiene vigorosamente, per sua pena somiglia colui che disfa ciò ch' egli ha fatto.
10 Turris fortissima nomen Domini;
ad ipsum currit iustus et exaltabitur.
10 Molto è forte castello la dottanza del nostro Signore, e a lui (deve avere grande sicurtade). rifugge il giusto, e sarà aggrandito.
11 Substantia divitis urbs roboris eius
et quasi murus excelsus in cogitatione eius.
11 (Il prode uomo; chè per servire nostro Signore sono molti prodi uomini onorati); il ricco uomo si difende molto spesso da molti pericoli; con loro ricchezze hanno molti uomini sicurtà, come se fussono in uno castello.
12 Antequam conteratur, exaltatur cor hominis;
et, antequam glorificetur, humiliatur.
12 (Ma spesso avviene, dond' elli fanno tale cosa, dond' elli sono in dolore;) quando l'uomo è in più alto stato, ed elli crede vivere molto più lungamente, alcuna volta gli viene disavventura che molto il grava, e la morte onde ello non si può guardare; ma colui che tuttavia ha umilità, non viene già meno; (ispesse volte avviene che molti uomini sono avviati per menare semplice vita).
13 Qui prius respondet quam audiat,
stultitia est ei et contumelia.
13 Chi risponde inanzi che l' uomo il domandi, e' si dimostra per folle, e per pieno di confusione; (e molto grande senno è di guardarsi di parlare della cosa che niente gli tocca).
14 Spiritus viri sustentat imbecillitatem suam;
spiritum vero confractum, quis poterit sustinere?
14 Lo senno (e il sapere) del prode uomo sostiene e porta la fragilità di lui; ma (molto è grave cosa d' avere adottanza di uomo troppo adiroso nè pazzo. Quando è nel suo cruccio, dice tosto tali cose. donde vclentieri graverebbe altrui, se potesse; poi non puote amendare; chè la villana parola, tosto detta, qui non è da domandare. E perciò dice Salomone:) uomo che troppo si corruccia leggermente, chi lo potrebbe sofferire?
15 Cor prudens possidebit scientiam,
et auris sapientium quaerit doctrinam.
15 Il cuore del savio uomo si terrà in pace; (e però non è già folle chi volentieri mette il suo cuore a bene intendere); e orecchio di savio va domandando senno.
16 Donum hominis dilatat viam eius
et ante principes deducit eum.
16 L'uomo che sa donare quando è tempo, ello ne sarà lodato e servito; chè si farà caro tenere innanzi a molti altri uomini.
17 Qui prior in contentione loquitur, putatur iustus;
venit amicus eius et arguet eum.
17 (Il prode uomo prende consideramento, che vita ha menata; è altresì come colui che hae a rendere ragione al suo signore, e se si sente in peccato, deve chiamare mercede; chè niuno non si deve disperare per peccato che abbia fatto, e sì tosto come il peccatore comincia a dire il suo peccato, e fa la sua confessione, e' comincia a diventare giusto e prode uomo. E perciò dice Salomone :) il giusto s'accusa al cominciamento; e colui della sua confessione diventa suo amico; (chè sottrae dolcemente il peccatore, riconosce la veritade; ello sì fa sua pace il nostro Signore; ed elli rende l'amore che ello aveva perduto per suo difetto).
18 Lites comprimit sors
et inter potentes quoque diiudicat.
18 (Avventuratamente a niente tutti i pensieri delle genti e potenti uomini fae; avventure avviene, donde non si guardano, spesso rimutare loro coraggio; e colui che uomo crede che dovesse più largamente vivere, muore in poco tempo). Le buschette fanno racchetare le contenzioni, e tra coloro che sono potenti giùdicano.
19 Frater, qui offenditur, durior est civitate firma,
et lites quasi vectes urbium.
19 Il fratello che hae ajuto dal suo fratello ee città ferma, e i loro giudicii son come chiavistelli delle cittadi; (e così come la femina gitta a diritto giudicamento, fa lodare il Signore).
20 De fructu oris viri replebitur venter eius,
et genimina labiorum ipsius saturabunt eum.
20 Molto è in pace il cuore dell' uomo che non pensa altro che bene; e la dolce parola (sanza malizia e sanza inganno) è molto grande sollazzo al cuore dell' uomo.
21 Mors et vita in manu linguae;
qui diligunt eam, comedent fructus eius.
21 Nella lingua giace (il male e) la morte e la vita; e quello che vuole bene, si guarda da male dire, e quello che non averà cura ciò che si dice, viene tosto a male.
22 Qui invenit mulierem bonam, invenit bonum
et hausit gratiam a Domino.
22 Colui che ha buona femina (siede molto ad agio, e) molto gli fae grande bene; e deve avere grande gïoia, s' egli è savio Colui che non ama la sua buona moglie (che Iddio gli hae data, e amore non le porta), caccia il bene di lungi da sè; ma colui che s' inamica con altra femina, e attiensi a lei, è folle apertamente e malvagio.
23 Cum obsecrationibus loquetur pauper,
et dives effabitur rigide.
23 Il povero uomo conta sua ragione dolcemente; il ricco parla con rigoglio, (e per sicurtà di ricchezza volentieri si vanta alcuna volta. L'uomo trova alcuna volta più grande amore in uno strano, che non fa in uno suo padre o fratello, e più leale compagno uno strano quale si voglia, che parente carnale).
24 Vir cum amicis concuti potest,
sed est amicus, qui adhaereat magis quam frater.
24 (E perciò dice Salomone): l'uomo che è amabile compagno, sarà più amico che fratello.