Scrutatio

Sabato, 27 aprile 2024 - Santa Zita ( Letture di oggi)

Danielis 6


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VULGATABIBBIA CEI 2008
1 Placuit Dario, et constituit super regnum satrapas centum viginti ut essent in toto regno suo.1 Dario il Medo ricevette il regno, all’età di circa sessantadue anni.
2 Et super eos principes tres, ex quibus Daniel unus erat : ut satrapæ illis redderent rationem, et rex non sustineret molestiam.2 Dario volle costituire nel suo regno centoventi sàtrapi e ripartirli per tutte le province.
3 Igitur Daniel superabat omnes principes et satrapas, quia spiritus Dei amplior erat in illo.3 A capo dei sàtrapi mise tre funzionari, di cui uno fu Daniele, ai quali i sàtrapi dovevano rendere conto perché nessun danno ne soffrisse il re.
4 Porro rex cogitabat constituere eum super omne regnum : unde principes, et satrapæ quærebant occasionem ut invenirent Danieli ex latere regis : nullamque causam, et suspicionem reperire potuerunt, eo quod fidelis esset, et omnis culpa, et suspicio non inveniretur in eo.4 Ora Daniele era superiore agli altri funzionari e ai sàtrapi, perché possedeva uno spirito straordinario, tanto che il re pensava di metterlo a capo di tutto il suo regno.
5 Dixerunt ergo viri illi : Non inveniemus Danieli huic aliquam occasionem, nisi forte in lege Dei sui.5 Perciò tanto i funzionari che i sàtrapi cercavano di trovare qualche pretesto contro Daniele nell’amministrazione del regno. Ma non potendo trovare nessun motivo di accusa né colpa, perché egli era fedele e non aveva niente da farsi rimproverare,
6 Tunc principes et satrapæ surripuerunt regi, et sic locuti sunt ei : Dari rex, in æternum vive !6 quegli uomini allora pensarono: «Non possiamo trovare altro pretesto per accusare Daniele, se non nella legge del suo Dio».
7 consilium inierunt omnes principes regni tui, magistratus, et satrapæ, senatores, et judices, ut decretum imperatorium exeat, et edictum : ut omnis, qui petierit aliquam petitionem a quocumque deo et homine usque ad triginta dies, nisi a te, rex, mittatur in lacum leonum.7 Perciò quei funzionari e i sàtrapi si radunarono presso il re e gli dissero: «O re Dario, vivi in eterno!
8 Nunc itaque rex, confirma sententiam, et scribe decretum : ut non immutetur quod statutum est a Medis et Persis, nec prævaricari cuiquam liceat.8 Tutti i funzionari del regno, i governatori, i sàtrapi, i ministri e i prefetti sono del parere che venga pubblicato un severo decreto del re secondo il quale chiunque, per la durata di trenta giorni, rivolga supplica a qualsiasi dio o uomo all’infuori di te, o re, sia gettato nella fossa dei leoni.
9 Porro rex Darius proposuit edictum, et statuit.
9 Ora, o re, emana il decreto e fallo mettere per iscritto, perché sia immutabile, come sono le leggi di Media e di Persia, che sono irrevocabili».
10 Quod cum Daniel comperisset, id est, constitutam legem, ingressus est domum suam : et fenestris apertis in cœnaculo suo contra Jerusalem tribus temporibus in die flectebat genua sua, et adorabat, confitebaturque coram Deo suo sicut et ante facere consueverat.10 Allora il re Dario ratificò il decreto scritto.
11 Viri ergo illi curiosius inquirentes invenerunt Danielem orantem, et obsecrantem Deum suum.11 Daniele, quando venne a sapere del decreto del re, si ritirò in casa. Le finestre della sua stanza si aprivano verso Gerusalemme e tre volte al giorno si metteva in ginocchio a pregare e lodava il suo Dio, come era solito fare anche prima.
12 Et accedentes locuti sunt regi super edicto : Rex, numquid non constituisti ut omnis homo qui rogaret quemquam de diis et hominibus usque ad dies triginta, nisi te, rex, mitteretur in lacum leonum ? Ad quos respondens rex, ait : Verus est sermo juxta decretum Medorum atque Persarum, quod prævaricari non licet.12 Allora quegli uomini accorsero e trovarono Daniele che stava pregando e supplicando il suo Dio.
13 Tunc respondentes dixerunt coram rege : Daniel de filiis captivitatis Juda, non curavit de lege tua, et de edicto quod constituisti : sed tribus temporibus per diem orat obsecratione sua.13 Subito si recarono dal re e gli dissero riguardo al suo decreto: «Non hai approvato un decreto che chiunque, per la durata di trenta giorni, rivolga supplica a qualsiasi dio o uomo all’infuori di te, o re, sia gettato nella fossa dei leoni?». Il re rispose: «Sì. Il decreto è irrevocabile come lo sono le leggi dei Medi e dei Persiani».
14 Quod verbum cum audisset rex, satis contristatus est : et pro Daniele posuit cor ut liberaret eum, et usque ad occasum solis laborabat ut erueret illum.14 «Ebbene – replicarono al re –, Daniele, quel deportato dalla Giudea, non ha alcun rispetto né di te, o re, né del tuo decreto: tre volte al giorno fa le sue preghiere».
15 Viri autem illi, intelligentes regem, dixerunt ei : Scito, rex, quia lex Medorum atque Persarum est ut omne decretum, quod constituerit rex, non liceat immutari.15 Il re, all’udire queste parole, ne fu molto addolorato e si mise in animo di salvare Daniele e fino al tramonto del sole fece ogni sforzo per liberarlo.
16 Tunc rex præcepit, et adduxerunt Danielem, et miserunt eum in lacum leonum. Dixitque rex Danieli : Deus tuus, quem colis semper, ipse liberabit te.16 Ma quegli uomini si riunirono di nuovo presso il re e gli dissero: «Sappi, o re, che i Medi e i Persiani hanno per legge che qualunque decreto emanato dal re non può essere mutato».
17 Allatusque est lapis unus, et positus est super os laci : quem obsignavit rex annulo suo, et annulo optimatum suorum, ne quid fieret contra Danielem.
17 Allora il re ordinò che si prendesse Daniele e lo si gettasse nella fossa dei leoni. Il re, rivolto a Daniele, gli disse: «Quel Dio, che tu servi con perseveranza, ti possa salvare!».
18 Et abiit rex in domum suam, et dormivit incœnatus, cibique non sunt allati coram eo, insuper et somnus recessit ab eo.18 Poi fu portata una pietra e fu posta sopra la bocca della fossa: il re la sigillò con il suo anello e con l’anello dei suoi dignitari, perché niente fosse mutato riguardo a Daniele.
19 Tunc rex primo diluculo consurgens, festinus ad lacum leonum perrexit :19 Quindi il re ritornò al suo palazzo, passò la notte digiuno, non gli fu introdotta nessuna concubina e anche il sonno lo abbandonò.
20 appropinquansque lacui, Danielem voce lacrimabili inclamavit, et affatus est eum : Daniel serve Dei viventis, Deus tuus, cui tu servis semper, putasne valuit te liberare a leonibus ?20 La mattina dopo il re si alzò di buon’ora e allo spuntare del giorno andò in fretta alla fossa dei leoni.
21 Et Daniel regi respondens ait : Rex, in æternum vive !21 Quando fu vicino, il re chiamò Daniele con voce mesta:
«Daniele, servo del Dio vivente, il tuo Dio che tu servi con perseveranza ti ha potuto salvare dai leoni?».
22 Deus meus misit angelum suum, et conclusit ora leonum, et non nocuerunt mihi : quia coram eo justitia inventa est in me : sed et coram te, rex, delictum non feci.22 Daniele rispose: «O re, vivi in eterno!
23 Tunc vehementer rex gavisus est super eo, et Danielem præcepit educi de lacu : eductusque est Daniel de lacu, et nulla læsio inventa est in eo, quia credidit Deo suo.23 Il mio Dio ha mandato il suo angelo che ha chiuso le fauci dei leoni ed essi non mi hanno fatto alcun male, perché sono stato trovato innocente davanti a lui; ma neppure contro di te, o re, ho commesso alcun male».
24 Jubente autem rege, adducti sunt viri illi, qui accusaverant Danielem : et in lacum leonum missi sunt, ipsi, et filii, et uxores eorum : et non pervenerunt usque ad pavimentum laci, donec arriperent eos leones, et omnia ossa eorum comminuerunt.24 Il re fu pieno di gioia e comandò che Daniele fosse tirato fuori dalla fossa. Appena uscito, non si riscontrò in lui lesione alcuna, poiché egli aveva confidato nel suo Dio.
25 Tunc Darius rex scripsit universis populis, tribubus, et linguis habitantibus in universa terra : Pax vobis multiplicetur.25 Quindi, per ordine del re, fatti venire quegli uomini che avevano accusato Daniele, furono gettati nella fossa dei leoni insieme con i figli e le mogli. Non erano ancora giunti al fondo della fossa, che i leoni si avventarono contro di loro e ne stritolarono tutte le ossa.
26 A me constitutum est decretum, ut in universo imperio et regno meo, tremiscant et paveant Deum Danielis : ipse est enim Deus vivens, et æternus in sæcula, et regnum ejus non dissipabitur, et potestas ejus usque in æternum.26 Allora il re Dario scrisse a tutti i popoli, nazioni e lingue, che abitano tutta la terra: «Abbondi la vostra pace.
27 Ipse liberator atque salvator, faciens signa et mirabilia in cælo et in terra : qui liberavit Danielem de lacu leonum.27 Per mio comando viene promulgato questo decreto: In tutto l’impero a me soggetto si tremi e si tema davanti al Dio di Daniele,
perché egli è il Dio vivente,
che rimane in eterno;
il suo regno non sarà mai distrutto
e il suo potere non avrà mai fine.
28 Porro Daniel perseveravit usque ad regnum Darii, regnumque Cyri Persæ.28 Egli salva e libera,
fa prodigi e miracoli in cielo e in terra:
egli ha liberato Daniele dalle fauci dei leoni».
29 Questo Daniele fu in grande onore sotto il regno di Dario e il regno di Ciro il Persiano.