Scrutatio

Domenica, 28 aprile 2024 - San Luigi Maria Grignion da Montfort ( Letture di oggi)

Lucas 14


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VULGATADIODATI
1 Et factum est cum intraret Jesus in domum cujusdam principis pharisæorum sabbato manducare panem, et ipsi observabant eum.1 OR avvenne che, essendo egli entrato in casa d’uno de’ principali de’ Farisei, in giorno di sabato, a mangiare, essi l’osservavano.
2 Et ecce homo quidam hydropicus erat ante illum.2 Ed ecco, un certo uomo idropico era quivi davanti a lui.
3 Et respondens Jesus dixit ad legisperitos et pharisæos, dicens : Si licet sabbato curare ?3 E Gesù prese a dire a’ dottori della legge, ed a’ Farisei: È egli lecito di guarire alcuno in giorno di sabato?
4 At illi tacuerunt. Ipse vero apprehensum sanavit eum, ac dimisit.4 Ed essi tacquero. Allora, preso colui per la mano, lo guarì, e lo licenziò.
5 Et respondens ad illos dixit : Cujus vestrum asinus, aut bos in puteum cadet, et non continuo extrahet illum die sabbati ?5 Poi fece lor motto, e disse: Chi è colui di voi, che, se il suo asino, o bue, cade in un pozzo, non lo ritragga prontamente fuori nel giorno del sabato?
6 Et non poterant ad hæc respondere illi.
6 Ed essi non gli potevan risponder nulla in contrario a queste cose
7 Dicebat autem et ad invitatos parabolam, intendens quomodo primos accubitus eligerent, dicens ad illos :7 ORA, considerando come essi eleggevano i primi luoghi a tavola, propose questa parabola agl’invitati, dicendo:
8 Cum invitatus fueris ad nuptias, non discumbas in primo loco, ne forte honoratior te sit invitatus ab illo.8 Quando tu sarai invitato da alcuno a nozze, non metterti a tavola nel primo luogo, che talora alcuno più onorato di te non sia stato invitato dal medesimo.
9 Et veniens is, qui te et illum vocavit, dicat tibi : Da huic locum : et tunc incipias cum rubore novissimum locum tenere.9 E che colui che avrà invitato te e lui, non venga, e ti dica: Fa’ luogo a costui; e che allora tu venga con vergogna a tener l’ultimo luogo.
10 Sed cum vocatus fueris, vade, recumbe in novissimo loco : ut, cum venerit qui te invitavit, dicat tibi : Amice, ascende superius. Tunc erit tibi gloria coram simul discumbentibus :10 Ma, quando tu sarai invitato, va’, mettiti nell’ultimo luogo, acciocchè, quando colui che t’avrà invitato verrà, ti dica: Amico, sali più in su. Allora tu ne avrai onore appresso coloro che saranno teco a tavola.
11 quia omnis, qui se exaltat, humiliabitur : et qui se humiliat, exaltabitur.
11 Perciocchè chiunque s’innalza sarà abbassato, e chi si abbassa sarà innalzato.
12 Dicebat autem et ei, qui invitaverat : Cum facis prandium, aut cœnam, noli vocare amicos tuos, neque fratres tuos, neque cognatos, neque vicinos divites : ne forte te et ipsi reinvitent, et fiat tibi retributio ;12 Or egli disse a colui che l’avea invitato: Quando tu farai un desinare, o una cena, non chiamare i tuoi amici, nè i tuoi fratelli, nè i tuoi parenti, nè i tuoi vicini ricchi; che talora essi a vicenda non t’invitino, e ti sia reso il contraccambio.
13 sed cum facis convivium, voca pauperes, debiles, claudos, et cæcos :13 Anzi, quando fai un convito, chiama i mendici, i monchi, gli zoppi, i ciechi.
14 et beatus eris, quia non habent retribuere tibi : retribuetur enim tibi in resurrectione justorum.
14 E sarai beato; perciocchè essi non hanno il modo di rendertene il contraccambio; ma la retribuzione te ne sarà resa nella risurrezion dei giusti
15 Hæc cum audisset quidam de simul discumbentibus, dixit illi : Beatus qui manducabit panem in regno Dei.15 OR alcun di coloro ch’erano insieme a tavola, udite queste cose, disse: Beato chi mangerà del pane nel regno di Dio.
16 At ipse dixit ei : Homo quidam fecit cœnam magnam, et vocavit multos.16 E Gesù gli disse: Un uomo fece una gran cena, e v’invitò molti.
17 Et misit servum suum hora cœnæ dicere invitatis ut venirent, quia jam parata sunt omnia.17 Ed all’ora della cena, mandò il suo servitore a dire agl’invitati: Venite, perciocchè ogni cosa è già apparecchiata.
18 Et cœperunt simul omnes excusare. Primus dixit ei : Villam emi, et necesse habeo exire, et videre illam : rogo te, habe me excusatum.18 Ma in quel medesimo punto tutti cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: Io ho comperata una possessione, e di necessità mi conviene andar fuori a vederla; io ti prego abbimi per iscusato.
19 Et alter dixit : Juga boum emi quinque, et eo probare illa : rogo te, habe me excusatum.19 Ed un altro disse: Io ho comperate cinque paia di buoi, e vo a provarli; io ti prego abbimi per iscusato.
20 Et alius dixit : Uxorem duxi, et ideo non possum venire.20 Ed un altro disse: Io ho sposata moglie, e perciò non posso venire.
21 Et reversus servus nuntiavit hæc domino suo. Tunc iratus paterfamilias, dixit servo suo : Exi cito in plateas et vicos civitatis : et pauperes, ac debiles, et cæcos, et claudos introduc huc.21 E quel servitore venne e rapportò queste cose al suo signore. Allora il padron di casa, adiratosi, disse al suo servitore: Vattene prestamente per le piazze, e per le strade della città, e mena qua i mendici, ed i monchi, e gli zoppi, ed i ciechi.
22 Et ait servus : Domine, factum est ut imperasti, et adhuc locus est.22 Poi il servitore gli disse: Signore, egli è stato fatto come tu ordinasti, ed ancora vi è luogo.
23 Et ait dominus servo : Exi in vias, et sæpes : et compelle intrare, ut impleatur domus mea.23 E il signore disse al servitore: Va’ fuori per le vie, e per le siepi, e costringili ad entrare, acciocchè la mia casa sia ripiena.
24 Dico autem vobis quod nemo virorum illorum qui vocati sunt, gustabit cœnam meam.
24 Perciocchè io vi dico che niuno di quegli uomini ch’erano stati invitati assaggerà della mia cena
25 Ibant autem turbæ multæ cum eo : et conversus dixit ad illos :25 OR molte turbe andavano con lui; ed egli, rivoltosi, disse loro:
26 Si quis venit ad me, et non odit patrem suum, et matrem, et uxorem, et filios, et fratres, et sorores, adhuc autem et animam suam, non potest meus esse discipulus.26 Se alcuno viene a me, e non odia suo padre, e sua madre, e la moglie, e i figliuoli, e i fratelli, e le sorelle, anzi ancora la sua propria vita, non può esser mio discepolo.
27 Et qui non bajulat crucem suam, et venit post me, non potest meus esse discipulus.27 E chiunque non porta la sua croce, e non vien dietro a me, non può esser mio discepolo.
28 Quis enim ex vobis volens turrim ædificare, non prius sedens computat sumptus, qui necessarii sunt, si habeat ad perficiendum,28 Perciocchè, chi è colui d’infra voi, il quale, volendo edificare una torre, non si assetti prima, e non faccia ragion della spesa, se egli ha da poterla finire?
29 ne, posteaquam posuerit fundamentum, et non potuerit perficere, omnes qui vident, incipiant illudere ei,29 Che talora, avendo posto il fondamento, e non potendola finire, tutti coloro che la vedranno non prendano a beffarlo, dicendo:
30 dicentes : Quia hic homo cœpit ædificare, et non potuit consummare ?30 Quest’uomo cominciò ad edificare, e non ha potuto finire.
31 Aut quis rex iturus committere bellum adversus alium regem, non sedens prius cogitat, si possit cum decem millibus occurrere ei, qui cum viginti millibus venit ad se ?31 Ovvero, qual re, andando ad affrontarsi in battaglia con un altro re, non si assetta prima, e prende consiglio, se può con diecimila incontrarsi con quell’altro, che vien contro a lui con ventimila?
32 Alioquin adhuc illo longe agente, legationem mittens rogat ea quæ pacis sunt.32 Se no, mentre quel l’altro è ancora lontano, gli manda un’ambasciata, e lo richiede di pace.
33 Sic ergo omnis ex vobis, qui non renuntiat omnibus quæ possidet, non potest meus esse discipulus.33 Così adunque, niun di voi, il qual non rinunzia a tutto ciò ch’egli ha, può esser mio discepolo.
34 Bonum est sal : si autem sal evanuerit, in quo condietur ?34 Il sale è buono, ma se il sale diviene insipido, con che lo si condirà egli?
35 Neque in terram, neque in sterquilinium utile est, sed foras mittetur. Qui habet aures audiendi, audiat.35 Egli non è atto nè per terra, nè per letame; egli è gettato via. Chi ha orecchie da udire, oda