Scrutatio

Mercoledi, 15 maggio 2024 - Sant'Isidoro agricoltore ( Letture di oggi)

Giobbe 6


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DIODATIBIBBIA CEI 2008
1 E GIOBBE rispose e disse:1 Giobbe prese a dire:
2 Fosse pur lo sdegno mio ben pesato, E fosse parimente la mia calamità levata in una bilancia!2 «Se ben si pesasse la mia angoscia
e sulla stessa bilancia si ponesse la mia sventura,
3 Perciocchè ora sarebbe trovata più pesante che la rena del mare; E però le mie parole vanno all’estremo.3 certo sarebbe più pesante della sabbia del mare!
Per questo le mie parole sono così avventate,
4 Perchè le saette dell’Onnipotente sono dentro di me, E lo spirito mio ne beve il veleno; Gli spaventi di Dio sono ordinati in battaglia contro a me.4 perché le saette dell’Onnipotente mi stanno infitte,
sicché il mio spirito ne beve il veleno
e i terrori di Dio mi si schierano contro!
5 L’asino salvatico raglia egli presso all’erba? Il bue mugghia egli presso alla sua pastura?5 Raglia forse l’asino selvatico con l’erba davanti
o muggisce il bue sopra il suo foraggio?
6 Una cosa insipida si mangia ella senza sale? Evvi sapore nella chiara ch’è intorno al torlo dell’uovo?6 Si mangia forse un cibo insipido, senza sale?
O che gusto c’è nel succo di malva?
7 Le cose che l’anima mia avrebbe ricusate pur di toccare Sono ora i miei dolorosi cibi7 Ciò che io ricusavo di toccare
ora è il mio cibo nauseante!
8 Oh! venisse pur quel ch’io chieggio, e concedessemi Iddio quel ch’io aspetto!8 Oh, mi accadesse quello che invoco
e Dio mi concedesse quello che spero!
9 E piacesse a Dio di tritarmi, Di sciorre la sua mano, e di disfarmi!9 Volesse Dio schiacciarmi,
stendere la mano e sopprimermi!
10 Questa sarebbe pure ancora la mia consolazione, Benchè io arda di dolore, e ch’egli non mi risparmi, Che io non ho nascoste le parole del Santo.10 Questo sarebbe il mio conforto,
e io gioirei, pur nell’angoscia senza pietà,
perché non ho rinnegato i decreti del Santo.
11 Quale è la mia forza, per isperare? E quale è il termine che mi è posto, per prolungar l’aspettazione dell’anima mia?11 Qual è la mia forza, perché io possa aspettare,
o qual è la mia fine, perché io debba pazientare?
12 La mia forza è ella come la forza delle pietre? La mia carne è ella di rame?12 La mia forza è forse quella dei macigni?
E la mia carne è forse di bronzo?
13 Non è egli così che io non ho più alcun ristoro in me? E che ogni modo di sussistere è cacciato lontan da me?13 Nulla c’è in me che mi sia di aiuto?
Ogni successo mi è precluso?
14 Benignità dovrebbe essere usata dall’amico inverso colui ch’è tutto strutto; Ma esso ha abbandonato il timor dell’Onnipotente,14 A chi è sfinito dal dolore è dovuto l’affetto degli amici,
anche se ha abbandonato il timore di Dio.
15 I miei fratelli mi hanno fallito, a guisa di un ruscello, Come rapidi torrenti che trapassano via;15 I miei fratelli sono incostanti come un torrente,
come l’alveo dei torrenti che scompaiono:
16 I quali sono scuri per lo ghiaccio; E sopra cui la neve si ammonzicchia;16 sono torbidi per il disgelo,
si gonfiano allo sciogliersi della neve,
17 Ma poi, al tempo che corrono, vengono meno, Quando sentono il caldo, spariscono dal luogo loro.17 ma al tempo della siccità svaniscono
e all’arsura scompaiono dai loro letti.
18 I sentieri del corso loro si contorcono, Essi si riducono a nulla, e si perdono.18 Le carovane deviano dalle loro piste,
avanzano nel deserto e vi si perdono;
19 Le schiere de’ viandanti di Tema li riguardavano, Le carovane di Seba ne aveano presa speranza;19 le carovane di Tema li cercano con lo sguardo,
i viandanti di Saba sperano in essi:
20 Ma si vergognano di esservisi fidati; Essendo giunti fin là, sono confusi.20 ma rimangono delusi d’aver sperato,
giunti fin là, ne restano confusi.
21 Perciocchè ora voi siete venuti a niente; Avete veduta la ruina, ed avete avuta paura21 Così ora voi non valete niente:
vedete una cosa che fa paura e vi spaventate.
22 Vi ho io detto: Datemi, E fate presenti delle vostre facoltà per me?22 Vi ho detto forse: “Datemi qualcosa”,
o “Con i vostri beni pagate il mio riscatto”,
23 E liberatemi di man del nemico, E riscuotetemi di man de’ violenti?23 o “Liberatemi dalle mani di un nemico”,
o “Salvatemi dalle mani dei violenti”?
24 Insegnatemi, ed io mi tacerò; E ammaestratemi, se pure ho errato in qualche cosa.24 Istruitemi e allora io tacerò,
fatemi capire in che cosa ho sbagliato.
25 Quanto son potenti le parole di dirittura! E che potrà in esse riprendere alcun di voi?25 Che hanno di offensivo le mie sincere parole
e che cosa dimostrano le vostre accuse?
26 Stimate voi che parlare sia convincere? E che i ragionamenti di un uomo che ha perduta ogni speranza non sieno altro che vento?26 Voi pretendete di confutare le mie ragioni,
e buttate al vento i detti di un disperato.
27 E pure ancora voi vi gittate addosso all’orfano, E cercate di far traboccare il vostro amico.27 Persino su un orfano gettereste la sorte
e fareste affari a spese di un vostro amico.
28 Ora dunque piacciavi riguardare a me, E se io mento in vostra presenza.28 Ma ora degnatevi di volgervi verso di me:
davanti a voi non mentirò.
29 Deh! ravvedetevi; che non siavi iniquità; Da capo, il dico, ravvedetevi, io son giusto in questo affare.29 Su, ricredetevi: non siate ingiusti!
Ricredetevi: io sono nel giusto!
30 Evvi egli iniquità nella mia lingua? Il mio palato non sa egli discerner le cose perverse?30 C’è forse iniquità sulla mia lingua
o il mio palato non sa distinguere il male?